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Sistemi di gestione ambientale

Sistemi di gestione ambientale. ISO 14000, Emas, MPS, Eurep Gap Dott.ssa Elisa Maria Moracci. Perché la gestione ambientale?. Disastri Naturali Appello a tutte le nazioni dai grandi vertici WTO, FAO,ONU Protocollo di Kyoto. Necessità di ridurre gli impatti ambientali

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Presentation Transcript


  1. Sistemi di gestione ambientale ISO 14000, Emas, MPS, Eurep Gap Dott.ssa Elisa Maria Moracci

  2. Perché la gestione ambientale? • Disastri Naturali • Appello a tutte le nazioni dai grandi vertici WTO, FAO,ONU • Protocollo di Kyoto. • Necessità di ridurre gli impatti ambientali • Promozione di uno sviluppo sostenibile Sistemi di gestione ambientale

  3. I Sistemi di Gestione Ambientale • UNI EN ISO 14001:2002 • Regolamento Comunitario EMAS • MPS florimark production • Eurep Gap

  4. La Famiglia UNI EN ISO 14000 • ISO 14001 Sistemi di gestione ambientale Requisiti e guide per l'uso • ISO 14004 Sistemi di gestione ambientale Linee guida su principi, sistemi e tecniche di realizzazione • ISO 14010 Linee guida per audit ambientali Principi generali • ISO 14011 Linee guida per audit ambientali Procedure di audit - Audit di sistemi ambientali • ISO 14012 Linee guida per auditor ambientali Criteri di qualificazione auditor ambientali

  5. Standard Uni En ISO 14001 E’ l’unica norma PRESCRITTIVA mentre le altre sono delle semplici guide. Essa fornisce i requisiti di un SGA in modo tale da permettere ad un'organizzazione di formulare una politica e stabilire degli obiettivi, tenendo conto delle prescrizioni legislative e delle informazioni riguardanti gli impatti ambientali significativi. E’stata redatta in modo da essere appropriata per organizzazioni di ogni tipo e dimensione e si adatta alle differenti situazioni geografiche, culturali e sociali.

  6. Standard Uni En ISO 14001 1.implementare, mantenere attivo, migliorare un SGA; 2.assicurarsi di ottemperare alla propria stabilita politica ambientale;3.dimostrare tale conformità agli atti; 4.richiedere la certificazione e/o la registrazione del proprio SGA presso un'organismo terzo; 5.fare un'auto-valutazione o un'auto-dichiarazione di conformitàalla stessa norma ISO 14001.

  7. Politica ambientale Analisi ambientale iniziale Politica ambientale di sito Obiettivi e programmi Gestione Ambientale Audit Ambientale Standard Uni En ISO 14001

  8. Politica Ambientale La politica ambientale (PAM) di un’organizzazione, identifica i principi sui quali l’azienda intende impostare il proprio impegno verso il miglioramento dell’organizzazione e delle sue attività nei confronti dell’ambiente.

  9. Analisi ambientale iniziale • Individuare requisiti legislativi e regolamentari • Identificare tutti gli aspetti ambientali • Valutarne la significatività • Impostare un registro degli aspetti ambientali • Analizzare l’esistente (prassi e procedure ) e eventuali incidenti ambientali occorsi

  10. Analisi ambientale iniziale • Individuazione dei requisiti legislativi e regolamentari È necessario stabilire e mantenere attiva una procedura che consenta di identificare ed accedere alle prescrizioni legali e di altro tipo che riguardano gli aspetti ambientali delle sue attività, dei suoi prodotti e dei suoi servizi INTEGRABILITA’ CON ALTRE LEGGI

  11. Analisi ambientale iniziale Elementi guida per verifica di conformità • L’O. ha piena conoscenza delle leggi e i regolamenti connessi all’aspetto indagato? • Ha individuato le disposizioni legislative e eventuali adempimenti? • Ha attivato e completato le pratiche autorizzative ? • Ha ottenuto le autorizzazioni? • Ha rispettato le modalità e i tempi di rinnovo? • ….

  12. Analisi ambientale iniziale 2. Identificazione Aspetti ambientali • Aspetti ambientali diretti: sotto il controllo dell’organizzazione(emissioni in atmosfera, scarichi idrici, gestione rifiuti, uso e contaminazione terreno, rumore, odore, polvere, impatto visivo…) • Aspetti ambientali indiretti: quelli su cui può non avere un controllo gestionale totale (questioni relative al prodotto, investimenti, prestiti, scelta di servizi quali trasporti, appaltatori…)

  13. Analisi ambientale iniziale 3. Criteri di Significatività • Qualitativi • Quantitativi • Leggi nazionali, regionali , comunali, e specifiche prescrizioni autorizzative • Situazioni d’emergenza • Versamenti accidentali • Emissioni pericolose

  14. Analisi ambientale iniziale • Ambiente circostante • Detenzione di sostanze ritenute pericolose, tossiche o nocive • Aspetti che hanno comportato reclami ambientali • Attività che comportano un elevato consumo di risorse • Aspetti che possono interessare l’immagine della O.

