1 / 33

REDAZIONE DI UN TESTO NORMATIVO TECNICHE DOCUMENTARIE TECNICHE LINGUISTICHE ORTOGRAFIA MORFOLOGIA

REDAZIONE DI UN TESTO NORMATIVO TECNICHE DOCUMENTARIE TECNICHE LINGUISTICHE ORTOGRAFIA MORFOLOGIA SINTASSI PRAGMATICA? ……………. TECNICHE LOGICHE …………… TECNICHE GIURIDICHE TECNICA GIURIDICA TECNICA LEGISLATIVA (LEGISTICA ) (vedi schema Biagioli).

afram
Télécharger la présentation

REDAZIONE DI UN TESTO NORMATIVO TECNICHE DOCUMENTARIE TECNICHE LINGUISTICHE ORTOGRAFIA MORFOLOGIA

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. REDAZIONE DI UN TESTO NORMATIVO TECNICHE DOCUMENTARIE TECNICHE LINGUISTICHE ORTOGRAFIA MORFOLOGIA SINTASSI PRAGMATICA? ……………. TECNICHE LOGICHE …………… TECNICHE GIURIDICHE TECNICA GIURIDICA TECNICA LEGISLATIVA (LEGISTICA) (vedi schema Biagioli)

  2. Tutte le tecniche elencate utilizzano convenzioni (regole) che possono essere Debolmente vincolanti Settorialmente condivise Fortemente vincolanti Universalmente condivise

  3. La tecnica legislativa utilizza • le convenzioni di altre tecniche e ne aggiunge di specifiche • le rende vincolanti per il testo normativo • Avendo la legistica • recepito, organizzato, incrementato • molteplici regole e avendole rese vincolanti • si può dire • che il testo normativo ha un grado di formalizzazione maggiore • di altri testi in linguaggio naturale

  4. Finalità della legistica

  5. Raccomandazione del 19 marzo 1995 del Consiglio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE)Elenco dei criteri di verifica (Checklist) per l’assunzione di decisioni in materia di interventi normativi Domanda n. 8 “L’intervento normativo risulta chiaro, coerente, comprensibile ed accessibile ai destinatari?

  6. (Comprensibilità strutturale) I decisori dovrebbero valutare se le norme saranno comprese dai potenziali destinatari e a tal fine adottare comportamenti volti ad assicurare che il testo e la struttura delle norme siano più chiari possibile. • Questa fase del processo decisionale consente non solo di migliorare il testo delle normative ma anche di rivelarne le contraddizioni e le ambiguità inaspettate.

  7. (Comprensibilità linguistica) - Un linguaggio chiaro e preciso riduce anche i costi necessari per aggiornarsi sulle norme, riduce al minimo eventuali divergenze interpretative nella fase d’attuazione e ne favorisce l’osservanza. • (Fattibilità legislativa) - Gli organi decisori dovrebbero inoltre esaminare gli interventi normativi alla luce della compatibilità del linguaggio e della struttura utilizzati con altre disposizioni normative, la sequenza logica della stesura della legge, l’adeguatezza delle definizioni.

  8. (Comprensibilità linguistica) - L’uso del gergo tecnico dovrebbe essere ridotto al minimo. Interventi normativi che integrano altre disposizioni vigenti dovrebbero essere di facile consultazione. • (Comprensibilità comunicativa) - Infine si dovrebbe individuare una strategia atta alla divulgazione dei contenuti verso i soggetti direttamente interessati (Divulgazione primaria e secondaria)

  9. Le regole italiane di legistica • Formulazione tecnica dei testi legislativi • Circolari dei Pres. Camera e Senato e Pres. Cons. Min. 24 febb. 1986 • Regole e suggerimenti per la redazione dei testi normativi • (Conf. Pres. Assemblea, Cons. regionali e Provv. autonome - dicembre 1991); • Regole su regole • Bibliografia: • Rodolfo Pagano, • Le Direttive di tecnica legislativa in Europa, • Camera dei Deputati, Roma, 1997.

  10. Modello di struttura formalegenerale • Libro[numero ordinale] • [Testo rubrica] • Parte[numero ordinale] • [Testo rubrica] • Titolo[numero ordinale] [Testo rubrica] Capo[numero ordinale] [Testo rubrica] Sezione[numero ordinale] [Testo rubrica] Art. [numero cardinale arabo progressivo all'interno di tutto l'articolato] ( [Testo rubrica] ) 1.[testo comma]: • a)[testo lettera]: • 1)[testo numero]; • 2)[testo numero]; • b)[testo lettera]. • 2.[testo comma].

