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ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE. A. MASERATI. A SCUOLA. RI...CICLANDO. ANNO SCOLASTICO. 2005 / 2006. Classi 3Sa, 3Sb, 4Sa, 5Sa, 5Sb. Indice. Introduzione: obiettivi e programma di lavoro. La classificazione dei rifiuti. I rifiuti in provincia di Pavia. Il ciclo di vita della carta.

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  1. ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE A. MASERATI A SCUOLA RI...CICLANDO ANNO SCOLASTICO 2005 / 2006 Classi 3Sa, 3Sb, 4Sa, 5Sa, 5Sb I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  2. Indice • Introduzione: obiettivi e programma di lavoro • La classificazione dei rifiuti • I rifiuti in provincia di Pavia • Il ciclo di vita della carta • Il ciclo dell’alluminio • Il progetto a Scuola ri…ciclando • Riciclaggio e risparmio di risorse • Hanno partecipato al progetto…… I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  3. Introduzione Nel corso dell’anno scolastico 2005/2006, un gruppo di studenti delle classi 3sa,3sb,4sa,5sa e 5sb ha realizzato il progetto “A scuola ri…ciclando”. Nel corso del progetto, che si è svolto in orario extracurricolare, abbiamo anzi tutto incontrato esperti che ci hanno illustrato il ciclo di produzione e recupero dei materiali di rifiuto (carta, alluminio, vetro, legno…) e abbiamo identificato le tipologie di rifiuto prodotte all’interno del nostro Istituto. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  4. Il riciclaggio è utile per:: • RISPARMIARE ENERGIA • RISPARMIARE DENARO • RISANARE L’AMBIENTE L’utilità del riciclaggio Questi obiettivi devono essere raggiunti anche a Scuola. Abbiamo dunque deciso di concentrare la nostra attenzione sui rifiuti che una Scuola produce in maggiore abbondanza e di avviare un sistema permanente per la raccolta differenziata di questi materiali. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  5. Le tipologie di rifiuti riciclabili a scuola Carta Cartucce Alluminio I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  6. Carta Il tipo di rifiuto solido urbano maggiormente prodotto a scuola è la carta, perché il lavoro didattico e di segreteria richiedono una grande quantità di materiali cartacei. • La carta consumata nella nostra Scuola proviene da: • Consumo di fogli A3 e A4 per fotocopie; • Consumo cartaceo degli studenti; • Carte contenenti i panini; • Contenitori di cartone per pizze; • Fazzoletti di carta; • Cartoni per imballaggio. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  7. L’uso della carta nella nostra Scuola La tipologia cartaria di più largo uso a Scuola è sicuramente la carta ad uso grafico (carta per fotocopie, quaderni..) ma non è da sottovalutare anche il consumo di carta per imballaggi vari (alimenti, merci consegnate alla Scuola…) I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  8. Le cartucce di inchiostro e l’alluminio Nella nostra Scuola le cartucce delle stampanti vengono correttamente recuperate e affidate a ditte specializzate. Il consumo di alluminio da parte degli studenti di una Scuola è molto elevato se sono presenti macchinette automatiche per la distribuzione di bevande. Nel nostro Istituto sono presenti due distributori automatici e vengono consumati 8 Kg di lattine d’alluminio/settimana nella stagione autunno-invernale. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  9. Siamo partiti (quasi)…da zero Nel momento in cui il progetto è iniziato, nella sede di Via Mussini esistevano tre contenitori per la raccolta differenziata dell’alluminio, svolta in collaborazione con Consorzio imballaggi alluminio (CIAL). Non esisteva invece un sistema organizzato per la raccolta della carta. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  10. Le tappe del nostro lavoro Abbiamo incontrato alcuni esperti che ci hanno spiegato la normativa sullo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti e il ciclo di produzione e riciclo dei materiali che abbiamo scelto di riciclare all’interno della Scuola: la carta e l’alluminio. Successivamente abbiamo iniziato un’opera di informazione rivolta agli studenti e abbiamo collocato i contenitori per la raccolta, con l’aiuto di ASM Voghera e CIAL. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  11. Le legislazione in materia di smaltimento dei rifiuti Le linee guida per la classificazione dei rifiuti e la loro gestione sono state stabilite da una Direttiva della Comunità Europea recepita dall’Italia con un Decreto Ministeriale del 1997 (Decreto Legislativo 22/1997), meglio noto come “Decreto Ronchi”, dal nome dell’allora Ministro dell’Ambiente. • Obiettivi principali del Decreto sono: • - ridurre la quantità di rifiuti prodotta attraverso misure preventive (es. diminuzione degli imballaggi delle merci….) • ridurre la loro pericolosità • favorire il riciclaggio e il corretto smaltimento dei rifiuti. