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in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Pogliano Milanese

OSTEOPOROSI “ equilibrio & rischio cadute” guida alla conoscenza, al trattamento e alla prevenzione. in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Pogliano Milanese. Area Fisio www.areafisio.com. Il Centro Area Fisio nasce il 30 Settembre 2012 in

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Presentation Transcript


  1. OSTEOPOROSI“equilibrio & rischio cadute”guida alla conoscenza, al trattamento e alla prevenzione in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Pogliano Milanese

  2. Area Fisiowww.areafisio.com Il Centro Area Fisio nasce il 30 Settembre 2012 in via Morgagni 40 a Pogliano Milanese (sopra lo Spaccio Dolciario) come naturale processo di crescita e sviluppo dopo l'esperienza dello Studio di Fisioterapia di Legnano nel 1999 e quella dello Studio Professionale di Fisioterapia di San Giorgio su Legnano del 2004. Area Fisio opera in tre settori distinti, diagnosi, trattamento & prevenzione accomunati dall'avere la persona nel suo insieme come "missione". Area Fisio persegue il modello bio-psico-sociale, dove, a lato dell'aspetto biologico (la patologia e la disfunzione) si cura con particolare attenzione l'aspetto psicologico (come la persona riesce ad approcciarsi e a vivere il deficit funzionale) e si pone in rilievo l'aspetto sociale (come gestire il limite fisico in relazione dell'attività e dei rapporti sociali).

  3. Dario Maria Villadottore in fisioterapia Responsabile e Titolare del Centro Area Fisio è Dario Maria Villa, dottore in fisioterapia, Istruttore Certificato di Kinesio Taping Docente di Bendaggio Funzionale presso l'Università Vita-Salute dell'Ospedale San Raffaele di Milano, Coordinatore Scientifico e Didattico del “Master di Formazione Avanzata in Metodologia Clinica e Riabilitazione in Ambito Sportivo” del Gruppo di Studio della Terapia Manuale di Milano Esperto in Terapia Manuale e in Rieducazione Posturale Propriocettiva. Relatore in numerosi Congressi e Convegni nazionali

  4. Dott. Fabrizio Borsanidirettore sanitario Geriatra Dermatologo Plastico Odontoiatra Direttore Generale Centro di Raccolta Sangue – AVIS Parabiago Direttore Sanitario Rsa Comunale di Parabiago Direttore Sanitario RSA “Fondazione Lampugnani”, Nerviano Direttore Sanitario RSA “Fondazione Ferrario”, Vanzago

  5. Osteoporosi … conoscerla per curarla L’Osteoporosi è una malattia di rilevanza sociale. La sua incidenza, con prevalenza per il sesso femminile, aumenta con l’età sino ad interessare la maggior parte della popolazione oltre l’ottava decade di vita.

  6. Cos’è l’Osteoporosi ? • la patologia sistemica che colpisce lo scheletro umano colpevole della fragilità delle ossa • provoca riduzione continua della concentrazione minerale nella composizione delle ossa e un danneggiamento della architettura cellulare del tessuto stesso. • la manifestazione più importante è la frattura

  7. è una malattia in grado di deteriorare il patrimonio minerale osseo: le ossa divengono più fragili e, pertanto, più facili a rompersi, anche in conseguenza di piccoli urti e lievi traumi o, nei casi più gravi, addirittura spontaneamente. • Se lasciata progredire si sviluppa senza sintomi fino a portare alla frattura di un osso, spesso a livello del femore, della colonna o del polso, con ricadute anche pesanti come la necessità di interventi chirurgici e di lunghe riabilitazioni

  8. Definizione OMS Malattia sistemica caratterizzata da diminuzione della massa ossea e deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo che porta ad una maggiore fragilità dell’osso e ad un aumentato rischio di fratture.

  9. Quale osteoporosi? Si possono distinguere due forme di osteoporosi: primitive e secondarie. Quelle primitive che compaiono dopo la menopausa (postmenopausale) o comunque con l’avanzare dell’età (senile) Quelle secondarie come le forme provocate da patologie (reumatiche, endocrinologiche, renali, legate a malassorbimento intestinale) e dall’assunzione di farmaci (corticosteroidi, immunosoppressori) utilizzati per periodi prolungati.

