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Pervasività e Globalizzazione del fenomeno mafioso

Mafia e Mafie. Pervasività e Globalizzazione del fenomeno mafioso . Mafia .

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Pervasività e Globalizzazione del fenomeno mafioso

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Presentation Transcript


  1. Mafia e Mafie Pervasività e Globalizzazione del fenomeno mafioso

  2. Mafia Complesso di organizzazioni criminali che avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva acquisiscono la capacità di radicarsi in un territorio, di disporre di ingenti risorse economiche, di esercitare forme di controllo su porzioni crescenti della società locale e di presentarsi sul mercato politico sia come forza sociale autonoma e specifica, sia come dispensatori di consenso elettorale, ottenendone un ulteriore rafforzamento

  3. Mafie endogene CosaNostra, Stidda ‘Ndrangheta Camorra Sacra Corona Unita Sicilia Campania Calabria Puglia

  4. Cosa Nostra

  5. Nasce nella Sicilia occidentale ai primi dell'Ottocento. Ha un’organizzazione a struttura di tipo verticistico-piramidale, paramilitare, con precise regole di comportamento.

  6. Struttura COMMISSIONE INTERPROVINCIALE COMMISSIONE PROVINCIALE CAPO-MANDAMENTO CAPO-DECINA Decina RAPPRESENTANTE Famiglie

  7. Conseguimento del massimo potere possibile Finalità Attraverso relazioni di scambio, favoritismi, sviluppo di rapporti familiari, costituzione di clientele, prestazione di favori che costituiscono il presupposto per ottenere contropartite.

  8. Controllo del territorio • svolgere impunemente ogni sorta di traffico • conoscere e prevenire le manovre degli avversari • esercitare dominio sulle popolazioni • praticare le estorsioni • presentarsi come autorità che tutto conosce e che tutto può.

  9. Impunità • non essere perseguiti per attività criminali • essere assolti o condannati a pene risibili • godere di trattamenti privilegiati in carcere • non essere arrestati anche se destinatari di provvedimenti restrittivi della libertà personale

  10. L’impunità sanziona il carattere di "Stato nello Stato” cheCosa Nostra tende ad assumere Se non si è puniti dallo Stato è segno che si è più forti dello Stato o riconosciuti e legittimati dai pubblici poteri

  11. Controllo dei fatti politici nazionali I candidati sono scelti in quanto non ostili alla mafia e vicini agli interessidei singoli gruppi. Il politico può anche partecipare a manifestazioni antimafia, fare discorsi contro la mafia, l’importante è che, una volta eletto, protegga gli interessidi Cosa Nostra

  12. Attività Giro d'affari pari a 13 miliardi di euro l'anno provenienti da: traffico di droga,crimini legati ad imprese (appalti truccati, aziende realizzate per il riciclaggio di denaro sporco,…), traffico di armi, estorsione e usura

  13. Proiezioni nazionali e internazionali Aree operative nazionali: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio Aree operative internazionali: Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, Paesi dell'Est Europa e del Nord America. Alleanze con la malavita albanese e con organizzazioni di origine nordafricana- quale anello terminale dellospaccio di stupefacenti -

  14. Camorra

  15. La Camorra nasce agli inizi dell’’800 a Napoli. Unica organizzazione di carattere mafioso che ha origini urbane

  16. Fu più volte utilizzata dalla politica dai borboni contro i liberali prima dai liberali contro i borboni dopo

  17. Costituitosi lo Stato unitario fu chiamata più volte in campo per condizionare risultati elettorali ed è l'unica organizzazione criminale che su espresso invito dell'autorità è addirittura riuscita a far parte di un corpo di polizia

  18. Il prefetto Liborio Romano nel 1860, le riconobbe dignità istituzionale affidandole il compito di organizzare la guardia nazionale cittadina, allo scopo di consentire, il trapasso incruento del potere nelle mani dell'autorità dell'appena istituito Regno d'Italia.

