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TEORIA DELL’EVOLUZIONE Charles Darwin . Darwin, a 22 anni, partì per una spedizione scientifica nel Sud - America; . S fruttò questa esperienza per fare ampie e sistematiche osservazioni, che gli consentirono di spiegare la diversificazione spaziale del mondo vivente.
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Darwin, a 22 anni, partì per una spedizione scientifica nel Sud - America;
Sfruttò questa esperienza per fare ampie e sistematiche osservazioni, che gli consentirono di spiegare la diversificazione spaziale del mondo vivente.
Al suo rientro Darwin rielaborò i suoi appunti presi nei 5 anni di viaggio. Utilizzò la selezione artificiale, che non era altro che un tipo di riproduzione forzata, per affermare i concetti della sua teoria.
Darwin costruisce la sua teoria prendendo spunto dalle conoscenze biologiche, geologiche, paleontologiche ed economico-sociali del suo tempo. Tra l’altro, molte idee sull’origine di nuove specie erano già state anticipate, nel 1855 e 1858, da Wallace, sostenitore poi del darwinismo. Alfred Russel Wallace
La teoria di Darwin ebbe un impatto senza precedenti sul pensiero di metà Ottocento. Essa non solo sostituì la teoria dell’immutabilità delle specie, ma costrinse l’uomo a ripensare la sua concezione del mondo e di se stesso e sollevò profonde questioni generali.
La formazione di nuove specie è senza dubbio l’idea fondamentale della teoria darwiniana. Bastano piccole differenze territoriali che rendono possibile la speciazione.
Nelle aree continentali possono essere sufficienti altri meccanismi come la differenziazione della stagione o del comportamento riproduttivi.
LA TEORIA DELL’EVOLUZIONE DARWINIANA E’ BASATA SU 6 PUNTI PRINCIPALI:- • VARIABILITA’ DEI CARATTERI • EREDITARIETA’ DEI CARATTERI INNATI • ADATTAMENTO ALL’AMBIENTE • LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA • SELEZIONE NATURALE • ISOLAMENTO GEOGRAFICO
Gli individui si differenziano per varie caratteristiche che determinano la realizzazione di una selezione naturale o artificiale. VARIABILITA’ DEI CARATTERI
Se tutti gli individui di una popolazione fossero tutti identici tra loro, non ci potrebbe essere una scelta dei caratteri più favorevoli.
Darwin,al contrario di Lamark, sosteneva che le caratteristiche che ogni individuo ha sono ereditari. EREDITARIETA’DEI CARATTERI INNATI
Per esempio se un uomo nel corso della sua vita sviluppa i muscoli, suo figlio non nascerà con essi.
ADATTAMENTO ALL’AMBIENTE Gli individui di una specie hanno diverse possibilità di adattamento all’ambiente. Gli esseri viventi nel tempo modificano le loro strutture e i loro comportamenti in base al’ambiente in cui vivono.
Per esempio il corpo dei cetacei presenta una forma idrodinamica e arti adatti al nuoto.
LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA Inoltre Darwin capì che gli individui di una popolazione o di un gruppo sono in competizione fra loro per le risorse naturali. Questa lotta per la sopravvivenza crea una selezione naturale.
Molti insetti depongono ogni giorno migliaia di uova e gran parte di esse vengono distrutte ancor prima di schiudersi
Il meccanismo della selezione naturale determina la sopravvivenza ed il successo riproduttivo degli individui che portano i caratteri maggiormente adattativi. Essi sono ereditabili da una generazione all’altra. SELEZIONE NATURALE
Per esempio gli animali che hanno più abilità a cacciare sono quelli che sopravvivranno di più.
ISOLAMENTO GEOGRAFICO La speciazione avviene in milioni di anni; nel corso di questo tempo le diverse caratteristiche portano all’isolamento riproduttivo. Esso può essere favorito dall’isolamento geografico.
Contemporaneo di Darwin fu Gregor Mendel,un abate cecoslovacco, che si dedicò allo studio dei meccanismi che regolano la trasmissione dei caratteri ereditari. Mendelinviò a Darwin una lettera con le sue conclusioni che completavano e spiegavano perfettamente le ipotesi avanzate da Darwin.
Darwin, però, non aprì mai la lettera inviata da Mendele dovettero passare molti anni perché le conclusioni dei due grandi scienziati fossero collegate.
Oggi la sua idea è quasi totalmente accettata. Darwin non era in grado di spiegare a cosa fosse dovuta la variabilità dei caratteri, né in base ai quali essi si trasmettono di generazione in generazione.
Grazie a Tutti Virginia, Arianna, Maxime e Chamce