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RIFIUTI=RISORSE

“HELIANTHUS 2” Classe II ITER Docenti: Rita Elia Angela Carecci. ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE “F.CALASSO” LECCE. RIFIUTI=RISORSE. 25. Raccolta differenziata: alcuni numeri aggiornati alla fine del 2004; 26. Raccolta differenziata: diversi modi;

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RIFIUTI=RISORSE

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Presentation Transcript


  1. “HELIANTHUS 2” Classe II ITER Docenti: Rita Elia Angela Carecci ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE “F.CALASSO” LECCE RIFIUTI=RISORSE

  2. 25. Raccolta differenziata: alcuni numeri aggiornati alla fine del 2004; 26. Raccolta differenziata: diversi modi; 27. Raccolta differenziata: sistema porta a porta; 28. Ricordiamoci che..; 29. La raccolta differenziata: carta e alluminio; 30. La raccolta differenziata: plastica e vetro; 31. Il giusto rifiuto ad ogni contenitore; 32. Come raccoglie Eco-Melpignano; 33. Il percorso del riciclo; 34. Il riciclo in Italia; 35 Un po’ di Storia … della plastica; 36. Le famiglie della plastica. 37. La nostra plastica quotidiana. 38. I consorzi. 39. I consorzi per il recupero dei materiali. 40. Il compostaggio domestico. 41. I vantaggi del compostaggio. 42. Diversi modi d compostare. 43. Cosa si può compostare. 44. Il compostaggio industriale. 45. Raccolta della frazione umida: Melpignano (1^ parte). 46. Raccolta della frazione umida: Melpignano (2^ parte). 47. Dalla Natura, la soluzione al problema. 48. Le parole dei rifiuti. Questionari; Quantità dei rifiuti; I rifiuti di una casa; Breve Storia del problema “Rifiuti”; Perché produciamo tanti rifiuti; I simboli dell’imballaggio; Composizione dei rifiuti solidi urbani; Problematiche connesse ai rifiuti; Tempi di degradazione degli oggetti che usiamo; 10. Aspetti normativi; 11. Il divieto di abbandono dei rifiuti; 12. La gestione dei rifiuti; 13. Lo smaltimento dei rifiuti; 14. L’abbandono dei rifiuti e le discariche illegali; 15. Le discariche controllate; 16. Caratteristiche costruttive delle discariche controllate; 17. A proposito di smaltimento: La Cloaca Massima; 18. Incenerimento; 19. L’inceneritore e il termovalorizzatore; 20. Alcune domande sul termovalorizzatore; 21. Termovalorizzatori: come funzionano; 22. Termovalorizzatori: vantaggi e svantaggi; 23. I termovalorizzatori in Italia; 24. La raccolta differenziata; PERCORSODELLEATTIVITA’

  3. ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE”F. CALASSO” LECCE CLASSE II ITER “HELIANTUS 2” 2004/05 Sviluppare una sensibilità alle problematiche ambientali; Sviluppare nei giovani una coscienza civile eticamente corretta; Sviluppare nuovi comportamenti in termini di esperienze ed atteggiamenti; Realizzare attività educative dirette alla valorizzazione delle risose del territorio; Creare nei ragazzi una coscienza della necessità di interventi concreti per limitare le trasformazioni del paesaggio; Sensibilizzare gli studenti di scuola superiore sul problema della produzione dei rifiuti mediante il coinvolgimento di enti pubblici e privati presenti sul territorio, per mettere in atto azioni di prevenzione; Conoscere la classificazione dei rifiuti; Conoscere le varie forme di inquinamento provocato dai rifiuti; Conoscere gli aspetti normativi per la tutela ambientale e paesaggistica; Promuovere una cultura di integrazione con il territorio; RIFIUTI = RISORSE Obiettivi

  4. Per rendere più agevole il lavoro degli operai addetti alla selezione del materiale ed ottenere i migliori risultati rispetto al recupero dei materiali, tutti i cittadini, oltre ad utilizzare per i loro rifiuti gli appositi cassonetti, devono osservare alcuni semplici accorgimenti. Togliere il tappo della bottiglia e schiacciarla in modo da ridurre il volume, poi tappare di nuovo la bottiglia. Sciacquare i flaconi di plastica per detersivi e cosmetici. Non introdurre nei contenitori materiale diverso dai contenitori in plastica per liquidi. Non abbandonare i rifiuti all’esterno dei contenitori, in quanto oltre a rendere difficoltoso il lavoro per gli addetti al servizio di raccolta rende anche meno belle le nostre città. RICORDIAMOCI che...

