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Che cos’è il Bullismo. Il termine bullismo deriva dalla parola inglese “bullying”, viene definito come un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona o da un gruppo di persone più potente nei confronti di un’altra percepita come più debole.
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Che cos’è il Bullismo Il termine bullismo deriva dalla parola inglese “bullying”, viene definito come un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona o da un gruppo di persone più potente nei confronti di un’altra percepita come più debole.
Le caratteristiche • Intenzionalità: lo scopo del bullo è dominare un’altra persona offendendola e causandole danni. • Persistenza nel tempo: gli episodi sono ripetuti nel tempo e si verificano con elevata frequenza • Asimmetria: disuguaglianza di forza e di potere, uno prevarica sempre e l’altro subisce.
Forme principali di Bullismo • Diretto fisico: consiste nel picchiare, prendere a calci e pugni, spingere, dare pizzicotti, graffiare, mordere, tirare i capelli, appropriarsi o rovinare gli oggetti degli altri.
Forme principali di Bullismo • Diretto verbale: consiste nel minacciare, insultare, offendere, prendere in giro, esprimere pensieri razzisti, estorcere denaro o beni materiali.
Forme principali di Bullismo • Indiretto: consiste nel provocare un danno psicologico attraverso l’esclusione dal gruppo dei coetanei, l’isolamento, l’uso ripetuto di smorfie e gesti volgari, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul conto della vittima, il danneggiamento dei rapporti di amicizia.
Bullismo maschile e femminile • Il bullismo è un fenomeno che riguarda sia i maschi che le femmine. • Le prepotenze dei maschi sono rivolte nei confronti sia dei maschi che delle femmine. • Le prepotenze delle femmine prevalentemente indirette (psicologiche) si rivolgono prevalentemente verso altre femmine.
Età e luoghi • I soggetti implicati sono bambini e adolescenti in una fascia di età compresa tra i 7-8 e i 14-16 anni. • I contesti in cui avvengono con maggior frequenza sono gli ambienti scolastici: le aule, i corridoi, il cortile, i bagni e in genere i luoghi isolati. • I bulli e le vittime fanno parte della stessa classe. A volte le persecuzioni possono avvenire anche durante il tragitto casa-scuola e viceversa.
COSA NON È BULLISMO • Attaccare un coetaneo con coltellini o altri oggetti pericolosi, fare minacce pesanti, procurare ferite fisiche gravi, commettere furti di oggetti molto costosi, compiere molestie o abusi sessuali. Tali comportamenti sono veri e propri reati!!!
COSA NON È BULLISMO • I comportamenti cosiddetti “quasi aggressivi” : - I giochi turbolenti e le lotte o le prese in giro tra maschi non sono atti prevaricatori in quanto esiste tra loro una parità di forza.
Pensieri e luoghi comuni errati: • Il bullismo, in fondo, è solo “una ragazzata”. • Il bullismo fa parte della crescita. • Chi subisce le prepotenze dovrebbe imparare a difendersi. • Il bullismo è un fenomeno proprio delle zone più povere e degradate. • Il bullismo deriva dalla competizione per ottenere buoni voti a scuola. • Il bullo ha una bassa autostima e al di là delle apparenze è ansioso e insicuro.
I protagonisti • I bulli (Dominanti o Gregari) • Le vittime (Passive o Provocatrici) • Gli spettatori
Bullo dominante • è un soggetto più forte della media; • ha un forte bisogno di potere; • è impulsivo e irascibile. • ha difficoltà nel rispettare le regole; • assume comportamenti aggressivi verso tutti; • approva la violenza per ottenere vantaggi e prestigio; • non è capace di immedesimarsi nei panni dell’altro e non è altruista; • non prova sensi di colpa, si giustifica sempre e non si assume mai la responsabilità delle proprie azioni; • ha un’autostima elevata; • non soffre di ansia o insicurezza; • il suo rendimento scolastico è basso e tende ad abbandonare la scuola; • è abile nello sport e nei giochi; • gode di una buona popolarità soprattutto tra i più piccoli per la sua maggiore forza fisica.
Bullo gregario • aiuta e sostiene il bullo dominante; • si aggrega ad altri formando un piccolo gruppo; • non prende l’iniziativa di dare il via alle prepotenze; • spesso è un soggetto ansioso e insicuro; • ha un rendimento scolastico basso; • non è molto popolare; • crede che così facendo venga anche lui considerato un vincente acquistando popolarità; • può provare senso di colpa immedesimandosi nei panni della vittima.
La Vittima passiva/sottomessa • è un soggetto più debole dei coetanei; • è ansioso e insicuro; • è sensibile, prudente, tranquillo, fragile, timoroso; • ha una bassa autostima; • tende ad isolarsi, incapace di difendersi e bisognoso di protezione. • è contrario ad ogni tipo di violenza; • ha rendimento scolastico non brillante; • è poco abile nello sport e nel gioco; • nega l’esistenza del problema, perché tende a colpevolizzarsi e per questo non riesce a confidarsi con nessuno.
