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IL GIORNALISMO DI GUERRA: IL RISCHIO DELLA NOTIZIA

IL GIORNALISTA DI GUERRA . Cambiamenti nella figura del giornalista di guerra.Modifiche delle tecnologie della comunicazione di massa.Chomsky ha messo in rilievo come durante tutta la guerra il comportamento normale dei giornalisti fosse quello di riferire i pronunciamenti del governo di Washingt

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IL GIORNALISMO DI GUERRA: IL RISCHIO DELLA NOTIZIA

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Presentation Transcript


    1. IL GIORNALISMO DI GUERRA: IL RISCHIO DELLA NOTIZIA 24/10/2007 GIOVANNI PRATTICHIZZO

    2. IL GIORNALISTA DI GUERRA Cambiamenti nella figura del giornalista di guerra. Modifiche delle tecnologie della comunicazione di massa. Chomsky ha messo in rilievo come durante tutta la guerra il comportamento normale dei giornalisti fosse quello di riferire i pronunciamenti del governo di Washington come se fossero dati di fatto perfino nei casi estremi in cui si sapeva che le dichiarazioni ufficiali erano false.

    3. IL GIORNALISTA DI GUERRA Linviato di guerra un testimone, qualcuno mandato sul luogo del conflitto per raccontarlo allopinione pubblica. Non si pu parlare di obiettivit. Non c un modello, un esempio.

    4. Chi parla di obiettivit imbroglia, chi parla di trattative nega la realt, [], chi tratta la notizia come normale mente persino se in buona fede, chi intende distribuire torti e ragioni commette un gesto folle. Non vale neppure il pacifismo, secondo Ophuls, a meno che non sia fede religiosa. in Colombo F., Manuale di giornalismo internazionale

    5. CRITICIT Rapporto con le fonti e con le autorit militari Meccanismi di censura sempre pi sottili e tentacolari testimoniare conflitti dove il nemico invisibile, dove le macchine da guerra sembrano prevalere sullindividualit umana

    6. IL GIORNALISTA DI GUERRA IL mass media deve spiegare cosa sta accadendo; Il cronista di guerra stato allinizio esaltato, visto come baluardo dellindipendenza e della libera informazione; In seguito stato vittima della censura;

    7. IL GIORNALISTA DI GUERRA Il giornalista deve presentare linevitabile punto di vista della sua narrazione; in tal modo la narrazione rimane onesta. Non c parte giusta , non c ragione. I motivi politici, come quelli tattici o strategici, sono ignobili, inutili o inventati. Tutto frutto di un mostruoso arbitrio. in Colombo F., Manuale di giornalismo internazionale

    8. IL GIORNALISTA DI GUERRA Si tende a mandare pochi inviati e per poco tempo Perch un inviato sul luogo di battaglia costa; pi comodo usufruire dei freelance o delle agenzie internazionali; Esplosione di Internet e delle nuove tecnologie;

    9. IL GIORNALISTA DI GUERRA La figura del giornalista assomiglia a quella del volontario. Il volontario non disprezza lo Stato da cui proviene o il governo di quello Stato. Non si pone il problema di cercare il lato giusto e uno sbagliato, perch ha coscienza del dramma che sta vivendo. []. Quello che serve una presa di posizione morale: hanno ragione le vittime. La conseguenza pratica e organizzativa discende dalla moralit. in Colombo F., Manuale di giornalismo internazionale

    10. GUERRA E MASS MEDIA La guerra mette in discussione il reciproco influsso che c' fra le forze politiche e i sistemi di informazione, quel rapporto che pu essere abitualmente di collaborazione o di interdipendenza: intensifica la dipendenza reciproca dei media dal sistema politico, perch una minaccia istituzionale e quindi porta a fare fronte comune contro il nemico, ma nello stesso tempo intensifica anche il contrasto, perch insieme alla guerra cresce sia la domanda di senso dei telespettatori, sia la volont di governi e comandi militari nel nascondere verit inopportune.

    11. IL GIORNALISMO DI GUERRA La guerra spesso la precipitazione di quanto gi contenuto nella vita quotidiana. Le guerre mettono a nudo gli uomini, mettono a nudo le societ, mettono a nudo le responsabilit degli spettatori. Non esiste la Verit, esistono tante piccole verit.

