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L’ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE STRATEGICA DELLE BANCHE. L’evoluzione del sistema bancario. Fino al 1970 : le banche indirizzavano i loro sforzi all’incremento della raccolta di fondi, all’ampliamento della zona operativa e allo sviluppo di attività creditizie.
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L’evoluzione del sistema bancario • Fino al 1970: le banche indirizzavano i loro sforzi all’incremento della raccolta di fondi, all’ampliamento della zona operativa e allo sviluppo di attività creditizie. • Oggi: le banche hanno modificato radicalmente sia la forma giuridica, sia la forma organizzativa,commerciale e tecnologica. E’ mutato il quadro generale di riferimento, nel quale si svolge l’attività bancaria.
I fenomeni che caratterizzano il quadro generale di riferimento sono: • Il ristagno dell’intermediazione bancaria tradizionale • L’inasprirsi della concorrenza interna • L’unificazione monetaria • L’evoluzione delle tecniche di commercializzazione delle operazioni e dei servizi finanziari Imprese Ricercano nuove strategie finanziare per affrontare opportunità e minacce per il proprio business Banche Risparmiatori Offrono nuovi prodotti-servizi Per affrontare la concorrenza interna ed esterna al sistema bancario Domandano nuovi prodotti-servizi In seguito alla diminuzione del rendimento delle attività finanziarie Mercati finanziari Ricercano più specializzazione Per affrontare la concorrenza tra i mercati
Gli aspetti organizzativi e giuridici delle banche • La tendenza delle banche è di frazionare i rischi connessi all’esercizio del credito: pertanto ogni banca, cerca di ampliare e diversificare la clientela. Per questa ragione le banche sono imprese divise per luoghi (sede centrale, sedi secondarie, succursali, agenzie) • Ogni banca può scegliere la propria configurazione organizzativa, rispettando il disegno strategico che si prefigge di raggiungere. • Esistono diversi modelli organizzativi, i cui estremi sono: la banca universale e il gruppo plurifunzionale
La banca universale è un ente creditizio che raccoglie fondi e concede finanziamenti in ogni forma e con scadenze diverse, opera in tutti i settori del mercato dei capitali e fornisce un’ampia gamma di servizi di consulenza e d’intermediazione • Per gruppo plurifunzionale si intende un sistema coordinato di società specializzate in determinati servizi creditizi e finanziari, governato da una società capogruppo che svolge funzione di pianificazione strategica dell’intero gruppo
Sotto il profilo organizzativo le banche ricercano maggiori dimensioni, in grado di assicurare loro efficienza gestionale • La ricerca di maggiori dimensioni spinge alle concentrazioni bancarie, che si attuano mediante le fusioni tra banche. • In altri casi si verificano aggregazioni di gruppi già esistenti con la formazione di nuovi gruppi bancari di maggiori dimensioni. • Queste aggregazioni possono assumere la forma organizzativa di tipo federale. • Questo modello è particolarmente idoneo quando si vuole coniugare la maggiore dimensione con i vantaggi del radicamento nel territorio delle banche originarie assorbite nel gruppo.
In un prossimo futuro però le banche si indirizzeranno verso una maggiore specializzazione e una più marcata differenziazione. • Si sta affermando anche in Italia il modello organizzativo di tipo divisionale tipico delle banche di grandi dimensioni che operano su più mercati e che offrono un mix differenziato di prodotti e servizi. Tre fenomeni recenti dimostrano questa tendenza: • l’outsourcing: il 20-30% delle attività bancarie viene esternalizzata • L’unbunding: la crescente separazione tra produzione e distribuzione • Il networking: accordi commerciali, joint venture, forme consortili, alleanze e sistemi di pagamento.
Esistono delle regole generali per l’impostazione organizzativa dei singoli uffici: • Ogni operazione bancaria deve essere soggetta a controllo • Ogni operazione deve essere conclusa attraverso almeno due uffici • Ogni persona deve svolgere compiti chiaramente indicati e delimitati L’applicazione di tali regole comporta un’articolazione in due settori: • Front-office: ossia la parte a diretto contatto con la clientela (l’attuale strategia bancaria tende a potenziarlo) • Back-office: ossia la parte non a contatto con la clientela e nel quale occorre personale tecnicamente molto preparato.
Le banche più sensibili all’innovazione hanno studiato un nuovo lay-out per le loro dipendenze, cercando soluzioni gradite ai clienti e rispondenti al gusto moderno dell’arredamento. I progetti di rinnovo degli ambienti suddividono le dipendenze in tre categorie: • Gli sportelli classici nei quali oltre a un potenziato front-office rimane un ampio back-office con molte attrezzature in grado di svolgere anche il lavoro di altre dipendenze • Gli sportelli leggeri nei quali prevale il self-service con la presenza di poco personale. (le apparecchiature informatiche permettono al pubblico di effettuare innumerevoli operazioni o di ottenere semplicemente informazioni) • Le agenzie-salotto nelle quali l’ambiente moderno e confortevole mette il cliente a proprio agio.
