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Le Esposizioni

Le Esposizioni. Lezione del corso di Storia della Tecnologia 21/04/2008 Filippo Nieddu. L’idea di esposizione.

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  1. Le Esposizioni Lezione del corso di Storia della Tecnologia 21/04/2008 Filippo Nieddu

  2. L’idea di esposizione • Le esposizioni sono insediamenti territoriali adibiti alla pubblicizzazione delle tecnologie e delle merci, alla loro affermazione nei rapporti di potere della società e nella vita quotidiana. • Prodotto tipicamente ottocentesco, discendono dalla prima rivoluzione industriale, ma pure dai valori socioeconomici e simbolici della piazza-mercato, della festa, delle grandi fiere. • Le esposizioni sono aree di sperimentazione ed espansione dei dispositivi necessari al rapporto tra acquirente e consumi – réclame, attrazioni, vetrine, grandi magazzini – che improntano di sé l’evoluzione del marketing anche nel Novecento.

  3. Le prime esposizioni – la Francia • Nel 1791 in Francia furono abolite le regole delle corporazioni, che molto intralcio avevano causato allo sviluppo delle attività produttive. • In quegli anni erano state fondate istituzioni quali l’Ecole Polytechnique, il Conservatoire des Arts et Métiers, il Bureau des Longitudes. • La prima esposizione nazionale dei prodotti dell’industria francese – voluta dallo Stato – ha luogo nel 1798, e il suo significato è anzitutto politico, come segno di opposizione alla predominanza industriale raggiunta dall’Inghilterra. • A Parigi tra il 1798 e il 1849 si svolsero 11 esposizioni nazionali, con un numero di espositori che passò da 110 a 4000.

  4. Le prime esposizioni – altri Paesi • Sin dal 1761 la Society of Arts aveva organizzato un’esposizione nazionale dell’industria, ma questo tipo di manifestazioni stentava ad attecchire. • Gli imprenditori inglesi non vedevano la necessità di promuovere i propri manufatti attraverso uno strumento inventato dai Francesi proprio per contrastare l’egemonia inglese. • Interventi privati portarono all’istituzione, nel 1828, del National Repository for the Exhibition… • Negli anni ’40 la Royal Academy, la Royal Agricultural Society e la British Society for the Advancement of Science portarono all’esposizione di Londra (1848) e Birmingham (1849); situazione simile si verificò in Irlanda.

  5. La Great Exhibition / 1 • Londra, 1851: ha luogo la Great Exhibition. • Grazie all’interessamento del principe Alberto e di alcuni privati (tra cui Henry Cole e Scott Russel) furono fissati nel 1849 i caratteri fondamentali dell’Esposizione: • lo scopo dell’esposizione; • la divisione in 4 sezioni (materie prime, macchine, prodotti manifatturieri e belle arti); • il luogo (Hyde Park); • il sistema di premi e ricompense. • Nel 1850 fu scelto il progetto per l’edificio principale (tre la 233 proposte): ideato da Joseph Paxton, il Crystal Palace fu subito oggetto di forti opposizioni (fu definito “mostruosa serra”, e fu messa in dubbio la sua stessa possibilità costitutiva).

  6. La Great Exhibition / 2 • Gli espositori furono 14000 (metà dei quali inglesi), ai quali furono attribuiti 5130 ricompense di varia importanza. • L’Esposizione fu aperta dal 1° maggio al 15 ottobre, e fu visitata da oltre 6 milioni di persone.

  7. Il Crystal Palace • Fu costruito in 39 settimane, con il lavoro di 2000 operai • Lungo 563 metri e largo 124, copriva 70000 metri quadrati. • Era sostenuto da oltre 33000 pilastri metallici e coperto da 83000 metri quadrati di vetro. Viste del Crystal Palace, palazzo della Great Exhibition (progetto di Joseph Paxton, 1850)

  8. Le Esposizioni Universali / 1 • La data di un’esposizione non fu quasi mai casuale: • le esposizioni francesi del 1855 e 1867 furono risposte a quelle londinesi del 1851 e del 1862, mentre quella del 1878 doveva segnare la rinascita della Francia dopo il disastro della guerra franco-prussiana; • gli Stati Uniti celebrarono il centenario dell’indipendenza nel 1876 a Filadelfia, e i 400 anni della scoperta dell’America a Chicago nel 1893; • Vienna festeggiò nel 1873 i 25 anni di regno di Francesco Giuseppe; • il 1900 fu occasione per la Francia di mostrare il “bilancio” di un secolo; • il 1898 e il 1911 furono ricorrenze anche per le esposizioni torinesi.

