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Comunita ̀ e beni comuni: il ruolo delle autonomie sociali

Comunita ̀ e beni comuni: il ruolo delle autonomie sociali . Dal valore sociale al cambiamento culturale. La comunità è un bene comune?. E’ la prima domanda da porsi Non è vero che la risposta può essere solo affermativa senza riflettere su: Che cosa è comunità oggi

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Comunita ̀ e beni comuni: il ruolo delle autonomie sociali

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Presentation Transcript


  1. Comunità e beni comuni: il ruolo delle autonomie sociali Dal valore sociale al cambiamento culturale

  2. La comunità è un bene comune? E’ la prima domanda da porsi Non è vero che la risposta può essere solo affermativa senza riflettere su: • Che cosa è comunità oggi • Che cosa significa privilegiare la comunità • Che cosa significa farla diventare bene comune

  3. Dopo aver riflettuto su questi temi, allora possiamo tentare di individuare il ruolo delle autonomie sociali • Sono risorse per le comunità? • Sono esse stesse un bene comune ( forse c’è un inflazione di beni comuni…)? • Quali modelli (e strumenti) per “giocare” nelle comunità (risorse, comunicazione, radici, valore sociale, emancipazione)?

  4. Quali comunità? Che cosa è comunità? Nella tradizione sociologica comunità e  società  sono concetti contrapposti: la comunità è il “noi” contrapposto al “loro”.

  5. Ma non un “noi” semplice, genuino quanto piuttosto una condizione di consenso implicito e condiviso su valori, tradizioni, comportamenti, spiritualità e senza una esplicita dichiarazione; senza che il modello comunitario possa essere identificato e scelto, poiché si presenta come un "evento naturale più forte e più sicuro perché non l'abbiamo scelto di proposito, non abbiamo fatto niente per farlo nascere e non possiamo fare niente per scioglierne i legami" [BaumanZ.].

  6. Una comunità è sicurezza per l'individuo, gli offre le risorse simboliche per la costruzione dell'identità individuale, può fornire un riconoscimento semplice e "pensato naturale". Ma cosa accade quando entrano estranei nella comunità?

  7. Salta la divisione fra “noi” e “loro”, si cancellano i confini perché “l’estraneo” non comprende come naturale l’orizzonte comunitario e non vi si riconosce come individuo sociale. A questo punto è probabile che la comunità reagisca opponendo resistenza, usando ancora più radicalmente codici comunicativi specifici, intensificando le relazioni fra simili e ignorandone deliberatamente di nuove, anche se potenzialmente generatrici di opportunità di apprendimento o di acquisizione  di conoscenze e competenze.

  8. Ogni comunità è coesa intorno ai propri orizzonti sociali e collega tra loro gli individui su relazioni e disponibilità che ne costituiscono il capitale sociale, definibile come l’insieme delle relazioni disponibili per accedere (o meno) ad opportunità di carriera, di status, di istruzione per un individuo, un’organizzazione, un territorio [Bagnasco A.].

  9. Diversi “capitali sociali” Bonding – relazioni che chiudono Bridging – relazioni “ponte” Linking – relazioni “legame”

  10. On e off line Comunità e capitali sociali possono esprimersi on e off line. Non esiste una distinzione, ma una continuità che sarà sempre più evidente nei prossimi anni

  11. Le comunità sono beni comuni? Dipende dal mix delle caratteristiche che assumono Aperte/chiuse verso nuovi componenti Costruttrici/non costruttrici di legami con l’esterno Tradizione/innovazione

  12. Se privilegio alcune comunità… ..... Cosa accade? • Relazioni più solidali? • Relazione più dense ed intense? • Relazioni più aperte? • Servizi più efficaci? • Risposte individuali?

  13. Quale terzo settore per quali comunità? Non può esserci una “tipologia” di terzo settore che vale per tutte le comunità Alcune organizzazioni sono intrinseche con comunità chiuse e capitale bonding Altre organizzazioni con comunità aperte e capitale sociale bridging

  14. Risorse e valori delle autonomie sociali per le comunità Partecipazione Democrazia Emancipazione Popolarità Innovazione Riproduzione di relazioni e legami linking

  15. Risorse e valori delle autonomie sociali per i beni comuni Partecipazione Popolarità Innovazione Comunicazione

  16. Quali problemi? • Sussidiarietà, se intesa come sostituzione del quadro delle politiche pubbliche con lo slogan big society (big community) • Svolgimento di un ruolo pubblico ma in modo ancillare e non definito • Radici profonde in comunità chiuse non consentono percorsi di emancipazione e di integrazione

  17. 4) Gestione vs innovazione: ad esempio in una comunità chiusa è più difficile innovare 5)Gestione vs partecipazione/democraticità: ad esempio rischio di concorrenza interna al terzo settore e con i privati (individuali e organizzati) 6) problemi di riconoscibilità e di senso del terzo settore rispetto alle comunità e alle persone

  18. Speranze…. • Le autonomie sociali attraversando una crisi profonda hanno ricominciato a riflettere • Se esiste ancora un luogo dove è possibile immaginare modi diversi di fare economia, questo è quello delle autonomie sociali

  19. 3) Se crediamo che le comunità territoriali non debbano svolgere lo sguardo ad un non meglio precisato “passato dorato” allora le autonomie sociali possono svolgere ruolo di socializzazione, integrazione, apertura verso l’innovazione e la sperimentazione (valutata), cambiamento culturale

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