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Ralf Gustav Dahrendorf

Ralf Gustav Dahrendorf. Nato ad Amburgo il primo maggio del 1929 è scomparso il 17 giugno 2009. A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia. Analisi su due temi.

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Ralf Gustav Dahrendorf

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Presentation Transcript


  1. Ralf Gustav Dahrendorf Nato ad Amburgo il primo maggio del 1929 è scomparso il 17 giugno 2009 A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

  2. Analisi su due temi E' il primo patron della Internazionale liberale, un'organizzazione mondiale di partiti politici d'ispirazione liberale fondata nel 1947 La sua analisi si è basata essenzialmente su due temi: le teorie della società e i fattori del conflitto A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

  3. un’originale teoria politica ripensare il contratto sociale, tornando alle origini. Hobbes e Rousseau gli autori di riferimento. ripartire dall’idea di libertà Ma prima per Rousseau esso riporta a quell’esercizio naturale della libertà che la corruzione dei costumi impedisce e che bisogna riscoprire la libertà viene riconquistata dal popolo, che è l’autentico sovrano libertà e sovranità sono identiche per Hobbes il contratto sociale ha la funzione di metter fine allo stato di natura, e cioè alla guerra di tutti contro tutti, instaurando la possibilità di una vita non più ferina ma umana la libertà viene delegata al sovrano dai sudditi, che vi rinunciano, libertà e sovranità sono antitetiche, A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

  4. Collegamento con Hobbes e Rousseau tracce evidenti del pessimismo hobbesiano ottimismo roussoviano La condizione umana appare contrassegnata da conflittualità permanente, tensioni, trasformazioni continue. A sua volta la compagine sociale è un organismo delicato che rischia permanentemente l’implosione o l’esplosione. La libertà è pur sempre un principio positivo. Anzi, è il presupposto e il fondamento di ogni riforma dello stato che promuova forme di convivenza rispettose dei diritti di tutti. A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

  5. Ma come pensare la libertà? la libertà è la cosa più difficile. Nel mondo in cui viviamo tutto risponde al “meccanismo universale”, che è regolato da causa ed effetto. Crediamo di essere autonomi, di agire spontaneamente, ma siamo soggetti a potenze che ci dominano. Eppure la libertà non è un’illusione. Per superare questa difficoltà Kant sostenne che l’uomo appartiene a due mondi diversi: il mondo fisico, mondo della necessità, e il mondo spirituale mondo morale, mondo della libertà Kant Dahrendorf non cerca la libertà nell’etica, bensì nella storia. O meglio, la cerca nelle manifestazioni storiche dell’etica. A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

  6. La libertà Il mondo è scosso da rivolgimenti continui. Basti pensare a quello che è accaduto nel 1989, con la caduta del muro di Berlino e poi con la fine dell’impero sovietico. Ciò che sembrava eterno, è crollato in pochi momenti. Se ci interroghiamo sulle ragioni di quegli eventi grandiosi che hanno cambiato la vita di tutti, osserveremo come l’intero gioco delle forze a un certo punto ha prodotto la rottura degli equilibri esistenti. È la libertà il motore del rinnovamento Non si può mai sapere con quali esiti. costruttivi o rovinosi. A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

  7. la libertà deve essere liberata Questo non significa, che la libertà sia una potenza minacciosa da imbrigliare o tenere sotto controllo. . Al contrario, la libertà deve essere liberata, sprigionata. Gli assetti che una società si dà sono tanto più solidi quanto più capaci di accogliere al loro interno il principio-libertà. Se i regimi totalitari sono franati rivelando tutta l’inconsistenza delle loro strutture, niente come la democrazia, così fragile, così a rischio, è in grado di rigenerarsi e generare progresso. il compito dell’uomo di cultura è quello di vigilare affinché il bene più prezioso, la libertà, non vada dissipato A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

  8. Conflitto come tensione e lotta per il potere • Ralph Dahrendorf (1929-2009) • il primato del potere i fattori del conflitto • (Eredità di Weber) • Conflitto come tensione e lotta per il potere • Visione coercitiva e relazionale (tra gruppi) del potere. • Le norme non derivano dal consenso sociale ma sono dettate e controllate dai dominanti. • Il dominio si esprime con logiche analoghe in diversi livelli (società, gruppi, aziende…) • La stratificazione (posizioni, status) è provocata dalle norme che stabiliscono criteri di desiderabilità per certe cose e non per altre. • E le norme sono sostenute dal potere. A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

  9. Fattorie determinanti del conflitto • Fattori e determinanti del conflitto • Differenze di autorità: • Nella società industriale i conflitti hanno (avranno)luogo tra gruppi che differiscono per l’autorità (potere legittimo) che possono far valere sugli altri. • Stabilità = conflitto: • I modelli di autorità stabili e ricorrenti fanno sistematicamente sorgere conflitti sociali tra chi possiede un certo grado di autorità e chi no. • Stratificazioni interne: • La distinzione di classe è una distinzione di autorità (non di proprietà): ogni sfera sociale è fatta da chi dà e chi riceve ordini. • Mobilitazione di classe: • Requisiti tecnici (org.), politici (stato liberale o meno), sociali (vicinanza, comunicazione, medesimi rapporti con l’autorità) • Istituzionalizzazione dei conflitti A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

  10. Dahrendorf critica il liberalismo classico Il liberalismo classico che, nel suo esasperato individualismo, ha ignorato alcuni problemi di equità sociale che vanno impostati, senza limitare l'iniziativa economica del singolo che è la molla del progresso sociale. Per Dahrendorf la società deve offrire a tutti pari opportunità, in modo che gli uomini possano diventare diversi per loro scelta e in forza del diritto e non a spese di altri: lo scopo dell'uguaglianza deve essere una diseguaglianza consapevole. Fiducioso, diversamente da Marx, nelle possibilità del capitalismo di rinnovarsi dall'interno, Dahrendorf ritiene che l'eccesso di partecipazione a tutti i livelli di decisione porti ad una sorta di paralisi: i rappresentanti dei vari gruppi sociali, come delegati, non possono prendere decisioni autonome in modo rapido ed efficace. Dahrendorf attribuisce un ruolo positivo al conflitto sociale, che egli analizza con l'ausilio della teoria marxista e della sociologia americana.(Fonte Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche: emsf.rai.it) A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

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