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Analisi del contesto socio sanitario della provincia di Ferrara

Analisi del contesto socio sanitario della provincia di Ferrara. Enrico Mazzoli Infermiere Casa della Salute Portomaggiore e Ostellato. Mi accorgo di essere arrivato a casa quando tutto diventa “piatto”…. ESISTE UNA RELAZIONE INVERSA FRA

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Analisi del contesto socio sanitario della provincia di Ferrara

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Presentation Transcript


  1. Analisi del contesto socio sanitario della provincia di Ferrara Enrico Mazzoli Infermiere Casa della Salute Portomaggiore e Ostellato

  2. Mi accorgo di essere arrivato a casa quando tutto diventa “piatto”…

  3. ESISTE UNA RELAZIONE INVERSA FRA DENSITÀ DEMOGRAFICA E COSTI DI EROGAZIONE DEI SERVIZI SUL TERRITORIO.

  4. REGIONE EMILIA ROMAGNADensità della popolazione, per provincia (2010) Abitanti per Kmq Rimini Reggio Emilia Forlì Cesena Modena Bologna Piacenza Parma Ferrara Ravenna

  5. Densità di popolazione dei comuni del territorio ferrarese 6 Il distretto Sud-Est con 77,4 abitanti per chilometro quadrato ha una densità paragonabile alle aree di montagna.

  6. Densità di popolazione Emilia Romagna

  7. Mappa dell’indice di vecchiaia (2010) 8

  8. Variazione percentuale della popolazione per Azienda 2010/2009

  9. Indicatori Demografici provincia Ferrara Nella provincia di Ferrara la crescita è stata solo dello 0,2% ed è iniziata solo dal 2004, dopo le regolarizzazioni degli immigrati.

  10. TASSO DI FECONDITÀ PROVINCIA DI FERRARA 1,1 figli per le donne residenti con cittadinanza italiana 2,49 figli per le donne residenti con cittadinanza straniera Indice di sostituzione (2,1 figli per donna)

  11. TASSO DI FECONDITÀ PROVINCIA DI FERRARA È possibile prevedere che la popolazione ferrarese si ridurrà della metà, in assenza di apporti esterni, entro 45 anni.

  12. INVECCHIAMENTO IN ITALIA Soggetti ultra 64enni costituiscono circa il 20% della popolazione Proiezioni ISTAT 2051: percentuale superiore al 30% Cresceranno anche le persone molto anziane: gli ultra 84enni oggi pari al 2% del totale, raggiungeranno l’8% nel 2051.

  13. Le persone con una o più condizioni croniche utilizzano: NESSUNA CONDIZIONE CRONICA 55% UNA O PIÙ CONDIZIONI CRONICHE 45% • Il 72% di tutte le visite mediche • Il 76% di tutti i ricoveri ospedalieri • L’80% di tutti i giorni di ospedalizzazione • L’88% di tutte le prescrizioni mediche • Il 96% di tutte le visite domiciliari

  14. Ferrara, 17 maggio 2012

  15. L’invecchiamento della popolazione costituisce “un trionfo e una sfida” per la società (OMS) • Più anni di vita NON sempre corrispondono a una qualità di vita migliore • L’aumento delle patologie cronico-degenerative legate all’invecchiamento, oltre ad incidere sulla qualità della vita delle persone anziane, determina una crescita dei costi di cura e assistenza • Nuove sfide di carattere sociale, che richiedono risposte globali ed efficaci in tempi brevi

  16. Livello3 Gestione dei casi più complessi; con elevata co-morbilità e grande impiego di risorse Care Management Disease / Care Management Livello 2 Gestione di patologie; morbilità intermedia e grande impiego di risorse Supported Self Care Livello 1 Pazienti cronici con buon autocontrollo della malattia 70/80 %

  17. SIAMO TUTTI NODI DELLA STESSA RETE

  18. SIAMO TUTTI NODI DELLA STESSA RETE

  19. SIAMO TUTTI NODI DELLA STESSA RETE H poliambulatorio ncp consultorio Rsa ncp hospice ncp residenza ncp ncp c.d. Casa della salute ADI ncp

  20. MMg SIAMO TUTTI NODI DELLA STESSA RETECURE PRIMARIE

  21. LA PROGETTUALITA’ NELLE AZIENDE SANITARIE DEL TERRITORIO REGIONALE DGR n°427/2009 delinea i modelli organizzativi che fanno riferimento alle reti integrate di servizi, alla medicina d’iniziativa, al disease e al case management, per erogare un’assistenza coerente con il bisogno di salute della popolazione .

  22. INTEGRAZIONE MULTIPROFESSIONALE INTEGRAZIONE DIPARTIMENTALE PERCORSI CLINICO ASSISTENZIALI CONDIVISI EMPOWERMENT DEL CITTADINO UTENTE VALORIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE

  23. CONCETTO DI TEAM MULTIPROFESSIONALE

  24. COMPETENZE INFERMIERE • prevenzione e promozione della salute • valutazione, identificazione e decodifica dei bisogni degli assistiti anche per l’attivazione delle ulteriori professionalità necessarie • assistenza diretta comprensiva della gestione dei disturbi cognitivi e del rischio derivante dalle condizioni di lunga assistenza, soprattutto di tipo complesso • individuazione e valorizzazione delle risorse e delle capacità dell’assistito e dei care givers • assistenza nella terminalità di vita (cure palliative) • educazione terapeutica orientata a supportare l’autoassistenza per il mantenimento dell’autosufficienza, rivolta al paziente e alla sua famiglia al fine di garantire il coinvolgimento attivo dei soggetti nel processo assistenziale e favorire il lavoro di cura della famiglia • coordinamento e gestione dei casi • comunicazione e utilizzo di modalità di lavoro integrate e di partnership • utilizzo dei dati epidemiologici a supporto delle decisioni proprie e dell’equipe

  25. ALCUNI PROGETTI DI INTEGRAZIONE PROGETTO DI MODERNIZZAZIONE N.O.A. DELL’AREA VASTA EMILIA CENTRO COSTITUZIONE DEL DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE FUNZIONALE DI GERIATRIA E LUNGODEGENZA – AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE E AZIENDA OSPEDALIERA DI FERRARA

  26. QUALE INTEGRAZIONE…? Grazie per l’attenzione e.mazzoli@ausl.fe.it

  27. È nei bisogni di chi assistiamo che ritroviamo noi stessi, come infermieri. Non solo all'ombra di chi ancora si ritiene “Alessandro”.

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