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Leonardo Rossi(INFN Genova ) o n behalf of the ATLAS Collaboration

Stato di ATLAS. L’esperimento Prima raccolta dati (12/2009) Funzionamento del rivelatore (  M. Donega ’) Prime misure a 900 GeV Collisioni a 7 TeV. Leonardo Rossi(INFN Genova ) o n behalf of the ATLAS Collaboration IFAE, Roma, 7-9 Aprile 2010. Large Hadron Collider.

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Leonardo Rossi(INFN Genova ) o n behalf of the ATLAS Collaboration

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Presentation Transcript


  1. StatodiATLAS • L’esperimento • Prima raccoltadati (12/2009) • Funzionamento del rivelatore ( M. Donega’) • Prime misure a 900 GeV • Collisioni a 7 TeV Leonardo Rossi(INFN Genova) on behalf of the ATLAS Collaboration IFAE, Roma, 7-9 Aprile 2010 L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  2. Large Hadron Collider • Proton-proton collider • 27 km di circonferenza • 4 regioni di interazione equipaggiate con esperimenti • Alice, ATLAS, • CMS, LHCb L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  3. L’esperimento ATLAS • A ToroidalLHC ApparatuS: rivelatore multi-purpose disegnato per coprire large range of physics measurements • massa ~ 7000 tons • alto 25m • lungo 46m • ~100 millionidicanali(90% nel • tracciatore) η=-ln(tan(Θ/2)) L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  4. L’Inner Detector (o tracciatoreinterno) Immerso in un campo solenoidaledi 2 Tesla misura le traiettoriedelletraccecariche. L’ID comprende 3 sub-detectors: (resolution) Pixel : 10/115 μm in Rϕ/z Silicon strip(SCT):17/580 μm Transition radiation tracker (TRT):130μm in Rϕ L’ID copre : |η| < 2.5 (2.0 for TRT) con 3 misure Pixel, 8 SCT and ~30 TRT. Disegnato per efficienzeditraccia >90% (p) e 99% (m) , misuramomenti con σpT /pT = 0.05% pT ⊕1% e parametridiimpatto (ad alti p) = 10mm L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  5. I calorimetri • Misuranoildepositodienergia(quindianchel’eventualesbilanciamento = ETmancante) • Cal.elettromagnetico (LAr): • misuraprecisa deldepositodienergiadifotoniedelettroni (e adroni(HEC) oltrel’accettanza del Tile) • coperturta |η|<4.9 • Cal. adronico (Tile): • misura del depositodienergiadegliadroni • copertura |η|<1.7 L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  6. Lo spettrometro a m • Immerso in un campo magneticotoroidaledi ~ 0.5 T (3x8 toroidisuperconduttori) in aria. • Cameredimisuradiprecisioneecameredi trigger • MDT (Monitored Drift Tubes) • RPC (Resistive Plate Ch.) • CDC (Cathode Drift Chambers) • TGC (Thin-Gap Chambers) • copertura |η|<2.7 barrel end-cap L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  7. Aspettando le collisioni:stato del rivelatore 99.5% 100% Il rivelatorefunzionatutto Dopo lo shut-down diGennaio 2010 L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  8. Aspettando le collisioni:m-cosmici per allineare tracciatore e spettrometrom • e per correlare f(m) Settori barrel in alto, benirroratidam f(ID) L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  9. Preparazioneallecollisioni:beam splash e messa in tempo Evento beam splash nel TRT predisposto per le collisioni (timing entro 2 ns, ToFvisibile) Timing nelcalor. elettromagnetico a LAr EMB, LArEm Barrel: 0.8 ns EMEC, LArEmEndCap: 0.8 ns HEC, LArHadrEndCap: 1.2 ns FCAL, Forward calo: 1.1 ns L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  10. Trigger per selezionare le collisioni p-p Il trigger di ATLAS e’ a 3 livellidiselettivita’ crescente e in gradodigestire 40MHz dicollisioni (registrandone solo 200Hz). Per il run diDicembre 09 moltopiu’ semplice: basatosu “passaggiodeifasci” (= BPTX) e “particelle in unaregionedell’angolosolido” (=MBTS). BPTX= beam pick-up