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LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI a rischio infettivo

REGIONE VENETO U.L.S.S. N. 2 FELTRE - BELLUNO. LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI a rischio infettivo. Il Decreto Legislativo n.22 del 1997 prevede che vengano adottate iniziative dirette a favorire, in via prioritaria, la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti.

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LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI a rischio infettivo

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Presentation Transcript


  1. REGIONE VENETO U.L.S.S. N. 2 FELTRE - BELLUNO LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI a rischio infettivo

  2. Il Decreto Legislativo n.22 del 1997 prevede che vengano adottate iniziative dirette a favorire, in via prioritaria, la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti. Il DPR n.254 del 15 luglio 2003 prende specificatamente in esame i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo prevedendo che gli stessi debbano essere smaltiti in modo da non causare rischi per la salute tramite termodistruzione presso impianti autorizzati

  3. Il DPR n. 254/2003 definisce ed identifica i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo come segue: 1. Tutti i rifiuti che provengono da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biologica aerea nonché da ambienti ove soggiornino pazienti in isolamento infettivo affetti da agenti biologici di gruppo IV° di cui all’allegato XI° del D.Lgs.626/94 e successive modifiche ed integrazioni. 2. Tutti i rifiuti che presentino almeno una delle seguenti caratteristiche: a) Provengano da ambienti di isolamento infettivo e siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico, secreto od escreto dai pazianti isolati

  4. b) Siano contaminati da: - Sangue o altri liquidi biologici che contengano sangue in quantità tale da renderlo visibile; - feci o urine, nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti; -Liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebre-spinale, liquido sinoviale, liquido oleurico, liquido peritoneale, liquido pericardio o liquido amniotico; 3. I rifiuti provenienti da attività veterinaria che: a) Siano contaminati da agenti patogeni per l’uomo o per gli animali; b) Siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico, secreto od escreto per i quali sia ravvisato dal veterianario un rischio di patologia trasmissibile attraverso tali liquidi.

  5. La deliberazione della Giunta Regionale del Veneto del 30 maggio 1995 n. 3095 fissa il quantitativo massimo di riferimento di rifiuto pericoloso a rischio infettivo che ogni Ospedale può produrre in 0,5 Kg per giornata di presenza, prevedendo un monitoraggio continuo della quantità di rifiuto con l’obbligo di comunicazione trimestrale al Dipartimento Ecologia della Regione del rapporto Rifiuto prodotto Giornata di presenza

  6. SCOPO DELLA PROCEDURA La procedura ha lo scopo di: a)Garantire che tutte le fasi di gestione del rifiuto, dalla produzione e movimentazione interna al deposito temporaneo e allo smaltimento, avvengano senza pericolo per la salute degli operatori e della collettività e pregiudizio per l’ambiente. b)Favorire, attraverso una accurata e puntuale selezione all’origine, la riduzione della produzione di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo al fine di contenere i costi di smaltimento di tale tipologia di rifiuto e di rispettare il limite massimo di produzione stabilito dalla Regione;

  7. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura si applica alla gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo come definiti dal DPR n.254 del 15 luglio 2003

  8. RESPONSABILITA’ La Direzione Sanitaria, nell’ambito della gestione dei rifiuti di cui alla presente procedura, ha la responsabilità di adottare misure generali dirette a favorire la riduzione della produzione di tali tipologia di rifiuti e lo smaltimento senza pericolo per la salute e pregiudizio per l’ambiente.

  9. Il Dirigente Medico di Ospedale detiene la responsabilità della corretta gestione dei rifiuti assicurando: a) La fornitura ai reparti di produzione di appositi contenitori conformi, per caratteristiche costruttive, alla destinazione di utilizzo e disposizioni di legge; b)La diffusione al personale interessato della presente procedura e l’organizzazione di momenti di formazione e di aggiornamento continuo in tema di gestione dei rifiuti; c)La fornitura al personale dei mezzi di protezione individuale necessari per la gestione dei rifiuti; d) La verifica del rispetto della presente procedura.

  10. Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione e il Direttore del Distretto hanno le responsabilità di cui al punto precedente per quanto riguarda la corretta gestione dei rifiuti prodotti nelle strutture di rispettiva pertinenza. Il Caposala ed il Personale addetto delle sedi periferiche ha la responsabilità della corretta gestione dei rifiuti secondo la presente procedura nell’ambito del servizio di sua competenza; esercita una vigilanza continua sul rispetto della procedura e sul corretto utilizzo dei DPI durante la manipolazione dei rifiuti da parte del personale di reparto ed in particolare vigila sulla corretta selezione del rifiuto all’origine.

  11. Il personale sanitario di reparto e il personale addetto alle pulizie è responsabile: a)Della corretta gestione del rifiuto secondo le indicazioni ricevute curandone in modo scrupoloso la selezione al fine di ridurne il quantitativo prodotto; b)Del corretto utilizzo dei DPI messi a sua disposizione;

  12. MODALITA’ OPERATIVE

  13. CLASSIFICAZIONE ED IDENTIFICAZIONE DEI RIFIUTI TIPOLOGIA a)Tutti i rifiuti prodotti nella sezione di Tisiologia dell’Unità Operativa di Pneumologia, indipendentemente dal fatto che siano o meno contaminati da liquidi biologici, compresi rifiuti di ristorazione e spazzatura, rifiuti di carta, vetro e plastica; b)Tessuti, organi e parti anatomiche non riconoscibili; c) Piastre, terreni di coltura e altri presidi utilizzati in microbiologia e contaminati da agenti patogeni.