  5. LA CARTA L' ALLUMINIO • Il riciclaggio della carta è quello che fino ad oggi funziona in modo più efficiente. Dal punto di vista ecologico, l’uso di carta riciclata presenta comunque qualche svantaggio: per ottenere prodotti di qualità è necessario sottoporla: • A processi di sbiancamento degli inchiostri • A processi di eliminazione della patinatura. • Questi processi sono altamente inquietanti. • Il riciclaggio dell’alluminio, utilizzato per produrre lattine, è altamente vantaggioso. Permette: • Notevole risparmio energetico. • Minore consumo di bauxite (il materiale da cui viene estratto l’alluminio). • Cosa non gettare: • Carte: • Plastificate; • Metalizzate; • Oleate; • Vetrate • A carbone; • Tetra pack (cartoni di latte, succhi di frutta). • In Italia, quasi il 40% in peso dell’alluminio utilizzato, proviene da lattine riciclate. La produzione dell’alluminio è altamente inquinante. • Per produrre l’alluminio necessario a costruire una lattina da 33 cl del peso di 16 grammi, vengono inquinati: • Aria quanto una stanza • Acqua 18 litri • 30 cm3 di suolo. • Risparmiare 400.000 litri d’acqua • Risparmiare • 5.000 chilowattore di energia. • La carta riciclata viene utilizzata per fare giornali, quaderni, cartone. Perchè raccogliere la carta in maniera differenziata? • Produrre una tonnellata di carta da • materia riciclata permette di: • “salvare” 5 alberi. La raccolta differenziata:

  6. Le materie plastiche rappresentano circa il 7% dei rifiuti. La maggior parte dei materiali plastici non è biodegradabile, quindi è molto importante non gettarli nell’ambiente. Se ogni italiano riutilizzasse una busta di plastica al giorno, in un anno si risparmierebbero 200.000 tonnellate di petrolio. • IL SISTEMA DI RACCOLTA DELLA PLASTICA attualmente in vigore, non sufficientemente selettiva non è tanto vantaggioso quanto sarebbe se si potessero separare i diversi tipi di materie plastiche: • Il polietilene (PE) • Il polietilene tereftalato (PET) • Il cloruro polivinile (PUC) • Il polistirolo (PG) ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEL VETRO appartiene la tipologia dei contenitori con vuoto a perdere. È più economico ed efficiente il riciclaggio del vuoto a rendere, che permette di riutilizzare una bottiglia fino a 50 volte. • Riciclare il vuoto a rendere comporta: • Una mancata produzione di rifiuti • Un risparmio di materia prima e di energia La raccolta differenziata: la plastica e il vetro Riciclare bottiglie di vetro frantumato comporta un costo ed un inquinamento 5 volte superiore al lavaggio e sterilizzazione della stessa resistenza interna

  7. Il giusto rifiuto ad ogni contenitore PLASTICA UMIDO Secco non riciclabile • Contenitori di: • Acqua; • Bibite; • Detersivi; • Avanzi di cibo; • Alimenti avariati; • Scarti di frutta; • Scarti di verdura; • Fondi di caffè; • Fiori e piante; • Pane vecchio; • Salviette di carta; • Ceneri e piccole osse. • Gomma e polistirolo; • Contenitori tetrapak; • Pannolini e assorbenti; • Cosmetici e tubetti di dentifricio; • Lampadine; • Ceramiche, porcellane e terra cotta; • Sacchetti di naylon; • Oggetti di plastisca (penne, giocattoli.

