1 / 92

aiditalia

www.aiditalia.org. Maria domenica Capua. I I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO DSA ❑ Legge n. 170 / 10 ❑ Linee guida MIUR . Di Maria Domenica Capua - Docente di Scuola secondaria specializzata nel Sostegno Didattico

alec
Télécharger la présentation

aiditalia

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. www.aiditalia.org Maria domenica Capua

  2. II DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTODSA❑ Legge n. 170/10❑ Linee guida MIUR Di Maria Domenica Capua - Docente di Scuola secondaria specializzata nel Sostegno Didattico - Dottore in Psicologia delle relazioni Educative- Perfezionata con Master universitario in Neuropsicopatologia dell’apprendimento - Esperta in DSA- Formatore AID

  3. Il dromedario

  4. Dislessia? • In tutti i paesi sviluppati i bambini dislessici ricevono da molto tempo un’attenzione specifica sia dai servizi sanitari, per quanto riguarda la diagnosi e l’intervento riabilitativo, sia dalla scuola per il percorso didattico e curricolare. • In Italia, seppure all’avanguardia per l’inserimento e l’integrazione dei soggetti con handicap (legge 104), ufficialmente i bambini dislessici, fino al 1997, semplicemente non esistevano.

  5. L’ASSOCIAZIONE-AID • Nel 1997, un piccolo drappello di ricercatori con a capo il prof. Giacomo Stella, istituisce: • l’AID “ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA” • coinvolgendo, in un progetto con obiettivi impensabili, • alcuni genitori di bambini dislessici da lui diagnosticati (tra cui io stessa) e nel 1998 indice a Bologna il 1°Convegno Nazionale italiano dal titolo emblematico: “La Dislessia esiste anche in Italia?”

  6. Associazione Italiana Dislessia 1° Convegno Nazionale 30 maggio 1998 Bologna

  7. ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA

  8. I DSA: un’emergenza educativa • Tra il 3 e il 4 % della popolazione in età evolutiva (per la lingua italiana) soffre di DSA Conseguenze: • Abbassamento del livello di istruzione conseguito con riduzione della realizzazione delle proprie potenzialità (educative, sociali,lavorative).

  9. incidenza

  10. Come far fronte all’emergenza? • LEGGE 8 ottobre 2010, • n. 170 • “Nuove norme in materiadi disturbi specifici di apprendimento inambito scolastico” • D. M. 5669 del 12 luglio 2011 • “Linee guida per il dirittoallo studio degli alunnie degli studenti condisturbi specifici diapprendimento”

  11. Un progetto con obiettivi ambiziosi Nel cambiare una credenza fondamentale radicata nella scuola ma anche nella mente di tutti noi

  12. Pregiudizi da sfatare • Il successo scolastico è indice di intelligenza • Chi non impara a leggere, scrivere e far di conto è poco dotato intellettivamente, oppure costituzionalmente pigro, fannullone…non è adatto per lo studio…

  13. film • C’era una volta…una maestra all’antica, in un piccolo paese del meridione d’Italia

  14. Legge 8 ottobre 2010, n. 170, è la nuova legge sulla Dislessia • Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. • La legge nasce dopo un iter lungo e controverso, iniziato nel 2002 e a più riprese riavviato a causa della fine delle precedenti legislature.

  15. CONTROVERSIE • Lettera Pellegrino • Articolo Mattioni • Risposta con commento di Stella

  16. Normativa specifica che ha preceduto la legge 170/2010 • A partire dal 2004, vengono emanate alcune note di indirizzo da parte del MIUR, dapprima con carattere di consiglio e di possibilità, poi nelle ultime formulazioni assai più prescrittive. Per es. nella nota n.4674 del maggio 2007 si parla della valutazione orale delle lingua straniere come “misura compensativa dovuta”.

