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corso istruttori partenze e virate

corso istruttori partenze e virate. Centro Nuoto Cittadella (by Nicola Zanon) http://corso1livello.myblog.it. partenze – notizie generali . Le partenze si possono dividere in 2 categorie: Partenze dall’acqua (dorso) Partenze da fuori (stile, rana e delfino)

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corso istruttori partenze e virate

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Presentation Transcript


  1. corso istruttori partenze e virate Centro Nuoto Cittadella (by Nicola Zanon) http://corso1livello.myblog.it

  2. partenze – notizie generali • Le partenze si possono dividere in 2 categorie: • Partenze dall’acqua (dorso) • Partenze da fuori (stile, rana e delfino) • La partenza è fondamentale per le gare da 50, circa 30% della gara, e molto importante per le gare da 100 (15%).

  3. Partenza a dorso • Trattasi di un vero e proprio tuffo all’indietro. • Le braccia (che partono per prime) possono essere riportate per fuori (buona mobilità) oppure in alto (arco dorsale). • La partenza con le braccia in fuori è più difficile dal punto di vista coordinativo (si alza meno la traiettoria – non si “striscia” con il sedere in acqua). • In quella con le braccia in alto è più facile scivolare se il muretto non garantisce il giusto “grip”. • Entrata in un solo punto per minimizzare gli attriti e cercare la giusta profondità per la sub gambe df (tronco bloccato movimento di gambe e bacino). • Inizio nuotata con un braccio e, successivamente, con l’altro. • Uscita entro i 15 metri misurati sulla testa.

  4. Partenza a dorso – errori + comuni • Partire prima con la testa e dopo con le braccia (abbasso bruscamente la traiettoria). • Entrare in acqua con le braccia non vicine e non tirate (grossa perdita idrodinamica nella fase di scivolamento). • Avere il sedere che “striscia” nell’acqua (traiettoria di entrata disastrosa). • In subacquea testa non dentro le braccia ma “alzata”

  5. Partenza a dorso - didattica • Inizio, già in vasca piccola, ad abituarli sempre alla partenza con la spinta (tranne casi ben precisi da me voluti). • In vasca media mani sul bordo (canaletta) piedi sul muro – inizio con una buona spinta (dopo la distensione del corpo) – inizio della nuotata prima con un braccio poi con l’altro. • In vasca media inizio partenza in subacquea (alternata a quella sopra descritta). • In vasca grande inizio partenza con la maniglia. • Unione delle 2 partenze e quindi caricamento, spinta e subacqeua.

  6. Partenza da fuori • Greb start: partenza tradizionale con i 2 piedi appaiati (15/30 cm) centro di gravità del corpo + avanti possibile – braccia che fungono da bilanciamento nella fase di preparazione. + spinta maggiore, minori possibilità di scivolare, molto usata nelle staffette ( si possono fare i movimenti preparatori prima dell’arrivo del compagno) - tempo di reazione maggiore, partenza meno dinamica.

  7. Partenza da fuori • Truck start: • partenza mutuata dall’atletica con un piede avanti ed uno indietro – 2 tipi. + tempo di reazione minore, partenza dinamica, si trova facilmente l’entrata in acqua, sempre più usata soprattutto dai velocisti. - spinta minore, maggiori possibilità di scivolare.

  8. Partenza da fuori – tecnica ideale • Posizionamento con il sedere più alto o al max in linea con la testa. • Sbilanciamento in avanti. • Slancio delle braccia ed a seguire il tronco. • Quando i segmenti corporei sono allineati spinta delle gambe e delle caviglie.

  9. Partenza da fuori – errori + comuni • Partire troppo presto con le braccia (comporta un arresto delle braccia in fase aerea). • Partire prima con la testa (ritardo stacco) – traiettoria bassa. • Avere il peso sui talloni (alzo le punte in partenza – ritardo stacco). • Entrare in acqua con traiettoria troppo piatta (grossa perdita di velocità in fase di entrata). • Fase di volo con le braccia verso il basso ( volo verso il basso) • In subacquea testa non dentro le braccia ma “alzata”

  10. Partenza da fuori - didattica • In vasca piccola è bene non fare partenze da fuori perché la profondità è limitata (rischio denti). • In vasca media inizio con la partenza a chiodo – in avanti a rischio nuca (si fa male chi ha paura). • Inizio didattica un piede al muretto ginocchio appoggiato, piede in appoggio plantare – mani unite sopra la testa – vasca media. • FONDAMENTALE FAR CAPIRE CHE LA SPINTA VA DATA QUANDO IL CORPO E’ SBILANCIATO (bambini hanno fretta di spingere – willy il coyote). • Sempre vasca media in piedi – importanza piedi aggrappati sul muro. • In vasca grande in ginocchio parte laterale – successivamente dal muretto – in piedi dal muretto – dal blocco. • Da sottolineare che più alta è la posizione di partenza più facile è il tuffo.

  11. virate – notizie generali • Possiamo dividere le virate in 3 categorie: • Virate con rotazione (stile e dorso) • Virate con torsione (rana e delfino) • Virate di cambio stile dei misti Devono essere insegnate quando gli allievi sono in grado di fare 2 o più vasche consecutive con una tecnica accettabile.

