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Le poesie di Marichiko

Le poesie di Marichiko. Tutto renderebbe plausibile credere che le poesie d ’ amore di Marichiko siano state scritte da un poetessa giapponese. Non è così, Marichiko non esiste. Il vero autore è Kennetk Rexroth uno dei più importanti poeti americani del novecento.

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Le poesie di Marichiko

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  1. Le poesie di Marichiko Tutto renderebbe plausibile credere che le poesie d’amore di Marichiko siano state scritte da un poetessa giapponese. Non è così, Marichiko non esiste. Il vero autore è Kennetk Rexroth uno dei più importanti poeti americani del novecento.

  2. È il tempo in cui tornano le oche selvatiche. Tra il sole calante e la luna che sorge, tracciano in volo il carattere “ cuore “

  3. Poiché sogno di te ogni notte, i miei sogni solitari sono solo sogni.

  4. Una volta brillavo come una montagna innevata. Ora sono persa come una freccia calata nel buio. Lui se n’è andato e io devo imparare a vivere sola, a dormire da sola come un eremita sepolto nella giungla profonda. Devo imparare a stare sola, come l’unicorno.

  5. Mi chiedi a cosa pensassi prima di amarci. Semplice, la risposta. Io, prima di incontrarti, non avevo niente a cui pensare

  6. Ogni mattina svegliandomi sola, sogno che il mio braccio sia la tua dolce carne che mi preme le labbra.

  7. Ho atteso tutta la notte. A mezzanotte già bruciavo. All’alba, sperando di sognarti ho posato la testa stanca sulle braccia conserte, ma i canti degli uccelli appena svegli mi tormentavano.

  8. È solo il vento fra i bambù o tu che vieni? Al minimo rumore il soprassalto del cuore. provo a colmare il tormento e cerco un po’ di sonno, ma riesco solo ad agitarmi di più.

  9. Due fiori in una lettera. La luna scende tra lontane colline. La rugiada bagna i bambù. Io aspetto. I grilli sul pino cantano tutta la notte. A mezzanotte suonano le campane del tempio Le oche selvatiche gridano dall’alto. Nient’altro.

  10. Sto seduta al mio tavolo. Che cosa posso scriverti? Malata d’amore, Anelo a vederti in carne e ossa. Posso scriverti solo: “ io ti amo, ti amo, ti amo” L’amore mi spacca il cuore e mi strazia le viscere. Spasimi di desiderio mi soffocano e non voglio smettere.

  11. La carne che hai amato è fragile e per natura instabile come una barca alla deriva. I fuochi dei pescatori di cormorani infiammano la notte. Il mio cuore avvampa in quest’agonia. Capisci? La mia vita se ne sta andando. Lo capisci? La mia vita. Svanisco come i pali che nel fiume Ujì trattengono le reti. La corrente e la nebbia mi trascinano via.

  12. A metà di un sogno mi faccio attenta alle voci dei grilli indebolite dall’inoltrarsi dell’autunno. Piango per quest’anno solitario che passa, e il mio essere stesso si fa più debole e scompare.

  13. Mi sveglio intirizzita con la prima luce. Fuori dalla finestra una foglia d’acero scivola giù in silenzio. A cosa credere? Indifferenza? Rancore? Odio la vista del giorno che inizia da quel mattino, quando mi gelò il tuo sguardo insensibile come la luna pallida all’alba.

  14. Brucia d’amore, la cicala, e si strugge di pianto. Lucciola silenziosa, la mia carne si consuma nell’amore. Base musicale: Tornerò giovannicorreale19@gmail.com per il gruppo http://it.groups.yahoo.com/neogroup/statpoesiaemusica

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