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La riforma scolastica nella scuola del primo ciclo

La riforma scolastica nella scuola del primo ciclo. Anno scolastico 200 4/ 200 5. Presentazione curata da : Mircoli Andreina. LO SPAZIO FORMATIVO EUROPEO. Europa e Formazione Accordi tra i Paesi membri

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La riforma scolastica nella scuola del primo ciclo

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Presentation Transcript


  1. La riforma scolastica nella scuola del primo ciclo Anno scolastico 2004/2005 Presentazione curata da : Mircoli Andreina

  2. LO SPAZIO FORMATIVO EUROPEO

  3. Europa e Formazione Accordi tra i Paesi membri 1985 – Relazione Adonnino. Il Consiglio Europeo assume l’educazione come tema della cooperazione; 1993 – Trattato di Maastricht.Si prende atto della crisi della scuola e della necessità di adeguare la formazione della società e del mercato del lavoro. Si decidono azioni comuni, finalizzate alla costruzione di sistemi di istruzione di qualità, attraverso i quali si apprendano almeno due lingue comunitarie e l’uso delle tecnologie, si promuovano scambi, si ottengano qualificazioni professionali riconosciute in tutta l’Unione;

  4. Europa e Formazione Accordi tra i Paesi membri 1993 – Libro Bianco di Delors. Ruolo centrale dell’istruzione e della formazione, come risposta ai problemi del rilancio dello sviluppo economico. Apprendimento come processo che dura per tutto l’arco della vita (Lifelong learning). Solida formazione di base e collegamento tra la vita scolastica e la vita attiva; 1995 – Libro Bianco di E. Cresson. Dare maggiore autonomia alle scuole per consentire risposte adeguate a bisogni diversificati, rendere flessibili i sistemi di istruzione, incoraggiare l’acquisizione di nuove conoscenze attraverso il riconoscimento delle competenze, la mobilità, lo sviluppo dei programmi informatici educativi multimediali. Lottare contro l’esclusione, avvicinare la scuola all’impresa e promuovere la conoscenza di tre lingue comunitarie.

  5. Europa e Formazione • Accordi tra i Paesi membri • 2000 – Consiglio Europeo di Lisbona. • Obiettivo generale: • “Fare dell’Unione Europea, entro il 2010, l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale” • Il Consiglio ha convenuto che i tre principi fondamentali cui dovrà ispirarsi tale programma siano: • Il miglioramento della qualità; • L’agevolazione dell’accesso universale; • L’apertura al resto del mondo.

  6. INDAGINE OCSE/PISA 2003 Studenti di 15 anni in 29 Paesi sviluppati

  7. LA RISPOSTA DELL’ITALIA Legge n. 59/97, art 21 (Autonomia scolastica) D.P.R. 275/99 (Regolamento dell’autonomia) Legge n. 30/2001 (Riforma Berlinguer, abrogata) Legge Costituzionale n. 3/2001 (Nuovi poteri di Stato/Regioni) Legge delega n. 53/2003 (Riforma Moratti) D.to Leg.vo 19.02.04 n. 59 (Scuola dell’Infanzia-Primo Ciclo) D.to Leg.vo 19.11.04 n. 286 (Servizio naz. Di Valutazione) C.M. n.85 sulla valutazione del 3.12.2004 (Valutazione) Ancora da definire: d.lgs su alternanza scuola-lavoro (CdM) d.lgs. su diritto/dovere (CdM) d.lgs. su formazione docenti (bozza) d.lgs. Su secondo ciclo (in preparazione) + 10/14 decreti ministeriali

  8. RIEPILOGO DELLO SCHEMA DI LETTURA DEL REGOLAMENTO Natura e sostanza dell’autonomia Curricolo obbligatorio nazionale Quota di curricolo opzionale Gestione flessibile del curricolo Discipline e attività facoltative Ampliamento dell’offerta formativa Finalità ed obiettivi nazionali Esigenze e condizioni locali Caratteristiche, bisogni e domande individuali Piano dell’Offerta Formativa Ricerca, sperimentazione, sviluppo, innovazione, ricerca metodologica Reti e consorzi di scuole La valutazione

  9. AUTONOMIA DIDATTICA (D.P.R. 275/99 – Art.4, comma 1) Della libertà di insegnamento Della libertà di scelta educativa delle famiglie Nel rispetto Delle finalità generali del sistema Concretizzano Gli obiettivi nazionali LE ISTITUZIONI SCOLAZTICHE In percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno, adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo

  10. AUTONOMIA DIDATTICA (D.P.R. 275/99 – Art.4, comma 1) I tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e al ritmo di apprendimento degli alunni regolano Tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune adottano LE ISTITUZIONI SCOLAZTICHE Articolazione modulare del monte ore annuale di ciasuna disciplina e attività definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l’unità oraria della lezione e utilizzazione degli spazi orari residui attivazione di percorsi didattici individualizzati articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari

  11. Programmano, anche sulla base di interessi manifestati dagli alunni Percorsi formativi che coinvolgano più discipline e attività Recupero e sostegno Continuità orientamento Assicurano la realizzazione di iniziative di modalità e criteri di valutazione degli alunni criteri per la valutazione periodica dei risultati conseguiti individuano AUTONOMIA DIDATTICA (D.P.R. 275/99 – Art.4, comma 1) LE ISTITUZIONI SCOLAZTICHE

  12. Ogni modalità organizzativa coerente con gli O.G. e gli O.S. Adottano, anche per quanto riguarda l’impiego dei docenti Stabiliscono, in relazione al P.O.F., Adattamenti del calendario scolastico L’orario complessivo del curricolo e quello destinato alle singole discipline Organizzano in modo flessibile Le modalità di impiego dei docenti diversificano AUTONOMIA DIDATTICA (D.P.R. 275/99 – Art.4, comma 1) LE ISTITUZIONI SCOLAZTICHE

  13. UNA SCUOLA DI QUALITÀ EFFICACIA ED EQUITÀ DELLA SCUOLA L’EFFICACIA può essere definita <la capacità di far progredire gli studenti più di quello che ci si potesse aspettare, tenendo conto delle loro caratteristiche al momento del loro ingresso nella scuola> (Denis Meuret) L’EQUITÁ può essere definita come <la capacità di far diminuire lo scarto nel rendimento fra gli studenti più deboli e quelli più forti (Denis Meuret) Per misurare l’efficacia e l’equità di una scuola è necessario misurare il suo “valore aggiunto”, cioè gli out come cognitivi e non cognitivi che raggiungono gli studenti al netto dell’influenza degli input (background personale e fattori di contesto)

  14. QUALITÀ miglioramento dell’efficacia dei processi uso efficiente delle risorse revisione dei contenuti di base apertura della scuola al mondo del lavoro e alle culture degli altri paesi Quale rapporto? QUANTITÀ crescita delle risorse per la formazione estensione della formazione per tutto l’arco della vita EQUITÀ favorire l’accesso ed il mantenimento nella formazione delle persone in condizioni di svantaggio

  15. LA NUOVA SCUOLA -DOCUMENTI ESTERNI- Profilo Educativo, Culturale e Professionale (P.E.CU.P.) Obiettivi Generali PRESCRITTIVI Indicazioni Nazionali per i Piani di Studi Personalizzati Obiettivi Specifici di Apprendimento (O.S.A.) Conoscenze / Abilità

  16. LA NUOVA SCUOLA -DOCUMENTI INTERNI- TERRITORIO ALUNNO GENITORI FAMIGLIE P.E.CU.P INDICAZIONI NAZIONALI COLLEGIO DOCENTI Cordinato dal D.S. EQUIPE PEDAGOGICA Coordinata dal tutor P.O.F. SCHEDA P.S.P. PORTFOLIO

  17. LA NUOVA SCUOLA -DOCUMENTI INTERNI: IL P.O.F.- Formulato sulla base dei criteri generali stabiliti dal consiglio di Istituto e tenuto conto dei pareri e delle proposte delle associazioni dei genitori, deve: essere coerente con gli Obiettivi Generali e Specifici prescritti dal P.E.CU.P. e dalle Indicazioni Nazionali (art. 8 D.P.R. 275/99); riflettere le “esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale” (D.P.R. 275/99); determinare il curricolo obbligatorio, integrando la quota definita a livello nazionale con la quota riservata alle scuole (15%); precisare l’integrazione, la distribuzione e i tempi delle discipline e delle attività; indicare le attività facoltative e opzionali oggetto di scelta da parte delle famiglie; descrivere le modalità di compilazione del Portfolio

  18. P.E.C.U.P. Profilo ideale di un alunno alla fine del ciclo primario Educativo:comportamenti attesi nella sfera della persona Culturale:traguardi da raggiungere in relazione alla sfera delle conoscenze/abilita’ Professionale:peculiarita’ ed attitudini ,rispetto a competenze che dovrebbe avere per orientarsi nel successivo percorso scolastico