  15. Analisi ambientale iniziale Esempio qualitativo di criteri di significatività

  16. Analisi ambientale iniziale Esempio quantitativo di criteri di significatività

  17. Analisi ambientale iniziale 4.Definizione di Indicatori e registro aspetti ambientali Per ciascun aspetto ritenuto significativo devono essere individuati e tenuti sottocontrollo i relativi impatti, monitorando i parametri descrittivi. Gli indicatori ambientali possono essere: • Diretti( valore assoluto) • Indiretti (rapportati a una grandezza di riferimento • Indicizzati (riferiti ad un anno di base)

  18. Analisi ambientale iniziale 5.Analizzare l’esistente (prassi e procedure) e eventuali incidenti ambientali occorsi Al fine di evitare duplicazioni e incoerenze 6. Relazione di sintesi

  19. Il sistema di gestione • La Politica ambientale • Obiettivi e programmi • La gestione ambientale • L’attività di auditing • Il riesame

  20. La Politica ambientale Requisiti minimi: • Ottemperanza alla legge e agli standard dell’organizzazione • Miglioramento continuo • Partecipazione e coinvolgimento dei dipendenti • Orientamento al dialogo con gli interlocutori esterni

  21. Il sistema di gestione Obiettivi e programmi Per ogni aspetto ambientale individuato devono essere indicati: • Obiettivo • Traguardo • Risorse stanziate • Interventi • Scadenze • Responsabilità

  22. La gestione ambientale 1. Struttura e responsabilità DG RAMM Responsabile reparto Responsabile Ambiente Operatore 1 Operatore 2 Operatore 3

  23. La Gestione Ambientale 2. Sensibilizzazione, formazione e partecipazione Esempi: • Contenuti della politica Ambientale • Obiettivi e traguardi dell’O. • Distribuzione, spiegazione della corretta esecuzione delle procedure e istruzioni operative • Creazione di gruppi di lavoro • Registro dei suggerimenti • Altro….

  24. La gestione ambientale 3. Controllo operativo e gestione delle emergenze Le procedure dovrebbero riguardare • Definizione delle modalità di esecuzione delle attività sia per organizzazione che per aziende terze • Acquisti e appalti • Controllo caratteristiche pertinenti al processo(gestione rifiuti, scarichi idrici…)

  25. La gestione ambientale 4. Manutenzione delle apparecchiature 5. Gestione delle emergenze 6. Gestione delle interazioni con soggetti esterni

  26. La gestione ambientale 4. Sorveglianza e misurazioni L’organizzazione deve stabilire procedure per sorvegliare e misurare regolarmente le principali caratteristiche delle sue attività e delle sue operazioni che possono avere impatto sull’ambiente • Tarare e mantenere le apparecchiature • Adottare requisiti minimi di qualifica di eventuali soggetti esterni

  27. La gestione ambientale 5. Non conformità • Segnalazione attraverso appositi moduli • Registrazione delle NC a cura del RGA • Trattamento delle NC in collaborazione con chi l’ha riscontrata • Analisi delle cause • Attuazione di Azioni Correttive e preventive • Verifica della loro efficacia

  28. La gestione ambientale 6. Comunicazione interna ed esterna La comunicazione deve essere attiva: Interna: affissioni in bacheca, distribuzione in busta paga, seminari, opuscoli, aggiornamento…. Esterna: numero verde, questionari informativi,schede informative…

  29. La gestione ambientale 7. Documenti e registrazioni La normativa prevede: Documenti di gestione: descrivono le attività del SGA e sono un riferimento per la corretta conduzione delle attività Documenti di registrazione: finalizzati a dimostrare la corretta conduzione delle attività del SGA e ad offrire un quadro aggiornato delle prestazioni ambientali

  30. L’attività di Auditing Per le Verifiche ispettive Interne le procedure dovrebbero definire: • Le modalità di formazione degli auditor e addestramento • Costituzione di un gruppo di auditor • Pianificazione e programmazione e conduzione delle attività • Reporting finale

  31. L’attività di Auditing Le fasi di cui si compone l’attività di audit sono: Pianificazione Programmazione Raccolta e valutazione delle evidenze Preparazione del rapporto e “follow up”

  32. L’attività di AuditingIndicazioni per le piccole medie imprese Effettuato da personale interno i vantaggi sono: la crescita culturale, una maggiore padronanza dei processi, costi ridotti…)Svantaggi: poca indipendenza, risorse umane occupate, rapporto con i colleghi… Effettuato da personale esterno, i vantaggi: professionalità, indipendenza, esperienza; svantaggi: costo e collaborazione da parte del personale…)

  33. L’attività di AuditingIndicazioni per le piccole medie imprese Alternative possibili: Camere di commercio, associazioni di categoria, organizzazioni di PMI a livello locale Collaborazione fra due o più microimprese al fine di condividere risorse ed esperienza pratica nello svolgimento dell’audit

