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Matrice Extracellulare

Matrice Extracellulare. «Basement Membrane», Lamina Basale. Le membrana basali sono matrici extracellulari ampiamente distribuite che rivestono il dominio basale delle cellule epiteliali ed endoteliali e circondano le cellule muscolari, adipose e di Schwann .

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Matrice Extracellulare

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Presentation Transcript


  1. Matrice Extracellulare «Basement Membrane», Lamina Basale

  2. Le membrana basali sono matrici extracellulari ampiamente distribuite che rivestono il dominio basale delle cellule epiteliali ed endoteliali e circondano le cellule muscolari, adipose e di Schwann. • Queste MEC, espresse per prima nella fase precoce dell’embriogenesi, si autoassemblano su superficie cellulari competenti mediante interazioni di legame con laminine, collageni di tipo IV, nidogeni, e proteoglicani. • Esse formano estensioni specializzate della membrana plasmatica che forniscono adesione cellulare e fungono da agonisti nello stato solido. • Le membrana basali giocano un ruolo importante nella morfogenesi dei tessuti e degli organi ed aiutano a mantenere la funzione nell’adulto. • Delle mutazioni che che influenzano differenzialemtne i diversi componenti strutturali sono associate all’interruzione dello sviluppo in stadi diversi e anche a malattie post-natali del muscolo, nervo, cervello, occhio, pelle, vascolatura e pelle.

  3. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK26857/figure/A3503/

  4. «Membrane Basali»: Info Yurchenco (2011) [1] • Sono MECs stratificate e adese alle cellule che formano parte dell’archittetura tissutale, contribuendo sia al differenziamento embrionale che al mantenimento della funzione nell’adulto. • Servono come: • «estensioni funzionali» della membrana plasmatica • proteggendo i tessuti da stress fisici dirompenti • e fornendo un’interfaccia interattiva fra le cellule e il microambiente circostante • che possono mediare segnali locali e distanti all’interno e fra tali compartimenti. • Tali segnali sembrano essere processati in gran parte tramite integrine, interazioni con fattori di crescita e con distroglicani.

  5. «Membrane Basali»: Info Yurchenco (2011) [2] • Funzioni dipendenti alle membrane basali: • Promozione di forte collegamento derma –epidermide. • Stabilizzazione della membrana plasmatica del muscolo scheletrico (sarcolemma). • Selettività della filtrazione glomerulare. • Istaurazione della polarizzazione delle cellule epiteliali e gliali.

  6. Lamina Basale - 1 • Le lamine basali somigliano a delle stuoie sottili e flessibili (40-120 nm di spessore) di matrice extracellulare specializzata, che si trovano sotto tutti gli strati e tubi di cellule epiteliali; esse circondono inoltre le singole cellule muscolari, gli adipociti e le cellule di Schwann (che avvolgono gli assoni delle cellule nervose periferiche per formare la mielina). • La lamina basale perciò separa queste cellule e strati cellulari dal tessuto connettivo sottostante o circostante. • In altre localizzazioni, come nei glomeruli renali e negli alveoli dei polmoni, si trova una lamina basale fra due strati cellulari che funziona come un filtro altamente selettivo.

  7. Lamina Basale - 2 • Tuttavia, le lamine basali svolgono un ruolo che non é solostrutturaleo di filtrazione. • Infatti, sono in grado di: • determinare la polarità delle cellule, • influenzare il metabolismo cellulare • organizzare le proteine nelle adiacenti membrane plasmatiche • indurre il differenziamentocellulare • servire comeviaspecificaper la migrazione cellulare.

  8. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK26810/figure/A3578/?report=objectonlyhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK26810/figure/A3578/?report=objectonly

  9. http://www.rci.rutgers.edu/~uzwiak/AnatPhys/Blood_Vessels.htmlhttp://www.rci.rutgers.edu/~uzwiak/AnatPhys/Blood_Vessels.html

  10. http://www.nature.com/nrg/journal/v3/n3/fig_tab/nrg758_F1.htmlhttp://www.nature.com/nrg/journal/v3/n3/fig_tab/nrg758_F1.html

  11. http://en.wikipedia.org/wiki/Bowman%27s_capsule

  12. Farquhar MG. The glomerular basement membrane: not gone, just forgotten. J Clin Invest. 116:2090-2093, 2006. Electron micrographs showing a peripheral region of a glomerular capillary where filtration takes place. (A) The filtration surface consists of the endothelium, which is interrupted by fenestrae; the GBM; and the epithelial foot processes. The latter are attached to one another at their base by slit diaphragms. Note that the endothelial fenestrae are open and the GBM is directly exposed to the blood plasma. The GBM consists of 3 layers: the lamina densa and 2 lighter regions known as the lamina rara interna and lamina rara externa on either side. The lamina densa is composed of a fine (~3-nm) filamentous meshwork, which also extends across the lamina rara from the lamina densa to the endothelium and foot processes of the epithelium. Magnification, ×50,000. Figure reproduced with permission from Lippincott Williams & Wilkins. (B) Glomerular capillary wall cut in grazing section. In this EM view, the endothelial fenestrae (F) appear as open portholes, and the 3 layers of the GBM are cut broadly. The fine fibrils of the lamina densa meshwork extend across the lamina rara externa to the base of the podocytes’ foot processes (fp, short arrow), and larger (10-nm) fibrils (long arrows) are located between the endothelium and GBM. The epithelial (Ep) filtration slits (FS) are also cut in grazing section, and the slit membranes are not detectable in this plane of section. Magnification, ×40,000. US, urinary space.

