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Ricerca ed elaborazione al computer a cura di Adriana Ronco Villotta

Storia degli Occhiali. Ricerca ed elaborazione al computer a cura di Adriana Ronco Villotta. Gli occhi rivelano lo stato di salute fisica, le emozioni, i tratti caratteriali, la personalità e perfino i pensieri. I saggi dell’antichità avevano definito gli occhi come le "finestre dell’anima".

dianne
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Ricerca ed elaborazione al computer a cura di Adriana Ronco Villotta

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Presentation Transcript


  1. Storia degli Occhiali Ricerca ed elaborazione al computer a cura di Adriana Ronco Villotta

  2. Gli occhi rivelano lo stato di salute fisica, le emozioni, i tratti caratteriali, la personalità e perfino i pensieri.

  3. I saggi dell’antichità avevano definito gli occhi come le "finestre dell’anima".

  4. Gli occhi contengono le immagini del corpo, della mente e rappresentano un riflesso dello spirito, con gli occhi vediamo il mondo esterno, ma se guardiamo negli occhi profondamente una persona, possiamo vedere anche il riflesso della sua anima

  5. Gli occhiali sono dispositivi ottici costituiti da due lenti trasparenti e da una montatura di vario materiale che servono a correggere i difetti della vista o a proteggere gli occhi dal riverbero solare, dal vento, dalla polvere.

  6. Il problema di correggere la vista li problema di correggere i difetti della vista appartiene ad epoca remota, «quando il vetro non servì solo ad abbellire mense di ogni ceto o conservare meglio e più a lungo i cibi ma divenne fonte di ispirazione per naturalistI: filosofi‘ e media] contribuendo in modo decisivo al progresso scientifico».! Pare infatti che i primi studi di ottica risalgano ad alcuni secoli prima di Cristo. Già nel Palazzo di Sargon II (VIII sec. a.C.), re dell'Assiria dal 721 al 705, fu rinvenuta una lente di cristallo di rocca convessa che ingrandiva notevolmente conservando un'ottima messa a fuoco.2 Nel V secolo a.C. le qualità del vetro furono ben chiare oltre ai filosofi anche ai medici i quali lo utilizzavano per cauterizzare le ferite. Plinio il Vecchio racconta che l'imperatore romano Nerone usava uno smeraldo, come monocolo, per guardare meglio i giochi del Circo Massimo «...Nero princeps gladiatorium pugnas spectabat in smarag-do») Al British Musem di Londra si conserva una lente concava, di età romana, usata a quel tempo per correggere la ffilOO1a.

  7. il filosofo e commediografo greco Aristofane (450-388 a C.) sapeva che il vetro poteva essere utilizzato come lent( focale. Egli, nella commedia "Nuvole", andata in scenper la prima volta durante le Grandi Dionisiache del 423 consigliava al filosofo Socrate di sciogliere la cera, dell( tavolette di legno in cui era il testo di un decreto, mediano te una lente di cristallo opportunamente collocata al sole Fra le opere di Euclide, vissuto nel terzo secolo a.C., merita di essere ricordata L'Ottica, interamente dedicata una teoria geometrica della visione, secondo la quale l'occhio emette raggi che attraversano lo spazio fino a giungere agli oggetti; tale teoria si contrapponeva alla dottrina d:Aristotele secondo la quale una sorta di azione si trasmetteva attraverso un mezzo in linea retta dall'oggetto all'occhio. Uno degli obiettivi di questa opera era quello d:combattere il concetto epicureo secondo il quale le dimensioni di un oggetto erano quelle che apparivano all~

  8. nell'antica Cina esistevano lenti chiamate occhiali, che tuttavia si riteneva aiutassero gli ipovedenti grazie alle energie immaginarie dello "Yoh Shui".

  9. Il filosofo greco Aristofane sapeva che il vetro poteva essere utilizzato come lente focale, Tolomeo circa 150 anni dopo Cristo scopriva alcuni fondamentali fenomeni ottici che si ripetevano con regolarità per quanto riguardava la rifrazione della luce e scriveva trattati esaurienti al riguardo,

  10. Nelle civiltà antiche più avanzate fino ai romani non vi erano occhiali. Marco Tullio Cicerone scriveva al suo amico Attico - Cicerone era uno dei maggiori scrittori e statisti di Roma, morto nel 43 a.C.- che in vecchiaia non riusciva più a leggere e doveva farsi recitare ad alta voce ogni cosa dagli schiavi.

  11. Plinio riferiva che Nerone assisteva ai giochi dei gladiatori guardando attraverso uno smeraldo. Queste pietre preziose colorate servivano a rendere più confortevole la visione grazie al filtro colorato, più che migliorare effettivamente la capacità visiva.

  12. Così non è del tutto sicuro che il dottore della chiesa Sofronio Eusebio Girolamo, vissuto fra il 340 e il 420 d.C., fu veramente l'inventore degli occhiali. Sono numerosi i quadri nei quali egli viene raffigurato con il leone, un teschio e un paio di occhiali. Da allora è considerato il patrono degli occhialai.

