1 / 28

EMERGENZE TRAUMATOLOGICHE

EMERGENZE TRAUMATOLOGICHE. TRAUMI DELLO SCHELETRO. CONTUSIONE FRATTURA. TRAUMA DIRETTO. DISTORSIONE LUSSAZIONE FRATTURA FRATTURA- LUSSAZIONE. TRAUMA INDIRETTO.

davina
Télécharger la présentation

EMERGENZE TRAUMATOLOGICHE

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. EMERGENZE TRAUMATOLOGICHE TRAUMI DELLO SCHELETRO

  2. CONTUSIONE • FRATTURA TRAUMA DIRETTO • DISTORSIONE • LUSSAZIONE • FRATTURA • FRATTURA- • LUSSAZIONE TRAUMA INDIRETTO

  3. I traumi dello scheletro sono molto fre-quenti soprattutto in caso di incidenti stradali, infortuni sul lavoro, infortuni sportivi ed in genere in tutte le cadute accidentali. • Le lesioni più importanti sono: • DISTORSIONE • LUSSAZIONE • FRATTURA

  4. DISTORSIONE • La distorsione e lo spostamento momen-taneo e violento di un osso, a livello del-la sua articolazione, dovuto all’esagera-zione di uno dei normali movimenti del-l’articolazione stessa. Come si manifesta: • Dolore violento e localizzato all’ar- ticolazione interessata dal trauma.

  5. Gonfiore immediato e progressivo per fuoriuscita di liquidi e di sangue. • I movimenti dell’articolazione col- pita sono dolorosi ma possibili. • COSA FARE: • Sospettare sempre una frattura e quindi recarsi in ospedale per acc- ertamenti.

  6. Mettere a riposo completo l’artico- lazione colpita, possibilmente in po- sizione sollevata. • Immergere subito l’articolazione in- teressata in acqua fredda ( almeno mezzora ). • Appena disponibile, applicare ghiac- cio per molto tempo ( ad intervalli per 48 ore ).

  7. Non applicare fasciature troppo strette ( aumentano il dolore ). • Non usare pomate ( soprattutto immediatamente dopo il trauma ). • LUSSAZIONI • Le lussazioni più frequenti sono: di spalla di gomito, di mandibola e dell’anca.

  8. COME SI MANIFESTA: • Dolore acuto e localizzato al momento della lesione che poi va diminuendo e diffondendosi a tutta la zona dell’arti- colazione colpita • Il dolore aumenta al minimo movimento • Impossibilità assoluta di usare l’articol. • Si modifica il profilo naturale dell’arti- colazione colpita, con presenza di rilievi e affossamenti che normalmente non so- no presenti.

  9. LUSSAZIONE E’ CARATTERIZZATA DA UNA PERDITA COMPLETA E IRREVERSIBILE DEI NORMALI RAPPORTI ARTICOLARI CLINICAMENTE:DEFORMITA’, ATTEGGIAMENTO OBBLIGATO DELL’ARTO, DOLORE, IMPOTENZA FUNZIONALE TRATTAMENTO: VA SEMPRE RIDOTTA AL PIU’ PRESTO POSSIBILE E MAI OLTRE LE 24 ORE SUCCESSIVAMENTE VA IMMOBILIZZATA

  10. DISTORSIONE

  11. LUSSAZIONE

  12. FRATTURE SONO CARATTERIZZATE DA UNA SOLUZIONE DI CONTINUO DI UN SEGMENTO SCHELETRICO POSSONO ESSERE CHIUSE ED ESPOSTE A SECONDA DELL’INTEGRITA’ DELLA SUPERFICIE CUTANEA EPIFISARIE, METAFISARIE E DIAFISARIE A SECONDA DEL LIVELLO DELLA FRATTURA ARTICOLARI ED EXTRARTICOLARI A SECONDA CHE INTERESSINO O MENO L’ARTICOLAZIONE

  13. FRATTURE • A SECONDA DELLA DIREZIONE • DELLA RIMA DI FRATTURA: • TRASVERSE; b) OBLIQUE; • c) OBLIQUO-SPIROIDI; d) CON TERZO FRAMMENTO; e) PLURIFRAMMENTARIE