  17. Le note ministeriali • Le note del MIUR • • Prot. n 4099/A/4 del 05.10.2004: • • Invita le scuole ad applicare gli strumenti • compensativi e dispensativi • • Prot. N. del 05.01.2005: • • Precisa che tali strumenti devono essere applicati • in tutte le fasi del percorso scolastico, compresi i • momenti di valutazione finale, a favore di tutti gli • alunni che siano in possesso di una diagnosi • specialistica di DSA o dislessia

  18. Le note ministeriali • Le note del MIUR 3 • • Prot. N. del 01.03.2005: • • riguarda gli esami di Stato, e invita i commissari • ad adottare, in particolare per la terza prova, ogni • opportuna iniziativa idonea a ridurre le possibili • difficoltà degli studenti, a riservare alle prove • tempi più lunghi di quelli ordinari e a tenere conto nella valutazione dei problemi specifici causati dalla dislessia.

  19. Nota MIUR prot. n. 5744 del 28.05.2009PARTE SOLO X DSA • …si ritiene utile ricordare le disposizioni, già emanate nei precedenti anni scolastici, per lo svolgimento degli esami conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione da parte degli alunni con disturbi specifici di apprendimento, di cui alla nota 10 maggio 2007 (Disturbi di apprendimento - Indicazioni operative), peraltro recentemente richiamate dalla circolare ministeriale n. 51/2009, sezione "Particolari categorie di candidati" e dall'ordinanza n. 40/2009, articolo 12, comma 7, che costituisce la base delle norme specifiche, contenute nello Schema di regolamento concernente "Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia", approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri.

  20. Nota MIUR prot. n. 5744 del 28.05.2009PARTE SOLO X DSA • Per quanto concerne gli esami conclusivi del primo e del secondo ciclo, in via preliminare si raccomanda di sensibilizzare le Commissioni affinché adottino, nel quadro e nel rispetto delle regole generali che disciplinano la materia degli esami di Stato, ogni opportuna iniziativa per un appropriato svolgimento delle prove da parte degli studenti affetti da disturbi specifici dell'apprendimento.

  21. Nota MIUR prot. n. 5744 del 28.05.2009PARTE SOLO X DSA • Come noto, in sede di esame di Stato non è possibile dispensare gli alunni dalle prove scritte, in particolare da quelle di lingua straniera e dalla prova scritta nazionale prevista per gli esami conclusivi della scuola secondaria di I grado. Le oggettive difficoltà degli studenti dovranno essere pertanto compensate mediante l'assegnazione di tempi più distesi per l'espletamento delle prove, l'utilizzo di apparecchiature, strumenti informatici e ogni opportuno strumento compensativo, • valutazioni più attente ai contenuti che alla forma. • Pertanto, in tutti i casi in cui le prove scritte interessino lingue diverse da quella nativa, i docenti vorranno riservare • maggiore considerazione per le corrispondenti prove orali come misura compensativa dovuta

  22. Nota MIUR prot. n. 5744 del 28.05.2009PARTE SOLO X DSA Si ricorda, altresì, che, nel diploma finale, nelle certificazione sostitutive, nonché nella pubblicizzazione degli esiti conclusivi degli esami, non deve esservi menzione delle misure compensative disposte nei confronti degli studenti affetti da disturbi specifici di apprendimento.

  23. LA CONSENSUS CONFERENCE(Conferenza di Consenso) • La necessità di linee guida condivise induce l’AID a promuovere una ConsensusConference, attuata nel 2006 e integrata nel 2007, con il coinvolgimento delle principali associazioni clinico-scientifiche che si occupano di disturbi dello sviluppo, con l’obiettivo di definire standard clinici per la diagnosi e la riabilitazione della dislessia evolutiva e dei disturbi ad essa correlati.

  24. Dalla ConsensusConference Uso terminologico e campo di applicazione La categoria dei Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento viene convenzionalmente identificata con l’acronimo DSA. Con il termine Disturbi evolutivi Specifici di Apprendimento ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche, in particolare a DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA, e DISCALCULIA. Caratteristiche che definiscono il DSA La principale caratteristica di definizione di questa “categoria nosografia”, è quella della “specificità”, intesa come un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. In questo senso, il principale criterio necessario per stabilire la diagnosi di DSA è quello della “discrepanza” tra abilità nel dominio specifico interessato (deficitaria in rapporto alle attese per l’età e/o la classe frequentata) e l’intelligenza generale (adeguata per l’età cronologica).