  13. Le conoscenze di ottica nei tempi antichi – quando erano già stati compiuti esperimenti con sfere di vetro colme di acqua ma senza utilizzarle come strumenti ottici - venivano sfruttate da molti scienziati come base per le loro ricerche sulla luce e l’effetto della rifrazione.

  14. Tuttavia, fu soltanto nell’XI secolo che Abu Ali al-Hassan ibn al-Haitham (965-1039), matematico, fisico e astronomo arabo noto in occidente come Alhazen, scrisse il suo importante trattato di ottica intitolato “Kitab-al-Manazir” (Opticae Thesaurus). Questa opera conteneva le prime leggi della rifrazione e sull’angolo di incidenza e di riflessione.

  15. I monaci del Medioevo inventarono, in base alle teorie del matematico arabo Alhazen (intorno al 1000 d.C.) la cosiddetta "pietra di lettura". Questa consisteva per lo più di cristallo di rocca, oppure della cosiddetta pietra dura, aveva forma semisferica e ingrandiva la scrittura. Come pietra dura fu utilizzato il trasparente berillio.

  16. Per la prima volta, un segmento sferico di vetro venne descritto come strumento utile per ingrandire un oggetto. Dopo che la sua opera fu tradotta in latino, le sue teorie vennero messe in pratica dai monaci nel XIII secolo che progettarono lenti piano-convesse da collocare sopra i loro manoscritti per aiutarli nella lettura dei testi. La conoscenza di Alhazen nel settore ottico venne diffusa in tutta Europa principalmente per opera dei francescani. Vennero prodotte e usate le prime “pietre da lettura”, che erano fatte di quarzo o berilio – quest’ultimo rappresenta tra l’altro la radice del termine moderno in lingua tedesca per indicare gli occhiali, “Brille”.

  17. Nel corso del XII secolo si conoscevano solo alcuni sistemi di ingrandimento che derivavano da semplici pezzi di vetro concavi o convessi che non davano un’immagine reale delle cose, tanto che non erano apprezzati in quanto distorcevano le immagini reali.

  18. Le prime testimonianze documentate sull’uso delle lenti come correzione della vista arrivano dall’Europa del XIII secolo. Pare infatti che venissero usati dai monaci durante il Medioevo per le trascrizioni degli antichi libri.

  19. Il primo a descrivere l’uso delle lenti per migliorare la vista fu Ruggero Bacone nel 1262. Egli fece alcuni esperimenti con le lenti e gli specchi e descrisse i principi del riflesso e della refrazione. Iniziò così a scrivere gli effetti dei suoi esperimenti.

  20. Ruggero Bacone nel 1250 circa forniva la prova che gli ipovedenti potevano tornare a leggere le lettere grazie a lenti molate, ma ci vollero ancora 300 anni perché Snellius, fra il 1600 e il 1620, formulasse le leggi della rifrazione.

  21. Ruggero Bacone era ben visto e protetto dal Papa Clemente IV, ma quando il Papa morì egli dovette continuare in segreto i suoi studi. Venne scoperto, accusato di eresia e imprigionato. Quando uscì di prigione continuò gli esperimenti. Le lenti divennero occhiali circa 20 anni più tardi. La loro invenzione viene attribuita ad Alessandro Spina, nel 1280.

  22. Mentre nel 1268 Ruggero Bacone fece il primo commento di cui si abbia testimonianza sull’uso di lenti per fini ottici, il primo accenno in Germania non si trova in un trattato scientifico ma nella poesia di un menestrello medievale, Albrecht von Scharfenberg.

  23. La “pietra da lettura” si trasformò nel corso dei 50 anni successivi in una lente biconvessa che ora veniva tenuta più vicina all’occhio.

  24. A Venezia si usò del vetro trasparente per la prima volta insieme a un tipo di montatura che era unita tramite un chiodino. Erano nati i primi occhiali con montatura a rivetto.

  25. Svelare il segreto della fabbricazione degli occhiali era un reato che a Venezia prevedeva la pena capitale, ma nonostante tutto i domenicani riuscirono ben presto a continuare a svolgere ricerche nel settore dell’ottica dal momento che la lettura e la scrittura erano ancora prevalentemente due prerogative degli ordini religiosi.

  26. Allora solo i soffiatori di vetro di Venezia erano capaci di produrre vetro bianco. Dalle officine del vetro della celeberrima isola veneziana di Murano vennero anche le prime lenti molate, inizialmente pensate per un solo occhio. Verso la fine del XIII secolo a qualcuno venne l'idea di inserire due pezzi di vetro molato in un telaio di legno o corno e di creare uno strumento unico.

  27. Possedere un occhiale nel Medioevo equivaleva ad acquisire lo status di persona sapiente e dotta. Dovettero poi passare ancora molti secoli prima di arrivare al 1850 circa, quando gli occhiali assunsero la forma che oggi conosciamo.

