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La memoria, gli ipertesti e la storia

La memoria, gli ipertesti e la storia. I sigilli del tempo. Cronologia del calcolatore. Fibonacci 1170-1240 Liber Abbaci (cifre arabe, quindi lo zero ed il calcolo simbolico) Napier (bastone di N.) inventa i logaritmi Schickard 1592-1635,amico di Keplero, primo calcolatore distrutto

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La memoria, gli ipertesti e la storia

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Presentation Transcript


  1. La memoria, gli ipertesti e la storia I sigilli del tempo

  2. Cronologia del calcolatore • Fibonacci 1170-1240 Liber Abbaci (cifre arabe, quindi lo zero ed il calcolo simbolico) • Napier (bastone di N.) inventa i logaritmi • Schickard 1592-1635,amico di Keplero, primo calcolatore distrutto • Pascal 1623-62 arithmetique (somma e sottrazione, novità ha una memoria) • Leibniz dal 1670 al 73 perfeziona la pascalina, ruota dentata di L. • Babbage “la macchina che si mangia la coda” 1834 progetto incompiuto fino il 1842 • Hollerith 1860-1920, fonda IBM elaboratore censimento del 1890 • Turing 1935 -1939 Radar e decifrazione dei codici muore il 7 giugno del 1954 • Wiener cibernetica 1942-47 • Aiken 1938 per IBM crea Mark I entrato in funzione nel 1944 (On/OFF) • Il sistema ENIAC sostituì al relè la valvola elettronica • Von Neuman EDVAC ( sistema logico e matematica combinatoria)

  3. Dall’ars alla tecnica vivaArs combinatoria e Enciclopedismo • l'ars combinatoria consentiva di numerare tutti i modi in cui un insieme di elementi poteva essere mescolato, ordinato o sottoposto a selezione • enciclopedia del sapere intesa non tanto come catalogo alfabetico delle conoscenze (ricorda Galileo) , ma libro dei libri contenente tutto il sapere organico (olismo enciclopedico) che rispecchia l’universo

  4. Raimondo Lullo (circa 1232-1316) elaborò una "ars inveniendi veritatem" che avrebbe dovuto permettere di formulare affermazioni vere con un processo razionale per mezzo di diagrammi combinatori. Partendo dalla teoria degli elementi, secondo la quale ogni cosa nella natura era composta dal graduato combinarsi di terra, aria fuoco e acqua, fondò la sua ars attribuendo importanza ai nomi o attributi del divino, che egli chiamò "dignità" e rappresentò con lettere dell'alfabeto disposte su cerchi concentrici rotanti; la combinazione fra la sfera degli elementi (ABCD) e quella delle dignità (BCDEFGHIK) avrebbe permesso di formulare in modo sintetico ogni possibile riflessione

  5. Pierre de la Ramée (1515-72), partendo da una analisi del linguaggio (retorica) e del sillogismo, vuole riformare la logica scolastica distinguendo la facoltà dell’inventio (scopre rammemorando, neoplatonicamente) e della dispositio (metodo di ordinamento degli argomenti: è un’anticipazione dei problemi del metodo).

  6. Il neoplatonismo rinascimentale sostenne un ideale unitario del sapere in seguito travolto dalla specializzazione crescente nel mondo delle scienze. • Pensiamo alle mura parlanti di Campanella nella città del Sole (Kircher la grande Arte della consonanza e della dissonanza) e l’idea di un linguaggio universale

  7. Christophorus Clavius (1537-1612) In sphaeram Joannis de Sacro Bosco commentarius, pubblicato a Roma nel 1585 • Marin Mersenne, Harmonie Universelle, contenant la theorie et la pratique de la musiqve, Paris, Chez Sebastien Cramoisy, 1636 • Leibniz Dissertatio de arte combinatoria pubblicata a Lipsia nel 1666 matematizzazione della memoria

  8. clavis universalis la chiave universale della ragione, in grado di accedere all’universale ovvero leggere, galileianamente, il “grande libro della natura”, che è scritto in “lingua matematica”. • Il sogno di una mathesis universalis, coltivato dal razionalismo, che postula una corrispondenza fra leggi del pensiero e leggi del reale la quale garantisca l’assolutezza, cioè la necessità e l’universalità, del sapere, ontologicamente fondato.