  10. Source: Review: Si pensa all’osteoporosi come ad una malattia propria della persona anziana ma in realtà può colpire a qualsiasi età, il 55% delle persone sopra i 50 anni ne è affetta, spesso senza saperlo. Di queste l’80% è di sesso femminile, il 20% di sesso maschile. Reviewer Memo: Slide Modified: Memo:

  11. Dati clinici dell'Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicati sulle maggiori riviste mediche internazionali riportano che : il 23-30% delle donne in età postmenopausale sono affette da osteoporosi; il 33% delle donne di età superiore ai 65 anni è destinata a subire una frattura da osteoporosi; il 50% delle donne di età superiore ai 70 anni è destinata a subire una frattura da osteoporosi.

  12. Fattori di Rischio Sesso femminile (rischio genetico) con rapporto 8 a 2 sull’uomo. ( scheletro meno robusto, allattamento, menopausa, vita più lunga delle donne) L’età (15% delle donne a 50 anni e 50% a 80 anni) Storia familiare. Razza (europee ed americane > africane) Abitudini alimentari fumo, alcool, vita sedentaria Diete sbilanciate povere di sali minerali, insufficiente assunzione di calcio dieta carnea (troppe proteine inducono ad una perdita di calcio con le urine).

  13. E’ importante sottolineare che la riduzione della massa ossea, caratterizzante l’osteoporosi, non determina di per sé la comparsa di alcuna specifica sintomatologia.

  14. OSTEOPOROSICONOSCERLA PER CURARLA

  15. Cos’è l’Osteoporosi? Perché è diventata ai nostri giorni una malattia importante? E’ una malattia sistemica dell’apparato scheletrico caratterizzata da: ·   Perdita di massa ossea. ·  Deterioramento con distruzione della micro-architettura del tessuto osseo.

  16. OSTEOPOROSI"ossa porose" L’osteoporosi  è una malattia del metabolismo osseo cronica e degenerativa che intacca la densità minerale dell’osso, con conseguente aumento della sua fragilità e suscettibilità alle fratture. In condizioni normali, la resistenza e la compattezza delle ossa sono date dal contenuto in minerali (calcio e fosforo). • E' importante prendersi cura delle proprie ossa sin da bambini • e prestare particolari attenzioni con l'avanzare dell'età, tra cui: • un adeguato apporto di calcio e di vitamina D • costante attività fisica (riduce del 25% il rischio di fratture)

  17. Quali sono i fattori di rischio nell’Osteoporosi? • Età • Razza bianca • Sesso femminile • Consumo eccessivo di alcool (> 60 g/die) • Fumo (> 20 sigarette/die) • Sedentarietà • Costituzione gracile e ridotta massa grassa (BMI < 19 kg/m2) • Uso a lungo termine di cortisonici e anticonvulsionanti • Menopausa precoce e amenorrea • Disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia,..) • Insufficiente assunzione di Calcio • Diete sbilanciate povere di sali minerali

  18. Il contributo genetico della patogenesi dell’osteoporosi sembra essere il maggior determinante della variabilità interpersonale in massa ossea. La propensione all’osteoporosi, al pari di molte altre condizioni morbose, è attribuibile all’effetto complessivo e combinato di molti polimorfismi genetici. Attualmente polimorfismi di geni che codificano il collagene tipo 1 (Colia 1), il recettore estrogenico (ER) e della vitamina D (VDR) vengono proposti come possibili determinanti genetici del rischio osteoporotico.