La Vittima provocatrice • E’ un soggetto che provoca gli attacchi degli altri, fino a ricorrere alla forza; • è generalmente un maschio; • è irrequieto, iperattivo, impulsivo; • talvolta è goffo e immaturo; • ha problemi di concentrazione; • èansioso e insicuro; • ha una bassa autostima; • è preoccupato per la propria incolumità fisica.
Gli spettatori • Sono tutti coloro che assistono. Possono favorire o frenare le azioni del bullo. • La maggioranza silenziosa è composta da coloro che assistono senza intervenire o denunciare il fenomeno.
Campanelli di allarme! Come si riconosce la vittima: • Torna da scuola con vestiti stracciati o sgualciti e con libri o oggetti rovinati; • Ha spesso lividi, ferite, tagli e graffi; • Non porta a casa compagni di classe o coetanei; • Non ha nessun amico per il tempo libero; • Non viene invitato a feste; • Ha paura di andare a scuola la mattina e per questo il più delle volte percorre il tragitto più lungo; • E’ inappetente, soffre di disturbi allo stomaco e di mal di testa; • Dorme male e fa brutti sogni; • Ha frequenti sbalzi d’umore: sembra infelice, triste e depresso e spesso manifesta irritazione e scatti d’ira; • Chiede o ruba denaro alla famiglia (spesso per assecondare i bulli)
Campanelli di allarme! Come si riconosce il bullo • Prende in giro ripetutamente e in modo pesante; • Rimprovera; • Intimidisce; • Minaccia; • Tira calci, pugni, spinge; • Danneggia cose.
Che cos’è il Cyber-Bullismo Oggi si parla di cyberbullismo, inteso come forma di prevaricazione perpetrata tramite i nuovi mezzi di comunicazione (telefonate o invio di SMS e MMS con testi o immagini volgari, offensivi o minacciosi; diffusione di informazioni private su un’altra persona, anche pubblicando filmati e foto su Internet; calunnie diffuse tramite mail, chat o blog). Questa tipologia emergente di bullismo implica l’assenza di una relazione e di un contatto diretto tra vittima e bullo, che in molti casi riesce a mantenere l’anonimato.
Le azioni del Cyberbullo • Messaggi di testo (sms, mms) - invio di messaggi con contenuti offensivi, minacciosi o imbarazzanti attraverso il cellulare • Foto e video - utilizzo del cellulare e di Internet per scambiare foto o video imbarazzanti e umilianti su una persona o per mettere online videoriprese di scene di bullismo • Telefonate – continue e dirette alla vittima, con l’intento di infastidirla, a volte silenziose, altre volte con contenuti offensivi e minacciosi • E-mail - invio ripetuto di e-mail minacciose e offensive, magari utilizzando uno pseudonimo o invio di virus informatici • Chat rooms e Instantmessaging- esclusione on line; diffusione di informazioni personali su un’altra persona; invio “sotto falso nome” di contenuti inadeguati o imbarazzanti • Website - creazione di un sito con l’obiettivo di infastidire, prendere in giro o umiliare un altro coetaneo
Cosa fare se sei vittima di Cyberbullismo • Salvare gli sms, le e-mail offensive o denigratorie e le discussioni in chat, prendendo nota anche del giorno e dell’ora ; • non rispondere alle e-mail o agli sms molesti e offensivi, a chi insulta o prende in giro; • evitare di visitare i siti web o di partecipare a gruppi di discussione dove hanno avuto luogo gli attacchi offensivi; • cambiare nickname, indirizzo e-mail, account e username per impedire di essere identificati e infastiditi; • cambiare numero di cellulare; • non fornire mai dati personali (nome, cognome, indirizzo, scuola frequentata…) a chi si conosce in chat o sul web; • informare immediatamente un adulto di riferimento (genitori o insegnanti) rispetto a ciò che sta accadendo. Ciò vale anche nel caso in cui non si è la vittima diretta degli attacchi online, bensì un navigatore che, durante la propria attività nel web, ha avuto modo di assistere ad episodi di cyberbullismo;
A chi rivolgersi? Telefono Azzurro1.96.96 Utenza gratuita 24 ore su 24, attiva su tutto il territorio nazionale. A disposizione di tutti fino ai 14 anni per parlare con un consulente del proprio disagio. Sito Web:www.azzurro.it
A chi rivolgersi? Emergenza Infanzia114 Utenza di emergenza gratuita attiva 24 ore su 24 per chi intende segnalare un pericolo immediato per l’incolumità psico-fisica di bambini ed adolescenti.
A chi rivolgersi? 199.15.15.15 Utenza telefonica alla quale possono rivolgersi indistintamente le vittime, i testimoni, gli autori di atti di bullismo di età maggiore degli anni 14. Anche i genitori e gli insegnanti a conoscenza di qualche fenomeno o semplicemente a titolo informativo.
A chi rivolgersi? • Comm. P. S. Alcamo 0924-500311 • Carabinieri 0924-21450 • Polizia Municipale 800191346
A chi rivolgersi? • Nel caso in cui le vittime sviluppino reazioni di disagio particolarmente acute e persistenti, occorre rivolgersi ad uno specialista, che può essere: - Pediatria - Neuropsichiatria Infantile - Servizio di Età Evolutiva - Consultorio Giovani - Consultorio Familiare - Centri per bambini e adolescenti - Psicologo presente nel contesto scolastico