  25. DSA vs DDA “La scienza medica del settore non fa solo un distinguo tra i vari DSA ma specifica che oltre ai DSA possono esserci dei DDA cioè delle difficoltà di apprendimento. Pierino, con DSA, probabilmentenon imparerà mai le tabelline e avrà sempre bisogno della calcolatrice per contare o della videoscrittura con correttore ortografico, questo anche quando sarà un medico di fama mondiale. Marco, con DDA, un bel giorno imparerà a usare le tabelline e a contare senza l'uso della calcolatrice e saprà scrivere acqua finalmente col cq! Ma non diventerà mai un medico. Tuttavia, agli insegnanti, soprattutto della primaria, da un punto di vista metodologico, non deve importare a quale categoria appartiene il proprio bimbo perchè le strategie e le metodologie che si usano per iDSA vanno bene anche per i DDA e i piu' bravi della classe.” dott.TURELLO, centro studi Erickson e autore di numerose pubblicazioni, ha affrontato l'aspetto del rapporto tra la lingua orale e scritta.

  26. I disturbi dell’apprendimento non specifici • Ritardo mentale • Varie forme di deficit intellettivo • Disturbi comportamentali e della condotta • Disagio Scolastico da cause socio-familiari, psicologiche, deprivazione etc.

  27. film • intervista Stella a Uno Mattina

  28. Perché una legge? • Purtroppo, nonostante alcune sentenze, le note del MIUR non hanno avuto la forza impositiva di un provvedimento di legge e la loro applicazione è stata largamente disattesa.

  29. La legge 170 nasce dunque dalla necessità di dare un quadro normativo entro cui i vari soggetti coinvolti (dalla scuola alla famiglia, dalle strutture sanitarie ai concorsi pubblici) possono predisporre idonei percorsi formativi, di assistenza, di integrazione nel mondo del lavoro per i soggetti dislessici”.

  30. LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 – Nuove norme in materia di disturbispecifici di apprendimento in ambito scolastico. • Art. 1 • Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia ediscalculia • Art.2 • Finalità • Art. 3 • Diagnosi • Art. 4 • Formazione nella scuola • Art. 5 • Misure educative e didattiche di supporto Art. 6 • Misure per i familiari • Art. 7 • Disposizioni di attuazione • Art. 8 • Competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome • Art. 9 • Clausola di invarianza finanziaria

  31. Art. 1(Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia). • 1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati “DSA”, chesi manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficitsensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana. • l'articolo 1 esclude che agli alunni con DSA possa essere assegnato un insegnante per attività di sostegno, a meno che tali disturbi non si accompagnino a una disabilità certificata ai sensi della Legge 104/92.

  32. Art. 1(Riconoscimento e definizione di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia). • 2. Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura. • 3. Ai fini della presente legge, si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica. • 4. Ai fini della presente legge, si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica. • 5. Ai fini della presente legge, si intende per discalculia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri.

  33. Caratteristiche generali comuni nei DSA • □ carattere “evolutivo”; • □ Diversa espressività del disturbo nelle differenti età evolutive dell’abilità specifica; • □ Significativa compromissione dell’abilità specifica (-2 DS –5°percentile) • □ Frequente comorbilità con altri disturbi; • □ Livello intellettivo nella norma (QI=85) • □ Carattere neurobiologico

  34. Tali disturbi vengono considerati dalla legge, purché non associati a minorazioni che diano origine a disabilità.

  35. Art. 1COMORBIDITA’ • 6. La dislessia, la disgrafia o disortografia e la discalculia possono sussistere separatamente o insieme. • Sebbene la dislessia sia il disturbo più rappresentato, la comorbidità tra i DSA è un fattore costante e spesso vi è comorbidità con altri disturbi: il disturbo di comprensione del testo, la disprassia e infine il disturbo di attenzione con iperattività (ADHD) che non fanno parte per varie ragioni della categoria DSA in senso stretto; questo potrebbe porre dei problemi in caso di atteggiamento restrittivo da parte della scuola, ma potrebbe essere facilmente superato in fase di documento di segnalazione tenuto conto della frequente comorbilità con dislessia anche se in forma lieve. ( ConsensusConference, 2006) • COMORBIDITA’ (disturbo misto) • 7. Nell’interpretazione delle definizioni di cui ai commi da 2 a 5, si tiene conto dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche in materia.