  9. Rottura epistemologica • Nel 1620 Bacone parla del metodo di Lullo come impostura • Descartes Nelle cogitaziones privatae (1619-21) parla di “inutili inezie di Schenkel” propone di ridurre tutte le cose alle loro cause secondo metodo, imbrigliando l’immaginazione, queste renderebbe inutile la memoria potendosi ridurre tutte ad una sola

  10. Precedenti o filoni? • Campanella nella Città del sole • Leibniz con il “teatro ideale del sapere” coniunctis in unam omnium temporum et gentium studiis • Diderot e D’Alembert e ancora Mercier(1801) amico del primo ed allievo di Rousseau parlò di una biblioteca di un libro unico che accoglierebbe tutte le conoscenze • Vannevar Bush progetto “Memex” il mondo in un ipertesto universale

  11. Alberi della conoscenza e metodi per la ricerca il bisogno di unitarietà del sapere nel risvolto dell’enciclopedia che dura sino al neopositivismo logico ritornando oggi nelle directory della rete • Ciò che accomuna i filoni è la ripresa e crescita o il rifiuto del ruolo fondamentale della memoria nella sua massima rappresentazione negli artefatti

  12. UNUM BONUM VERUM • Il mondo come libro di tutti i libri, memoria della memoria … (Borges – Orwell) • Il migliore dei mondi possibili globalizzato e informatizzato? Tutto uno e vero sintomo di reazione piuttosto che di liberazione? • Comunità universali e fuga dell’individuo

  13. Per lo sviluppo della conoscenza non vale tanto quanto immagazzinato nella visione della memoria come luogo dove stipare informazioni, • ma i processi mnestici che consentono la ri-produzione e la possibilità di fruibilità sociale, la rete di socializzazione del sapere.

  14. McLuhan afferma che «avendo esteso o tradotto il nostro sistema nervoso centrale nella tecnologia elettromagnetica basta un solo passo per trasferire anche la nostra coscienza nel mondo del cervello elettronico. • Allora potremo almeno programmare la coscienza in modo che non possa essere intorpidita o distratta dalle illusioni narcisistiche del mondo del divertimento che assillano l'umanità quando si incontra con se stessa estesa nei suoi trucchi. • Se funzione delle città è quella di rifare o trasportare l'uomo in una forma più adatta di quella scoperta dai suoi antenati nomadi, non potrebbe l'attuale traduzione delle nostre vite nella forma spirituale dell'informazione unificare la coscienza del mondo intero e della specie umana?». • Marshall McLuhan ,Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore, Milano,1974 p.68.

  15. Totalitarismo o emancipazioneinformatica? L’intelligenza collettiva come cervello planetario di un grande ipertesto, la svolta salvifica e civilizzatrice dell’informatizzazione (da Wiener sino Levy l’utopia elettronica criticata da Breton)

  16. Rischi • Tecnocrazia • Illusione dell’ordine • Simulacri virtuali • Individualismo o spersonalizzazione • Reticolo atomico garante dell’intenzionalità • Globalizzazione e informazione, digital divide

  17. La cibernetica e l’idea di controllo un paradigma unificante • 1948 Wiener Cibernetica o controllo e comunicazione negli animali e nelle macchine • Illuminazione mediologica, controllo e retroazione • McLuhan la storia si muove attraverso rivoluzioni tecnologiche della comunicazione • Dalla direzione dall’interno a quella dall’esterno, la comunicazione bussola tecnologica dell’uomo comunicans- uomo nuovo (Viaggio al centro della terra)

  18. “Impadronirsi della memoria e dell’oblio è una delle massime preoccupazioni delle classi, dei gruppi, degl’individui che hanno dominato e dominano le società storiche. Gli oblii, i silenzi, della storia sono rivelatori di questi meccanismi di manipolazione della memoria collettiva” ( p.1070 J. Le Goff)

  19. I tre tempi della menteoralità primaria, la scrittura e l’informatica La parola e la memoria • Il linguaggio strumento di diffusione e rappresentazione della memoria, viceversa la memoria attraverso il linguaggio (la narrazione) produce i confini del mondo. • La pietra, il legno, la terra, gli assemblati di fibre, di ossa o di metallo trattengono le informazioni al posto degli uomini

  20. Conservando e riproducendo gli artefatti materiali con i quali viviamo noi conserviamo nello stesso tempo le concatenazioni sociali e le rappresentazioni che aderiscono alle loro forme e ai loro usi

  21. Sigilli di irreversibilità • Costringono il tempo a fluire solo in una direzione, producono la storia, o meglio, delle storie con ritmi diversi • Esempio il confronto tra obelisco e PC • Memoria stabile evocativa degli artefatti diversa da quella umana