  19. Traguardi del PECUP: IDENTITA’ CONOSCENZA DI SE’ RELAZIONE CON GLI ALTRI ORIENTAMENTO

  20. LA NUOVA SCUOLA -QUALE CURRICOLO ?- Fornire il maggior numero possibile di CONOSCENZE senza preoccuparsi della loro mobilitazione in situazione Insieme di Unità didattiche (insegnamento come trasmissione descrittiva di saperi, centrata sui programmi) Reti di Unità di Apprendimento (percorso dinamico di insegnamento/apprendimento, basato sui nuclei fondanti dei saperi e centrato sul soggetto) Limitare in modo drastico la quantità di conoscenze, per attivarle in situazione e costruire così COMPETENZE

  21. LA COMPETENZA Facolta’ presente nell’uomo che deve essere portata a compimento. ES. Capacita’ comunicativa ,critica,logica,intellettiva affettiva,sociale………………………………………………… Comportamentista:comportamenti osservabili e misurabili ritenuti validi per la soluzione di determinati problemi. Cognitivista:capacita’ innata,interna al soggetto,astratta non verificabile e non osservabile ,semplicemente dichiarabile

  22. .Concezione .etnografica ed ecologica E’ una capacita’ portata a compimento attraverso l’uso e il padroneggiamento di conoscenze e abilita’ acquisite ed esibite in un contesto dato ,mediante la combinazione armonica di dimensioni cognitive,motivazionali e socio-affettive SPENCER Competenza iceberg Conoscenze Abilita’ motivazione Immagine di se’ Identita’ Ruolo sociale

  23. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO CONOSCENZE (il sapere) e ABILITÀ (il saper fare) Costituiscono i risultati attesi e sono presentati nelle Indicazioni Nazionali secondo un ordine formale epistemologico, valido per i docenti OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO Contestualizzati, cioè interpretati, ordinati, distribuiti, organizzati considerando le capacità complessive di apprendimento di ogni alunno OBIETTIVI FORMATIVI Costituiscono I compiti di apprendimento ritenuti realmente accessibili e sono individuati dai docenti, secondo un ordine reale psicologico e didattico, valido per gli alunni

  24. OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO Scuola infanzia Sviluppo delle competenze Identita’ personale Conquista dell’autonomia

  25. OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO • Scuola primaria • Valorizzare l’esperienza dell’alunno • La corporeita’ come valore • Esplicitare le idee e I valori presenti nell’esperienza • Dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali • Dalle idee alla vita:il confronto interpersonale • La diversita’ delle persone e delle culture come ricchezza • Praticare l’impegno personale e la solidarieta’ sociale

  26. Quadro Sintetico • Promuovere l’educazione integrale della personalita’ dei fanciulli • Stimolarli all’autoregolazione degli apprendimenti • All’autoefficacia • All’autorinforzo cognitivo e di personalita’ • Al potenziamento delle potenzialita’ di cui sono dotati attraverso l’esercizio dell’autonomia personale,della responsabilita’ intellettuale,morale e sociale,della creativita’ e del gusto estetico

  27. OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO • Scuola secondaria di primo grado: • Educazione integrale della persona • Acquisizione di una immagine sempre piu’ chiara della realta’ sociale,tecnica,storica,economica • Conquista dell’identita’ personale e della capacita’ di operare scelte realistiche nell’immediato e nel futuro • Utilizzazioni di modalita’ apprenditive motivanti e ricche di senso • Prevenzione del disagio e recupero dello svantaggio • Valorizzazione della relazione educativa nell’accettazione incondizionata l’uno dell’altro • Presentazione delle conoscenze e abilita’ disciplinari secondo un ordine psicologico e didattico • Evidenziazione delle interconnessioni esistenti tra le discipline e tra le discipline e le educazioni • Piena assunzione della liberta’ di mediare,interpretare,ordinare,distribuire e organizzare gli OSA in OF,considerando le capacita’ di ogni alunno………

  28. UNITÀ DI APPRENDIMENTO (individuali o di gruppo) Insieme dei contenuti, delle attività, dei metodi, delle soluzioni organizzative, dei tempi e delle modalità di verifica e valutazione necessari per trasformare uno o più OBIETTIVI FORMATIVI in COMPETENZE degli allievi PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI Insieme delle unità di apprendimento (a disposizione delle famiglie) Documentazione utile per la compilazione del PORTFOLIO DELLE COMPETENZE INDIVIDUALI Compilato ed aggiornato dal docente coordinatore-tutor in collaborazione con le altre figure educative, comprese le famiglie, e con gli stessi allievi