  8. VETRO ALLUMINIO CARTA VERDE E INGOMBRANTI • Contenitori di vetro con vuoto a perdere. • Lattine in alluminio; • Contenitori di tonno e pelati. • Giornali; • Riviste; • Libri; • Piccole scatole; • Cartone. • Piccole ramaglie; • Sfalci d’erba; • Poltrone; • Materassi; • Mobili.

  9. IL GIUSTO RIFIUTO AD OGNI CONTENITORE..

  10. Come "raccoglie" Eco Melpignano • Il servizio di raccolta “porta a porta” avviene: • Al piano terra di ogni stabile; • Nella parte esterna delle recinzioni, lungo il marciapiede o la strada. I sacchetti verranno collocati nel giorno e nell’ora prefissati davanti all’ingresso dell’abitazione o negli spazi indicati dagli uffici comunali. L’esecutore del servizio passerà, provvedendo allo svuotamento dei contenitori o alla raccolta dei sacchetti: l’esecutore del servizio garantisce la fornitura dei sacchetti. Il servizio viene eseguito nelle prime ore del mattino, nei giorni e negli orari stabiliti dalla Amministrazione Comunale.

  11. IL CITTADINO (O LE IMPRESE Protagoniste della raccolta differenziata): E' lui ad avviare tutto il sistema separando i rifiuti in casa. RACCOLTA DIFFERENZIATA Serve ad effettuare il primo passo verso il riciclo. INDUSTRIE Lavorano il materiale recuperato fino a riportarlo alla qualità prima, per tutti gli usi cui sarà destinato. PIATTAFORMA DI SEPARAZIONE Separano ulteriormente i materiali raccolti, eliminando le prime impurità presenti. IMPIANTI DI LAVORAZIONE Recuperano i materiali in modo che tornino ad essere utilizzabili nella produzione industriale. IL PERCORSO DEL RICICLO

  12. SUD: 2,2% NORD: 25% CENTRO: 11,5% IL RICICLO NELLA PROVINCIA DI LECCE (Secondo l'osservatorio prov. al 2001) COMUNI CHE HANNO SUPERATO LA SOGLIA PERCENTUALE IMPOSTA DAL DECRETO RONCHI AL 1999: ALESSANO 15% PATÙ 16% TRICASE 17,17% ORTELLE 22,21% GIUGGIANELLO 23,87% CORSANO 18,65% CANNOLE 18,55% COMUNI RICICLONI MAGLIE 15,1% CALIMERA 12,2% SAN CESARIO 9,9% MELPIGNANO OLTRE 50% IL RICICLO IN ITALIA LOMBARDIA 34% PUGLIA 3,6% BASILICATA 2.7% SICILIA 1.9% SARDEGNA 1.6% CAMPANIA 1.4%

  13. La PLASTICA è un materiale molto antico e si suddivide in: Ci sono materie plastiche naturali, ricavate da elementi presenti in natura come il corno, la tartaruga, l’ambra, la lacca, la gomma lacca, che sono state utilizzate dall’uomo da secoli. L’AMBRA, una resina fossile proveniente da alberi era usata dai greci e dai romani come rivestimento protettivo e ornamento; la LACCA, ricavata dalla resina degli alberi in Cina era applicata come rivestimento protettivo su oggetti di varie utilità; la GOMMA LACCA, ottenuta dalla secrezione di un piccolo insetto il Coccus lacca, che vive nelle zone tropicali. Nel XIX secolo, in Inghilterra e negli Stati Uniti, ebbero luogo i primi esperimenti per la produzione di materie plastiche semisintetiche come la PARKESINA, una sostanza derivata dalla cellulosa mischiata con acidi e sostanze oleose. Purtroppo non riscosse molto successo; tendeva, infatti, a rompersi e ad esplodere facilmente. Nel 1869 nacque la CELLULOIDE risultata da una miscela di cellulosa con canfora e acidi. La celluloide venne utilizzata per i colletti delle camice, le palline da ping pong e fu anche impiegata dai dentisti per ottenere le impronte dentali. Dopo i primi esperimenti con plastiche semisintetiche nel 1909 si brevettò la BACHELITE, la prima plastica interamente artificiale, ovvero uno dei materiali maggiormente usati nella produzione industriale degli oggetti più diversi. Col passare degli anni materiali sempre nuovi fecero capolino e la famiglia delle materie plastiche si ingrandì. Negli anni 30’ circolavano già 16 tipi di plastiche differenti, tra cui molte derivate dal petrolio. Per le sue comode proprietà la plastica artificiale diventò il materiale del xx secolo. A partire dagli anni 50’- 60’ si aggiunsero molte plastiche nuove, che si diffusero in modo rapido come il polipropilene, prodotte utilizzando il petrolio. Ancora oggi la ricerca di nuovi materiali plastici è attivissima a testimoniare come la plastica sia diventata un elemento prezioso nella nostra vita e difficilmente sostituibile. Un po' di storia...