  19. Struttura Pulviscolare E’ costituita da un insieme di bande che si compongono e si scompongono con grande facilità Ha avuto una struttura gerarchica solo in due occasioni: Nella seconda metà degli anni '70, con laNuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo Alla fine degli anni '70, con la Nuova Famiglia di Bardellino-Nuvoletta- Alfieri, sorta, d'intesa con Cosa Nostra, per contrastare Cutolo.

  20. Organizzazione dinamicaSuscettibile di mutamenti improvvisi • I clan nascono per promozione di gruppi criminali minori eper scissione di bande organizzate • Rapidi avvicendamenti dei capi

  21. La Camorra non contrappone un ordine alternativo a quello dello Stato - governa il disordine sociale - Controllo degli strati sociali più poveri(60.000 sono le persone coinvolte nel fenomeno) Rapporti di interscambio con il potere politico

  22. Attività • infiltrazione negliappalti pubblici del settore immobiliare ed edilizio • traffico diarmi e di sostanze stupefacenti • contrabbando di sigarette • importazione clandestina di carni • truffe ai danni dell’U.E. • contraffazionedi marchi e prodotti • rapine ad istitutidi credito ed uffici postali • scommesseclandestine

  23. smaltimentodei rifiuti solidi urbani, dei rifiutitossici e speciali • realizzazione e gestione di opere di bonifica di siti provvisoridi stoccaggio • attività estorsive • reinvestimento dei proventi nelle attività usurarie

  24. Proiezioni nazionali e internazionali Aree operative nazionali: Lazio,Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia Aree operative internazionali: Spagna, Olanda, Belgio, Romania, America Latina.

  25. Si rileva l’affiorare di legami operativi tra clan della camorra e pericolosi esponenti di cosche mafiose calabresi, oltre che con clan siciliani, per la conclusione di singoli affari. Nell’espansione dell’emergente settore della contraffazione, assume particolare rilevanza la penetrazione nei mercati esteri, attraverso la costituzione di network criminali, perseguita attraverso l’infiltrazione di capitali illeciti e con il ricorso all’uso della forza intimidatrice.

  26. ‘Ndrangheta

  27. Nasce in Calabria nella seconda metà dell'Ottocento con sviluppo a struttura orizzontale. Solo all’inizio degli anni ’90 si è dotata di un organismo, detto “Santa”, di cui farebbero parte i rappresentanti delle famiglie più importanti.

  28. Struttura La struttura di base è la 'ndrina,radicata in un comune o in un quartiere cittadino.E’ formata dalla famiglia naturale del “capobastone”, alla quale si aggiungono altre famiglie aggregate attraverso una lunga catena di matrimoni. In un comune ci possono essere più 'ndrine; in tal caso, allora, esse fanno parte di un 'locale'.

  29. Codice Rituali in ogni momento della vita associativa:dall'affiliazione all'investitura del nuovo adepto, al giuramento che deve essere prestato con solennità, al passaggio al grado successivo, fino ai processi a cui il tribunale della cosca può sottoporre i propri affiliati qualora si dovessero rendere responsabili di eventuali violazioni alle regole sociali.

  30. Affiliazione Per esigenza (mancanza di lavoro) Per discendenza

  31. La famiglia di sangue si è rivelata uno straordinario strumento di salvaguardia e di espansione della 'ndrangheta mettendola al riparo dal fenomeno del pentitismo. Il numero dei collaboratori calabresi è più ridotto di quello delle altre mafie perché un mafioso calabrese che dovesse decidere di collaborare dovrebbe chiamare in causa i propri familiari più diretti

  32. Caratteri della ‘Ndrangheta E’ stata per lungo tempo considerata da tutti come un’appendice di Cosa Nostra, perché la sua struttura organizzativa aveva,ed ha ancora, come fondamento la famiglia naturale del capobastone

  33. Evoluzione simile a Cosa Nostra e alla Camorra ma con tratti di diversità e di peculiarità • accentuato antistatalismo iniziale • rapporti con i partiti di sinistra nel secondo dopoguerra • rapporti con ambienti ed esponenti della destra eversiva (anni ’60) • rapporti con la massoneria

  34. Anni ’70/’80 Estende la sua attività al Nord Italia, entra nei grandi traffici internazionali di armi e di droga e intrattiene con il potere politico un rapporto basato su clientelismo, affarismo e corruzione

  35. Attività • monopolio della attività estorsiva • costante ricorso ad attentati intimidatori nei confronti dell’ambiente economico, imprenditoriale e di quello rurale • smaltimento dei rifiuti urbani e speciali • infiltrazione negliappalti pubblici del settore immobiliare ed edilizio • traffico di armi e diamanti.