  29. Ciò che una persona può fare,pensare, agire. Riguarda l’essere potenziale di ciascuno CAPACITÀ Non formali (famiglia, società,………) INTERVENTI EDUCATIVI Dinamiche,in evoluzione, particolari e determinate, unitarie e integrate Formali (scuola) Conoscenze (sapere) Obiettivi specifici di apprendimento Abilita’ (saper fare) Ciò che una persona è effettivamente in grado di fare,pensare, agire in determinate situazioni. Riguardano l’essere attuale nelle diverse contingenze COMPETENZE

  30. EDUCAZIONE PERSONALE NATURA CULTURA VITA CONOSCENZE ASSE della FORMAZIONE U.A CAPACITA’ O.F. COMPETENZE ABILITA’ ASSE DELL’ISTRUZIONE

  31. LA PERSONALIZZAZIONE • Personalizzare significa….aprire,accrescere,,liberare, moltiplicare le capacita’ e le competenze personali di ciascuno;dare a ciascuno il proprio che e’ unico ed irripetibile:valorizzare le identita’ personali…(Raccomandazioni per la scuola primaria) • Rispetto al paradigma della “personalizzazione” tre costrutti sono essenziali: • Quello filosofico-culturale(D’Aquino)inseita’/perseita’-la persona e’ fine a se stessa • Quello psicopedagogico-insegnamento/apprendimento • Maieutica/pluralita’ dell’intelligenza • Quello metodologico/didattico- nuovi oggetti /strumenti della riforma • U.A.-O.S.A.-O.F.-P.S.P,……

  32. LE UNITA’ DI APPRENDIMENTO • Le unita’ di apprendimento sono lo strumento formativo che permette alla personalizzazione di estrinsicare tutte le sue potenzialita’,ponendo al centro”alunno e apprendimento” • Le U.A. possono essere: • Individuali,di gruppo,di livello,di compito o elettivi oppure di gruppo classe. • Le U.A.sono costituite; • Dalla progettazione di uno o piu’ O.F. tra loro integrati; • Dalle attivita’ educative e didattiche unitarie,dai metodi,dalle soluzioni organizzative; • Dalle modalita’ con cui verificare I livelli delle conoscenze e delle abilita’ acquisite e quanto tali attivita’ si sono trasformate in competenze.

  33. Le Unita’ di Apprendimento: • Non si pongono come schemi predeterminati ma vanno modellate alla classe,al gruppo, al singolo soggetto; • Assolvono essenzialmente una funzione formativa(sviluppo globale della persona); • Promuovono apprendimenti unitari chiaramente identificabili,fortemente significativi; • Sono centrate sull’apprendimento,quindi sui processi cognitivi degli alunni; • Realizzano la curvatura personalizzata del percorso didattico a misura delle esigenze e dei bisogni dell’alunno

  34. OBIETTIVI FORMATIVI • Che cosa sono gli obiettivi formativi? • -Sono traguardi importanti e significativi per la crescita intellettuale di ogni singolo alunno. • A cosa servono? • -Servono ad indicare il punto di partenza e di arrivo,per ogni bambino e famiglia,la condizione e il risultato di ulteriori maturazioni. • Come si identificano? • L’identificazione puo’ scaturire: • Dall’esperienza degli allievi(in coerenza con il profilo educativo e con gli obiettivi specifici di apprendimento); • Dal “profilo” stesso e dagli obiettivi specifici di apprendimento.

  35. Contenuto degli obiettivi formativi • Gli obiettivi formativi devono focalizzare un contenuto di apprendimento che sia: • UNITARIO,sia nel senso che sia relativamente autonomo ed isolabile rispetto al resto,sia che sia capace di unificare il fine formativo e gli scopi didattici; • ARTICOLABILE,cioe’ divisibile nelle sue parti costitutive(conoscenze –abilita’,capacita’-competenze); • CONCRETO-ORGANICO,cioe’ costituito da parti ordinate e funzionali; • SENSATO E MOTIVANTE,cioe’ che abbia in se’ senso e motivazione.