  14. Vari tipi di plastica o Famiglie polimeriche IL PE (polietilene) che è una resina termoplastica, ottenuta dalla polimerarizzazione* dell’ etilene. A seconda della lavorazione, i prodotti finali possono esserecontenitori per detergenti, tubi, film; Il PET (polietilenetereftalato), la cui composizione chimica permette un riutilizzo illimitato. Fornisce prodotti dalle superfici dure e lucide, tra cui icontenitori per bevande; Il PVC (polivinilcloruro) che, integrato con sostanze plastificanti, prende una consistenza gommosa che serve per produrre bottiglie, tapparelle e tubazioni, materiali per imballaggi, finte pelli, giocattoli, parti di automobili; Il PS (polistirolo), materiale espanso rigido di peso ridotto, derivato dal petrolio, con aggiunta di pentano (idrocarburo*). È utilizzato come isolante nell’ industria delle costruzioni, per imballaggi e protezioni dei prodotti; Il PP (polipropilene), usato per la produzione di un numero elevatissimo di oggetti quali vasche, contenitori, oggetti per la casa; Le famiglie della plastica “PLASTICA” è un termine generico per indicare svariati tipi di materiali sintetici, alcuni dei quali sono riciclabili. GLOSSARIO: * Polimerarizzazione: processo chimico mediante il quale più molecole di una stessa sostanza si uniscono fra loro per dare un composto avente proprietà diverse da quello iniziale. * Idrocarburo: composto chimico, costituito da carbonio e idrogeno.

  15. Q uanto vi sentite in colpa per il degrado ambientale che ci circonda? E quanto vi sentite impotenti? Naturalmente le cause sono molte e purtroppo di difficile soluzione. Ma fanno parte della nostra vita quotidiana piccoli e semplici gesti che potremmo adottare per contribuire. Ad esempio potremmo smettere di utilizzare le buste di plastica le statistiche ci fanno presente che nel mondo si usano mille miliardi circa di buste di plastica l’anno, e le cifre sono in costante aumento. Secondo gli ecologisti i danni che provocano sono molteplici sotto quasi tutti i profili, prima di tutto spreco perché si usano una volta e poi si gettano; ma dove vengono buttate? Boh!!! Svolazzano libere per la città magari dando colore ai nostri alberi o giardini, quindi antiestetiche, oppure ad esempio, in Australia sono decine di migliaia l’anno gli animali marini che muoiono per le buste di plastica. I produttori si difendono e le ragioni sono obbiettivamente giuste: l’80% è riciclato almeno una volta per la spazzatura, inoltre l’energia utilizzata per la fabbricazione è assolutamente minore di quella utilizzata per contenitori alternativi. Non c’è da dimenticare però che sono stati diversi i paesi che hanno adottato norme antibuste: I danesi nel ’94 hanno introdotto una tassa su tutti i tipi di imballaggio, riducendo il loro consumo del 66%. La nostra plastica quotidiana L'ecoeducazione attraverso piccoli gesti!

