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“Poter capire, voler spiegare” - Walter Tobagi -

La fase difensiva “Finalità, principi, dinamiche, timing, tecniche, attitudini, valori, didattiche, programmazione, proposta metodologica” Prof. Oscar Maghella. “Poter capire, voler spiegare” - Walter Tobagi -. Cosa precede e cosa segue. Un prima dell’atto difensivo: La programmazione

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Presentation Transcript


  1. La fase difensiva“Finalità, principi, dinamiche, timing, tecniche, attitudini, valori, didattiche, programmazione, proposta metodologica”Prof. Oscar Maghella

  2. “Poter capire, voler spiegare” - Walter Tobagi -

  3. Cosa precede e cosa segue Un prima dell’atto difensivo: • La programmazione • La didattica • L’osservazione Un durante: l’atto difensivo Un dopo l’atto difensivo: il contrattacco (il vero obiettivo)

  4. La finalità Non solo difendere ma difendere per ricostruire e contrattaccare. L’intervento difensivo è solo il 1° step della fase difensiva(non un momento fine a se stesso) che innesca poi la ricostruzione e l’attacco

  5. Principi Dalle conoscenze (osservazione) alle competenze che si realizzano compiutamente unicamente mediante le conoscenze (patrimonio di tutti e non solo di alcuni)

  6. Dinamiche, timing, tecniche 1: 1° osservazione 2: ricerca posizionamento 3: analisi 4: timing 5: postura 6: 2° osservazione 7: decisione – scelta 8: tempo di reazione 9: intervento 10: le tecniche (A/B/C)

  7. Dinamiche, timing, tecniche “1” 1° osservazione : - qualità ricezione/difesa - peculiarità palleggiatore (es. sa aggiustare la ricezione?) Opzioni tecniche attacco (palla alta, super, cinque, sei, zero, pipe, 1/2/7/C/fast)

  8. Dinamiche, timing, tecniche “2” Ricerca posizionamento (spostamenti speciali e non) in opportuna e auspicata autonomia decisionale muro in rapporto scelte tattiche (L’autonomia va richiesta e deve essere perseguita e sostenuta)

  9. Dinamiche, timing, tecniche “3” Analisi (raccolgo informazioni per arrivare ad una decisione): A) Precisione alzata (corta, lunga ; attaccata,, staccata; ++) B) Caratteristiche, peculiarità attaccante: - h. di colpo - potenza - abilità (finte) - colpi / tecniche - scelte in rapporto alzata C) Direzione rincorsa

  10. Dinamiche, timing, tecniche “4” Timing (lucidità) stop difensivo (ma anche no) coincidente alla preparazione del colpo

  11. Dinamiche, timing, tecniche “5” Postura (testa alta; doso piatto; arti sup. semiflessi, anteriori al ventre ed in indipendenza dal busto e tra loro; arti inf. comodamente in divaricata; proiezione glutei sulla linea dei talloni; proiezione ginocchia appena oltre la punta dei piedi) ed inoltre cambia e si adatta relativamente (angolo accosciata, inclinazione busto) alla distanza tra punto di colpo e punto di stop difensivo

  12. Dinamiche, timing, tecniche “6” 2° osservazione: focus visivo per interpretare dinamica arto di colpo attaccante: - apertura arto di colpo: a) power b) pallonetto c) lob - arto di colpo disteso: a) pallonetto (abituarsi a verbalizzare ad alta voce)

  13. Dinamiche, timing, tecniche “7” Decisione - scelta Colpo (abituarsi a verbalizzare ad alta voce)

  14. Dinamiche, timing, tecniche “8” Tempo di reazione, correlato a: h. di colpo angolo di incidenza potenza colpo velocità palla traiettoria palla distanza dal punto di colpo

  15. Dinamiche, timing, tecniche “9” Intervento Palla in figura Palla fuori figura Palla distante

  16. Dinamiche, timing, tecniche “10 A” Le tecniche in figura: - forte addosso - in compressione avanti - laterale - beach - ball-handing (interventi ad 1 arto) - in adattamento

  17. Dinamiche, timing, tecniche “10 B” Le tecniche fuori figura: - in affondo laterale cedimento - in affondo anteriore cedimento

  18. Dinamiche, timing, tecniche “10 C” La dinamica con palla distante: - uscita dalla postura - ricerca della palla - contatto (1/2 mani) - eventuale caduta/scivolamento

  19. Caduta Non è una tecnica di intervento sulla palla ma un aggiustamento posturale Da evitare quando è possibile (micro-traumi) utilizzando al meglio gli arti inferiori Determinata da una “importante” azione di spinta che innesca una funzionale dinamicità, talvolta associata ad uno stato di relativo equilibrio, in funzione di una appropriata gestione dell’impatto con il terreno Sono da evitare, nella fase propulsiva dell’azione, contatti intermedi (ginocchio) che limitano la velocità di ingresso e causano anche, nel medio periodo, importanti microtraumi Da valutare altezza bacino: no sotto il ginocchio

  20. Attitudini Morfologiche: mobilità tibio-tarsica Condizionali: reattività, forza, timing di risposta Coordinative: indipendenza arti sup. dal busto, rapporto spazio-tempo, equilibrio posturale-dinamico, oculo-manuale Visive: focus

  21. Valori Innati – da ricercare Determinazione Consapevolezza Coraggio Autonomia Volontà Autostima Assunzione responsabilità Maturità Altruismo Sinergie