  36. Proiezioni Nazionali Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna,Toscana, Marche, Umbria,Basilicata, Lazio.

  37. Proiezioni Internazionali Ungheria, Polonia, Romania Colombia,Venezuela, Spagna, Olanda, Francia, Belgio, Germania, Svizzera, Brasile, Australia, Stati Uniti d’America e Canada Alleanze con le maggiori organizzazioni criminali nei Paesi d’oltre Oceano e dell’area mediorientale (produzione delle sostanze stupefacenti)

  38. Sacra Corona Unita

  39. Originaria del Salento, è una coalizione di gruppi criminali che si è formata nella prima metà degli anni ’80attorno alla figura carismatica di Giuseppe Rogoli.

  40. Struttura E' organizzata orizzontalmente, con una serie di clan autonomi nella propria area di influenza ma tenuti a rispettare gli interessi comuni . Ha un ordinamento simile a quello della 'ndrangheta, dalla quale mutua gradi, gerarchie e formule di affiliazione, che vengono adattate alla realtà pugliese.

  41. Ha un organo superiore di coordinamento, la cupola pugliese, che ha funzioni essenzialmente "politiche”: • dirime i conflitti che si vengono a creare tra le famiglie o all’interno di una di esse • decide gli omicidi importanti • gestisce le attività di infiltrazione e corruzione, necessarie per tutelare gli interessi dell’associazione

  42. Attività • estorsioni • omicidi, consumati nelle aree più sensibili della regione (Bari e Foggia), frutto di faide pluriennali o di scontri per l’acquisizione della supremazia sul territorio • immigrazione clandestina • gioco d’azzardo • traffico di armi e di sostanze stupefacenti

  43. Proiezioni nazionali e internazionali I gruppi criminali pugliesi indirizzano i propri interessi anche in contesti extraregionali. Anche in ambito internazionale essi possono contare su agili strutture logistiche, finalizzate al traffico di droga, presenti sia nel territorio europeo, in particolare in Germania, Olanda e Spagna, che in America latina.

  44. Stidda

  45. Nasce tra il 1985 e il 1986 in conseguenza degli esiti della seconda guerra di mafia. La Stidda è un’organizzazione criminale, speculare e contrapposta a Cosa Nostra che opera nella fascia meridionale della Sicilia, dalla provincia di Trapanifino a quella di Ragusa, passando per Agrigento e Caltanissetta.

  46. Struttura Costituita originariamente da gruppi criminali formati dai “posati”, non ebbe all’inizio una struttura unitaria A partire dal 1991 si formano gruppi stabili e duraturi dominati dalla figura di un capo

  47. Si aderisce per semplice presentazione di altro stiddaro, senza necessità di un momento sacrale di iniziazione Gli Stiddari si attengono a poche ma rispettatissime regole di vita: la segretezza, l’omertà e la ferocia

  48. A differenza di Cosa Nostra,la Stidda ha una organizzazione a confederazione Gruppi saldamente legati e consorziati tra cui si sviluppano intese operative e alleanze militari e in cui opera un principio di mutua assistenza.

  49. Proiezioni nazionali A differenza di Cosa Nostra il cui modus vivendi è quello di espandersi a macchia d’olio, la Stidda si insidia sul territorio con la tipica formazione a macchia di leopardo: Esiste una cellula della Stidda in ogni provincia della Sicilia e anche in alcune regioni del nord come il Piemonte e la Lombardia.

  50. Manifestazione e diffusione del fenomeno mafioso Genesi originaria Genesi imitativa Genesi per colonizzazione

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