  22. «I saggi d'Egitto […] quando volevano dare dimostrazioni sulla base della sapienza, non si servivano dell'incisione di lettere che tengono dietro alle parole e alle proposizioni e che imitano certe voci e la pronuncia di frasi, ma disegnavano figure e scolpivano nei templi una singola figura per ciascun oggetto, per dimostrare che lassù il pensiero non ha bisogno di procedimenti, dato che ogni singola figura è scienza e sapienza, e anche il contenuto che sottende; in tal senso è qualcosa di unitario, e non una conoscenza discorsiva è un atto di volontà. • In un secondo tempo, però, da questa forma di conoscenza così concisa, l'immagine si sviluppò in altre si esplicò in procedimenti, mettendo in luce i motivi per cui le cose sono come sono. • In questo senso, siccome quello che viene a crearsi è di straordinaria bellezza chi ancora sa provare meraviglia non può fare a meno di stupirsi, confessando di ammirare la sapienza e la maniera in cui essa, pur non avendo le cause della sostanza che la determinano nel modo in cui è, le sa partecipare alle creature di cui è punto di riferimento. • Dunque, il bello che mediante la ricerca poco o nulla ha rilevato circa le ragioni del suo essere già era così come è, prima di ogni nostra indagine o argomentazione» • Plotino, Enneadi, V.8.6., trad.it. Roberto Radice, Milano, Einaudi,2002, p.1359.

  23. Oralità primaria e secondaria • Oralità primaria rinvia al ruolo della parola prima che una società abbia adottato la scrittura si situa prima di ogni distinzione tra scritto e parlato. • Oralità secondaria si rapporta ad uno statuto della parola complementare a quello scritto come oggi lo conosciamo

  24. I tempi dell’oralità. In una società a oralità primaria la cultura si fonda sui ricordi degli individui e l’intelligenza è identificata con la memoria

  25. presso i Sumeri l’intelligenza era rappresentata come una testa dalle grandi orecchie • Mnemosine, figlia di Gaia ed Urano, era madre delle nove muse

  26. Bardi e Aedi erano coloro che imparavano a memoria ascoltando i loro antenati • Come e perché differenti tecnologie intellettuali danno origini a stili di pensiero diversi?

  27. Strategie mnemoniche in Società ad oralità primaria • Rappresentazioni riccamente intrecciate • Connessioni tra rappresentazioni metteranno soprattutto in gioco relazioni causa-effetto • Le frasi fanno riferimento a campi di conoscenza concreti e familiari per i membri delle società in questione, in modo da ricollegarli a schemi prestabiliti • Le rappresentazioni legate ai problemi di vita che coinvolgono personalmente i soggetti e carichi di emozioni

  28. Queste sono alcune caratteristiche del mito ( non secondarie del racconto) Levy nega la contrapposizione tra “pensiero magico” o “selvaggio” ed un pensiero oggettivo e razionale ( pensate alla tesi opposta di Ong)

  29. Walter J. Ong afferma che la scrittura configura la mente in maniera del tutto diversa dall'oralità creando una cultura nuova ed un nuovo modo di pensare • «a una cultura di tipo orale sono sconosciuti concetti come quello di figura geometrica, categorizzazione astratta, processi di ragionamento logico formale e di definizione, così come non le sono note descrizioni comprensive, o forme articolate di auto analisi, che derivano tutte non semplicemente dal pensiero, ma dal pensiero che si è dato forma di testo»[1]. [1] Ong W.J., Oralità e scrittura : la tecnologia della parola, il Mulino,Bologna,1970p.81.

  30. J.Goody, prendendo in esame il fenomeno dell'emersione della scrittura nella storia, delinea la nascita del pensiero analitico e della categorizzazione nel principio di linearità insito nella scrittura come processo comune a tutte le società

  31. Non possedendo strumenti di iscrizione, tranne la propria memoria a lungo termine, la drammatizzazione, personalizzazione e artifici narrativi sono fondamentali per preservare la perennità di un insieme di proposizioni in una cultura orale. • Memorie musicali-sensomotorie ausiliarie della memoria semantica

  32. I membri delle società senza scrittura non sono quindi irrazionali, perché hanno miti, poiché utilizzano strategie di codificazione ottimali che hanno a disposizione • “Platone avrebbe nostalgicamente ipostatizzato nelle sue idee gli schemi orali della memoria a lungo termine, nel momento che una nuova ecologia cognitiva fondata sulla scrittura cominciava a rovesciare” (Bolter)

  33. La lettura per l’uomo è un valore per l’aggregazione e la costruzione sociale del senso è un’attività sociale come afferma Darton un esempio era l’adunanza attorno al fuoco le veilèe in Francia e Spinnstube in Germania, uno leggeva e glia altri ascoltavano o leggevano a turno, ascolto e lettura erano fondamentali.

