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L ASCITE NEL PAZIENTE CIRROTICO

Cirrosi epatica e comparsa di ascite. La storia naturale della cirrosi caratterizzata, dopo un periodo di asintomaticit, dalla comparsa di complicanze, tra cui frequente l'ascite (definita come accumulo di liquido nella cavit peritoneale). La comparsa di ascite (in oltre il 50% dei cirrot

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L ASCITE NEL PAZIENTE CIRROTICO

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Presentation Transcript


    1. LASCITE NEL PAZIENTE CIRROTICO

    2. Cirrosi epatica e comparsa di ascite La storia naturale della cirrosi caratterizzata, dopo un periodo di asintomaticit, dalla comparsa di complicanze, tra cui frequente lascite (definita come accumulo di liquido nella cavit peritoneale). La comparsa di ascite (in oltre il 50% dei cirrotici entro 10 anni dalla diagnosi) associata a peggioramento della qualit di vita, aumento dei rischi di infezione e di compromissione renale, peggiore prognosi .

    3. Prognosi dei pazienti cirrotici con ascite Presenza di ascite: sopravvivenza a 5 anni = 30-40% Ascite refrattaria : sopravvivenza a 1 anno = 30% SBP : sopravvivenza a 1 anno = 30% HRS-1: sopravvivenza media = 2 settimane. Il decorso clinico varia da paziente a paziente e dipende dalla risposta a diuretici e dieta , dalla possibile comparsa di complicanze correlate allascite.

    4. Patogenesi

    5. Vasodilatazione splancnica Il principale fattore che contribuisce alla formazione dellascite la vasodilatazione splancnica. Le aumentate resistenze epatiche al flusso portale, dovute alla cirrosi, causano lipertensione portale. Di conseguenza aumenta la produzione locale di vasodilatatori (soprattutto ossido nitrico). Si determina vasodilatazione splancnica arteriosa

    6. Reazioni alla vasodilatazione splancnica Nelle fasi iniziali la vasodilatazione moderata con modesto effetto sul volume ematico arterioso effettivo. Successivamente la vasodilatazione cos marcata che il volume effettivo arterioso si riduce marcatamente e la pressione arteriosa cala, si innesca una serie di risposte compensatorie, per mantenere una pressione arteriosa normale, con lattivazione di vasocostrittori e fattori antinatriureici e quindi con ritenzione di sodio e acqua.

    7. Ascite: teoria della vasodilatazione

    8. Classificazione clinica dellascite Ascite non complicata: Grado 1: ascite lieve, evidenzianbile solo con U.S. Grado 2: ascite moderata, si manifesta con modesta distensione addominale. Grado 3: marcata ascite, con marcata distensione addominale Ascite complicata: Ascite refrattaria Con peritonite batterica spontanea (SBP) Con insufficienza renale

    9. La valutazione del paziente ascitico

    10. Segni e sintomi dellascite I sintomi dellascite variano da paziente a paziente e dipendono soprattutto dalla quantit di liquido. Presenza di scarsa quantit di ascite: i pazienti possono essere asintomatici e lascite rilevata solo dallesame fisico e/o da U.S. Se vi marcata ascite: dolore addominale, senso di saziet precoce, senso di gonfiore addominale, respiro corto.

    11. Valutazione del paziente con ascite VALUTAZIONE DELLA FUNZIONE EPATICA: - esame clinico, ecografia, esami di laboratorio, endoscopia, Child, MELD. VALUTAZIONE DELLA FUNZIONE RENALE E DELLO STATO EMODINAMICO: - Creatinina, Eco e Doppler, stato elettrolitico, pressione arteriosa e frequenza. VALUTAZIONE DEL LIQUIDO ASCITICO

    12. PARACENTESI ESPLORATIVA: quando? Se lascite la causa del ricovero Se la patogenesi dubbia Se lascite non risponde al trattamento Se le condizioni cliniche peggiorano senza causa evidente o se presente dolore addominale Se sono presenti sintomi di infezione Se il paziente sanguina

    13. Test da praticare sul liquido ascitico Quando sottoponiamo il paziente a paracentesi importante praticare alcuni semplici esami sul liquido per riconoscere eventuali complicanze : conta leucocitaria, proteine totali, albumina e SAAG, esame colturale .

