1 / 56

Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale

Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale. Cap. 13.bis Anno Accademico 2011-2012. Pubblicità. Def. Pubblicità. Azione di promozione svolta da una impresa allo scopo di:

cascata
Télécharger la présentation

Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Facoltà di EconomiaUniversità degli Studi di ParmaCorso diEconomia Industriale Cap. 13.bis Anno Accademico 2011-2012

  2. Pubblicità

  3. Def. Pubblicità • Azione di promozione svolta da una impresa allo scopo di: • 1) informare il consumatore di una innovazione di prodotto, delle caratteristiche del bene e del prezzo (prezzo minimo, prezzo relativo); • 2) differenziare il prodotto da quello dei concorrenti

  4. Pubblicità e altra forme di promozione • La pubblicità non è l’unica forma di promozione: • a) sconti e riduzione dei prezzi all’entrata; • b) buoni acquisto; • c) assistenza e informazione tecnica; • d) branding • ecc.

  5. Quesiti di base • Quando le imprese ricavano benefici dagli investimenti in pubblicità? • Quali sono gli effetti della pubblicità sulla concorrenza e sulla struttura dei mercati? • Quale è il livello ottimo di pubblicità dal punto di vista del benessere?

  6. Tipologie di investimento pubblicitario • Pubblicità informativa: comunicazione delle caratteristiche oggettive, funzionali e di costo del bene (informazioni osservabili) • Pubblicità persuasiva: comunicazione finalizzata alla modificazione delle preferenze dei consumatori

  7. Pubblicità e tipologie di beni • Beni di ricerca (search goods) con caratteristiche osservabili dal consumatore prima dell’acquisto; • Beni di esperienza (experience goods) con caratteristiche che possono essere conosciute solo attraverso il consumo; • Beni di fiducia (credence goods) con caratteristiche non osservabili anche dopo il consumo

  8. Pubblicità e tipologie di beni • Beni di ricerca - Pubblicità informativa • Beni di esperienza - Pubblicità persuasiva • Beni di fiducia - Pubblicità persuasiva

  9. Effetti della pubblicità

  10. Effetti della pubblicità • Aumento dell’inclinazione della curva di domanda residuale • Spostamento verso destra della curva di domanda

  11. Effetti della pubblicità P D1 Q

  12. Effetti della pubblicità P  D1 Q

  13. Effetti della pubblicità P  D1 Q

  14. Effetti della pubblicità P    D1 Q

  15. Effetti della pubblicità P    D1 Q

  16. Investimento pubblicitario e massimizzazione dei profitti

  17. Investimento pubblicitario e massimizzazione dei profitti • La funzione di domanda dell’impresa (monopolista) che investe in pubblicità è: • Q=Q(P,A) • con • Q=quantità domandata • P=prezzo • A=Spese in pubblicità

  18. Investimento pubblicitario e massimizzazione dei profitti • L’impresa massimizza i profitti uguagliando i ricavi marginali dall’investimento pubblicitario ai costi marginali dell’investimento pubblicitario. • Il risultato è influenzato da due variabili: • =elasticità della domanda al prezzo • =elasticità della domanda alla pubblicità

  19. Elasticità dell’investimento pubblicitario • Effetti di una unità di investimento in pubblicità sulla domanda

  20. Elasticità dell’investimento pubblicitario Settore i-esimo P Q Qi1

  21. Elasticità dell’investimento pubblicitario Settore i-esimo P Q Qi1 Qi2

  22. Elasticità dell’investimento pubblicitario Settore i-esimo Settore j-esimo P P Q Q Qj1 Qi1 Qi2

  23. Elasticità dell’investimento pubblicitario Settore i-esimo Settore j-esimo P P Q Q Qj1 Qj2 Qi1 Qi2

  24. Elasticità dell’investimento pubblicitario Settore i-esimo Settore j-esimo P P Q Q Qj1 Qj2 Qi1 Qi2

  25. Elasticità dell’investimento pubblicitario • Qi2-Qi1<Qj2-Qj1 • i< j • Tanto maggiore è l’elasticità , tanto maggiore sarà l’incentivo dell’impresa ad investire in pubblicità

  26. Elasticità dell’investimento pubblicitario e elasticità della domanda • A parità di , la profittabilità dell’investimento pubblicitario è influenzato dalla elasticità della domanda al prezzo

  27. Elasticità dell’investimento pubblicitario e elasticità della domanda Settore i-esimo P CM Q Qi1 Qi2

  28. Elasticità dell’investimento pubblicitario e elasticità della domanda Settore i-esimo Settore j-esimo P P CM CM Q Q Qj1 Qj2 Qi1 Qi2

  29. Elasticità dell’investimento pubblicitario e elasticità della domanda Settore i-esimo Settore j-esimo P P CM CM Q Q Qj1 Qj2 Qi1 Qi2

  30. Elasticità dell’investimento pubblicitario e elasticità della domanda • All’aumento della elasticità della domanda , diminuisce il prezzo ottimale (Cap.5). • Ne consegue che il margine di profitto unitario è tanto più basso quanto più elevata è l’elasticità della domanda: • (p-MC)/p=-1/  • Dato che nel settore J-esimo,  è più elevata che nel settore i-esimo, il profitto sarà minore. Quindi un aumento della quantità domandata identico può produrre profitti differenziati.