  34. Il riesame della direzione Dovrebbe comprendere i seguenti punti: • Adeguatezza della Politica Ambientale • I risultati degli audit e le NC • Obiettivi e traguardi • Sollecitazioni da parti interessate NUOVO CICLO DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FUTURE

  35. Regolamento Comunitario EMAS REGOLAMENTO (CE) N. 761/2001 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO Nasce dal programma “Per uno sviluppo durevole e sostenibile” presentato dalla Commissione europea che pone in rilievo il ruolo e la responsabilità delle organizzazioni per il rafforzamento dell’economia e per la protezione dell’ambiente

  36. Regolamento Comunitario EMAS Esso invita ad ampliare la serie di strumenti nel settore della protezione ambientale e a usare meccanismi di mercato per impegnare le organizzazioni ad adottare un approccio attivo e preventivo nel settore che non si limiti al solo rispetto delle disposizioni regolamentari SISTEMA DI ECOGESTIONE “EMAS”

  37. Regolamento Comunitario EMAS OBIETTIVI: Promuovere miglioramenti continui delle prestazioni ambientali delle organizzazioni mediante: • L’introduzione e l’attuazione da parte delle organizzazioni di sistemi di gestione ambientale • la valutazione sistematica, obiettiva e periodica dell’efficacia di tali sistemi • L’informazione sulle prestazioni ambientali e un dialogo aperto con tutti i soggetti interessati • La partecipazione attiva dei dipendenti grazie anche ad una formazione professionale di base

  38. Regolamento Comunitario EMAS Partecipazione ad EMAS: requisiti • Effettuare un’analisi ambientale • Effettuare o far effettuare audit ambientali • Elaborare una dichiarazione ambientale • Trasmettere la dichiarazione all’organismo competente dello stato membro in cui la dichiarazione è stata redatta

  39. Regolamento Comunitario EMAS Tuttavia le organizzazioni che hanno un sistema di gestione ambientale certificato, riconosciuto non hanno necessità di svolgere un’analisi ambientale formale per l’applicazione di EMAS se le informazioni necessarie per identificare e valutare gli aspetti ambientali sono fornite dal sistema certificato (art.3)

  40. Regolamento Comunitario EMAS Il Reg. EMAS integra la UNI EN ISO 14001, l’unica differenza è la redazione di una DICHIARAZIONE AMBIENTALE che deve essere aggiornata periodicamente

  41. Regolamento Comunitario EMAS Nella dichiarazione deve essere riservata particolare attenzione ai risultati ottenuti dall’Organizzazione in relazione ai suoi obiettivi e traguardi ambientali e al miglioramento continuo della sua prestazione ambientale e della formazione-informazione.

  42. MPS florimark production Nasce nel 1993 come progetto ambientale del settore florovivaistico ed è diventata la certificazione più diffusa in tutto il mondo per questo settore contando oltre 4000 iscritti in 29 paesi.

  43. MPS florimark production Obiettivi • Ridurre l’impatto ambientale delle aziende partecipanti • Migliorare la registrazione interna ai fini di una certificazione • Incrementare l’immagine dell’industria della floricoltura

  44. MPS florimark production Come funziona MPSprevede la registrazione e la trasmissione dei consumi aziendali ogni 4 settimane Questi dati vengono utilizzati per calcolare un punteggio finale In funzione del punteggio si ha la classificazione dell’azienda

  45. MPS florimark production Quali consumi ? • Energia • Antiparassitari • Fertilizzanti • Gestione rifiuti • In alcuni paesi si effettua un’attenta registrazione del consumo idrico

  46. MPS florimark production MPS Mind (Qualifiche) Nel passato l’attenzione era rivolta al Kg di ingrediente attivo utilizzato, ora ci si basa sugli effetti ambientali, per mettere in evidenza i quali i prodotti utilizzati sono stati suddivisi in tre categorie: rosso, arancione e verde. Lo scopo del gioco è stimolare l’uso dei prodotti verdi

  47. MPS florimark production Zone e Cluster Ogni paese e coltura fanno testo a sé, per questo si creano “zone” con caratteristiche” similari in termini di terreno, precipitazioni, disponibilità di acqua… Il Cluster è un gruppo di piante che hanno le stesse caratteristiche in termini di necessità e sensibilità alle malattie.

  48. MPS florimark production Punteggio aziendale Un gruppo di esperti MPS a seconda del Cluster e della zona pone dei limiti minimi e massimi di utilizzo dei prodotti A seconda della quantità utilizzata l’azienda riceve un punteggio. La somma dei punteggi per le varie voci forma il punteggio finale.

  49. MPS florimark production Calcolo punteggio Punteggio Punti assegnati Limite min Utilizzo reale Limite max

  50. MPS florimark production Classificazione • Punteggio totale da 0 a 9,9: Mps partecipante • Punteggio Totale da 10 a 54,9: Mps C • Punteggio da 55 a 69,9: Mps B • Punteggio da 70 a 100: Mps A

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