  14. FRATTURE A SECONDA DELLO SPOSTAMENTO DEI FRAMMENTI: AD LATUS, AD LONGITUDINEM, AD AXIM, AD PERIPHERIAM

  15. FRATTURE CLINICAMENTE: DEFORMITA’, ATTEGGIAMENTO DELL’ARTO, DOLORE, TUMEFAZIONE, IMPOTENZA FUNZIONALE ALTRI SEGNI CLINICI DI CERTEZZA DELLA PRESENZA DI FRATTURA (DI CUI NON E’ CONSIGLIATA LA LORO RICERCA IN SENSO ASSOLUTO) SONO: CREPITIO OSSEO, DOLORE ACUTO E LOCALIZZATO, SI MODIFICA IL PROFILO NATURALE.

  16. COME SI MANIFESTA. • Dolore intenso e localizzato alla zona fratturata che aumenta al minimo mov. • Se si tratta di fratture degli arti, si nota spesso una posizione non naturale dell’- arto interessato dalla frattura. • Gonfiore e presenza di lividi e di soli- to piuttosto tardiva. • Se si tratta di una frattura esposta, sono visibili i monconi ossei nella ferita, in questo caso e spesso presente emorragia

  17. COSA FARE: • Lasciare l’infortunato nella posizione in cui si trova. Chiamare soccorso 118. • Ogni frattura, anche se solo sospetta, deve essere immobilizzata. • Devono essere immobilizzate, insieme al punto di frattura, anche le articola- zioni che precedono e che seguono la zona interessata per evitare che i mon- coni fratturati si possano spostare ris- chiando ulteriori lesioni a vasi e nervi

  18. Mettere il ghiaccio sul punto di frattura. • Se frattura esposta, proteggere la ferita con materiale pulito ( possi- bilmente garze sterili, MAI cotone NON usare alcool, se ce emorra- gia fermarla.

  19. PERICOLI DELLE FRATTURE: • Stato di shock. • Lesioni ai vasi sanguigni e ai ner- vi che si trovano vicino all’osso fratturato. • Lesioni agli organi interni ( nelle fratture al torace, bacino, cranio). • Infezioni ( frequenti nelle fratture esposte ).

  20. TRAUMI ALLA COLONNA VERTEBRALE La colonna vertebrale e formata dall’insieme delle vertebre; questa struttura ossea ha fondamental-mente due compiti: • Permettere la stazione eretta, il movimento ed il cammino. • Proteggere le strutture nervose contenute nel canale midollare.

  21. La frattura della colonna vertebrale e quindi uno tra i più gravi traumi dello scheletro. Una frattura in questa parte dell’organismo, infatti, compromette sempre, in modo più o meno importante, una delle funzioni della colonna, cioè il mantenimento della stazione eretta ( stare in piedi, piegarsi ecc.. ) inoltre, se la frattura provoca lo spostamento di qualche frammento di osso all’interno del canale midollare, si instaura una

  22. Lesione del midollo spinale e, di conseguenza, una perdita della sensibilità e della capacità di movimento di una parte dell’organismo. ( esattamente della parte che si trova al di sotto del punto di lesione del midollo spinale ).

  23. COME SI MANIFESTA: • Dolore alla colonna vertebrale. • Perdita completa o parziale del movimento. • Perdita della sensibilità. • Perdita della capacità di controlla- re l’emissione di feci e urine

  24. BISOGNA SEMPRE SOSPETTARE UNA LESIONE ALLA COLONNA SE L’INFORTUNATO: • Ha subito un trauma violento alla schiena • E caduto dall’alto • E stato coinvolto in un incidente stradale • Lamenta dolori alla schiena in seguito a trauma • Lamenta formicolio, scosse elettriche o sen- so di caldo o freddo soprattutto alle estre- mità degli arti in seguito a trauma.

  25. COSA FARE: • Chiamare soccorso ( 118 ) • Fondamentale e impedire qualsiasi movim- ento della colonna vertebrale • Immobilizzare la testa così come si trova, con le proprie mani, e mantenerla immo- bile fino all’arrivo dei soccorsi nulla deve essere messo sotto la testa • Coprire l’infortunato con una coperta • NON dare da bere • NON muoverlo dalla posizione in cui si trova

  26. DOMANDE?

More Related