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Sociologia industriale e post industriale

Sociologia industriale e post industriale. Pomezia 8 Aprile- 3 giugno 2010 C.d.L: Scienze e tecnologie della comunicazione Area didattica : Comunicazione,tecnologie e sistemi editoriali 2° anno 6 crediti E-mail: piera.rella@uniroma1.it. SOCIOLOGIA   societas logos.

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Sociologia industriale e post industriale

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Presentation Transcript


  1. Sociologia industriale e post industriale • Pomezia 8 Aprile- 3 giugno 2010 • C.d.L: Scienze e tecnologie della comunicazione • Area didattica: Comunicazione,tecnologie e sistemi editoriali • 2° anno 6 crediti • E-mail: piera.rella@uniroma1.it

  2. SOCIOLOGIAsocietas logos • COSA STUDIA LA SOCIOLOGIA • fondamenti della vita associata • processi ricorrenti di strutturazione e destrutturazione di una società o di una collettività • condizionamenti dei rapporti e relazioni sociali sugli individui e viceversa • con metodi propri, empirici e non, • tenendo conto della storia

  3. Articolazione della sociologia Generale sociologie specifiche Rapporti di interdipendenza tra → individui, parti, settori, funzioni che costituiscono i sistemi sociali da cui nascono sociologie ancor più delimitate. industriale economia organizzazione < >lavoro post industriale

  4. INDUSTRIAsenso lato senso stretto ►att. Produttiva (Saint Simon) ►Coolin Clark 1957 estrazione , trasformazione materie prime e semilavorati  industrializzazione/modernizzazionenascita e sviluppo società capitalistica  lungo e complesso processo storico socio-economico geografico  uscita feudalesimo trasformazione scoperta territori agricoltura e proprietà e materie prime colonieproletariato/borghesia urbanizzazionemigrazioni

  5. le prime indagini di sociologia industriale: • Engels Indagine sulla classe operaia inglese, 1845 • Le Play Indagine sugli operai europei, 1855 • Marx Il capitale (cap 11 e 12), 1867 divisione del lavoro, alienazione, trasformazione della famiglia • Spencer accumulazione composta di lavoro umano (visione evoluzionista) • Weber, Metodo e ricerca nella grande industria, 1910"frenaggio" metodo di contrattare il salario • Bearle e Means, The Modern Corporation and Private Property, 1932separazione tra proprietà finanziaria e controllo tecnico

  6. Onde lunghe di industrializzazione (Pacey, cit. in A.Negri, Il lavoro nel Novecento1988) • I (1760-70) Nuove tecnologie manifattura tessile in GB • II (1820-29) Ferrovie e altre tecnologie meccaniche in Europa • III (1870-80) Nasce industria elettrica in Germania e Usa e poi si sviluppa Industria elettrica pesante nel periodo 1890-1914. • IV (1930-40) Tecnologie elettroniche. Crescita rapida nel periodo 1945-70 in Usa. • V (1970- ) Componenti microelettroniche in Giappone e California

  7. 3 RIVOLUZIONI (Graziani e Nassisi (a cura di), L'economia mondiale in trasformazione1998 • 1° Dalla manifattura alla macchinofattura (I e II onda lunga→ sostituzione del lavoro muscolare con le macchine • 2°Organizzazione Taylorista del lavoro e fordismo (III e IV onda lunga) • 3°Accumulazione allargata territoriale : riconquista del controllo sul lavoro e abbondante esercito internazionale di riserva (V onda lunga) 2 sole rivoluzioni: • A=1° ( ma solo I e II onda) • B Incorporazione dell'informazione e dell'intelligenza computerizzata nei sistemi di produzione e nelle macchine (III, IV e V onda)

  8. SOCIETA' POST-INDUSTRIALE • Per Bell, (1972) che introduce il termine siamo in una fase di transizione verso una società in cui informatica e scienza sono centrali. • Per Touraine l'industria, centrale nell'economia negli anni '60, comincia ad esserlo di meno nella società Si comincia a parlarne alla fine degli anni '60, ma il fenomeno diventa sempre più evidente negli ultimi 30 anni del XX secolo, quando la società industriale e taylorista entra in crisi da più punti di vista: 

  9. Crisi società industriale • "statistico"gli addetti all'industria non sono più la maggioranza degli occupati • finanziario shock petrolifero del 1973 e venir meno del golden standard, petrodollari, liberalizzazione dei capitali • economico-produttivo: la fabbrica snella soppianta quella taylorista • sociale: crisi del welfare state, della divisione dei ruoli tra uomini e donne • individuale (movimento giovanile e operaio del 1968-69, movimento femminista anni '70) All'inizio del XXI secolo si cominciano a dare definizioni in positivo di postindustriale:  • Castells parla di società in rete o società della conoscenza • Paci di società attiva in grado di portare a compimento il processo di individualizzazione iniziato con la Rivoluzione francese.