  22. Ricostruzione - attacco Occorre determinare una funzionale e fattiva “filiera” tecnico-didattica opportunamente ricercata con grande continuità in tutte le possibili situazioni, ciò non soltanto in ragione dello step difensivo ma anche e soprattutto delle fasi successive: palleggio/bagher di ricostruzione, attacco. A questo proposito particolare cura ed attenzione affinchè le competenze della ricostruzione siano bagaglio comune e non specificità di alcuni. L’efficienza dell’attacco dopo difesa è assolutamente determinante in funzione della qualità prestativa Da inserire subito: si sviluppa parallelamente alla tecnica

  23. Didattiche Modalità per lo sviluppo delle competenze tecnico - tattiche

  24. Modelli prestativi di alto livello I modelli tecnici rappresentano uno strumento di assoluto valore, tramite i quali poter realizzare comparazioni, simulazioni ed anche analisi con finalità didattiche da proporre ai giovani atleti, in possesso di adeguati prerequisiti e mediante opportune modalità, nel corso dell’apprendimento e della stabilizzazione delle varie tecniche.

  25. La ripetizione La ripetizione consente la percezione che realizza un incremento delle conseguenze sensoriali la rappresentazione del movimento si arricchisce di particolari e dettagli

  26. La ripetizione E’ da considerarsi come lo strumento didattico per eccellenza nella metodologia dell’insegnamento tecnico negli sport di situazione. Nel contesto: A) Analitico B) Sintetico C) Globale

  27. La ripetizione Può e deve essere: a) Tecnica b) Situazionale

  28. La ripetizione tecnica La ripetizione tecnica incide sulla componente sensoriale e sulla rappresentazione del movimento stesso con funzioni di controllo e correzione

  29. La ripetizione situazionale La ripetizione di situazioni di gioco sfrutta la memoria a breve termine per stabilizzare: - criteri di scelta - timing tecnico - tattici

  30. A) La ripetizione nel contesto analitico 1-I/II/III) Nell’analisi del movimento: ripetizione tecnica 2) Nell’analisi del gioco: ripetizione situazionale

  31. A1-I) Nell’analisi del movimento Consente lo sviluppo del controllo motorio focalizzazione segmentaria e complessiva del gesto

  32. A1-II) Nell’analisi del movimento Consente lo sviluppo della sensibilità nei tocchi focalizzazione sia del tocco che del bersaglio

  33. A1-III) Nell’analisi del movimento Consente la correzione strutturale del movimento

  34. A2) Nell’analisi del gioco Consente lo sviluppo delle sequenze motorie focalizzazione in sequenza dei punti di riferimento

  35. B) La ripetizione nel contesto sintetico 1) Nella sintesi del movimento: ripetizione tecnica 2) Nella sintesi del gioco: ripetizione situazionale

  36. L’esercizio di sintesi L’esercizio di sintesi è il mezzo di lavoro più importante nel contesto degli sport di situazione perché rappresenta il mezzo con cui, da un lato la tecnica, insegnata in forma prevalentemente analitica, non diventi tecnicismo, monopolizzando il lavoro nel sistema di allenamento, dall’altro il gioco, nella sua funzione formativa, non sia l’unica strategia di lavoro, destabilizzando, per rispondere ad esigenze tattiche, i parametri esecutivi di molti movimenti, e andando a discapito soprattutto del livello di prospettiva della qualificazione. L’esercizio di sintesi rispetta la necessità di una progressiva introduzione di variabili situazionali.

  37. B1) Nella sintesi del movimento Consente l’inserimento della gestualità nella sequenza motoria con il corretto timing tecnico controllo esecutivo alle specifiche velocità richieste (inserire 2 o più opzioni di intervento)

  38. B2) Nella sintesi del gioco Consente spostamento focus attentivo sui riferimenti necessari alla verifica qualitativa delle scelte Controllo della progressiva complessità del compito tattico richiesto (inserire 2 o più opzioni di intervento)

  39. C) La ripetizione nel contesto globale 1) Consente lo sviluppo del timing di scelta Per l’applicazione delle tecniche nella dinamica di gioco scelte tecniche individuali nel gioco

  40. C) La ripetizione nel contesto globale 2) Consente lo sviluppo del timing di scelta Nello sviluppo delle capacità tattiche in contrapposizione all’avversario scelte tattiche individuali nel gioco

  41. C) La ripetizione nel contesto globale 3) Consente lo sviluppo del timing di scelta Nello sviluppo delle qualità comportamentali nelle specifiche situazioni della gara scelte nelle situazioni di pressione agonistica

  42. Riassumendo

  43. Programmazione “E’ la definizione dei propri intendimenti, organizzati in una attività, secondo un programma che ne definisce modi e tempi”

  44. Analisi > Valutazione delle tecniche: difesaIndici valutativi: 1: relativo; 2: ancora insufficiente; 3: sufficiente; 4: buono; 5: elevato; A > iniziale; B > intermedia; C > finale

  45. U. 13 > U. 16: competenze tecniche

  46. U.13 > U. 16: ipotesi di planning tecnico settimanale

  47. U. 13 > U.14: ipotesi di planning programmatico

  48. Proposta metodologica Tassonomie: sistema di descrizione e di realizzazione Le tassonomie tecniche: una eventualità

  49. Tassonomie tecniche: la difesa

  50. Scheda programmazione settimanale allenamento

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