  13. Farquhar MG. The glomerular basement membrane: not gone, just forgotten. J Clin Invest. 116:2090-2093, 2006. • Nelglomerulonormale, isitianionicisono concentrate nellalamina rarainterna(LRI) e nellalamina raraexterna(LRE) della membrane basaleglomerulare (GBM) e distributiti ad intervallic distanziati in modoregolare. E’ inoltre illustrate la via del filtrate glomerulare (frecce). Il filtrate passaattraverso le fenestraturedell’endotelio, permeaattraverso la GBM e passaattraverso le fissure di filtrazione per raggiungereglispaziurinari. LD, lamina densa. • Neitopinefrotici Lamb2–/–, si ha unadisorganizzazionedellaGBM in quanto la distribuzionedeisitianionici è irregolare e sistende al di làdella lamina densa. Come risultato di ciò, quantitàaumentate di ferritinaedalbuminapassanoattraverso la GBM. E’ importantenotarechela’lbuminuria era rivelabilesubitodopo la nascita e precedeva la scomparsadeiprocessipodalideipodociti, la cui scomparsapiùtardivasi è osservata circa 2 settimanedopo la nascita.

  14. La barriera di filtrazione del glomeruloè formata da: • Lo strato di podocitidellacapsula di Bowman • L’endoteliofenestrato del glomerulo • Unaspessa “membranabasale” caricanegativamentecondivisafra le due componenticellulari. https://courses.stu.qmul.ac.uk/smd/kb/microanatomy/senior/metabolism/renal/index.htm

  15. Lamina Basale - 3 • La lamina basaleé in gran parte sintetizzata dalle cellule che vi poggiano. • Al microscopio elettronico la membrana basale appare costituita da due parti: • lamina basale, elaborata dalle cellule epiteliali. • lamina reticolare, elaborata dalle cellule presenti nel connettivo.

  16. http://www.nature.com/nrm/journal/v12/n9/fig_tab/nrm3175_F2.htmlhttp://www.nature.com/nrm/journal/v12/n9/fig_tab/nrm3175_F2.html

  17. Lamina Basale - 4 LAMINA BASALE: Costituita da: • Lamina lucida, elettron-trasparente di 50 nm di spessore, costituita da: • glicoproteine laminina ed entactina • integrine e distroglicani (recettori transmembrana della laminina), che si proiettano dalla superficie delle cellule epiteliali nella lamina basale

  18. Lamina Basale - 5 • Lamina densa, elettron-densa, di 50 nm di spessore, costituita da: • Rete di collagene tipo IVrivestita, sia sul lato della lamina lucida che dalla lamina reticolare, dal proteoglicano perlecano. • Le catene laterali di eparan solfatoche si proiettano dall’asse proteico del perlecano formano un polianione. • La faccia della lamina densa, dalla parte rivolta verso la lamina reticolare, possiede fibronectina.

  19. Lamina Basale - 6 • Nella lamina lucida la LAMININA si collega a: • collagene tipo IV • eparan solfato • integrine ed i distroglicani delle cellule epiteliali • Determinando così l’ancoraggio delle cellule epiteliali alla membrana basale.

  20. Lamina Basale - 7 • La lamina basale, a sua volta, è ben ancorata alla lamina reticolare tramite: • fibronectina • fibrille di ancoraggio (collagene tipo VII) • microfibrille (fibrillina) • ecc. • Tutte sostanze elaborate dai fibroblasti del connettivo.

  21. LAMINA RETICOLARE _1(elaborata dai fibroblasti) • Composta da collageni tipo I e III • Situata all’interfaccia tra la lamina basale ed il sottostante tessuto connettivo • Spessore che varia a seconda dalle forze di frizione cui è sottoposto il sovrastante epitelio: • sottile sotto gli epiteli che delimitano gli alveoli polmonari. • molto spessa nella pelle.