Sotto l’aspetto giuridico le banche possono assumere le seguenti forme: a) Società per azioni con capiale sociale minimo di 6,3 milioni di euro; b) Società cooperative per azioni a responsabilità limitata articolate in: 1) banche popolari con capitale sociale minimo di 6,3 milioni di euro diviso in azioni del v.n. non inferiore a 2 euro. La legge per questo tipo di banche prevede: • La destinazione di almeno il 10% degli utili netti alla riserva legale • Un numero minimo di soci non inferiore a 200 • Un voto a ogni socio, prescindendo dal numero di azioni possedute • I soci non possono detenere un numero di azioni superiore allo 0,50% del capitale sociale. 2) banche di credito cooperativo con capitale sociale minimo di 2 milioni di euro diviso in azioni del v.n. compreso tra 25 e 500 euro. La legge per questo tipo di banche prevede: • Un numero minimo di soci non inferiore a 200 • Un voto a ogni socio, prescindendo dalle azioni possedute • Ogni socio non può detenere un numero di azioni per un v.n. complessivo superiore a 50.000 euro • I soci devono avere un legame con il territorio dove ha sede la banca • Il reddito netto deve essere destinato per almeno il 70% a riserva legale e un ulteriore quota ai fondi mutualistici per lo sviluppo e la promozione della cooperazione.
L’espansione territoriale delle imprese bancarie Il TUB afferma che le banche italiano possono stabilire succursali non solo nel territorio italiano, ma anche in quello degli altri Stati comunitari e possono stabilire succursali in uno Stato extracomunitario previa autorizzazione della Banca d’Italia. La Banca d’Italia nega l’autorizzazione quando, dalla verifica delle condizioni, non risulti garantita la sana e prudente gestione. La divisione per luoghi permetta alla banca di agire con le proprie dipendenze operative in località caratterizzate in modo diverso e con clienti numerosi e diversificati. Molte operazioni danno luogo a incassi e pagamenti su piazze ove la banca non ha propri sportelli, è quindi necessario che la banca allacci rapporti di corrispondenza con altre banche. Questi rapporti permettono alla banca di realizzare la provvista fondi derivata,cioè il rifinanziamento. La maggior parte delle banche tende a far sentire la propria presenza anche all’estero. Tale presenza può essere realizzata penetrando nelle piazze straniere in via indiretta o diretta.
La penetrazione indiretta viene attuata con: • Rapporti di corrispondenza con banche estere • Accordi di collaborazione, che fanno nascere dei club interbancari resi noti al grande pubblico attraverso la pubblicità • Uffici di rappresentanza che non possono svolgere operazioni bancarie, ma la cui attività si limita alla promozione e al mantenimento di contatti con banche e imprese del paese ospitante. La penetrazione diretta viene attuata con: • La creazione di join venture vale a dire società concepite per la realizzazione e la collaborazione su scala internazionale • L’acquisto di partecipazioni di minoranza in banche estere • L’acquisto di partecipazioni di controllo in banche estere • La creazione di una società affiliata • La creazione di una succursale all’estero
La gestione bancaria La gestione bancaria deve essere rivolta al conseguimento dei seguenti obbiettivi: • Operare in condizioni di liquidità: riguarda l’equilibrio finanziario e deriva dal fatto che la banca opera prevalentemente con fondi ricevuti in deposito e deve mantenersi sempre in grado di far fronte alle richieste di rimborso e agli altri pagamenti • Mantenersi in stato di solvibilità: riguarda l’equilibrio patrimoniale che tende a conservare il valore delle attività superiore a quello delle passività al fine di permettere alla banca di assolvere alle proprie obbligazioni in caso di liquidazione • Conseguire un reddito adeguato e soddisfacente: riguarda l’equilibrio economico e richiede che il risultato economico della gestione bancaria sia positivo per permettere non solo la remunerazione del capitale investito ma il potenziamento dell’attività attraverso l’autofinanziamento.
Le norme tecniche di gestione bancaria La liquidità di un’impresa è l’attitudine a fronteggiare immediatamente e senza perdite i propri impegni • aspetto finanziario:la capacità di soddisfare le obbligazioni con la massima prontezza • aspetto economico: richiede che tale assolvimento d’impegni avvenga senza recar danno allo svolgimento dell’attività. La gestione della liquidità consiste nel dare a una parte dei fondi raccolti un invenstimento che garantisca in ogni momento i mezzi necessari a conservare in equilibrio la tesoreria.