  34. Il libro è divorato dal lettore che da lettore implicito dall’autore diventa lettore implicito dell’editore, dato che la messa in stampa e la veste tipografica, la frammentazione del testo, rivoluziona le modalità di lettura corale e silenziosa verso il grande pubblico • Spazio editoriale più grande di quello dell’autore nella persistenza dell’oralità

  35. Momentanea divinità • Il mito caratteristico delle culture orali (forse non solo quelle o persistente Barth) secondo McLuhan persiste fin quando la letteratura non perverte il linguaggio dalla sua multidimensionalità , ogni parola prima era come affermato da Casirer una “momentanea divinità”, rivelazione per i preletterati

  36. La “civilizzazione” dà ai barbari o ai selvaggi “un occhio per un orecchio” (Gutenberg Galaxy) e oggi per McLuhan lotta con il mondo elettronico • Rivoluzione della stampa come rivoluzione industriale • processo di ripresa della tattilità, questo ritorno ai sensi minori fondamentali, dovuto allo sviluppo dei mass media • la testualità come agente strutturante e paradigma sociale è possibilità di emancipazione soprattutto in una società dove il lavoro viene diviso in maniera scientifica (Taylor)

  37. Circolarità e divenire • I miti e i riti sono conservati pressoché immutati nel susseguirsi delle generazioni (gesti e fatti – narrazione e racconto) • La trasmissione e la durata presuppongono un incessante movimento di ricominciamento e reiterazione (riconoscimento dell’identità)

  38. “La memoria dell’oralità primaria è totalmente incarnata nei canti, nelle danze, nei gesti di innumerevoli conoscenze tecniche” (Levy p.89) • L’oralità primaria persiste ancora oggi anche in comunità dominate dalla scrittura (Goody)

  39. Goody scontro di memorie collettive e individuali, a breve e lungo termine, etnica o artificiale • L’irriducibilità assoluta tra società con e senza scrittura è troppo radicale, la memoria fa parte della vita quotidiana • La memoria nella cultura orale è più creatrice che ripetitiva

  40. Ad un apprendimento di tipo automatico superficiale la cultura orale preferisce ad una rimemorizzazione esatta un’evocazione costante che preservi i segreti e le regole, gli uomini-memoria non sono i nostri insegnanti, piuttosto narratori.

  41. Schema evolutivo dei media secondo la percezione

  42. Radio Auditiva TV visuale stampa visuale-auditiva-tattile Manoscritto Internet Totale realtà virtuale

  43. Il manoscritto ha una posizione particolare nello schema piena di significato, poiché l’empatia e la partecipazione di tutti i sensi caratterizzava questo mezzo • Esteriorizzazione dell’intelligenza dei sensi

  44. Teilhard de Chardin coniò il termine noosfera, questa dimensione culturale che definisce il mondo dandogli la traccia umana • B. Russell ABC della realtività : crescere con un’idea non immaginarla, ma interiorizzarla • (accenno Kuhn)

  45. Uomo mezzo • Non c’è distinzione tra uomo e tecnica • Trascendentale storico ciò che struttura l’esperienza dei membri di una data collettività • Distinzione tra utensili e simboli, racconti, strutture …

  46. Un ‘entità può essere al tempo stesso oggetto di esperienza e fonte istituente, in particolare se ha a che fare con la tecnica • Paradosso delle vecchie tecnologie intrise di valori che costituiscono l’individuo contrapposte alle nuove • Condizionamento delle procedure materiali • Attraverso il computer noi percepiamo il mondo su un piano trascendentale • L’esperienza può essere strutturata attraverso il PC

  47. Azione come comunicazione • In una situazione di comunicazione ogni nuovo messaggio rimette in gioco il contesto e il suo senso • Noi comunicando agiamo sul mondo costruendolo e produciamo il contesto e le immagini del senso • La comunicazione precisa, ripara, trasforma, attraverso i messaggi il contesto condiviso

  48. Mondi e realtà immaginate • “Il testo è una pura trama di segni che rimandano ad altri segni” • Bisogna distinguere testualità(figlia della stampa e della modernità e la scrittura) • “tutti i testi elettronici sono auto sufficienti, nel senso che ogni elemento in essi presente rimanda esclusivamente ad altri elementi della rete” Bolter, J.D., Lo spazio dello scrivere. Computer, ipertesti e storia della scrittura, Vita e pensiero, Milano 1993 p. 247

  49. Non vi è segno senza mezzo • Libro intersezione di più relazioni • Rete dinamica di relazioni • Il lettore coopera con il mezzo (nuova forma di lettura, anche se sul ruolo della lettura ricordiamo i saggi di Darnton shock e vincoli culturali) • I segni non sono attivi solo nella mente del lettore, agente attivatore di segni nella macchina

  50. Comunità immaginate e comunità virtuali

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