    12. Io sono convinto che per raccontare bene una guerra, uno deve saper raccontare bene quello che ha davanti a s, davanti a casa sua, nel mercato del suo quartiere; deve saper scovare nella realt di tutti i giorni apparentemente anonima, senza spunti, senza passioni, senza grandi tratti da raccontare- individuare, capire, scoprire degli aspetti della realt che gli altri hanno sotto gli occhi e agli altri sfuggono. Tony Capuozzo, giornalista del Tg5

    13. IL VECCHIO Il giornalismo di guerra da Hemingway a Oriana Fallaci: il giornalismo arruolato, avventuroso e filogovernativo; il giornalismo epico della prima guerra mondiale; il giornalismo schierato con la causa giusta della seconda guerra mondiale; il giornalismo del Vietnam;

    14. E IL NUOVO il tempo della destrutturazione; del crollo delle istituzioni nazionali e internazionali; della assenza o vilt delle strutture che restano in piedi. Nulla pi oggettivo. Bisogna schierarsi dalla parte delle vittime.

    15. E IL NUOVO La stampa occidentale ha anche labitudine di non occuparsi dei conflitti che si svolgono in aree poco interessanti e quindi poco coperte dai media. Nel mondo esistono dei conflitti dimenticati, non coperti dai media, o, peggio, ignorati. Tuttavia anche le grandi guerre si esauriscono con landare del tempo, cadendo poi nel dimenticatoio.

    16. E IL NUOVO Se prima era possibile vedere le guerra da entrambi i fronti, dallAfghanistan in poi seguire le guerre da dentro diventato impossibile. Il fronte americano prerogativa dellOccidente, quello talebano o iracheno prerogativa solo di Al Jazeera.

    17. LA GUERRA MODERNA La guerra moderna, come guerra "totale", infatti fondata non solo sulla potenza delle armi ma anche sulle capacit di mobilitazione dell'opinione pubblica; allo stesso tempo le guerre moderne sono sempre state occasione di innovazioni tecnologiche specificatamente nel campo della comunicazione oltre che di diffusione dei nuovi mezzi.

    18. GLOSSARIO

    19. EMBEDDED In inglese, participio passato del verbo transitivo, generalmente riflessivo, to embed; incassare, incastrare, conficcare. Termine gergale per definire l'inserimento forzoso degli operatori dell'informazione nelle truppe americane deciso dal Pentagono in vista della possibile guerra contro l'Iraq nel 2003.

    20. Questa, di embed, di incastrare gli inviati nei reparti e metterli di fatto agli ordini degli ufficiali, l'ultima soluzione escogitata dal governo insieme con editori e direttori convocati alla Casa Bianca, per risolvere il dilemma fra informazione e propaganda, tra il dovere di cronaca e il diritto alla riservatezza, che tormenta eserciti e media da quando, nella sciagurata campagna di Crimea contro i Turchi, nacque la figura del moderno corrispondente di guerra. (...) La Casa Bianca sembra tornata alla tecnica usata nell'ultimo conflitto mondiale, con giornalisti, fotografi e cameramen assimilati nelle unit combattenti, non arruolati, ma associati. E, di fatto, censurati." Da Vittorio Zucconi, L'esercito arruola i giornalisti a rischio la verit sulla guerra, in la Repubblica, 12 febbraio 2003

    21. BIBLIOGRAFIA RAGIONATA De Angelis E., Guerre e mass media, Roma,Carocci,2007. Carruthers S. L., The media at war (cap. 2), Macmillan, 2000. Chomsky N. Herman E.S., La fabbrica del consenso (cap. 1), Marco Tropea Editore, 1998. Ortoleva P.,Guerra e mass media nel XX secolo, in P. Ortoleva C. Ottaviano (a cura di), Guerra e mass media, Liguori editore, 1994.

    22. ESERCITAZIONE DI SCRITTURA CREATIVA Realizzare un pezzo come se si stesse descrivendo una situazione vera. Siete a Baghdad: uscite dalla zona verde, senza scorta e quindi travestiti da arabi, accompagnati solo dallinterprete. Andate in un quartiere sciita di cui dovrete descrivere la vita quotidiana come si palesa ai vostri occhi: la tensione che si respira, le file per gli approvvigionamenti, ai negozi, i movimenti, la prossemica della gente per la strada, eventuali disagi o attriti. Bisogna raccontare lesperienza diretta, come osservazione partecipante. NOTA: deve essere una prova di giornalismo NON EMBEDDED

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