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  12. Che cos’è un rifiuto secondo la Legge? Secondo il Decreto 22/97 si definisce rifiuto qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia intenzione di disfarsi. In altre parole, il rifiuto è qualsiasi merce che finisce di essere utilizzata e dunque viene scartata dal possessore. Come si classificano i rifiuti? Sempre facendo riferimento al suddetto Decreto, i rifiuti si possono classificare in base a due criteri: la loro originee la loro pericolosità. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  13. Rifiuti urbani Sono urbani i rifiuti domestici (tradizionalmente chiamati rifiuti solidi urbani), i materiali che vengono deposti nella pattumiera delle abitazioni o abbandonati lungo le strade, i parchi pubblici, le spiagge… (in foto: discarica abusiva) Classificazione in base all’origine In base all’origine, la Legislazione italiana classifica i rifiuti in URBANI e SPECIALI. Rifiuti speciali Sono invece rifiuti speciali quelli che derivano da attività agricole e agro industriali, da demolizioni di edifici, nonché i rifiuti pericolosi derivanti da attività artigianali e industriali (nella foto: la discarica di rifiuti tossici di Cervesina). I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  14. Il Decreto Legge 22/97 distingue i rifiuti in pericolosie nonpericolosi, in relazione alle sostanze tossiche che contengono. Sono ad esempio considerati non pericolosi i rifiuti normalmente contenuti nella pattumiera di casa. Sono invece pericolosii rifiuti radioattivi, i rifiuti ospedalieri, le scorie prodotte dalle industrie chimiche o metallurgiche…rifiuti che non di rado vengono smaltiti abusivamente o prendono la strada verso Paesi in via di sviluppo. Classificazione basata sulla pericolosità I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  15. La produzione di rifiuti La produzione di enormi quantità di rifiuti è un fenomeno tipico delle società ricche e industrializzate. Ciò che più preoccupa è il costante aumento della quantità di rifiuti prodotta (vedi grafico a lato). In provincia di Pavia ogni abitante ha prodotto nel 2002 una media di 1,5 Kg /giorno di rifiuti solidi urbani (rifiuti non pericolosi), dato superiore alla media nazionale (1,43 Kg/giorno). I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  16. Lo smaltimento dei rifiuti in provincia di Pavia In provincia di Pavia esistono discariche, ormai complete, di rifiuti solidi urbani (Casatisma e Gambolò) e di rifiuti pericolosi (Verretto e Cervesina). Attualmente i rifiuti della provincia vengono avviati al termocombustore di Parona Lomellina e le ceneri derivanti dalla combustione smaltite nella discarica a servizio dell’inceneritore. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  17. Gli impianti di trattamento Oltre alle discariche già colme e al termocombustore di Parona, in provincia di Pavia sono in funzione altri impianti di trattamento dei rifiuti urbani a Giussago e Corteolona. E’ importante cercare di ridurre la quantità di rifiuti da avviare a questi impianti. Per raggiungere tale obiettivo occorre potenziare la raccolta differenziata. Nel 2001 erano il verde, la carta e il vetro le tipologie di rifiuti più abbondanti fra quelle riciclate . I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  18. La raccolta differenziata in provincia di Pavia Il Decreto 22/97 stabilisce degli obiettivi di incremento progressivo della raccolta differenziata. In provincia di Pavia tali obiettivi NON sono stati raggiunti, anche se di anno in anno si registra un incremento delle percentuali di materiali recuperati. Nel 2002 soltanto il 32% della popolazione provinciale aveva raggiunto l’obiettivo previsto di riciclare almeno il 25% dei rifiuti previsto dal Decreto (dati e grafico: “Stato dell’ambiente della provincia di Pavia 2004, Amm.Prov.Pavia). I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  19. Il riciclaggio in Europa L’Italia è sempre stata in ritardo rispetto ai Paesi del centro e Nord Europa nella applicazione delle politiche di riciclaggio dei rifiuti, come dimostra la tabella accanto, che mette a confronto lo stato della raccolta differenziata in Italia e in altri Paesi europei (anno 1997). I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  20. Il ciclo di produzione della carta La metà delle 220 cartiere italiane utilizza come materia prima la carta recuperata grazie alla raccolta differenziata (macero). La qualità della carta da macero è molto variabile: si va dal riciclo del foglio di quaderno (prodotto da cellulosa pura) al riciclo di cartone, fatto di fibre di cellulosa già riciclate più volte. Fino alla fine degli anni ’90 l’Italia importava il 30% di maceri da Paesi esteri. Questo dato testimonia il ritardo dell’Italia nel settore del riciclaggio dei rifiuti….. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  21. Non solo cellulosa…ma anche acqua Altro “ingrediente” fondamentale per produrre la carta è l’acqua. Ecco spiegato perché le cartiere spesso sono collocate in prossimità di canali o corsi d’acqua ed ecco spiegato perché gli scarichi delle cartiere possono essere molto inquinanti se non depurati. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  22. Il ciclo di produzione della carta Quale che sia il prodotto di partenza (cellulosa pura o carta di riciclo..) la produzione della carta prevede anzi tutto la diluizione delle fibre in grandi volumi d’acqua (sospensione acquosa all’1%), l’aggiunta di additivi, il passaggio dell’impasto su un nastro movimentato da rulli che comprimono e compattano le fibre di cellulosa, fino ad ottenere il foglio di carta. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  23. Le fibre di cellulosa non sono eterne Nella cellulosa che viene riciclata le fibre tendono a rompersi e ciò pregiudica la qualità della carta. In media una fibra di cellulosa non può essere utilizzata per più di 6-7 volte. Ecco perchè una cartiera che lavora carta da macero cerca di mescolare carta da riciclo di alta qualità con macero di bassa qualità, viceversa il prodotto finale sarebbe troppo scadente. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  24. Prima operazione: spappolare la carta in abbondante acqua Per illustrare il ciclo di produzione della carta si è scelto di documentare le varie fasi della cartiera CA.MA di Lallio (Bg), che lavora carta riciclata e produce giornalmente 150 tonnellate di cartoncino per imballi. La prima operazione consiste nello spappolare la carta in abbondanti volumi di acqua. Lo spappolatore (in alto nella immagine) è come un enorme pentola dotata di lame che ruotando sminuzzano la carta, formando una sospensione acquosa di fibre costituita per il 98-99% da acqua. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  25. Un primo problema: la presenza di impurezze Come si può vedere dalla immagine, la sospensione costituita da acqua e carta da macero spappolata ha un colore grigiastro, ma non mancano impurezze di colore diverso, date dalla presenza di plastiche. Dopo lo spappolamento sarà quindi necessaria una operazione di rimozione di tali impurezze (epurazione): sabbia e plastica. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  26. L’inizio della fase di produzione Depurata da plastiche e sabbie, la sospensione di fibre di cellulosa può ora essere finalmente avviata alla produzione. La carta sarà ottenuta ricompattando fra loro le fibre, rimuovendo gradualmente l’acqua in cui le fibre sono sospese, anche mediante l’aggiunta di additivi leganti . Questo processo avviene all’interno di un macchinario chiamato “continua”. (Nell’immagine la pasta di cellulosa all’ingresso nella macchina continua) I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  27. Che cos’è la “continua” La “continua” è formata da una serie di dispositivi meccanici che formano un macchinario lungo svariate decine di metri. “Cuore” della continua è una pressa costituita da due teli che si muovono ad alta velocità intorno a una serie di rulli. La tensione dei due teli sovrapposti produce una pressione che progressivamente “spreme” la miscela acqua-fibre di cellulosa. Per gravità l’acqua sgronda dal telo e viene avviata all’impianto di depurazione. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  28. La fine del rullo Il rullo convoglia il foglio di cartone verso la parte terminale del ciclo di produzione. Man mano che il foglio di carta prende forma e si avvicina alla fine del processo viene scaldato e disidratato. Al termine della continua è collocato un dispositivo per tagliare la sagoma del cartoncino, che è il prodotto finale. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  29. La depurazione delle acque Come detto, le cartiere sono grandi consumatrici di acque che vengono restituite cariche di sostanze inquinanti. Da almeno vent’anni le cartiere italiane sono tenute ad adottare impianti di depurazione allo scopo di limitare l’impatto degli scarichi sui corpi idrici recettori (fiumi, laghi…). Le acque che sgrondano dai teli della continua vengono avviate ai processi depurativi. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  30. Depurare le acque:applicazioni di chimica, fisica e biologia La depurazione delle acque è il risultato della applicazione di principi della fisica, della chimica e della biologia. La prima fase consiste nella separazione fisica delle particelle solide (fibre di cellulosa) per sedimentazione e per galleggiamento (flottazione) . Segue la depurazione biologica (nell’immagine a lato: una serie di biodischi). I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  31. L’acqua depurata L’acqua privata dei solidi può infine essere scaricata. L’acqua di scarico finale di del depuratore non è acqua potabile, infatti contiene solidi disciolti e sospesi, ma l’80-90% di essi sono stati rimossi. In tal modo il fiume o il lago che riceve le acque è stato sgravato di buona parte del lavoro di depurazione che dovrebbe svolgere, lavoro che rischierebbe di esaurire le scorte di ossigeno disciolto (nell’immagine: acque di scarico di una cartiera). I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  32. Le tipologie di prodotti cartari Il prodotto finale della produzione cartaria può essere molto vario in relazione all’uso finale del prodotto stesso: • carta da stampa • carte da scrivere • carte da imballaggio • cartoni e cartoncini • carte ad uso igienico • carte ad uso industriale. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  33. Le carte da stampa naturali e le carte patinate Le carte da stampa si possono dividere in carte naturali (a fibra nuda) o patinate. Le carte naturali (quotidiani, riviste..) vengono spesso fornite in bobina per favorire la stampa sulle rotative. Nelle carte patinate la fibra è coperta di materiali detti patine che conferiscono la caratteristica lucentezza e le rendono particolarmente lisce. Le patine sono sostanze di origine minerali (carbonato di calcio, talco..). I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  34. Carte ad uso grafico (per ufficio), Carte da imballaggio e Cartoni Le carte ad uso grafico sono carte di elevata qualità ottenute a partire da cellulosa pura, che in genere proviene da foreste di conifere. Vengono trattate con un processo di sbiancatura. Le carte da imballaggio, di minor pregio rispetto alle carte grafiche, provengono in genere dalla lavorazione dei maceri. Cartone e cartoncino: comprendono varie tipologie, che vanno dal cartone ondulato, al cartone pressato, fino al cartoncino. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  35. Carte ad uso igienico e Carte ad uso Industriale Il consumo di carta ad uso igienico è in continuo aumento, come risultato del dilagare della filosofia “usa e getta”. Generalmente le carte ad uso igienico sono prodotte con ovatta di cellulosa, ma non mancano esempi di carte che provengono almeno in parte da macero. Lecarte ad uso industriale Comprendono tipologie di prodotti cartari molto specifici, come ad esempio carta per sigarette, carte fotografiche, carta da filtro, carta adesiva… I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  36. Ciclo di vita dell’alluminio L’alluminio è uno degli elementi più abbondanti nelle rocce. Si ricava dalle miniere di bauxite, di cui l’Italia è sostanzialmente priva, ragion per cui è particolarmente importante il recupero di questo metallo, che può essere riciclato all’infinito. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  37. Ciclo di rifusione dell’alluminio La temperatura di fusione dell’alluminio è di 657° C. L’uso di alluminio riciclato permette di risparmiare il 95% della energia necessaria per produrre oggetti di alluminio primario, cioè estratto da miniera. I vantaggi energetici, economici e ambientali del riuso di alluminio sono illustrati nella tabella a lato (da: www.cial.it). I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  38. Come si ricicla l’alluminio Ci sono 3 modi per riciclare l’alluminio: raccoglierlo in maniera differenziata dopo l’uso, separarlo a mano dai rifiuti solidi urbani, ricavarlo dalle ceneri dei termocombustori. Il metodo più economico ed efficace è il primo ed è quello che abbiamo scelto di praticare nella nostra Scuola. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  39. L’utilizzo d'alluminio nei trasporti è pari a circa un terzo di tutto il metallo consumato in Europa. Una buona ragione di ciò è che muovere un peso costa energia.Per esempio, oggi, in un'automobile mediamente vi sono circa 50 kg d'alluminio in componenti che vanno dal blocco motore ai radiatori. Si calcola che la riduzione di 100 kg di peso che ne risulta rispetto alla ghisa, all'acciaio e al rame, permette di risparmiare 1.500 litri di carburante durante la vita del veicolo. ALLUMINIO E TRASPORTI I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  40. L'industria edile europea utilizza 1,2 milioni di tonnellate d'alluminio ogni anno. La possibilità di anodizzarlo o colorarlo senza bisogno di altre finiture o riverniciature sul posto, la capacità di essere estruso in profilati anche complessi, lo rende particolarmente adatto per scale, ringhiere, tetti