  16. Taiwan dal 2001 chiede 3 centesimi l’euro per busta ed il consumo è calato del 69%. • Il Bangladesh munito di poche discariche, ha vietato la produzione di polietilene poiché, le buste erano una delle maggiori cause che alimentavano l’intasamento dei sistemi fognari, basti pensare alle tremende alluvioni verificatosi nel ’88 e ’98. • Dunque concludo dicendo che se è pur vero che eliminare le buste di plastica significherebbe una goccia nel mare, del problema inquinamento, è altrettanto vero che può divenire un punto di partenza, e perché no?, un passo avanti per la sensibilizzazione dei singoli alla eco – sensibilità.

  17. Consorzio: associazione di più soggetti, costituita per coordinare e regolamentare le attività comuni (economica, finanziaria, ecc….). • IL Conai è un consorzio di consorzi. • Unisce le SEI ORGANIZZAZIONI che si occupano di promuovere il riciclo di vari materiali. • Con gli enti locali organizza la raccolta grazie a degli accordi- quadro. COREPLA Ricicla la plastica. Bottiglie e flaconi di PET e PE possono ridiventare flaconi o fibre tessili da cui realizzare per esempio: il pile. Il riciclo avviene per il 50%. CONSORZIO NAZIONALE ACCIAIO Ricicla l’acciaio. Il 40% della produzione mondiale di acciaio è costituita da materiale riciclato. Il riciclo avviene per il 100%. RILEGNO Ricicla il legno. Su 44.000 specie di legno, tutte sono biodegradabili al 100%. Il riciclo è al 100%. COREVE Ricicla il vetro. Il vetro come l’alluminio mantiene le sue qualità, anche dopo numerosi trattamenti di riciclo. CIAL L’alluminio è un materiale riciclabile al 100%, è atossico e resistente alla corrosione. Il riciclo è quasi al 90%. • Ricicla la carta. • Qualsiasi tipo di carta può essere prodotta con carta riciclabile: • Per ogni tonnellata di prodotti di cellulosa avviata al riciclo, si risparmiamo emissioni nocive nell’atmosfera pari al blocco totale di tutto il traffico per 6 giorni. • L’ Italia è un esportatore di carta riciclata, dopo essere stato un forte importatore. • Il riciclo è quasi al 90%. COMIECO I CONSORZI

  18. I CONSORZI PER IL RECUPERO DEI MATERIALI: Le loro attività • In Italia, dopo l’introduzione del Decreto Ronchi, sono stati istituiti alcuni CONSORZINAZIONALI obbligatori per il riciclaggio dei contenitori di: • Vetro; • Acciaio; • Plastica; • Legno; • Carta; • Cartone; • Alluminio; • Oli usati; • Batterie usate; • Rifiuti piombosi. • Coordinano a livello nazionale: • La raccolta; • Il recupero; • Il riciclo di alcuni materiali. 1 • Si propongono di far considerare i materiali riciclabili come: • Un valore necessario per il risparmio energetico; • Un valore necessario per la tutela ambientale; • Vere e proprie materie prime per la creazione di nuovi prodotti. 2 Si propongono di sensibilizzare i cittadini ad una gestione più consapevole dei rifiuti. 3 I CONSORZI PER IL RECUPERO DEI MATERIALI

  19. Che cos’è il Compostaggio In natura la sostanza organica non più utile alla vita (foglie secche, rami, spoglie di animali) viene decomposta dai microrganismi presenti nel terreno che la restituiscono al ciclo naturale. Le componenti meno degradabili rimaste costituiscono l’HUMUS È una vera e propria riserva di nutrimento per le piante, perché libera elementi nutritivi: Azoto Fosforo Potassio. Con il compostaggio si imitano i processi che in natura riconsegnano le sostanze organiche al ciclo della vita: è un riciclaggio dei rifiuti organici. Il processo per creare il COMPOST è copiato dalla natura. Il compostaggio domestico è un processo per ricavare buon terriccio dagli scarti organici della cucina di casa e del giardino Il compostaggio domestico