    14. Gradiente tra albumina sierica e albumina nel liquido ascitico (SAAG) Per la distinzione tra versamenti trasudatizi ed essudatizi la determinazione delle proteine totali stata sostituita dal calcolo del SAAG: differenza tra concentrazione di albumina nel siero e di albumina nellascite . Gradiente > 1.1 g/dl : indica che il paziente ha ascite correlata allipertensione portale (con accuratezza del 97%) (Runyon BA, 1992)

    15. Diagnosi di infezione Conta dei PMN nel liquido ascitico: > 250 /mm3. Coltura del liquido con inoculo di >10 cc in boccette da emocoltura al letto del malato

    16. Il trattamento del paziente cirrotico con ascite

    17. Terapia dellascite Indicazioni generali Sospendere ogni consumo di alcoolici (pu indurre riduzione dellascite e miglior risposta alla terapia medica) Ridurre al minimo luso di FANS (inibiscono la sintesi delle prostaglandine renali e possono indurre vasocostrizione renale, ridurre la risposta ai diuretici e portare ad insufficienza renale acuta ) Limitare il consumo di sodio (il liquido passivamente segue il sodio) Restrizione idrica (1000 ml/die), solo se vi iponatriemia (< 125 mmol/l) con ascite o edemi.

    18. Terapia dellAscite non complicata 1. Dieta iposodica (88 mmol/die, circa 2000 mg di sale /die). Una maggior sodio restrizione non indicata 2. Diuretici antialdosteronici diuretici dellansa 3. Paracentesi

    19. Ascite moderata Pazienti con modesto accumulo di ascite e modesta sintomatologia Questi pazienti in genere non necessitano di ricovero se non presentano altre complicanze.

    20. Ascite moderata: terapia diuretica Di prima scelta lantialdosteronico (spironolattone: da 100 a 400 mg/die), si pu associare furosemide (40-160 mg/die). Importante il monitoraggio del calo ponderale per prevenire linsufficienza renale : non > 0.5 Kg/die in assenza di edemi periferici e non > 1 Kg/die se presenti Monitoraggio dellescrezione urinaria di sodio: importante nei pazienti in cui non vi calo ponderale per valutare la risposta al diuretico.

    21. Principali complicanze della terapia diuretica Iperkaliemia, ginecomastia (spironolattone) Ipokaliemia, iposodiemia (furosemide) Encefalopatia epatica Crampi muscolari Stop diuretici: encefalopatia moderata-severa, iposodiemia <120mmol/L, creatinina > 2mg/dl

    22. Ascite marcata Ascite che limita in modo significativo le attivit della vita quotidiana (ascite massiva o tesa). Presentano solitamente marcata ritenzione sodica (sodiuria <10 mmol/l), con rapida formazione di ascite anche con apporto sodico limitato. Due strategie terapeutiche: paracentesi totali o incremento dei diuretici: di scelta la paracentesi (Gins 87 , Salerno 87). Non differenze sulla mortalit, ma minor effetti collaterali con la paracentesi. Diuretici come mantenimento.

    23. Paracentesi Controindicazioni alla paracentesi: solo quando vi sia evidenza clinica di fibrinolisi o CID. Complicanze della paracentesi: sono rare , in meno dell1% dei casi (ematomi della parete addominale), nonostante oltre il 71% dei pazienti abbia alterazioni del tempo di protrombina. Non indicate trasfusioni di piastrine o sangue fresco congelato prima della manovra.

    24. Conseguenza negativa della paracentesi La principale conseguenza negativa della paracentesi totale , infatti, la PPCD (post-paracentesis circulatory dysfunction). E una condizione di ipovolemia con attivazione di vasocostrittori e fattori antinatriuretici. E associata ad un aumentato rischio di insufficienza renale e di iponatremia, oltre che di recidiva di ascite e di mortalit a breve.

    25. Prevenzione della PPCD Per prevenire lo sviluppo di PPCD si pratica una espansione del volume plasmatico durante la paracentesi. Controversie su ci che si deve impiegare. Nel frattempo linee guida AASLD : per drenaggi >5 litri infondere albumina (8 grammi per ogni litro evacuato); per drenaggi < 5 litri si possono impiegare plasma expanders sintetici

    26. Relazione tra volume di evacuazione e incidenza di ipovolemia post-paracentesi

    27. Trattamento dellascite complicata

    28. ASCITE REFRATTARIA Definizione: Ascite che non risponde pi allimpiego dei diuretici (Spironolattone 400 mg/die, Furosemide 160 mg/die), in presenza di dieta iposodica. Ascite in pazienti con ricorrenti effetti collaterali (encefalopatia epatica , iponatriemia , insufficienza renale) in terapia con basse dosi di diuretico. Ascite che ricompare frequentemente subito dopo la paracentesi