porte, pareti e serramenti per i quali, in alcuni paesi, è il materiale che detiene fino all'80% del mercato. ALLUMINIO ED EDILIZIA I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  41. Una delle più antiche e diffuse applicazioni dell'alluminio è sempre stata quella per batterie da cucina. Oggi, molte altre apparecchiature, dalle macchine per il caffè alle macchine per il gelato, dai ferri da stiro elettrici agli aspirapolvere, sono più belle ed economiche se fatte in alluminio. Altre applicazioni delle estrusioni includono le finestre a doppie vetrate, i sifoni per i bagni e una moltitudine di altri usi: dalle maniglie per le porte, agli appendiabito sino alle mensole degli scaffali. ALLUMINIO IN CASA I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  42. L’uso dell'alluminio per i contenitori di bevande è in continua crescita.La lattina è leggera, facile da aprire, infrangibile, si raffredda rapidamente ed è l'imballaggio più facile da riciclare. La rifusione porta alla produzione di nuove lattine, con un notevole beneficio energetico , ambientale ed economico. LATTINE = ALLUMINIO I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  43. In applicazione alle direttive europee, anche in Italia sono attivi alcuni Consorzi che per Statuto promuovono le attività di recupero delle principali tipologie di rifiuti. Il C.I.AL. (Consorzio Imballaggi Alluminio) raccoglie le aziende che utilizzano alluminio e collabora con Enti pubblici e Aziende municipalizzate per promuoverne il recupero. Da alcuni anni C.I.AL. collabora con ASM Voghera per promuovere il riciclaggio di alluminio nelle Scuole. Grazie all’attività del C.I.AL. l’Italia è ai primi posti nel Mondo per l’efficienza nel recupero dell’alluminio (51% sul totale nel 2004). IL RUOLO DEL C.I.AL. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  44. A Scuola ri…ciclando Prima di iniziare il nostro lavoro abbiamo anzi tutto analizzato la situazione di partenza. Per quanto riguarda la carta, non era attivo alcun sistema di recupero, mentre per l’alluminio da un paio di anni la Scuola aderiva alla iniziativa promossa da CIAL e ASM Voghera. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  45. Informare e collocare i contenitori Abbiamo deciso di collocare i contenitori per la carta e l’alluminio cercando di dare massima informazione all’iniziativa. Negli anni scolatici precedenti l’informazione agli studenti relativa al riciclaggio dell’alluminio era arrivata unicamente per mezzo di una circolare. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  46. Raccolta dell’alluminio: stato di partenza Alla fine del Novembre 2005 erano disponibili i tre contenitori (uno per piano) per la raccolta dell’alluminio. Prima di qualsiasi campagna informativa, abbiamo quantificato il peso medio delle lattine e la loro percentuale di recupero. Ecco i risultati: • Peso medio di una lattina : 16 g • Lattine recuperate :107/526 • Percentuale di recupero: 20,3% • Rifiuti di alluminio prodotti: 300 Kg/anno • Rifiuti alluminio/studente. anno: 580 g I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  47. Il questionario come mezzo di informazione A questo punto abbiamo deciso di utilizzare come strumento di informazione un questionario che proponeva 4 domande. Il questionario è stato sottoposto a tutti gli studenti della sede centrale di Via Mussini (sezione tecnica e scientifico-tecnologica). I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  48. Il questionario non aveva soltanto allo scopo di sensibilizzare gli alunni, ma anche l’obiettivo di raccogliere i loro suggerimenti per migliorare l’iniziativa. 1 - Sei a conoscenza del fatto che in istituto viene effettuata la raccolta differenziata dell’alluminio? DOMANDA N. 1 I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  49. 2 - Attualmente una parte delle lattine non viene deposta nel contenitore della raccolta differenziata dell’alluminio.Come spieghi il fenomeno? DOMANDA N. 2 I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

  50. Le risposte alle domande 1 e 2… Domanda 1 Il 15% ha risposto di non essere ha conoscenza del fatto che nel nostro istituto viene effettuata la raccolta differenziata dell’alluminio; la maggior parte di queste persone corrisponde ai ragazzi delle classi prime che, non essendo presenti negli anni precedenti, non erano informati dell’iniziativa. Domanda 2 Secondo gli studenti lo scarso successo dell’iniziativa era dovuto allo scarso numero di contenitori (24%). Dopo l’aumento dei contenitori l’iniziativa ha riscosso più successo. E’ opinione degli studenti che anche la scarsa sensibilità limita il successo della iniziativa. I.I.S. Maserati Anno Scolastico 2005/2006

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