  20. Recuperare le sostanze organiche presenti nei rifiuti conviene P E R C H E’ Consente un risparmio economico limitando l’acquisto di terricci, substrati e concimi organici Garantisce la fertilità del suolo, fornendo un fertilizzante naturale, utilizzabile nell’orto, in giardino e per le piante Previene la produzione di inquinanti atmosferici che si genererebbero dalla combustione di questi scarti • Contribuisce a risolvere il problema dei rifiuti in quanto il rifiuto organico è circa un terzo dei rifiuti prodotti. • Recuperando in proprio significa: • Diminuire i costi di smaltimento; • Rallentare l’esaurimento delle discariche. I VANTAGGI DEL COMPOSTAGGIO

  21. IL COMPOSTORE E’ un apposito contenitore per il materiale decomponibile. Si occulta il materiale, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. • INDICAZIONI PRATICHE • Una volta alla settimana bisognerebbe rivoltare con un forcone i primi 30 cm superficiali: • il materiale stretto in un pugno deve rimanere compatto; • deve bagnare la mano senza gocciolare. Il cumulo Consiste nel fare un cumulo di materiale decomponibile. E’ più facile aerare mediante rivoltamenti. Può essere di qualsiasi grandezza. I problemi di questo metodo sono la dipendenza dalle condizioni atmosferiche e la visibilità del materiale. LA BUCA Consiste nel sistemare il materiale decomponibile in buche del terreno. I vantaggi sono che il materiale non si vede e non ci sono limiti di grandezza. Il problema è l’accumulo d’acqua sul fondo e lo scarso scambio d’ossigeno con l’esterno. DIVERSI MODI DI COMPOSTARE

  22. Scarti di frutta e verdura; • Fiori recisi e appassiti; • Pane raffermo; • Gusci d’uova, ossa; • Foglie varie, segatura; • Rametti, fazzoletti di carta. MOLTO ADATTO • Bucce di agrumi; • Piccole quantità di cenere; • Avanzi di carne; • Lettiere di cani e gatti. ADATTO • Cartone plastificato; • Vetri, metalli; • Riviste a colori; • Filtri di aspirapolvere; • Piante malate; • Scarti di legname trattato con prodotti chimici (solventi, vernici.). ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO COSA SI PUO' COMPOSTARE

  23. 1. Lo scarto verde proveniente dalla raccolta differenziata e i residui provenienti dalla lavorazione del legno vengono prima stoccati e poi triturati. 2. Il materiale triturato viene miscelato insieme ai fanghi di depurazione, attraverso una particolare macchina rivoltatrice. • 3. Dopo, il materiale viene disposto in cumuli e lasciato maturare. La maturazione si divide in due fasi: • Biossidazione accellerata, che dura circa un mese e si contraddistingue dal fatto che il materiale viene continuamente aerato mediante un impianto costituito da griglie e ventilatori. • La seconda fase dura circa due mesi e il processo di degradazione biologica procede più lentamente fino ad assumere delle qualità di compost "pronto". 4. Nell'ultima fase, un'apposita macchina separa le particelle fini di 10 mm da quelle più grossolane. La parte più grossolana, dopo eventuale triturazione, viene rimessa nel ciclo. La parte fine viene stoccata e destinata alla vendita. In queste fasi la massa può raggiungere temperature molto elevate (superiore agli 80°C), garantendo così la completa igienizzazione del compost. Il compostaggio industriale Il compost può essere ottenuto anche attraverso processi industriali con grosse quantità (a partire da 20.000 t./anno) Il processo industriale può essere riassunto nelle seguenti fasi:

  24. Melpignano: un esempio da imitare.(1^parte) Alcune zone del comune sono escluse dal servizio per l’adesione al compostaggio domestico Su tutte le altre zone del comune verrà eseguita la raccolta della frazione umida: 2 volte alla settimana nel periodo invernale 3 volte alla settimana nel periodo estivo Sarà compito dell’esecutore del servizio provvedere alla pulizia dell’area circostante al punto di conferimento ed alla raccolta dei residui dei rifiuti RACCOLTA DELLA FRAZIONE UMIDA