elettrostaticosituato a 175m da ATLAS MBTS= Minimum Bias Trigger Scintillator, montatosull’ECLar a 3.5m dall’IP, copre con 16+16 elementi la regione2.1< |η|< 3.8 BPTX MBTS Eventodicollisione p-p a 900 GeV. Glielementi MBTS soprasogliasono in giallobrillante L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  11. La separazionetracollisioni e fondo (disinglofascio) e’ fattasul tempo divolo MBTS Lar- EndCap Out of time: |tA –tC|>7.5 ns In time:|tA –tC|<7.5 ns L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  12. Strategiadi trigger (esempiosuuno spill) L2 Inner detector riceve 5% di L1 BPTX e triggera in base al # di space points nell’ID. Se rapporto tra collision trigger e L2 ID e’ 20 significa che il filtro e’ altamente efficiente. Iniziodello spill, siregistranocollisioni (MBTS) Appenac’e’ “Stable Beam” siaccendeil Tracker e sipossonousarealgoritmidifiltro (prescalati) x normalizzazione e studio. Trigger rate collisioni ~ 10 Hz all’iniziodello spill Level1 Trigger~ 5kHz con BEAM STABLE, dominatoda L1 BPTX Output data rate (HLT) ~ 100 Hz costantenel run, dominatoda stream dicalibrazione/monitor/RANDOM trigger L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  13. Luminosita’ integrataraccoltanel 2009 Il trigger MBTS al L1 ha e~85% x le collisioni e contienequalche % difondo non dicollisioni. La luminosita’ e’ misurata con MBTS, LUCID e LAr  3 ore  MassimaLuminosita’ istantanea vista da ATLAS: ~ 7 x 1026 cm-2 s-1 L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  14. La prima misura: charged‐particle multiplicities in pp interactions at √s = 900 GeV Questa misuravincolaimodellifenomenologicidi soft-QCD ed e’ quindiimportante per la comprensionedeifenomeni ad alto pT al LHC. Single Diffractive Double Diffractive Non Diffractive Per studiare le collisioniinelastichesideveusare un trigger di minimum bias e misurare la distribuzionedelleparticellecaricheprimarie (t> 0.3 10-10 s). questedistribuzionisonomisuratenell’intervallo pt > 500 MeV e |η| < 2.5 medianteiltracciatoreinterno. L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  15. Verifica del funzionamento del tracciatoreinterno Importantemisurarnel’efficienza(di hit/traccia/vertice) e la scaladeimomenti hits: accordoeccellentedati/simulazione hits: accordoeccellentedati/simulazione Il contributomaggioreallamisuradell’efficienzaditracciavienedaglieffetti del materiale. Si sonousativarimetodi: a) segmenti Pixel  SCT b) massa del K0s tracce Segmentiricostruitinei Pixel edestrapolatinell’SCT ~ok, disaccordoinclusonelsistematico L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  16. La misuradellamassa del K0s e’ in accordo con la simulazione (e PDG)  la scaladeimomenti e’ capita bene (a questipT) La massamisurata del K0s e’ sensibileallaquantita’ dimaterialeattraversato (correzione per ildE/dx cambia ilmomento) Si confrontanodati/simulazione e al variare del materiale (+10% e +20%). Metodo per orasensibile al volume dei Pixel (soprattutto barrel), siestendera’ a SCT e altih con piu’ statistica L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  17. Strategiadianalisi • Si usanotuttiidati a 900 GeVraccolti in condizionidifascio stabile e contrigger, tracciatore esolenoide incondizioni operative. • Si misurano le distribuzioniinelastiche “fully inclusive” per evitareognidipendenzadalmodello e facilitareilconfrontoesperimento/modello. • Si studianoeventi con • Un verticeprimarioricostruitoedalmeno 1 tracciaricostruita con: • pT > 500 MeV, |η| < 2.5 • ≥ 1 hit nei pixel, ≥ 6 hits nel SCT • |d0PV| < 1.5 mm, |z0PV|sin(θ) < 1.5 mm • Si corregge per glieffetti del trigger e dell’(in)efficienzadivertice & traccia al livellodiciascunaparticella • ma non siestrapola al difuori del nostrospazio-fasi. • Cio’lascia~326k eventi per questaanalisi • Il fondodovuto al fascio e’ stimato(usando bunch che non collidevano) a < 10-4 L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  18. Misuradell’efficienzadivertice • Il verticeprimarioricostruitodeve • contenere ≥ 3 tracce con • pT > 150 MeV, |d0BS| < 4 mm • L’efficienzadiricostruzionedivertice e’ derivatacompletamentedaidati • ~100% per eventi conalmeno 4 tracce • Incertezzasistematica < 0.1% • Il tagliosu d0 e z0rimuove le traccesecondarie • La frazioneditraccesecondarie residue e’ stimataestrapolando la distribuzionediparametridiimpatto • 2.20% ± 0.05 (stat) ± 0.11 (syst)delletracceselezionate Efficienzadivertice ATLAS Preliminary L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  19. Misuradell’efficienza del trigger • Il trigger e’ molto “aperto” e semplice • un solo hit in un solo ramo MBTS • L’efficienzadi trigger e’ misuratausandoidati • con trigger indipendenticherichiedono • bunch checollidono in ATLAS • almeno 6 hits in Pixel/SCT e unatraccia “loose” con pT > 200 MeV • L’efficienzadi trigger vs la selezionedianalisi e’ molto alta • iltagliosu d0 e’ fattovs la beam spot (non il PV), non c’e’ taglio z0 • Non cisono bias osservativs η, pT • L’incertezzasistematica e’ molto piccola <0.03% Efficienzadi trigger L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  20. Risultati: densita’ diparticellecarichevsh e pT Nch: numerodiparicellecaricheprimarie Normalizzato al # dieventiselezionatiNev pT > 500 MeV |η| < 2.5 Nch ≥ 1 dati ATLAS eccedonoivaloriprevistidaimodelli(tunati in regionidispazio-fasi diverse) Accordodati/modelli solo per pT<0.7 GeV(idatiarrivano a 15 Gev) Erroresistematicodominaed e’, a suavolta, dominatodallalimitataconoscenza del materiale L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  21. Risultati: molteplicita’ diparticellecariche e <pT> vsNch Disaccordo per Nch=1 e Nch>10 ( disegnoopposto) Crescitadi <pT> al crescerediNchcambiamentodipendenza per Nch>10 (come CDF) L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  22. Confronto con altriesperimenti Confronto con CMS: Nchminorediquantomisuratoda ATLAS (ma CMS corregge per l’efficienzadiselezionedellecomponente DD). Confronto con UA1: Nch≈20% maggioreche in ATLAS UA1 ha usato un tigger “double arm” chesopprime le bassemolteplicita’. L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  23. E ora? • Dal30/3/2010 @12.58 abbiamoiniziato a misurarecollisioni a 7 TeV • Gia’ il primo pomeriggio la statisticaraccolta in condizionedifascio stabile ha ~eguagliatoquelladiDicembre. Scan diluminosita’ (31/3): fasciofuoridi (30mm(h) e 130mm(v)). Centrando +60% lumi. LB 184 (12:56 local time) separator collapse Using estimated 7 TeV minimum bias cross section as input t(fascio) ~5 ore L. Rossi – IFAE2010 - Roma

  24. Confronto beam spot a 7 e 0.9 TeV Horiz. beam width (on line) =370mm verticale orizzontale 7 TeV 0.9 TeV L. Rossi – IFAE2010 - Roma

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  28. Conclusioni • Il run a 0.9 TeV ha: • provatoche ATLAS funzionabene ( Donega’ + PhD posters) • portatoalla prima pubblicazionedifisica (arXiv:1003.3124v1) • Il run a 7 TeV e’ iniziatobene e, nellungo week-end diPasqua, si e’ gia’ accumulataunaluminosita’ integratadixxx nb-1 • La prima misurasara’ la ripetizione a 7 TeVdellamisuradimolteplicita’ diparticellecariche (pochesettimane) e poi un vastoprogrammadimisure per “riscoprire” ilmodello standard (e validare ATLAS) e poi…. • Il run e’ previstodurare ~18 mesi e fornire 1 fb-1diluminosita’ integrata gliesperimentia LHC diventerannocompetitivi con FNAL soprattuttoper ifenomenti ad alto pT(o la produzionedialte masse) J.Stirling http://projects.hepforge.org/mstwpdf/plots/plots.html L. Rossi – IFAE2010 - Roma

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