  10. dall’industriale al post-industriale: date che segnano una cesura • 1968Rivoluzione culturale giovanile limitata alle classi borghesi di alcuni paesi europei e americani a cui segue il secondo femminismo, che continua ad estendersi in tutto il mondo • 1969 discesa sulla luna: la terra vista da lontano si percepisce come un tutto unico, globale (Scidà, 2003) • 1971 si rompono gli accordi di Bretton Wood con il venir meno della convertibilità del dollaro in oro (gold standard) (Ingrao e Rossanda, 1995) → si apre la strada all’accumulazione allargata territoriale che sostituisce dal 1980 il fordismo (Nassisi,1998)

  11. 1973 Prima crisi petrolifera a cui segue nel 1975 il primo vertice a 6 (G6) per fronteggiarla (Scidà, 2003) • 1983 nasce Internet • 1989Crollo del sistema socialista nell'Europa dell'Est (Gruppo di Lisbona,1997) • 11/9/2001 Crollo delle 2 torri→Usa scoprono la loro fragilità → 2° globalizzazione (Revelli 2002): l’altro è una minaccia alla propria identità (e oscura l’effetto sano della globalizzazione: il confronto tra l’io e l’altro)

  12. La nuova società post- industriale toyotista secondo Revelli (1995): Il toyotismo prende atto della crisi dello sviluppo e ha 3 radici • L'ambiente • nuove tecnologie digitali • rivoluzione femminista → politeismo dei lavori contro il maschilismo fordista, • epoca post-nazionale Beck (2003), forse cosmopolita se si superasse il nazionalismo introverso che fa temere l'immigrazione e non ne riconosce il ruolo economico • Secondo Lughini ( 1998) stiamo vivendo nell'età dello spreco, con disoccupazione, sovrapproduzione di merci e bisogni sociali insoddisfatti.

  13. La nuova società post- industriale • Per Castells (2004) è un cambiamento epocale: nasce la società in rete, che altri chiamano società della conoscenza ( o capitalismo cognitivo) • In una visione storica più ampia il periodo 1967-1973 per Hopkins e Wallerstein (1997) segna il culmine della fase espansiva del sistema mondo iniziata nel 1945 seguita da una fase di stagnazione che prosegue almeno fino agli anni '90 e continuerà pressappoco fino al 2025 secondo i ritmi del ciclo di Kondratieff. Potrebbe però forse essere l'inizio della fase di caduta del cinquecentenario sistema mondo capitalista. Che cosa lo sostituirà?

  14. T.K. Hopkins e I. Wallerstein ( ed.) + co-autori del Fernand Braudel Center con approccio multidisciplinare L'era della transizione. Le traiettorie del sistema mondo 1945-2025 analizza il periodo 1945-90 del sistema mondo nato nel XVI sec.→ ipotesi di una sua fine o di una grande turbolenza con la chiusura del ciclo di Kondratieff nel 2025 Manuel Castells Trilogia da solo di un sociologo, catalano di nascita e di elezione e giramondo La nascita della società in rete Il potere delle identità Volgere di millennio Attenzione al periodo 1975-2000 nell'ottica della società in rete, resa possibile dalle nuove tecnologie, ma messa in discussione dalle nuove identità (Il potere delle identità) Un mondo solo in trasformazione

  15. Analisi per tematiche inter-connesse e inter-dipendenti, distinguibili ma non separabili: Castells Divisione per aree geografiche a cui corrispondono particolari problematiche Struttura dei 2 libri

  16. TEMATICHE o VettoriAree geogr. e Problematiche • Politica→ il sistema interstatale • Economia→ la produzione mondiale • Mercato del lavoro→ la forza lavoro mondiale • Società→ i modelli di welfare • → la coesione sociale • Cultura→ la struttura del sapere Europa centro orientale → Crollo dell'URSS→ crisi dello statalismo industriale Africa + ghetti americani → 4° mondo o buchi neri del capitalismo America Latina e Russia → meccanismi di accu-mulazione e dipendenza dalla criminalità globale Asia →4 tigri, sol Calante e Cina →stato e globalizzazione U. E→ stato a rete, identità