  28. Gli occhiali erano interpretati come un segno di istruzione, raffinatezza e maturità. Erano oggetti molto preziosi e spesso venivano mostrati nei dipinti dell’epoca. Gradualmente lo status degli occhiali iniziò a diminuire. La loro diffusione divenne anche fonte di sfiducia e di ironia perché i diversi difetti della vista esistenti stavano a dimostrare che questi strumenti non potevano assicurare una vista migliore a tutti.

  29. Till Eulenspiegel (un imbroglione del Trecento reso popolare nella letteratura tedesca del Cinquecento) indossava gli occhiali per parodiare chi li portava.

  30. La prima testimonianza iconografia di occhiali è l'affresco che si trova nella sala del Capitolo dei Domenicani presso il seminario vescovile attiguo a Chiesa di San Nicolò di Treviso. Tutta la sala è opera di Tommaso da Modena che ha rappresentato 40 domenicani intenti in varie occupazioni. Tra questi il cardinale Ugo di Provenza che indossa un paio di occhiali. L'opera è datata 1352 ed è considerata la prima rappresentazione storica degli occhiali!

  31. Tommaso da modena - 1352

  32. Nel corso del tempo le montature iniziarono a essere costruite con materiali preziosi come oro, argento, corno e avorio. Si cercò di adattarle alle diverse caratteristiche fisionomiche e di renderle più o meno ampie per mezzo di piccole cerniere. Alla fine del Quattrocento si producevano strumenti ottici più comodi in cuoio. Poi, per i due secoli successivi si usarono il corno, la stecca di balena o il metallo.

  33. Dopo che Johannes Gutenberg ebbe inventato la stampa a caratteri mobili, la richiesta di occhiali crebbe rapidamente. Si svilupparono diversi centri di produzione di occhiali al di fuori di Venezia e delle Fiandre. Nel Quattrocento l’arte della fabbricazione degli occhiali fece il suo ingresso in Germania, prima a Francoforte e poi anche a Strasburgo e Norimberga.

  34. Jan van Eyk - 1436

  35. Un’altra pietra miliare nell’evoluzione degli occhiali alla fine del Quattrocento fu l’invenzione della lente convessa per correggere la presbiopia. • Per rendere gli occhiali più comodi da indossare, venivano legati alla testa o a una striscia attorno alla fonte tramite nastri, cordine o cinghie. Anche gli occhiali senza montatura, le cui lenti sono provviste di fori sui lati, hanno una lunga tradizione. Erano dotati di lacci che venivano legati alle orecchie o a un berretto.

  36. Papa leone X e due cardinali - 1518 – raffaello -museo degli uffizi a firenze

  37. Per fermare meglio le montature sul naso, nel Cinquecento furono sviluppate delle stanghette elastiche e anche dei cuscinetti, i predecessori degli odierni supporti che poggiano sul naso.

  38. Un grande aiuto ci viene dalle raffigurazioni pittoriche e dai dipinti delle culture antiche, che si sono conservati fino ad oggi. Nei loro quadri a carattere religioso molti pittori del XV secolo raffiguravano i personaggi con occhiali. Infatti nei quadri veniva riprodotto il modo di vivere e gli oggetti di uso comune nell'età loro contemporanea, e ciò oggi fornisce a noi una serie di importanti indicazioni.

  39. Tuttavia l’uso degli occhiali si diffuse, soprattutto in Inghilterra, nel XVII secolo. Infatti in questo periodo vi furono delle pubblicazioni da parte dell’astronomo Johannes Kepler che svolse degli studi e fornì degli scritti in cui spiegava l’uso corretto delle lenti e soprattutto la differenza tra lenti concave e lenti convesse.

  40. Mentre la fabbricazione di occhiali era fiorente in Germania nel Seicento, le rigide regole delle corporazioni del settore in questo Paese comportarono nel contempo un arresto dell’evoluzione. Ben presto l’attenzione si spostò sulla produzione di occhiali a basso costo, sempre più a spese della qualità. Le lenti non venivano più molate ma create in una specie di stampo. Invece di artigiani specializzati si ricorreva a operai non specializzati. • In Inghilterra gli occhiali venivano venduti da ottici del posto fin da tempi molto antichi, mentre in Italia e Germania erano gli ambulanti a venderli.

  41. Nel 1780 Benjamin Franklin inventò le lenti bifocali, mentre alla fine dell’800 furono inventate le prime lenti a contatto per opera del tedesco Adolf Eugen Fick.

  42. Nel Seicento e nel Settecento gli occhiali erano accettati e desiderati dalle classi medie e inferiori ma non a corte. Anche se Goethe era miope e usava un monocolo e un paio di occhiali a forbice, non nascondeva la sua avversione per gli occhiali. Anche di Napoleone Bonaparte si sa che portava gli occhiali: indossava un “binocolo” di madreperla con una montatura d’oro tempestata di cristalli.

  43. I primi occhiali erano costituiti da due lenti unite insieme e venivano tenute vicino agli occhi con le mani e non si portavano in modo continuativo. Man mano vennero migliorate, quindi le lenti erano tenute insieme da una molla che dava la possibilità di tenerli sul naso.

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