  25. Cos’è l’umido: • scarti di cucina; • avanzi di cibo; • alimenti avariati; • gusci d’uovo; • fondi di caffé; • filtri di the; • escrementi, lettiere di piccoli animali domestici; • fiori; • ceneri di camini. Raccolta della Frazione umida a Melpignano (2^ Parte) Il Mater – Bi è un materiale biodegradabile perché è fatto con l’amido di mais. Per il rifiuto umido è obbligatorio usare sacchetti biodegradabili in Mater – Bi. Il vantaggio del Mater – Bi è che non lascia scorie nell’ambiente, Infatti assieme ai rifiuti umidi si trasforma in fertile terriccio. Come si usa: Inserire solo rifiuti freddi; Sostituire il sacchetto ogni 3–4gg.

  26. Gli elementi dell’ecosistema marino devono sopravvivere e quindi nutrirsi, ma devono rispettare anche l’insieme delle caratteristiche ambientali che condizionano la zona nella quale si sono stabiliti. All’interno dell’ecosistema marino molti componenti viventi e non viventi interagiscono tra loro attraverso una serie di passaggi di sostanza organica dagli organismi minori a quelli di dimensioni maggiori. I vari passaggi formano gli anelli della <<catena alimentare». Alla fine del processo la sostanza organica viene degradata in sostanze semplici da organismi detti decompositori e riciclata dai batteri trasformatori che ne permettono il riutilizzo da parte dei produttori che hanno bisogno di nitrati, fosfati ed altri sali nutritivi. Il ciclo si chiude con la trasformazione degli scarti (molecole organiche ed inorganiche) che vengono riutilizzati sotto forma di materia prima per i PRODUTTORI. Dalla natura le soluzioni al problema La natura ricicla Il componente (rifiuto) di una catena diventa RISORSA per un altro.

  27. L’ambiente naturale ci può suggerire una possibile soluzione al problema attraverso Quattro regole d’oro 1) RIDURRE. Per ridurre la quantità dei rifiuti tutta la società dovrebbe ridurre gli sprechi, per esempio quelli alimentari; contenere al massimo il ricorso a prodotti «usa e getta», razionalizzare l’uso degli imballaggi; costruire beni e prodotti più duraturi. 2) RIUTILIZZARE Il singolo cittadino potrebbe preferire contenitori per liquidi alimentari in vetro a rendere, rispetto sia ai vuoti a perdere, che alle confezioni in altri materiali. 4) RECUPERARE La maggior parte dei materiali presenti nei rifiuti sono recuperabili e riciclabili come tali (carta, vetro, metalli, plastiche), altri sono trasformabili in altri materiali utili (la sostanza organica come ammendante agricolo il compost), alcuni infine possono essere usati come combustibile per produrre energia (carta, legno, stracci, plastica e gomma). 3) RICICLARE Nella scelta dei contenitori sarebbe meglio preferire quei materiali per cui è organizzata la raccolta differenziata. Come alternativa al sacchetto di plastica è da considerare la borsa multiuso in tela. Con la stessa borsa che costa un pò di più, si possono risparmiare decine di sacchetti in un anno.