  9. Le Esposizioni Universali / 2 • Le esposizioni furono spesso l’occasione per progettare città ideali. • Le infrastrutture cittadine risentirono sempre in modo benefico di queste manifestazioni (basti pensare alla prima linea di metropolitana e alla realizzazione della Gare d’Orsay e della Gare de Lyon in occasione dell’esposizione del 1900). • Si ebbero anche realizzazioni curiose: monorotaie, funicolari, il “trottoir roulant” del 1900, ascensori idraulici (Parigi, 1867), scale mobili (Parigi, 1900), battelli e altro. • L’Esposizione Universale di Parigi del 1900 superò la quota di 50 milioni di visitatori (solo quella di Osaka del 1970 fece altrettanto).

  10. Universalismo e nazionalismi • A fronte di una conclamata “universalità” le Esposizioni ebbero sempre un forte orientamento al Paese ospitante. • Le strutture stesse di alcuni padiglioni espositivi riflettono le suddivisioni nazionali. Viste del palazzo dell’esposizione universale parigina del 1867 (progetto di J.B. Krantz)

  11. L’architettura delle esposizioni / 1 • Per l’esposizione parigina del 1855 fu scelta una struttura ibrida (ferro e vetro per la copertura, e struttura in mattoni) Palais de l'Industrie all’Esposizione Universale di Parigi del 1855

  12. L’architettura delle esposizioni / 2 • Dal 1867 non tutti gli espositori furono concentrati nello stesso edificio, pur importante. • Si iniziarono a usare materiali come gesso, pannelli policromi, colate di staff, maioliche allegoriche, merletti in legno. • L’eclettismo prende il sopravvento. La Galerie des Machines all’Esposizione Universale di Parigi del 1889

  13. L’architettura delle esposizioni / 3 • Nel tentativo di dare rappresentanza sempre maggiore a tutte le istanze tecniche, scientifiche e architettoniche, i palazzi diventano un pot-pourri di tutti gli stili noti, mescolati in modi discutibili. • La Tour Eiffel (1889) è un esempio di come tali edifici siano spesso puri esercizi di stile, che devono assurgere a simbolo dell’esposizione. Il palazzo del Trocadero dell’Esposizione del 1878

  14. L’Esplanade des Invalides nel 1900

  15. Rue Grenelle, Parigi - 1900

  16. Porta monumentale dell’Esposizione, Campi Elisi, Parigi - 1900

  17. Il Grand Palais, Parigi - 1900

  18. Rue des Nations, Parigi - 1900

  19. La struttura ideale delle esposizioni • I 4 gruppi del 1851 succedette la classificazione del 1855 ad opera di Le Play, basata su 8 gruppi divisi in 30 classi. • Nel 1867 si arrivò a 10 gruppi e 95 classi, ordinate secondo una scala di bisogni fisici e intellettuali. • Altre volte (come a Filadelfia nel 1876) l’organizzazione seguiva quella degli edifici, più che imporsi a essa. • Le classi andarono moltiplicandosi anche per il crescere delle tecnologie e la loro continua differenziazione.

  20. Il trionfo della tecnica • Il telefono, il fonografo, la lampadina elettrica, l’ascensore idraulico, il motore a gas, la dinamo, l’alternatore, il trasformatore furono presentati per la prima volta al grande pubblico nel corso delle esposizioni. Chateau d’Eau, Parigi, 1900

  21. I congressi • Molti congressi furono ospitati in seno alle esposizioni: la presenza di innovazioni e di tecnici favoriva l’organizzazione di incontri. • Nel campo della metrologia, diversi standard furono decisi e determinati in congressi avvenuti in concomitanza con le esposizioni. • Esempio di esperimento condotto in concomitanza con un’esposizione e un relativo congresso è la prima trasmissione di energia elettrica a distanza dai generatori. • L’esperimento fu realizzato da Lucien Gaulard (inventore) e John Gibbs (finanziatore) il 29 e 30 settembre 1884, in seno alla Sezione Internazionale di Elettricità dell’Esposizione Nazionale di Torino dello stesso anno.

  22. Divertimenti, feste e attrazioni • Le attrazioni costruite per le esposizioni sono molte. • Dice Walter Benjamin: Le esposizioni mondiali trasfigurano il valore di scambio delle merci; creano un ambito in cui il loro valore d’uso passa in secondo piano; inaugurano una fantasmagoria in cui l’uomo entra per lasciarsi distrarre. L’industria dei divertimenti gli facilita questo compito, sollevando all’altezza della merce. La Ferris Wheel, Chicago, 1893

  23. Riferimenti bibliografici essenziali • Vittorio MARCHIS (ed.), Storia delle scienze, vol. V, Conoscenze scientifiche e trasferimento tecnologico, Milano : Electa, 1995. • Walter BENJAMIN, Angels novus, Torino : Einaudi, 1995. • Linda AJMONE, Carlo OLMO, Le sposizioni universali 1851-1900: il progresso in scena, Torino : Allemandi, 1990.

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