  19. L’evento clinico più rilevante LA FRATTURA • Sedi più frequenti: • Polso • Femore • Vertebre Nelle fratture di femore i dati epidemiologici dimostrano che solo il 50% dei pazienti rimane autosufficiente con compromissione comunque della qualità della vita successiva. Le conseguenze delle fratture vertebrali sono meno drammatiche, ma se sono multiple provocano dolore continuo, riduzione della motilità cifosi, difficoltà respiratorie. RADIOGRAFIA DI UN RACHIDE DORSALE OSTEOPOROTICO IN PROIEZIONE FRONTALE

  20. Le fratture osteoporotiche hanno importanti implicazioni sociali ed economiche oltre che sanitarie. Tra gli anziani rappresentano una delle maggiori cause di mortalità. Infatti, i pazienti con frattura del femore prossimale, presentano entro un anno dalla frattura, un tasso di mortalità del 15-30%. Il 50% delle donne con frattura del femore presenta inoltre una consistente riduzione del livello di autosufficienza ed in circa il 20% dei casi richiede una ospedalizzazione a lungo termine.

  21. Dott. Fabrizio Giudici Chirurgo Vertebrale – Area Fisio Indicazioni e Limiti della Vertebro/Cifoplastica

  22. Popolazione > 75 a. 1950 = 2,7% 1995 = 5,2% 2025 = 9,1% 2050 = 14,6% Analisi prospettica sull’invecchiamento in Europa Popolazione > 65 a. • 1950 = 14% • 1995 = 19,1% • 2025 = 30,1% • 2050 = 40,2% Solo Europa Occidentale > 65 a. nel 2050 oltre il 50% International Institute for Applied Systems Analysis, Laxemburg, Austria, April 2003

  23. L’incidenza delle fratture vertebrali sopra i 65 anni = 39% National Center for Chronic Disease Prevention and Health Promotion CDC (1999), Healthy Aging 12:3

  24. Le fratture vertebrali in osteoporosi aumentano il rischio di mortalità e riducono la qualità della vita Kado DM et al. 1999, Vertebral fractures and mortality in older women: a prospective study. Study of Osteoporotic Fractures Research Group. Arch. Int. Med. 159, 1215-1220

  25. Fratture vertebrali in osteoporosi Asintomatiche Sintomatiche

  26. Trattamento fratture vertebrali in osteoporosi • Riposo assoluto • Terapia medica • Corsetti • Osteosintesi • Vertebroplastica • Cifoplastica

  27. Vertebroplastica Introduzione per via percutanea, transpeduncolare o extrapeduncolare, nell’area di frattura del corpo vertebrale di un biomateriale (polimetilmetacrilato) per stabilizzare la frattura ed eliminare il dolore • Materiali biocompatibili utilizzati : Polimetilmetacrilato, ceramica,calcio fosfato, idrossiapatite • Cemento iniettato: 3-5cc per la col. lombare 2-3cc per la col. dorsale • L’iniezione può essere mono o biterale (direzione della sonda)

  28. Vertebroplastica accesso monolaterale F. 75 a. frattura I L - Obesa, Corsetto C35 non sopportato, Intesi dolori

  29. VertebroplasticaComplicanze (Revisione Letteratura) 4-6% Associate all’introduzione della canula Fratture costali, Neuriti, Fratture del peduncolo, Infezioni Associate all’iniezione del cemento Fuoriuscita nel canale vertebrale, invasione nel sistema venoso Nuove fratture nei segmenti adiacenti

  30. Cifoplastica Introduzione nel corpo vertebrale per via percutanea transpeduncolare o extrapeduncolare bilateralmente di un palloncino per ridurre la frattura e creare una cavità che sarà riempita da un biomateriale (polimetilmetacrilato) allo scopo di riallineare il piano sagittale del rachide ed eliminare il dolore

  31. Vertebro/Cifoplastica Controindicazioni Nei giovani Gravi patologie cardio-polmonari Patol. della coagulazione o t. con anticoaculanti Infezione locale o sepsi generale Fratture mieliche o con danno neurologico Riduzione altezza corpo vertebrale >70% Fratture A 3 3 (Magerl et Al.)

