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Aspetti psicologici e psicopatologici della gestione dello sportivo

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Aspetti psicologici e psicopatologici della gestione dello sportivo

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Presentation Transcript


    1. Aspetti psicologici (e psicopatologici?) della gestione dello sportivo Marcello NARDINI con la collaborazione di: Petito A.M., Papazacharias A., Ventriglio A. DSM/FG3 Universit di Foggia Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche Universit degli Studi di Bari SSIS PUGLIA Indirizzo Scienze Motorie Bari e Foggia Societ Italiana di Psichiatria dello Sport Linee Guida in Medicina dello Sport Bari, 11 giugno 2004 Aula Magna De Benedictis - Policlinico

    2. () la nostra mente il risultato dellinterazione tra il corpo e il cervello()

    3. Lerrore di Cartesio

    4. La Scienza applicata allo Sport, che una volta era identificata nella sola medicina sportiva, oggi materia pi vasta e complessa, che unisce le conoscenze e le applicazioni della medicina (nelle sue varie specializzazioni) e della psicologia, dellingegneria e dei moderni metodi di valutazione atletica Laspetto pi interessante di questo fenomeno la possibilit di studiare lo sportivo con particolare riferimento alle modificazioni fisiologiche che lattivit sportiva determina nellorganismo provocando anche conseguenze psicologiche, cognitive e comportamentali (rilevanza individuale e sociale) Tamorri, 1999

    5. Associazioni, Societ, Enti: American Psychological Association, Division 47 - Exercise and Sport Psychology Arbeitsgemeinschaft fr Sportpsychologie, (ASP) Associazione Italiana di Psicologia dello Sport, (AIPS) Fdration Europenne de Psychologie des Sports et des Activits Corporelles/European Federation of Sport Psychology, (FEPSAC) International Society of Sport Psychology, (ISSP) A tuttoggi non sono state stilate linee guida sullintervento psicologico nello Sport La FEPSAC ha proposto unicamente delle raccomandazioni

    6. Raccomandazioni (FEPSAC) Children in Sport, 1995 I bambini non sono mini-adulti Evitare la specializzazione precoce nello Sport Scopo ludico Educare allautonomia e non alla dipendenza Frequenti contatti tra allenatori e genitori Allenatori e genitori pi attenti ai bisogni e alle necessit di sviluppo e crescita del bambino Individuare eventuali segni psicopatologici del bambino ed invio ad un esperto in caso di necessit

    7. Raccomandazioni (FEPSAC) Raccomandazioni per il doping,2003 Promozione del benessere psicologico dellatleta Corretta informazione Responsabilit penali e professionali e sociali Riabilitazione personale sociale e sportiva Formazione specifica dellallenatore sulluso di sostanze

    8. Psicologia dello Sport (PdS) Studio della popolazione sportiva Conoscenza dei meccanismi cognitivi, emotivi, affettivi e sociali alla base della prestazione Ottimizzazione delle abilit mentali (mental training) Miglioramento delle performance Gestione dei disturbi psicologici dello sportivo

    9. Cenni storici La Psicologia dello Sport (PdS) una disciplina che si sviluppata in ambito accademico e nel mondo dello sport a partire dalla seconda met degli anni 60. Infatti, in quegli anni Ferruccio Antonelli, il francese Michel Bouet e gli spagnoli Jos-Maria Cacigal e Jos Ferrer-Hombravella durante un congresso di Medicina dello Sport decisero di organizzare il primo congresso mondiale di Psicologia dello Sport, che venne tenuto a Roma nel 1965 e che vide la partecipazione di circa 400 studiosi provenienti da 27 nazioni.

    10. Cenni storici In tale occasione venne fondata la prima Societ Internazionale di Psicologia dello Sport, lInternational Society of Sport Psychology (ISSP), e Antonelli ne fu eletto presidente. Da quegli anni la Psicologia dello Sport si affermata nellambito delle scienze dello sport e di quelle cognitive e non solo come disciplina accademica ma pure come ambito applicativo. Cei, 1998

    11. Oggetto di studio della PdS sono i prerequisiti, i processi e gli effetti psicologici della pratica sportiva e di quella motoria sugli individui e sui gruppi che agiscono come soggetti dellattivit

    12. Obiettivi della PdS lobiettivo prevalente oggi lottimizzazione delle abilit mentali (mental training), degli stati dellumore, della gestione dello stress, attraverso la consapevolezza della interazione mente-corpo in funzione del gesto sportivo