  12. Virate - prerequisiti • Acquaticità – se padrono il mio corpo riesco a produrre un gesto tecnico come la virata – se ho ancora paura il cambiare posizione in acqua mi risulta difficile e poco naturale – testa in giù, apnea, profondità. • Capacità di soffiare per il naso (fondamentale per le virate a capriola) – non una semplice capacità generica ma riuscire a soffiare al momento giusto. • Capriola in avanti – senza questo pre-requisito la capriola verrà effettuata sulla spalla e sarà un’evoluzione del tocco sul muro e successiva ripartenza. • Capriola indietro per la do/ra

  13. Virate - didattica • La tecnica di virata si insegna a pochi metri dal muro. • Per poi fissarsi dentro gli allievi deve essere provata più e più volte durante la nuotata. • Bozza della virata con bambini all’esterno (magari facendosela mostrare da una persona già capace di farla di una corsia vicina). • E’ fondamentale dare poche informazioni e controllare il feed-back di ritorno.

  14. Virate con rotazione – nozioni generali • Appoggio dei piedi diverso tra la virata a stile libero ed a dorso. • Fondamentale la velocità di avanzamento • La virata a crawl e più difficile nella fase di esecuzione mentre quella a dorso e più difficile in fase di impostazione • L’uscita dovrà avvenire entro i 15 metri (il riferimento sarà la testa)

  15. Virate con torsione – nozioni generali • Arrivo contemporaneamente con le 2 mani (è possibile che non siano sullo stesso piano). • Una mano si staccherà subito dal muro l’altra solo successivamente e tornerà in avanti con recupero esterno. • Più velocemente si arriva e più facilmente si gira (non è intuitivo). • La rotazione deve avvenire con le spalle basse e non “tirandosi su” rispetto al livello dell’acqua. • La spinta viene data in subacquea (grossa importanza posizione piedi) • L’uscita dovrà avvenire entro i 15 metri (il riferimento sarà la testa)

  16. Virate dei misti • Caratteristiche iniziali di virata dello stile che va a concludersi • Caratteristiche finali di virata dello stile che si comincia • Dorso – rana arrivo a dorso (vecchio sistema) e conseguente virata

  17. Virata a crawl • La fase di impostazione della virata a crawl inizia con la chiusura dell’ultima bracciata • La rotazione dovrà essere effettuata con le gambe flesse facendo passare le stesse lateralmente • I piedi si appoggeranno al muretto uno sopra all’altro ed il distacco dal muretto avverrà di lato e solo successivamente il nuotatore si metterà in posizione prona. • Dopo la spinta è consigliabile usare le gambe a delfino più propulsive e solo successivamente partire con la nuotata completa.

  18. Virata a dorso • La vera difficoltà è il calcolo della distanza dal muro perché non lo vedo. • Numero delle bracciate dipende dalla velocità e dalle caratteristiche fisiche della persona. • Sul petto solo una bracciata a stile, sono permesse le gambe a stile (colpo di gambe delfino). • Dopo la rotazione i piedi al muro saranno paralleli con le punte verso l’alto ed al di sotto della superficie di circa 30 – 40 cm. • Uscita con le mani sopra la testa unite e gambe a delfino

  19. Virata a delfino • A livello corsi è poco usata, interessa perché è la base per la df/do funzionale ai misti. • E’ facile arrivare con la bracciata “sbagliata” • La velocità di avanzamento è notevole per cui bisogna calcolare a 2-3 bracciate dal muro la giusta misura eventualmente accorciando la bracciata. • L’uscita è più profonda della virata a stile per sfruttare al meglio la nuotata sub.

  20. Virata a rana • Virata molto tecnica come la rana stessa, è facile abbozzarla, difficile farla bene. • La velocità di entrata è nettamente inferiore al delfino per cui questa fase è più facile. • La torsione è praticamente identica al delfino. • La fase d’uscita invece prevede un ciclo completo di bracciata e gambata, alla seconda bracciata bisogna rompere la superficie dell’acqua. • La bracciata subacquea è l’unica bracciata a rana con la spinta.

  21. Virate dei misti • DELFINO – DORSO : Entrata a delfino, inclinazione del corpo, dalla parte del braccio in sub. • Riporto delle braccia una all’esterno ed una all’interno dell’acqua – 2 forze contrarie applicate al corpo che resta fermo. • Le braccia non si staccano simultaneamente ma in tempi diversi dal muro.

  22. Virate dei misti • DORSO – RANA : E’ la virata più particolare dei misti. • Arrivo a dorso, fino a che non tocco il muro non posso cambiare posizione (consentito il rollio ma non oltre i 90°). • Capriola all’indietro o rotazione e torsione del corpo. • Uscita con la bracciata subacquea a rana.

  23. Virate dei misti • RANA - STILE : Entrata a rana, riporto delle braccia una all’esterno ed una all’interno dell’acqua. • Le braccia non si staccano simultaneamente ma in tempi diversi dal muro. • Inizio della nuotata a stile libero in maniera estremamente vigorosa.

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