  36. FORMA DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI Come decodificare il modello teorico di O.F.ammette diverse soluzioni,ne proponiamo due ,in qualche modo alternative e contrapposte: a)Forma contratta,si esplicita solo il compito di apprendimento unitario,mediante il ricorso a formulazioni sintetiche di tipo enunciativo-dichiarativo.ES.(Assumere comportamenti corretti nel rispetto degli ambienti in cui si vive;avere cura della propria persona;imparare a fruire dei linguaggi dei mass-media in modo critico.) b) Forma espansa,si esplicitano tutti gli elementi strutturali che caratterizzano l’O.F.,mediante il ricorso a formulazioni di tipo espositivo-narrativo/descrittivo.ES.(l’alunno deve maturare e ricostruire un quadro unitario e di insieme della civilta’ romana, con particolare riguardo agli aspetti economici-sociali,artistici,religiosi,ecc.il fine formativo e’…………………………di evidenziare che cosa sopravvive ancora di quella esperienza nel concreto della nostra vita,quali valori siano ancora condivisibili………………………………………..

  37. Nuclei esperenziali (titolo U.A.) • I nuclei esperenziali unitari, riportati a suo tempo nelle raccomandazioni,sono utili specialmente per la scuola dell’infanzia e per le prime classi della primaria perche’ possono essere di guida ai docenti per far scaturire le conoscenze e le abilita’ presentate nelle Indicazioni Nazionali per le singole discipline essi sono: • L’autobiografia(il raccontarsi,il descriversi,il collocarsi nel tempo e nello spazio,I rapporti sociali,il proprio corpo e la propria salute……) • Il mondo(la natura,gli eventi e gli oggetti con cui viene a contatto,descriverli,rappresentarli, claificarli a vari livelli :logico,spazio/temporale,causa effetto,tradizioni patrimoni culturali,religiosi,punti di vista ,problemi ambientali…) • La fantasia(leggere in modo originale l’esperienza quotidiana usando vari codici, per bisogni di natura emotivo affettiva,ma anche per approfondire ,attraverso il gioco,le regole codificate…) • Gli altri(costruzione del se’ attraverso gli altri per comunicare ,discutere,confrontarsi, spiegare,funzioni con forte valenza affettiva.Riflettere sulle relazioni sociali,sulle regole per star bene insieme per giocare,impegnarsi,imparare.Prima concettualizzazione dei principi di Convivenza civile estensibili a comunita’ sempre piu’ ampie……)

  38. Il paese/citta’( I luoghi preferiti del proprio paese/citta’,affrontere problemi legati a tali realta’ motivanti per descrivere ,discutere,dell’interpretare,del rappresentare la realta’ con gli strumenti della matematica…) • L’ordine e il disordine (il quaderno ,il diario,il banco di lavoro,I sentimenti,il linguaggio,I comportamenti,il mercato ,il traffico, queste esperienze discusse conducono senza fatica a scoprire il numero,la misura,le proprieta’ delle relazioni logiche,il cosmo, la scienza,il linguaggio…….) • Il piacere e la bellezza(La confusione tra cio’ che piace e cio’ che e’ bello e’ un tratto antico dell’esperienza umana su cui vale la pena confrontarsi con discussioni ,riflessioni perche’ dal confronto e dalla sistemazione critica,che si scoprono le strutture simboliche da cui scaturisce la morale, l’arte,la musica ,la letteratura,la poesia…..)

  39. SCHEDA DI PROGETTAZIONE PER L’UNITA’ DI APPRENDIMENTOScuola-------------------------------------------- A.S._______________________________ 1)Dati identificativi TITOLO----------------------------------------------------------- Riferimento: Materia/ambito disciplinare ------------------------------ ------------------------------------- --------------------------------------- --------------------------------------- Destinatari----------------------------------------------------------------- Classe/I---------------------------------------------------------------------- Docenti impegnati nell’U.A.-------------------------------------------------- 2)Articolazione dell’U.A./dell’apprendimento Apprendimento unitario------------------------------------------------------ Compito unitario in situazione------------------------------------------------Riferimento a: -PECUP-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -OGFP----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------OSA---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -OFP---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

  40. 3)Organizzazione/mediazione didattica -Metodi------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Tempi------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ -Materiali ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------Soluzioni organizzative-----------------------------------------------------------------------------------------------4)Verifica e valutazione delle conoscenze/abilita’ (competenze) Modalita’,strumenti 5)Documentazione Portfolio P.S.P.