    13. Mental Training Philosophy Assessment & Education Goal Setting Skill Development Application

    14. Interrelatedness

    15. Finalit della PdS stato di benessere psicofisico dellatleta miglioramento della performance dellatleta acquisizione e mantenimento dello stato di salute psicofisica di chi pratica attivit motoria e sportiva FEPSAC, 1995

    16. Mental Training Philosophy

    17. Competenze dello psicologo dello sport (sport di prestazione assoluta) Fasi della gestione evolutiva dellatleta Approccio iniziale ad una specialit sportiva Passaggio al training intensivo Passaggio ad alti livelli di attivit sportiva Passaggio a livelli professionali Passaggio dal top alla conclusione della carriera sportiva Conclusione della carriera sportiva FEPSAC, 1999

    18. Competenze dello psicologo dello sport (sport per tutti) Un secondo ambito, che nel nostro paese oggi di particolare attualit, si riferisce alla relazione fra sport e benessere individuale e sociale. Viene infatti riconosciuto ci che la ricerca ha ripetutamente dimostrato, e cio che lessere umano ha bisogno di movimento e che questo, anche se lo sviluppo della nostra societ consentirebbe di ridurlo al minimo, deve essere praticato a tutte le et nelle forme appropriate.

    19. Aree di ricerca e di applicazione processi cognitivi coinvolti nel controllo motorio e nella prestazione sportiva abilit psicologiche implicate nei diversi tipi di discipline: come identificarle e come allenarle negli atleti. Fra le abilit complesse vi sono le abilit di coping (modalit individuale di gestione dello stress), il controllo dello stato di arousal , il mantenimento della fiducia nelle capacit personali processi motivazionali che favoriscono il coinvolgimento sportivo e il mantenimento nel tempo dellinteresse verso la disciplina scelta.

    20. Aree di ricerca e di applicazione ruolo dellallenatore e della societ sportiva programmi sportivi dellinfanzia e la loro applicazione nel guidare i bambini a effettuare esperienze per loro gratificanti e psicologicamente positive promozione del benessere e della salute attivit motoria e sportiva per i diversamente abili la psicopatologia

    21. Psicopatologia dello sport (Antonelli e Salvini, 1987) Sindromi specifiche da sport Sindromi aspecifiche da sport

    22. Classificazione (Terreni Occhini, 1997) atleta in crisi quando un atleta di buone qualit con un positivo standard di performance, attraversa un momento negativo a livello individuale od a livello prestazionale sindrome specifica da sport quando un atleta di buone qualit non presenta un standard positivo di performance o lo presenta in maniera saltuaria e discontinua, tale da far pensare ad impedimenti di natura psicologica limitati allarea sportiva sindrome aspecifica minore da sport quando un atleta non presenta un positivo standard di prestazione o lo presenta in maniera saltuaria e discontinua. Lanamnesi e gli accertamenti psicodiagnostici suggeriscono la presenza di un disturbo di tipo ansioso, somatoforme, dissociativo, distimico, delladattamento, del sonno, dellalimentazione o di origine psicosomatica, oppure un caso di pi strutturati disturbi della personalit, secondo i criteri del DSM-IV sindrome aspecifica maggiore da sport quando un atleta non presenta pi uno standard positivo di performance. Lanamnesi e gli accertamenti psicodiagnostici suggeriscono la presenza di un disturbo dellumore (non classificabile come distimico), un disturbo di tipo schizofrenico, delirante, organico o da sospetto uso di sostanze psicoattive, secondo i criteri del DSM-IV.

    23. Sindromi specifiche da sport sindrome del campione (Master Syndrome) nikefobia (success phobia) ansia preagonistica (prestart anxiety) depressione da successo burn-out sportivo doping

    24. Sindrome del campione (Master Syndrome) comportamento deviante perdita del controllo emotivo instabilit umorale bassa tolleranza alle frustrazioni doping eccessiva ricerca di attenzione, lodi e rassicurazioni egocentrismo senso grandioso di importanza (ritiene che tutto gli sia dovuto) atteggiamenti paranoici e recriminatori

    25. Nikefobia (success phobia) paura della vittoria minor rendimento in gara che in allenamento evitamento della competizione sportiva convincimento di non poter ripetere una eccellente prestazione

    26. Ansia Preagonistica (prestart anxiety) aumento dellansia in prossimit della competizione eretismo nervoso tendenza allisolamento rifiuto di accettare consigli ideazione monotematica sulla gara

