1 / 15

I Ministeri

I Ministeri. Prof. Andrea Mignone Storia della Pubblica Amministrazione II Anno Accademico 2008/2009. I Ministeri. Introduzione

Télécharger la présentation

I Ministeri

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. I Ministeri Prof. Andrea Mignone Storia della Pubblica Amministrazione II Anno Accademico 2008/2009

  2. I Ministeri Introduzione • Disegno organizzativo originario con legge Cavour del 1853, rimasto sostanzialmente in vigore per oltre un secolo: gerarchia ed uniformità degli schemi organizzativi; struttura piramidale ed accentrata; vertice monocratico • Approvata nel 1999 profonda riorganizzazione, modificata nel 2002. 1. La prima ha: ridotto ed unificato i ministeri; sostituito con i Dipartimenti (macroaree) le Direzioni generali; introdotto le “agenzie amministrative”, dotate di autonomia organizzativa e finanziaria, cui il ministero delega parte delle proprie attività. 2. La seconda ha consentito di dar nuovamente vita a Direzioni generali (sistema misto) e anche le agenzie hanno avuto diversi destini • Tutte queste continue innovazioni hanno dato luogo ad un “laissez-faire amministrativo” (Cassese)

  3. I Ministeri 2a. La struttura organizzativa Legge 1483 del 1853: gestione dell’amministrazione centrale attraverso strutture piramidali denominate “ministeri”; gli uffici “relativi a funzioni omogenee” unificati in direzioni generali; soppresse le aziende speciali come ramo tecnico-esecutivo dei dicasteri Legge 400 del 1988: riorganizzazione della Presidenza del Consiglio, introduzione dei Dipartimenti Legge 59 del 1997 e d.lgs. 300 del 1999 riforma complessiva dell’amministrazione centrale: riduzione e fusione di ministeri; agenzie amministrative; flessibilità organizzativa Legge 317 del 2001: riporta i ministeri da 12 a 14; legge 317 del 2002 reintroduce possibilità di direzioni generali

  4. I Ministeri 2b. La struttura organizzativa Modello per Direzioni generali: organigramma di tipo gerarchico, divisione del lavoro di tipo funzionale Modello dipartimentale si basa su una logica di natura divisionale. I Dipartimenti costituiscono delle ampie aree organizzative (le divisioni) orientate al prodotto o al servizio svolto. La differenziazione del lavoro si basa sul risultato da raggiungere. Struttura reticolare, ruolo degli uffici di staff. In realtà oggi la situazione è complessa, non omogenea e soggetta a variazioni continue collegate ai cambiamenti dei governi

  5. I Ministeri 2c. La struttura organizzativa – Le Agenzie Agenzie amministrative come unità organizzative autonome e funzionalmente separate dalle strutture ministeriali (Decreto legislativo 300/1999). Luoghi di devoluzione di compiti e servizi strategici da parte dei ministeri da perseguire con pratiche organizzative più flessibili e guidate da manager pubblici responsabili dei risultati Alcune Agenzie erano preesistenti(agenzia per al protezione ambientale; quattro agenzie fiscali; agenzia per i servizi sanitari regionali;agenzia per la rappresentanza negoziale nel pubblico impiego) Realizzazione solo parziale (di 12 previste, sono operative circa la metà, con forti ridimensionamenti) Da non confondere con le Autorità Indipendenti

  6. I Ministeri 3.a Le funzioni • Nel tempo, le funzioni si sono diversificate e sono aumentate rispetto alle originarie, dette “definitorie”. • Con lo sviluppo del Welfare State si è passati dall’amministrazione “di ordine” a quella “di intervento” (es. gestione ospedali e scuole, sussidi e pensioni, lavori pubblici, incentivi alle imprese, ecc.). • Ridimensionamento di questa espansione dagli anni novanta del secolo scorso: smantellamento di enti e società pubbliche ed esternalizzazione di servizi, spostamento di competenze dal centro alla periferia.