  28. Le parole dei rifiuti • BIOGAS. • Miscela di gas derivanti dalla decomposizione in assenza di aria(processo anaerobico)dei rifiuti organici posti in discarica. Tra questi gas, si trova metano altamente infiammabile. • COMPOSTAGGIO. • Semplici recipienti, che possono essere messi anche su un terrazzo, consentono di introdurvi i rifiuti organici di cucina, erba, fogliame e ramaglie, per ottenere un terriccio molto utile per io fiori o l’orto. Ciò avviene grazie all’azione dei microrganismi aerobi. • CONSORZIO. • In Italia, la legge ha istituito alcuni grandi Consorzi nazionali obbligatori per il riciclaggio dei contenitori di vetro, plastica e alluminio, nonché degli oli usati, delle batterie usate e dei rifiuti piombosi. • DISCARICA. • Si tratta di una grande buca in cui vengono scaricate le immondizie prodotte in zone ben delimitate. Le buche vengono impermeabilizzate, sigillate e provviste di impianti di prelievo del biogas e del percolato. Quando una discarica è riempita completamente, viene ricoperta di terra e abbandonata • ENZIMI. • Molecole organiche che hanno la proprietà di accelerare determinate reazioni biochimiche. Certi enzimi sono in grado di accelerare i processi biologici di compostaggio dell’organico. • FRAZIONE ORGANICA STABILIZZATA(F.O.S.) • Si tratta del prodotto del processo di stabilizzazione aerobica degli scarti organici separati dall’impianto di selezione della discarica. La FOS è il risultato degli scarti organici lasciati in aria di compostaggio per circa un mese, sino a perdere la capacità di produrre biogas. • HUMUS. • Componente naturale del terreno simile al composto che si può ottenere dagli scarti organici. Si tratta di un insieme di sostanze organiche del terreno, decomposte o in via di decomposizione, fondamentali per la fertilità del terreno stesso. • INCENERITORE. • Forno utilizzato per la distribuzione dei rifiuti, che prevede di bruciare la loro parte combustibile. Il calore prodotto può essere recuperato, anche per produrre energia elettrica. Dispositivi di lavaggio dei fumi e appositi filtri limitano l’immissione in atmosfera delle sostanze dannose.

  29. INORGANICO. • Tutto ciò che deriva da non viventi. • MICRORGANISMI AEROBI. • Batteri in grado di trasformare insieme ai lombrichi e agli insetti, gli scarti organici incomposta. • ORGANICO. • Tutto ciò che si riferisce al mondo animale o vegetale. Per quanto riguarda i rifiuti, si tratta soprattutto di quelli casalinghi (bucce, torsoli, avanzi di cibo, ecc.), dell’erba, delle foglie, dei residui di potature e così via. Tutti i rifiuti organici possono essere sottoposti a compostaggio. • PERCOLATO. • Liquido che si forma infondo alle discariche per effetto della decomposizione dei rifiuti e del passaggio di acqua piovana. Il percolato può essere dannoso per il suolo e la falda acquifera, per cui deve essere asportato con appositi sistemi di drenaggio. • RIFIUTI SOLIDI URBANI (R.S.U.) • La normativa nazionale prevede la suddivisione dei rifiuti in urbani e speciali, secondo la loro origine, e in pericolosi e non pericolosi, secondo le loro caratteristiche di pericolosità. Sono rifiuti urbani: i rifiuti domestici, quelli prodotti da attività lavorative assimilabili agli urbani per qualità e quantità, quelli derivanti da spazzamento stradale, quelli abbandonati in aree pubbliche, i rifiuti vegetali di giardini e parchi, i rifiuti cimiteriali. R.S.I. sono i rifiuti solidi industriali e R.S.A. quelli agricoli. • RDF (Refuse Derived Fuel) • Combustibile grezzo derivato dai rifiuti (carta, legno, tessili, plastiche, ecc.). • SECCO. • I rifiuti secchi sono quelli che non possono essere riciclati. Sono esclusi dal “secco”: tutti i rifiuti “umidi”, bottiglie di vetro e di plastica, lattine, carta e cartone puliti, medicinali, pannolini, pile, prodotti col simbolo “Teschio” o “Fiamma”, ecc. I rifiuti secchi ingombranti (mobili, materassi, elettrodomestici, televisori, damigiane, lastre di vetro, ecc .) hanno un’altra destinazione e ogni Comune mette a disposizione un apposito servizio di prelievo. • SINDROME DI NIMBY. • “Nimby” è una sorta di acronimo formato dalle parole “not in my backyard” ossia “non nel mio cortile”. Questa sindrome compare tra la popolazione di un territorio in cui viene progettata la realizzazione di una discarica o di un sistema di trattamento dei rifiuti. • UMIDO. • Tutti i rifiuti destinati alla decomposizione vanno nell’ “umido”: resti alimentari, avanzi di cibo, alimenti avariati, gusci d’uovo, scarti di verdura e frutta, lettiere di piccoli animali domestici, piccole quantità di fiori e foglie.

  30. FINE

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