    27. Depressione da successo insoddisfazione rispetto al successo ottenuto timore di una futura sconfitta o di una futura prestazione deludente pregiudizi culturali sul successo (senso di colpa ed autopunizione)

    28. Burn-out sportivo si assiste ad un disinvestimento emotivo, cosicch, lunica cosa importante percepire lo stipendio come in qualsiasi altro rapporto di lavoro; latleta si appiattisce, rinuncia a giocare per divertirsi e si allena solo per contratto; un senso di depersonalizzazione per il proprio corpo, che inizia ad essere considerato pi in base al valore di mercato che per il piacere di trarre soddisfazione dalle proprie prestazioni; sul piano spazio-temporale l'atleta pu deformare le pi comuni categorie spazio-temporali, iniziando a percepire il tempo in termini di stagioni agonistiche e tempi di recupero ed a delimitare lo spazio allinterno delle strutture organizzative sportive; possono deteriorarsi i rapporti sociali con i compagni e lallenatore che iniziano ad essere percepiti come ostacoli ed antagonisti; in alcuni casi i rapporti interpersonali iniziano a deteriorarsi anche allesterno dellambiente sportivo, determinando complicazioni ulteriori nella vita del soggetto.

    29. Doping le anfetamine ed anfetaminosimili, stimolanti del SNC, hanno la capacit di ridurre nellatleta la percezione della fatica e di aumentare il livello di vigilanza ma sono tra le maggiori cause di decessi; le principali cause sono aritmie cardiache, sbalzi pressori e infarti. Aumentano inoltre laggressivit, in maniera non meglio controllabile allinterno del contesto di gara. Per questo motivo venne descritta una particolare sindrome psichiatrica definita sindrome della domenica per la quale, alcuni atleti si trovavano coinvolti in scontri fisici e verbali, al temine della prestazione sportiva, in situazioni pi quotidiane.

    30. Doping Somatotropina, un ormone che stimola laccrescimento fisiologico e viene utilizzato normalmente nei bambini che ne presentano carenza. Lipotesi, non scientificamente fondata, si basa sul fatto che possa avere effetti anabolizzanti se somministrata a soggetti adulti. E certo che se somministrata a lungo su soggetti sani pu produrre acromegalia (comparsa di lineamenti grossolani per deformazione delle ossa), associata a diabete, ipertensione arteriosa e cardiopatie. Eritropoietina (EPO), usata in medicina per curare le forme di anemia, stimola la produzione di globuli rossi nel sangue, aumentando lossigenazione, il consumo degli zuccheri e quindi il lavoro muscolare; per questo motivo stato molto utilizzata nel ciclismo. Laumento dei globuli rossi fa per aumentare la viscosit del sangue e quindi il rischio di trombosi, ictus ed infarto.

    37. Sindromi aspecifiche da sport disturbi dellumore (depressione,distimia,ipomania) disturbi dansia (ansia da prestazione,fobia sociale, disturbo da attacchi di panico) disturbi alimentari (anoressia nervosa,anoressia inversa,bulimia) disturbi di personalit (borderline,narcisistico,istrionico, paranoide)

    38. Sindromi aspecifiche da sport dipendenza da sostanze psicotrope (anfetamine,anabolizzanti) disturbi somatoformi (somatizzazione,dismorfismo corporeo) disturbi del controllo degli impulsi e delladattamento disturbi dissociativi disturbi amnestici

    39. Intervento cognitivo-comportamentale Nel contesto della Psicologia e della psicopatologia dello Sport, si dimostrato di fondamentale importanza il contributo della psicologia cognitiva che, con i sui modelli teorici dellorganizzazione della conoscenza, proficuamente collegati con la ricerca sperimentale, ha spesso condotto a interventi mirati al miglioramento del rendimento in gara dellatleta (Mahoney,1979; Sacco, 1994)

    40. Intervento cognitivo-comportamentale Le tecniche di intervento di tipo cognitivista possono essere suddivise in: tecniche di autocontrollo, hanno come bersaglio principale il sistema di rappresentazione dellatleta (per es. le immagini) tecniche di ristrutturazione cognitiva, puntano prevalentemente alla modificazione del livello pi complesso del sistema di convinzioni dellatleta stesso (per es., il dialogo interno) (Reda, 1990)

    41. Conclusioni Il raggiungimento della peak performance una specie di momento magico, tutto si svolge perfettamente a livello mentale e fisico, la prestazione avviene in modo spontaneo e supera i livelli consueti di rendimento, le potenzialit di entrambi gli emisferi cerebrali sono utilizzate appieno e in modo integrato (Hall, 1982)

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