  41. PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO ALUNNO ------------------------------------ Classe:-------------------------------------------- Anno scolastico------------------------------------ Istituto Comprensivo di----------------------------- Nel corso del--------------------------------------------ha affrontato le saeguenti unita’ di apprendimento: ----ITALIANO----------------------------------------------------------------------MATEMATICA-------------------------------------------------------------------STORIA---------------------GEOGRAFIA-----------------SCIENZE-----------INGLESE-------------------------------------------------------------------------ARTE E IMMAGINE---------------------------------TECNOLOGIA------------MUSICA-----------------------------------------------RELIGIONE-------------ATTIVITA’ SPORTIVE---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Osservazioni relative al periodo:------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

  42. Le riforme attuate negli ultimi anni Quadro istituzionale D.M.61 Autonomia delle Istituzioni Scolastiche Legge 53/2003 D.L. 59

  43. Un sistemapoliarchico basato sulla sussidiarietà Coinvolgimento di famigliee studenti Nuovi compiti per gli insegnanti Autonomie locali e piani territoriali Gli “attori”della riforma Nuove tecnologie,laboratori,ecc.. Compiti organizzativi Da partecipazione a co-operazione per Pof,Ua..Portfolio Scelta dei percorsi facoltativi Personalizzazione e tutoraggio Collaborazione alla compilazione del “portfolio” Progettazione didattica

  44. Il fine del percorso: un “Profilo “di riferimento Una pluralità di contesti culturali e operativi Centralità della persona nell’azione educativa Il sapere e il saper fare in vista dell’essere Competenze Il quadro pedagogico complessivo Educazione alla convivenza civile Discipline e saperi interdisciplinari Conoscenze e abilità (acquisite nel sistema formale,non formale e informale) Lezioni e laboratori (di compito,di livello,elettivi,ecc..) Capacità (potenzialità,attitudini,propensioni) Larsa Recupero e sviluppo degli apprendimenti (linguistiche, Espressive, Motorie,ecc)

  45. Documenti elaborati dallo stato Profilo educativo,culturale e professionale dello studente alla fine del 1° ciclo • Indicazioni Nazionali Personalizzati nella: • Scuola dell’Infanzia • Scuola Primaria • Scuola Secondaria di 1° grado

  46. Il Pecup:che cos’è? IL PROFILO Educativo Culturale e professionale(..) rappresenta ciò che un ragazzo di 14 anni dovrebbe sapere e fare per essere l’uomo e il cittadino che è giusto attendersi da lui al termine del Primo Ciclo di istruzione.Il traguardo può ritenersi raggiunto se le conoscenze disciplinari e interdisciplinari(il sapere) e le abilità operative (il fare) apprese ed esplicitate nel sistema formale(la scuola), non formale ( le altre istituzioni formative) e informale (la vita sociale nel suo complesso) sono diventate competenze personali di ciascuno.

  47. Garanzia dell’unità di direzione e del coordinamento organizzativo di tutti gli interventi educativi e didattici posti in essere dalle istituzioni formative formali,non formali e informali IlPECUP:identitàpedagogica La persona come fine Integralità Rapporto equilibrato tra forma e contenuti Interdisciplinarità

  48. Lapersonalizzazionedegliapprendimenti Un rinnovato concetto di “competenza Progettazione didattica IL PECUP come “bussola pedagogica Personalizzazione degli apprendimenti Una progettazione integrata Nell’unità del sapere per l’unità della persona Le buone capacità potenziali degli allievi che,attraverso conoscenze e abilità,sono divenute competenze Integrare con flessibilità le diverse attività educative(lezioni,laboratori,tutoraggio,coperative learnig Integrando in modo unitario conoscenze e competenze in una “unità del sapere e del fare”:apprendimento formativo e significativo Valorizzare connessioni interdisciplinari e significati unitari

  49. Il portfolio delle competenze Chi lo deve fare? Funzione”orientativa” Che cosa contiene? Funzione”certificativa” Il docente tutor In collaborazione con i colleghi,le famiglie,gli stessi allievi Consapevolezza in funzione delle scelte future Certificazione non solo”quantitativa “ma anche “qualitativa” I documenti,i prodotti migliori degli allievi,le osservazioni dei docenti che documentano il percorso formativo, indicazioni(anche delle famiglie) sulle competenze acquisite nei sistemi educativi non formali e informali, informazioni circa gli interessi e le attitudini personali.

  50. LA VALUTAZIONE • NORMATIVA: D.P.R. 275/99- • ART.10: Per la verifica del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e degli standard di qualità del servizio il Ministero della Pubblica Istruzione fissa metodi e scadenze per rivelazioni periodiche. Con decreto del inistro sono adottati i nuovi modelli per le certificazioni, le quali, indicano le conoscenze, le competenze, le capacità acquisite e I crediti formativi riconoscibili, compresi quelli relativi alle discipline e alle attività realizzate nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa o liberamente scelte dagli alunni e debitamente certificate.

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