  17. La metafora della rete è usata, anche in modo fastidioso (Pichierri, Introduzione alla sociologia dell’organizzazione, Laterza, 2005) • → si tratta di un nuovo modo di vedere le cose • → il comportamento di un attore è spiegato, più che dalle sue proprietà ( carattere se un individuo, struttura organizzativa se impresa), dal contesto delle relazioni di cui l’attore costituisce il nodo. • In parte proviene dalla cibernetica, teoria della comunicazione e teoria dei sistemi che hanno influenzato molto le scienze sociali dopo la seconda guerra mondiale. • Per la teoria dei sistemi il funzionamento del sistema dipende dai rap-porti con l’ambiente: input ↓ ↑ output input →scatola nera →out put input↑ ↓ output • La figura è un abbozzo di rete che diventa reticolo organizzativo se input ed output vengono e vanno ad altre organizzazioni • Le transazioni tra un nodo e l’altro sono tendenzialmente simmetriche e se molto ripetute cooperative→con scopi comuni. Ma i legami restano deboli, in modo da mantenere l’autonomia.

  18. Vanno distinte le reti di organizzazioni ( tra loro autonome) e l’organizzazione a rete con unico scopo e agenzia strategica di coordinamento ma diverse se costituite da • persone • imprese • città • un mix di imprese e/o fornitori e/o consulenti Chiaramente le reti eterogenee sono più complesse dal punto di vista organizzativo, e comunque tutti i tipi indicati sono diversi. Inoltre non sempre le relazioni tra i nodi sono uguali: • alcuni legami sono più deboli • si scambiano aspetti eterogenei ( ad es. un finanziamento con consenso politico) →La cooperazione non sempre richiede fiducia →Sono possibili anche nelle reti processi di istituzionalizzazione→ reti di associazioni volontarie che sopravvivono anche quando la loro funzione si è persa

  19. Castells La nascita della società in rete Respinge la cultura postmoderna per il suo • nichilismo intellettuale, • scetticismo sociale e • cinismo politico. Crede nella razionalità, nel potere liberatorio dell'identità che non deve essere ostaggio del fondamentalismo. Obiettivo→ conoscere il mondo partendo dalle tecnologie, ma sapendo che la ricerca dell'identità ha un potere pari al cambiamento tecnologico

  20. Determinismo tecnologico →falso problema → Per Braudel vi è interazione dialettica tra tecnologia e società ↕ ↕ incarnata nella società usa ma non determina l'innovazione tecnologica ( che dipende anche da fattori individuali e contingenze storiche) • Esempio di società che ha soffocato lo sviluppo tecnologico: la Cina↓

  21. Cina • 200 a.C. fusione del ferro • VI sec d.C. aratro in ferro→miglioramenti coltura riso • VII sec sfruttamento energia idraulica come in Europa + agopuntura + carta e stampa • 960 d.C. invenzione della bussola→ viaggi oceanici • XIII sec filatoi come in Europa, ma più diffusi per la presenza da secoli di attrezzi + avanzati • XIV sec. a un soffio dall'industrializzazione contro ↑ ↑ • mantenere rapporto Eccessivo statalismo armonioso con la natura (Qjan) • (Needhan)

  22. Ristrutturazione del sistema capitalista Nascita del sistema informazionale in Usa tramite Internet→ invenzione militare per mantenere la comunicazione in caso di guerra nucleare  tattica maoista di guerriglia dispersa in un vasto territorio Internet si è sviluppato in California sotto influssi liberal Tardiva perestroika dello statalismo Implosione URSS ↓ se la perestroika di Gorbaciov avesse funzionato ora il mondo sarebbe diverso Ultimo quarto sec. XX

  23. come la società industriale  presenza dell'industria   Società informazionale  società dell'informazione  Sviluppo e trasmissione delle informazioni sono fonti basilari di produttività e potere In genere è organizzata secondo la logica a rete L'informazione è determinante in tutte le società: Ad es. l'Europa medievale unificata dalla scolastica Nella società industriale  l'industria è centrale nei settori dominanti: economico e militare, come negli oggetti della vita quotidiana

  24. Il taylorismo era una spinta a uniformare l'organizzazione produttiva ( ma non ci riusciva) Economie capitaliste e stataliste Le caratteristiche storiche, istituzionali e culturali di ciascuna società non spariscono: l'unicità giapponese, la diversità della Spagna, la peculiarità del Brasile e della Cina non confluiranno in un global melting pot Solo economie e società Capitaliste Differenze tra società industriale e società informazionale L'identitàè un processo attraverso il quale il soggetto riconosce se stesso 