  7. I Ministeri 3.b Le funzioni Il profilo formale dei ministeri cambia in modo complesso: • Sul piano giuridico-formale, le due principali tendenze sono state: a) il decentramento amministrativo; b) la riorganizzazione e l’accorpamento delle competenze, incluse nella riforma del 1999, riguardanti 4 ambiti: economico-fiscale, politica industriale, welfare, ambiente e tutela del territorio; • Esempi sono: il neo e super ministero dell’Economia e delle Finanze; il ministero per le attività produttive; etc. • Altre razionalizzazioni sono state solo parziali: salute e politiche sociali, ambiente ed infrastrutture rimangono separate

  8. I Ministeri 3.c Le funzioni • Le funzioni prevalenti o caratterizzanti dei ministeri possono essere di: a) regolazione e controllo b) programmazione e coordinamento • Le funzioni trasversali dei ministeri possono essere di: a) raccordo interistituzionale b) assistenza tecnica alle istituzioni politiche c) gestione interna

  9. I Ministeri 4.a Il personale – I dati Gli studi degli anni ’60 e ’70 hanno fatto emergere un profilo abbastanza tipizzato del burocrate ministeriale: socializzato ad una cultura organizzativa ed a modalità di azione di tipo giuridico-formale, poco incline alla mobilità e al cambiamento, impegnato più al rispetto della legge che alla soluzione concreta dei problemi; insomma, il tipo di “burocrate classico”. Nel corso della storia della PA questo processo avrebbe prodotto una “ossificazione” o “pietrificazione” della classe burocratica.

  10. I Ministeri 4.b Il personale – I dati Il totale delle persone del comparto (compreso quello delle Agenzie) impiegate a tempo indeterminato è di circa 250.000 unità. Il ricorso al tempo parziale è ridotto (media 3,8%, con presenze significative solo alla Agenzia delle Entrate con l’8,9%). Come si vedrà, diverso il caso degli Enti Locali. Il lavoro interinale è abbastanza diffuso al Ministero del Lavoro; mentre, in generale, sono poco utilizzati i contratti di formazione e lavoro Ministeri “più grossi” sono Giustizia, Difesa, Interno; quelli “più piccoli” sono Ambiente e Politiche Agricole

  11. I Ministeri 4.c Il personale – I dati Il rapporto uomini/ donne è abbastanza equilibrato: 51,3% contro 48,7%, ma dei dirigenti di primo livello solo il 15,8% è donna (esclusi i comparti sanità e scuola) Permane la prevalenza del personale “intermedio” (circa il 50% del totale) dando la forma “a fiasco” alla distribuzione del personale per livelli. Vi è un buon livello di scolarizzazione (quasi il 50% possiede diploma di scuola superiore) I ruoli dirigenziali sono occupati in genere da persone a fine carriera (comunque con 20 anni e oltre di servizio) Gran parte del personale proviene dalle regioni del Sud e del Centro (72% circa), con tendenza al riequilibrio

  12. I Ministeri 4.d Il personale – Tendenze Vi sono molti elementi di continuità storica, per cui il processo di modernizzazione è piuttosto “vischioso”. Tuttavia, vi sono anche segnali di cambiamento: • Si diffondono le forme flessibili di impiego; • Aumenta la possibilità di accesso alla dirigenza da parte dei giovani; • Si rafforza il peso delle competenze specialistico-manageriali; • Aumenta la “femminilizzazione” del personale: Il profilo del funzionario ministeriale sembra, perciò, a metà tra il burocrate “classico” weberiano ed il public manager

  13. I Ministeri 4.e Il personale – La gestione delle risorse umane Profonde innovazioni nella gestione delle risorse umane dalla seconda metà degli anni novanta (29/93; 145/2002): • c.d. “privatizzazione” del pubblico impiego; • “chiara” distinzione tra politica e amministrazione, • ridotte le fasce della dirigenza; • incoraggiata mobilità dipendenti e flessibilità mansioni; • introdotto nuclei di valutazione; • istituzione dell’Aran

  14. I Ministeri Il processo di cambiamento reso ancora più esplicito dalla nuova contrattazione collettiva (CCNL 1998-2001 e legge 168/2005) Nuovo sistema di inquadramento, non più basato sulle qualifiche funzionali (312/80), ma articolato in 3 aree di inquadramento (A, B, C) suddivise in passaggi orizzontali (interni all’area) e verticali (tra le aree) Previste anche posizioni “Super” e “posizioni organizzative” Diverse possibilità di incentivare in maniera differenziata il personale (“premi e sanzioni”) Introdotta l’area contrattuale della vice-dirigenza (in sostanza, riconoscimento giuridico alla categoria dei quadri) Rafforzata azione di valutazione e controllo dei risultati

  15. I Ministeri 5. I processi decisionali Analisi di casi nel policy making ministeriale: • Il processo di bilancio (Ministero dell’Economia); • I Piani di azione nazionale (Ministero del Lavoro); • Il ruolo delle Prefetture (Ministero dell’Interno)

More Related