  22. LAMINA RETICOLARE _2(elaborata dai fibroblasti) • I collageni tipo I e III del tessuto connettivo si agganciano alla lamina reticolare, dove interagiscono e si legano alle microfibrille ed alle fibrille di ancoraggio della lamina reticolare. • Inoltre c’è un’interazione fra i gruppi basici del collagene ed i gruppi acidi dei glicosaminoglicani della lamina densa. • I siti della fibronectina che si legano al collageno ed ai glicosaminoglicani rafforzano ulteriormente l’ancoraggio della lamina basale alla lamina reticolare

  23. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK26810/figure/A3581/?report=objectonlyhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK26810/figure/A3581/?report=objectonly

  24. (Yurchenko, 2011)

  25. Assemblaggiodella membrane basale In questomodellosemplificato, le lamininesiancoranoallasuperficie cellular medianteilorodomini LG. L’ancoraggio è ulteriormenterafforzatomediantelegame del dominio α-LN a glicolipidisolfatati. Se la laminina ha tredomini LN essapolimerizza, creandoun’impalcatura “nascente”. I nidogeni, collageni di tipo IV, perlecano, e agrinavengono incorporate nellamatriceinizialemediantelegame con la laminina (o mediantelegametramite un ponte di nidogeno). Lo stessocollagene di tipo IV si auto-assemblain una rete tramitelegamiincrociaticovalenti. Le componenti non-lamininafornisconounastabilitàcrucialeedaumentano la complessitàdei ligandi. I ligandi della membrane basaleinteragiscono con integrine e distroglicano e glieparansolfatodell’agrina e del perlecano e permettonol’ancoraggio di fattori di crescitatessuto-specifici. Yurchenco, 2009

  26. Yurchenco, 2009

  27. Laminina http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK21706/figure/A6568/

  28. Formazione delle reti di Collagene di tipo IV-3 Kalluri R. Basement membranes: structure, assembly and role in tumour angiogenesis. Nat Rev Cancer.3: 422-433, 2003.

  29. Formazione delle reti di Collagene di tipo IV-1

  30. Formazione delle reti di Collagene di tipo IV-2 • Le molecole di collageno di tipo IV hanno una struttura più flessibile di quella dei collageni fibrillari: • La loro elica a tre filamenti é interrotta in 26 regioni, il che permette piegamenti molteplici. • Come nei collageni associati a fibrille, le regioni terminali (che ostacolano l’impachettamento laterale in lunghe fibrille)non vengono scisse dopo la secrezione, ma sono trattenute. • Invece, esse interagiscono mediante i loro domini terminali per assemblarsi extracellularmente in una rete flessibile, di tipo laminare, multistratificata.

  31. Formazione delle reti di Collagene di tipo IV-3 • Studi con microscopia elettronica di preparati di molecole di collagene di tipo IV in fase di assemblaggio suggeriscono che queste molecole si associano mediante i loro carbossi-terminali per formare dimeri testa-testa, che in seguito formano un esteso reticolato mediante associazioni amino-terminali con tre altre molecole e ulteriori associazioni laterali. • Legamidi tipo disolfuro e altri “cross-links” covalenti fra le molecole di collagene stabilizzano queste associazioni. • La rete risultante forma un’impalcatura insolubile alla quale altri componenti della lamina basale si legano mediante associazioni specifiche con le molecole di collagene di tipo IV.

  32. Perlecano Modelloschematico del core proteico del perlecanoumano. I cinquedominisono numerate in numerali Romani a partire dal N-terminalefino al C-terminale. Il “core” proteico del perlecano è un collage di moduli proteici e di ripetizionichesonocondivise da diverse protein della MEC e da polipeptididellasuperficie cellular coinvoltinellacaptazione di nutrienti, adesione e controllodellacrescita. Il dominio IcontienetretripletteSer–Gly–Asp chesonoisiti di legame per le catenelaterali di eparansolfato (HS) (un altropotenzialesito di legame per il HS neldominio V non è illustrato) e un modulo SEA (“sperm, agrin, enterokinasehomology”), chefavorisce la glicosilazione. Il dominio II contienequattroripetizionisimili al recettore di classe A per le lipoproteine a bassadensità (LDL), seguita da unaripetizione “immunoglobulin (Ig)-like”. Il dominio III ha tredominiglobularichesonoomologhi al dominio IV dellalaminina, e chesonoaffiancati e interrotti da noveripetizioni “laminin–EGF (epidermal growth factor)-like”. Il dominio IV contiene 21 ripetizioni “Ig-like repeats” (illustrate solo cinque) chesonoomologhealla “neural cell-adhesion protein” N-CAM. Il dominio V/endorepellinacontienetredominiglobularichesonoomologhiaidomini G dellalaminina e chesonoseparatifra di loro da due insiemi di ripetizioni “EGF-like” Iozzo RV. Basement membrane proteoglycans: from cellar to ceiling. NatRevMol Cell Biol. 2005 Aug;6(8):646-56.

  33. Perlecano Kalluri R. Basement membranes: structure, assembly and role in tumour angiogenesis. Nat Rev Cancer. 3: 422-433, 2003.

  34. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK26810/figure/A3584/

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