  25. Cenni sul metodo di Castells • uso di molte fonti statistiche confermate col metodo della triangolazione (tendenze convergenti ricavate da fonti diverse) • fonti di osservazione e idee sono il più possibile diversificate dato che viviamo in un mondo multiculturale • bibliografia solo quella indispensabile poiché l'obiettivo è solo suggerire ipotesi

  26. CRISI dello statalismo industriale e crollo dell'URSS

  27. "L'avvento dell'informazionalismo si associa a diseguaglianze ed esclusione sociale crescenti in tutto il mondo… Il processo di ristrutturazione capitalista con tutta la sua spietata logica di competitività ha molto a che fare con tutto ciò "(Castells, 2003, p.75) • La povertà persiste in tutte le aree del mondo, anche le più ricche. A volte aumenta per le crisi economiche indotte dalla volatilità dei mercati→ compresenza di sviluppo e sotto sviluppo

  28. Aumento disuguaglianze

  29. Povertà, esclusione o integrazione perversa?

  30. Dopo il crollo dell’URSS

  31. Secondo Castells

  32. Buchi neri del capitalismo informazionale

  33. Reti di piccoli gruppi criminali sono presenti in tutti i paesi→ dal traffico della droga a quello dei rifiuti • Struttura transnazionale della criminalità organizzata è cresciuta dal 1980 al 2000 → la base rimane nel territorio d’origine e si stringono alleanze strategiche con gruppi di altre zone o paesi per il riciclaggio globale del denaro → $ 500-1500 mld →5% Pil globale secondo FMI nel 1999 Money laundering (negli anni ’20 la mafia comprò lavanderie a gettoni) avviene in 3 fasi • Piazzare il contante • Separare i fondi dalla loro fonte( agevolata dalla globalizzazione) • Per introdurre il capitale nell’economia legale investimenti finanziari o immobiliari

  34. Traffici più importanti Droga, armi, materiale radioattivo (specie durante il disfacimento dell’Urss) Immigrati clandestini (spesso ridotti in schiavitù) →reazione xenofoba Donne e bambini →nessi tra pedofilia,turismo sessuale, prostituzione + industria adozioni Traffico organi umani →sottile linea di confine tra traffici criminali e legali →vendita organi di cinesi giustiziati Modalità di azione: violenza, ma anche flessibilità e capacità di infiltrazione nelle istituzioni

  35. Il saccheggio della Russia: nel 1997 economia sommersa pari al 40% , violenza estrema (450 omicidi tramite sicari nel 1995, espansione criminalità organizzata Analisi basata su 3 fonti: • selezione di articoli della stampa russa • Ricerca in loco tra il 1989 e il 1996 • Vari libri e saggi sul tema Aspetti strutturali L’economia criminale nasce tra il 1987 e il 1993 dal processo di transizione all’economia di mercato 1987: Gorbaciov autorizza la formazione di imprese private, ma non crea leggi adeguate (codice civile, sistema bancario e regole di contabilità) 1993 Eltsin schiaccia coi carri armati la rivolta dell’ultimo parlamento sovietico In tale periodo, in cui “fregare lo stato era una cosa perfettamente giustificata” (Goldman,1996), nascono 15 repubbliche indipendenti→ smembramento di esercito, servizi segreti e amministrazione + scarsi controlli alla frontiera

  36. Non c’è continuità storica con l’economia sommersa di epoca sovietica, legata alla nomenklatura che dava flessibilità ad un’economia rigida→legata allo stato che crollò Identificazione degli attori • Dopo il colpo di stato del 1991 la nuova nomenklatura pensava di aver bisogno di una nuova base sociale- i proprietari- e vide nella legge un ostacolo sostenuta dal Fmi che credeva nell’intrinseca capacità del mercato di regolarsi • Chi aveva denaro si poteva appropriare dei beni statali, ossia dell’intero paese ed ebbe l’appoggio della criminalità organizzata internazionale, in un momento in cui persino la chiesa Ortodossa si dette agli affari • Mafia e soci (politici e imprenditori)compiono il balzo verso l’età dell’informazione prima delle burocrazie

  37. Meccanismi di accumulazione tramite privatizzazione senza trasparenza Un esempio documentato da Sterling (1994) → nel 1992 fuoriuscita di $ 20 mld portano alla svalutazione del rublo e dopo essere stati riciclati dalla criminalità organizzata rientrano nel paese per privatizzarlo e poi finiscono di nuovo in speculazioni finanziarie all’estero → l’esportazione illegale di rubli è necessaria per • Evasione fiscale • Appropriazione indebita di fondi governativi • Attività criminali

  38. Narcotraffico: sviluppo e dipendenza in America Latina

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