  36. Sono disturbi SPECIFICI dell’età evolutiva Disturbi specifici delle abilità scolastiche DSA Altri disturbi specifici Disprassia Disturbo del linguaggio • Disturbo di attenzione con iperattività-ADHD • • Dislessia • • Disgrafia • • Disortografia • • Discalculia

  37. Art. 2 FINALITA’ • a) garantire il diritto all'istruzione; • b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialita'; • c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; • d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessita' formative degli studenti; • e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; • f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici • riabilitativi; • g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; • h) assicurare eguali opportunita' di sviluppo delle capacita' in • ambito sociale e professionale. • Puntualizza l’importanzadell’'individuazione precocedei disturbi specifici di apprendimento (DSA), che deve essere operata dalla scuola. Si prevede che le ASL debbano rilasciare alle famiglie la diagnosi di DSA e che il Ministero possa avviare degli screening nelle scuole per individuare i bambini a rischio, il cui esito non è la diagnosi.

  38. Progetto screening Vibo Valentia

  39. NON E’ MAI TROPPO PRESTO

  40. ASPETTI EMOTIVI E RELAZIONALI NEI DSA • Nei bambini DSA si possono innestare delle reazioni emotive: ansia, rabbia o tratti depressivi. • l'ansia è la causa principale di atteggiamenti iperattivi o di blocco con la conseguenza di gravi problemi nella prestazione • E' molto importante anche il ruolo della famiglia: se il genitore accetta la condizione del figlio questo lo vivrà meglio, se il genitore non lo accetta e lui stesso va in ansia trasmette lo stesso atteggiamento al figlio. • E' necessario che chi lavora con bambini DSA capisca anche l'aspetto emotivo della famiglia, molto spesso i genitori attivano una serie di comportamenti di difesa in quanto non comprendono e non accettano il disturbo o non vogliono che il bambino vada incontro alla sofferenza di sentirsi diverso. • Inoltre, poichèi DSA hanno una componente genetica, molto spesso la madre o il padre hanno lo stesso disturbo e hanno sofferto delle difficoltà e degli insuccessi ad esso correlati, sofferenze che non vogliono viva il figlio.

  41. Art. 3. (Diagnosi). • 1. La diagnosi di DSA in un bambino è effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitari nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale, possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate. 2. Per studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentino persistenti difficoltà, la scuola trasmette un'apposita comunicazione alla famiglia (sentenze bocciatura) 3. È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attuare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei a individuare i casi sospetti di DSA negli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all’articolo 7, comma 1. L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA. • Si prevede che le ASL debbano rilasciare alle famiglie la diagnosi di DSA e che il Ministero possa avviare degli screening nelle scuole per individuare i bambini a rischio, il cui esito non è la diagnosi.

  42. CRITERIO DIAGNOSTICO: deve esserci una discrepanza significativa tra abilità dominio-specifiche e livello intellettivo generale (adeguato per l’età); QI >85 < 2 DS rispetto ai valori attesi per età e istruzione Consensus ConferenceCaratteristiche che definiscono i DSA SPECIFICITÀ: il disturbo interessa uno specifico dominio e lascia intatto il funzionamento intellettivo generale; Si devono usare Test standardizzati per misurare: l’intelligenza generale e le abilità specifiche.

  43. Curva di gauss

  44. Curva di Gauss lettura

  45. DIAGNOSI • CHI FA LA DIAGNOSI? • -Servizio Sanitario Nazionale • -Specialisti • -Strutture accreditate • QUANDO E’ POSSIBILE FARLA? • -Non prima della fine del 2° anno della scuola primaria • - ipotesi diagnostica alla fine del 1° anno (se presenti • fattori di rischio) • - precocità • RIPERCUSSIONI IN AMBITO • EDUCATIVO • -Possibilità di accedere ai benefici previsti dalla Legge170/2010 – • art. 5 “Misure educative e didattiche di supporto” e alle misure previste dalle Linee guida 2011 • “Didattica individualizzata e personalizzata. • Strumenti compensativi e misure dispensative”. • RIPERCUSSIONI IN ALTRI • AMBITI • - Interventi integrati (multidimensionalimultiprofessionali) che favoriscano l’inclusione in • ambito sociale, scolastico, lavorativo

More Related