  31. Elasticità dell’investimento pubblicitario e elasticità della domanda:Conclusioni • Il vantaggio marginale derivante dall’investimento pubblicitario è tanto maggiore quanto più grande è il margine di profitto unitario

  32. Modello Dorfman e Steiner • A/(PQ)= ((p-MC)/p)  =  /  • L’impresa monopolista massimizzerà i profitti investendo in pubblicità una quota dei suoi ricavi uguale al rapporto tra elasticità della domanda alla pubblicità e elasticità della domanda al prezzo. • L’impresa sarà incentivata a investire in pubblicità tanto maggiore è l’elasticità della domanda alla pubblicità, tanto minore è l’elasticità della domanda al prezzo e tanto più grande è il margine di profitto unitario

  33. Modello Dorfman e Steiner (1954) • Nei settori in regime di concorrenza perfetta (elasticità della domanda al prezzo infinita) le imprese non avranno alcun incentivo ad investire. • Al diminuire dell’elasticità, le imprese aumenteranno le spese pubblicitarie per aumentare la domanda e per ridurre ulteriormente l’elasticità. • Elevati livelli di spesa pubblicitari sono quindi funzione di due componenti non facilmente separabili: una caratteristica strutturale (livello dato di ) e una scelta di comportamento strategico

  34. Pubblicità e benessere

  35. Pubblicità e benessereInformazioni sui prezzi • Hp. • La pubblicità che aumenta le informazioni dei consumatori sui prezzi relativi dei beni tende a ridurre i prezzi e quindi aumenta il benessere. • Verifica: • Le imprese che vendono a prezzi minimi saranno incentivate a investire in pubblicità perché l’aumento del numero dei consumatori informati aumenta la domanda. • L’aumento delle quote di mercato delle imprese che vendono a prezzi bassi genera una riduzione dei prezzi medi

  36. Pubblicità e benessereQualità dei prodotti • Hp. • Le imprese che producono beni di elevata qualità hanno maggiori incentivi delle altre ad investire in pubblicità

  37. Pubblicità e benessereQualità dei prodotti • Verifica 1 Costi uniformi • L’impresa con prodotti di alta qualità realizza beni di esperienza. Entra nel settore attratta dai profitti delle imprese preesistenti. • L’investimento pubblicitario è finalizzato ad indurre i consumatori ad attuare un primo acquisto. Valutata la qualità del bene, si ritiene che l’acquisto verrà ripetuto nel tempo. • Se il prezzo di vendita è uguale a quello delle altre imprese la quota di mercato dell’impresa con beni di elevata qualità aumenta.

  38. Pubblicità e benessereQualità dei prodotti • All’aumento della domanda, l’incremento del profitto compensa più che proporzionalmente le spese pubblicitarie sostenute. • Il produttore di beni di bassa qualità eviterà l’investimento pubblicitario. All’aumento dei consumatori informati le decisioni di acquisto diminuiranno.

  39. Pubblicità e benessereQualità dei prodotti • Verifica 2 Costi differenziati • Se le imprese con prodotti di alta qualità sostengono costi superiori a quelli con prodotti di bassa qualità, l’incentivo ad investire in pubblicità può non essere elevato. • E’ possibile infatti che un elevato livello di investimenti pubblicitaria, realizzato sia dalle imprese di alta che di bassa qualità, avvantaggi più le seconde che le prime.

  40. Pubblicità e benessereQualità dei prodotti • Nel breve periodo infatti le imprese con bassa qualità, a parità di prezzo e di investimento pubblicitario, ottengono profitti sensibilmente superiori a quelli realizzati dalle imprese di alta qualità. • E’ possibile inoltre che l’impresa con beni di alta qualità, per evitare di comprimere eccessivamente i profitti o di innalzare i prezzi rispetto alla media del settore, non investa affatto in pubblicità e si affidi alla comunicazione verbale tra i consumatori.

  41. Pubblicità persuasiva e concorrenza

  42. Pubblicità persuasiva e concorrenza • La pubblicità persuasiva agisce negativamente sulla concorrenza perché: • a) può determinare falsa differenziazione dei prodotti (riduzione della elasticità della domanda di beni identici); • b) aumenta le barriere all’entrata ( l’impresa entrante deve sostenere costi pubblicitari superiori a quelli dell’impresa preesistente (vedi effetti cumulativi della pubblicità e quindi vantaggi della prima mossa)

  43. Pubblicità persuasiva e concorrenza • L’influenza della pubblicità sulle barriere all’entrata rimane, comunque, controversa: • talvolta il nuovo entrante può evitare di investire in pubblicità informativa se l’impresa preesistente ha già attuato tale investimento; • la pubblicità può accelerare l’entrata e quindi agevolare la riduzione del grado di concentrazione del settore ; • la pubblicità può favorire la diffusione di innovazioni prodotto e quindi incentivare la spesa in RS

  44. Pubblicità e struttura del mercato

  45. Pubblicità e struttura del mercato A/PQ HHI

  46. Pubblicità e struttura del mercato A/PQ HHI C Bassa

  47. Pubblicità e struttura del mercato • Un basso grado di concentrazione è associato ad una elevata numerosità delle imprese e elevata elasticità della domanda. Quindi: • un incremento della domanda non genera significativi aumenti del profitto (vedi Dorfman e Steiner); • le quote di mercato delle imprese sono molto contenute e quindi l’appropriabilità dell’investimento pubblicitario è limitata; • se l’incremento della domanda per effetto della pubblicità è proporzionale alla dimensione, la produttività dell’investimento pubblicitario nella piccola impresa è inferiore a quella nella grande

  48. Pubblicità e struttura del mercato A/PQ HHI C Intermedia

  49. Pubblicità e struttura del mercato A/PQ HHI C Elevata

  50. Pubblicità e struttura del mercato • Rottura dell’equilibrio oligopolistico. • Ad esclusione dell’impresa dominante, elevate spese pubblicitarie generano effetti di “bene pubblico”.

More Related