  11. Modelli formali di singoli atti

  12. Modello funzionale di testo normativo (partizioni + disposizioni + nessi) • I Disposizioni (struttura funzionale) • a) PARTE INTRODUTTIVA, contenente le "disposizioni generali", quali ad es.: • a1) FINALITÀ DELL'ATTO E PRINCIPI GENERALI • a2) CAMPO DI APPLICAZIONE (soggetti destinatari delle norme, materie disciplinate, • eventuali limiti di efficacia delle norme, ecc.); • a3) DEFINIZIONI. • b) PARTE PRINCIPALE: • b1) SOSTANZIALI E PROCEDURALI relative alla materia disciplinata, • b2) SANZIONATORIE (eventuali) • b3) FINANZIARIE (eventuali) • c) PARTE FINALE, contenente le disposizioni finali e transitorie quali, ad es.: • c1) DISPOSIZIONI RELATIVE ALL'ATTUAZIONE DELL'ATTO; • c2) DISPOSIZIONI DI COORDINAMENTO • c3) DISPOSIZIONI ABROGATIVE • c4) DISPOSIZIONI TRANSITORIE • c5) DISPOSIZIONI SULL'ENTRATA IN VIGORE • Modelli delle singole disposizioni (disposizione + attributi) • II Nessi (modifiche, rinvii, riferimenti)

  13. Modello di disposizione normativa(Disposizione di novellazione) • 1.. L’articolo 25 della legge 7 giugno 1997, n. 27 è sostituito dal seguente: • “Art. 25 (Sanzioni) • #alinea# • #numero comma# • #riferimento atto da modificare# • #partizione da modificare# • #denominazione atto da modificare# • #data atto# • #numero atto# • #azione di modifica# • #due punti# • #capoverso# • #virgolette# • #denominazione partizione# • #rubrica partizione# • #testo partizione#

  14. Introduzione di regole tecniche e modelli per la progettazione e redazione normativa • L’esistenza di tali regole e modelli consente l’inserimento dell’informatica nel processo di formazione delle leggi a iniziare dal momento della loro progettazione.

  15. Legimatica • In prima approssimazione la legimatica si può definire come: • lo studio e la progettazione di metodologie, tecniche e strumenti informatici d’ausilio alla produzione legislativa.

  16. Legimatica • La legimatica trova applicazione come ausilio alla • tecnica di redazione del testo normativo. • Offre e può offrire supporti • anche alle altre tecniche legislative.

  17. Strumenti Legimatici - Caratteristiche

  18. Strumenti Legimatici - Funzioni • Generazione • Riconoscimento e strutturazione • Controllo • Coordinamento • Archiviazione e reperimento

  19. “Strumenti generici”

  20. CORRETTORE ORTOGRAFICO

  21. ANALIZZATORE GRAMMATICALE

  22. ANALIZZATORE STATISTICO

  23. Strumenti legimatici - Generazione

  24. Strumenti legimatici - Riconoscimento

  25. Lexedit - Caratteristiche software • Accresce le potenzialità di Word • E’ costituito da un software che consente a Word di dialogare con un motore specializzato (server DDE) che esegue gli algoritmi dei controlli • E’ dotato di una “base di conoscenza” che contiene le informazioni su: - Struttura dei riferimenti - Stringhe sospette - Messaggi di errore - Configurazione scelta dall’utente

  26. Strumenti legimatici - Controllo Lexedit - Funzioni • Controllo formale della struttura del testo - numerazione e struttura - uso della punteggiatura “legislativa” • Controllo “stringhe sospette” • Aiuto alla redazione - individuazione dei riferimenti - composizione dei riferimenti - riepiloghi ed indici di leggibilità - Iperinflex

  27. Lexedit - interfaccia • Spiegazioni esplicite • Suggerimento sulla correzione • Possibilità di ignorare • suggerimento • Collegamento con Iperinflex • Possibilità di correzione • automatica Esempio di segnalazione su riferimento:

  28. Menù iniziale di Lexedit • Prima di avviare il controllo è possibile selezionare: • I controlli da eseguire • Il testo da controllare • La posizione della rubrica degli articoli • La forma semplificata usata nella scrittura dei riferimenti Lexedit è stato realizzato da IDG in collaborazione con la società Centro Toscano Informatica - Firenze

  29. Strumenti legimatici - Coordinamento NEXUS • Prototipo dimostrativo per la creazione e la consultazione di testi coordinati

  30. Indivi duazione del dominio normativo Normaliz- zazione nomi dei files Individua-zione dei riferimentiespliciti Individua-zione struttura dell’ articolato Uscita Word per dominio normativo da “scrivania” Uscita Html per dominio normativo “globale” LEXEDIT (individuazione e controllo articolato e riferimenti)

  31. Alcuni impieghi operativi attuali di strumenti informatici d’aiuto alla redazione di testi normativi e progetti e sperimentazioni in corso presso assemblee legislative, esecutivi e altri enti in Europa e in Italia

  32. Italia Comune di Bologna ( NORMA -CIRSFID Bologna) Banca d’Italia (Navilex - Finsiel) Regione Piemonte (Sistema informativo Arianna) AIPA- Ministero della giustizia (Norma in rete) Servizio informatico Camera dei Deputati (Lexedit) Europa Ministero della giustizia olandese (Leda - Tilburg University) Esecutivo fiammingo - Belgio (Progetto Solon - Université di Leuven) da togliere

  33. Esempio di flusso informativo dell’attività normativa(Organizzazione dell’Ufficio legislativo della Presidenza della Giunta della Regione autonoma Valle d’Aosta) Esecutivo Dove interviene Lexedit: • Controllo formale automatico • Scheda di accompagna-mento Scheda accompagna- mento Proponenti Progetti di legge Ufficio centrale Controllo formale automatico Controllo analisi fattibilità Controllo formale manuale Progetti di legge Iter di approvazione 17

More Related