  32. VertebroplasticaRisultati (Revisione Letteratura) Buoni nel 70-95% dei casi Mehobod et al.: Vertebroplasty for osteoporotic spine fracture: Prevention and treatment. Eur. Spine J. (2003) 12 (Suppl.2). S 155- S 162

  33. CifoplasticaRisultati (Revisione Letteratura) Scomparsa del dolore 90-94% Ripristino altezza corpo vertebrale 47-70% Non complicanze neurologiche da fuoriuscita del cemento né da invasione del sistema venoso Incremento delle fratture nelle vertebre adiacenti? F.M. Philips (2003) : Minimally Invasive Treatments of Osteoporotic Vertebral Compression Fractures. Spine 28 15S, S45-S53

  34. Conclusioni • La vertebro/cifoplastica sono valide procedure nella cura delle fratture vertebrali da osteoporosi • Efficaci nel ridurre il dolore e nella correzione sagittale del rachide • Accurato programma preoper.= migliori risultati • La vertebroplastica per ridurre il dolore • La cifoplastica per riallineare l’asse sagittale

  35. Quadro Clinico: il dolore

  36. Diagnostica Strumentale

  37. Radiologia Convenzionale Valutazione strumentale qualitativa • Riduzione trabecole orizzontali • Rinforzo trabecole verticali • Assottigliamento osso corticale • Fissurazioni e perforazioni della • corticale

  38. Tomografia Computerizzata Possibilità di misurare la densità di uno specifico volume (analisi Quantitativa) Densità (H) di minerale (mg/cm3) Fosfato di potassio(minerali)-etanolo(grasso)-acqua(tessuti molli)

  39. Risonanza Magnetica Possibilità di adeguata valutazione del midollo osseo….. midollo rosso midollo giallo midollo giallo midollo rosso

  40. Dexa (densitometria ossea) o M.O.C. La densitometria ossea valutata con tecnica DEXA (a doppio raggio X) è tuttora la tecnica più affidabile nella misurazione della massa ossea. I siti scheletrici più frequentemente valutati con questa metodica sono la colonna lombare ed il femore prossimale. E’ generalmente raccomandata a tutte le donne oltre i 65 anni di età. Nelle donne di età inferiore e nei maschi, l’indagine è raccomandata solo in presenza di fattori di rischio quali ad esempio patologie o farmaci in grado di determinare osteoporosi. Il controllo dell’indagine, utile per valutare l’efficacia della terapia, è generalmente giustificato solo dopo 18-24 mesi e comunque mai prima di un anno.

  41. Risulta pertanto, di fondamentale importanza per tutte le donne, entro i primi 5 anni dalla menopausa, effettuare un esame MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) per la diagnosi precoce di osteoporosi. La MOC può essere eseguita sia con metodica a raggi X che ad ultrasuoni.

  42. Criteri di definizione • Il criterio finora adottato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per definire l'osteoporosi fa riferimento a un valore di densitometria ossea (BMD) del femore o della colonna con T-score inferiore a 2.5 DS rispetto al valore medio normale di una popolazione giovane. • Questo parametro è predittivo del rischio di fratture, ma scarsamente sensibile e poco specifico, anche se è in grado di guadagnare accuratezza diagnostica combinato con altri fattori come l'età e la presenza di fratture in anamnesi

  43. Indicazioni dell'OMS per la diagnosi Tipo di diagnosiT-score • NormaleI valori mineralometrici nella norma per sesso ed età. Assenza di segni evidenti di osteopenia. Non inferiore a -1 • Osteopenia inizialeLa tendenza dei valori mineralometrici verso i limiti inferiori della norma suggerisce un controllo periodico dell'andamento del contenuto minerale osseo. Tra -1 e -1.5 • OsteopeniaI valori densitometrici depongono per una netta riduzione del contenuto minerale osseo. Appaiono opportuni controlli periodici. Tra -1.6 e -2.5

  44. OsteoporosiIn base alla definizione dell'OMS, si parla di osteoporosi in presenza di valori di densità ossea 2.5 deviazioni standard (T-score) sotto il valore medio di un gruppo di riferimento composto da individui giovani e in buona salute. Sono opportuni controlli periodici ogni 10-12 mesi circa. Uguale o inferiore a -2.5 senza fratture • Osteoporosi severaOltre ad un T-score inferiore a -2.5, il soggetto ha avuto una o più fratture atraumatiche o per traumi molto lievi. Uguale o inferiore a -2.5 con fratture

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