Le riserve di liquidità servono per fronteggiare le richieste di rimborso o di pagamento. Si possono dividere: • Riserve di prima linea: costituite da attività utilizzabili immediatamente e senza oneri di trasformazione • Riserve di seconda linea: costituite da attività il cui utilizzo richiede un certo tempo e un costo o una possibile perdita in caso di trasformazione in denaro. La banca deve costantemente ricercare un equilibrio temporale tra le operazioni di raccolta e quelle di impiego fondi. Per la banca è indispensabile frazionare i rischi mediante una distribuzione dei mezzi raccolti tra un ampio e diversificato numero d’impieghi. La regola che permette il frazionamento ha diversi aspetti: • Contenimento dei fidi: concedere prestiti limitati a un numero ampio di soggetti • Eterogeneità della clientela: operare con imprese appartenenti a settori diversi in modo da compensare eventuali difficoltà di settore con l’espansione e la prosperità altrui • Estensione territoriale dell’attività:agire su aree sempre più vaste
I rischi nell’attività bancaria L’esercizio del credito è soggetto al rischio d’impresa, ossia alla possibilità di subire perdite. • I rischi finanziari: riguardano gli andamenti delle entrate e delle uscite • I rischi economici: gravano sulla redditività della banca (rischio d’insolvenza, rischio di anelasticità economica) • I rischi d’instabilità: sono provocati da oscillazioni di tassi d’interesse, quotazioni dei titoli e quotazione delle valute straniere. • Rischi diversi: provocati da eventi straordinari
L’orientamento strategico delle imprese bancarie • In principio le banche avevano un orientamento verso il mercato • Successivamente questo s’è sostituito con un orientamento al cliente Di conseguenza le banche devono: • Concentrare i propri sforzi nelle aree di attività retail e private (famiglie e piccole imprese) • Ampliare e diversificare la gamma dei prodotti/servizi • Espandere la rete distributiva • Ristrutturare i propri modelli organizzativi • Ridurre e razionalizzare il personale back-office • Gestire le risorse umane con una visione diversa
L’elemento chiave per migliorare la qualità e i valore dei servizi offerti dalle banche si trova nella fidelizzazione della clientela. Questa è attuata attraverso: • L’attenzione alle famiglie e alle piccole imprese • La diffusione capillare degli sportelli bancari • La diversificazione e l’ampliamento di prodotti e servizi finanziari • La riorganizzazione interna
L’informazione tecnologica • Gli investimenti che le banche effettuano nell’informazione tecnologica rappresentano uno strumento efficace per il raggiungimento delle fidelizzazione della clientela. • L’automazione aperta al pubblico si è concretata nell’installazione di sportelli automatici che in principio svolgevano solo da distributori di banconote, ma successivamente sono stati perfezionati permettendo di fornire numerosi altri servizi. • I telepagamenti. I titolari di tessere Bancomat possono utilizzare i POS, cioè terminali situati presso i punti vendita al dettaglio. • Le carte intelligenti (smart card) sono utilizzabili non solo nel settore bancario ma anche per usufruire di prestazioni di natura molto varia
Il marketing bancario e la qualità totale • Le banche sono imprese orientate alla clientela e si propongono di soddisfare i loro bisogni e le loro aspettative. • Lo sviluppo delle attività bancarie è oggi affidato a fattori che costituiscono il marketing-mix dal quale deriva l’immagine della banca. • I servizi che la banca offre non devono essere considerati solo sotto l’aspetto della redditività diretta, ma devono essere visti nel quadro unitario della gestione bancaria, con tutta la loro carica promozionale. • La banca da un lato deve gestire il rapporto con il proprio pubblico seconda una logica globale, dall’altro deve dimostrarsi sensibile alle differenze esistenti tra i diversi segmenti del proprio mercato per consentire una gestione efficiente della relazione con il cliente • Al fine d’informare e mantenere i vecchi clienti e acquisirne dei nuovi le banche ricorrono largamente alla pubblicità • Le banche si sono inserite largamente nel settore delle sponsorizzazioni patrocinando spettacoli, attività sportive e manifestazioni di vario genere con lo scopo di mettere in mostra la propria denominazione. • Il finanziamento di iniziative culturali procura alle banche prestigio e un positivo ritorno d’immagine • Il livello di qualità del servizio bancario è espresso dal grado di appagamento delle aspettative del cliente.
La qualità totale è rivolta ad assicurare alla banca il continuo miglioramento manageriale e operativo e il perdurare nel tempo delle condizioni di eccellenza. • Alcuni anni fa, l’ABI ha proposto alle banche un documento contenente una serie di indicazioni rivolte a garantire la soddisfazione della clientela (norme ISO)