    30. Paracentesi + albumina TIPS OLT Shunt peritoneo-venoso (LeVeen) SCELTE TERAPEUTICHE DELLASCITE REFRATTARIA

    31. Opzione di prima scelta: paracentesi totale La paracentesi totale + albumina lopzione di prima scelta per lascite refrattaria . - facilit e costo limitato nel praticare la manovra,rapidit di efficacia, rischio trascurabile, - pu essere effettuata anche in pazienti non ricoverati, - si ha per precoce ricomparsa dellascite (non viene modificato il meccanismo patogenetico)

    32. Condizioni che indicano trattamenti alternativi alla paracentesi Ascite saccata Grave deficit coagulatorio/piastrinico Recidiva troppo frequente Manovra mal tollerata Comparsa di insufficienza renale

    33. TIPS (transjugular intrahepatic portosystemic shunt) Shunt portosistemico intraepatico per via transgiugulare Si dimostrato efficace nel risolvere lascite , ma aumenta lincidenza della encefalopatia epatica e non migliora la sopravvivenza (Deltenre P., Liver International 2005). Alta percentuale di stenosi, alti costi,non disponibile in tutti i centri

    35. Ascite refrattaria e OLT OLT il solo trattamento che migliora la sopravvivenza Purtroppo solo un limitato numero di pazienti con ascite refrattaria pu essere sottoposto a OLT, perch spesso i pazienti refrattari presentano controindicazioni specifiche allOLT ed hanno una mortalit in lista di attesa pi elevata dei cirrotici senza ascite

    36. Shunt peritoneo-venoso (LeVeen) Interventi essenzialmente abbandonati poich trials hanno evidenziato numerose complicanze, non vantaggi sulla sopravvivenza rispetto alla terapia medica (Stanley MM, NEJM 1989; Gines P , NEJM 1991). Pu essere riservato a pazienti non candidati per TIPS, OLT , LVP.

    37. Peritonite batterica spontanea (SBP) Caratterizzata da spontanea infezione dellascite in assenza di una fonte di infezione intraaddominale Nel 10-30% dei cirrotici con ascite PMN nel liquido ascitico : almeno 250/mm3 + es.colturale positivo Necessaria la paracentesi , non sufficiente la diagnosi clinica

    38. Trattamento della SBP Eradicare linfezione Prevenire linsufficenza renale Decontaminare lintestino (profilassi)

    39. Eradicare linfezione Iniziare la terapia al pi presto Impiegare un antibiotico a largo spettro : Cefotaxime 2 grammi ogni 8 ore per almeno 5 giorni (Runyon BA,1991) Evitare gli aminoglicosidi In alternativa :Ofloxacina per via orale (Navasa M, 1996)

    40. SBP e insufficienza renale Linsufficienza renale funzionale una severa complicanza della SBP (30% dei pazienti) con elevata mortalit, fino al 90% (Follo 1994). Causata da severa ipovolemia indotta dallo stato infettivo. Cefotaxime+albumina (1.5 g/Kg il 1 giorno e 1g/Kg il 3 giorno) aiuta a prevenire la s.epatorenale e migliora la probabilit di sopravvivenza (Sort P, 1999).

    44. Sindrome epatorenale Caratterizzata da insufficienza renale dovuta a severa vasocostrizione renale. Tipo I: insufficienza renale severa, a rapida evoluzione. Tipica di pazienti con funzione epatica molto compromessa. La sopravvivenza media di 2 settimane. Tipo II: insufficienza renale relativamente stabile. Tipica di pazienti con ascite refrattaria, ma con funzione epatica non definitivamente compromessa. Sopravvivenza media di 6 mesi.

    45. Sindrome epatorenale:opzioni terapeutiche Sospensione di diuretici e di farmaci ipotensivi Paracentesi evacuativa + riespansione Dialisi (come bridge per OLT) Vasocostrittori (ornipressina, terlipressina, octreotide e midodrina), associati ad albumina TIPS OLT

    46. BIBLIOGRAFIA (1) Management of Adult Patients With Ascites Due to Cirrhosis (B.A.Runyon, AASLD Practice Guideline; Hepatology 3.2004) The Management of Ascites in Cirrhosis:Report on the Consensus Conference of the International Ascites Club ( Hepatology 7.2003) Diagnosi e trattamento del paziente ascitico AISF National Guideline Clearinghouse (www.guideline.gov)

    47. BIBLIOGRAFIA (2) Management of Cirrhosis and Ascites (P.Gins; N Engl J Med 15.4.2004) The Role of TIPS in the Management of Portale Hypertension (T.D. Boyer, AASLD Practice Guideline; Hepatology; 2.2005) TIPS in refractary ascites: a meta-analysis ( P. Deltenre; Liver International 2005)

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