  14. d)I rifiuti riportati nel seguente elenco a titolo esemplificativo a condizione che presentino almeno una delle caratteristiche riportate ai punti precedentemente specificati: - Assorbenti igienici, pannolini pediatrici e pannoloni - Bastoncini cotonati per colposcopia e paptest - Bastoncini oculari - Cannule e drenaggi - Cateteri (vescicali, venosi, arteriosi, per drenaggi pleurici, ecc.), raccordi, sonde - Circuiti per circolazione extracorporea - Cuvette monouso per prelievo bioptico endometriale - Deflussori - Fleboclisi contaminate - Filtri di dialisi. Filtri esausti provenienti da cappe (in assenza di rischio chimico)

  15. - Guanti monouso - Materiale monouso: vials, pipette, provette, indumenti protettivi, mascherine, occhiali, telini, lenzuola, calzari, seridrape, soprascarpe, camici - Materiale per medicazione: garze, tamponi, bende, cerotti, lunghette, maglie tubulari - Sacche (per trasfusioni, urinostomia, nutrizione parenterale) - Set di infusione - Sonde rettali e gastriche - Sondini (nasogastrici per broncoaspirazione, per ossigenoterapia, ecc.) - Spazzole, cateteri per prelievo citologico - Speculum auricolare monouso - Suturatici automatiche monouso - Gessi e bendaggi - Rifiuti taglienti: aghi, siringhe, lame, lancette pungidito, venflon, rasoi e bisturi monouso, ecc.

  16. d)Rifiuti di ristorazione provenienti da pazienti affetti da malattie infettive per i quali sia ravvisata clinicamente dal medico che li ha in cura una patologia trasmissibile attraverso tali residui. ESCLUSIONI (a titolo esemplificativo - purchè non presentino nessuna delle caratteristiche riportate nei punti 1-2-3 precedentemente descritti) - Assorbenti igienici, pannolini pediatrici e pannoloni - Gessi ortopedici - Rifiuti costituiti da indumenti monouso - Rifiuti derivanti dall’attività di ristorazione e i residui dei pasti - Contenitori vuoti di farmaci - Contenitori vuoti in vetro per fleboclisi - Confezioni vuote di carta, cartone e plastica - Altri rifiuti da avviare a raccolta differenziata

  17. CONTENITORI Il colore giallo contraddistingue il rifiuto sanitario pericoloso a rischio infettivo. A ciascun reparto dell’area ospedaliera e agli ambulatori decentrati dell’Azienda Sanitaria è fornito un congruo numero di contenitori per la raccolta dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. Tali contenitori sono di due tipi e presentano le seguenti caratteristiche.

  18. 1.Contenitore rigido di cartone §Contenitore di cartone con sacco di plastica §Capacità: 40 litri §Scritte e simbolo: contenitore monouso per RIFIUTO SANITARIO PERICOLOSO A RISCHIO INFETTIVO destinato all’incenerimento e simbolo del rischio biologico §spazio per indicare: oDestinazione oReparto di produzione oData di confezionamento §All’interno del contenitore rigido di cartone è posizionato un imballaggio flessibile (sacco giallo) con la scritta Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo ed il simbolo del rischio biologico

  19. 1.Contenitore per taglienti e pungenti §Contenitore rigido di plastica §Colore: Giallo §Capacità: 4 litri e 1 litro §Scritte e simbolo: Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Taglienti e Pungenti ed il simbolo di rischio biologico

  20. PUNTI CONVENZIONALI DI RACCOLTA A: Padiglione Gaggia Lante – Ala OVEST – Piano seminterrato B: Padiglione Gaggia Lante – Ala EST – Piano seminterrato C: Padiglione Dalla Palma– Ala EST – Piano seminterrato D: Padiglione Guarnieri– Ala OVEST – Piano seminterrato E: Palazzina Fusaro – Tunnel di collegamento piano seminterrato F: Padiglione Gaggia – Tunnel di collegamento piano seminterrato

  21. AREA ECOLOGICA piazzale nord Presidio Ospedaliero di Feltre - DEPOSITO TEMPORANEO

  22. RACCOLTA NELLE AREE DI PRODUZIONE Il personale in servizio provvede a depositare i rifiuti nel momento della loro produzione e previa accurata selezione, direttamente negli appositi contenitori precedentemente descritti. INDICAZIONI OPERATIVE - Tutti i rifiuti taglienti (aghi, lame, venaflon, bisturi monouso ecc.) devono essere inseriti nel contenitore rigido di plastica per taglienti e pungenti: è tassativamente proibito introdurre qualsiasi rifiuto tagliente o pungente direttamente nel contenitore di cartone e sacco giallo per evitare perforazioni che comportano un rischio di tagli e punture accidentali agli operatori addetti alla manipolazione e trasporto degli imballaggi;

  23. - Porre la massima attenzione nella manipolazione dei rifiuti pungenti e taglienti, evitando ogni manovra che possa esporre al rischio di punture e tagli accidentali; evitare nel modo più assoluto di rincapucciare l’ago usato o di piegarlo o romperlo prima della sua introduzione nel contenitore; - I contenitori per pungenti e taglienti devono essere collocati in posti idonei, comodi e vicini al luogo in cui devono essere utilizzati; - I contenitori per pungenti e taglienti, una volta pieni, devono essere chiusi ed inseriti nel contenitore di cartone e sacco giallo assieme agli altri rifiuti potenzialmente infetti;

  24. - In ogni fase di gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo devono essere utilizzati i Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) messi a disposizione; - Deve essere operata una accurata selezione dei rifiuti all’origine introducendo negli appositi contenitori solo ed esclusivamente i rifiuti che presentano le caratteristiche di rischio infettivo; tutti gli altri rifiuti dovranno essere smaltiti secondo le modalità più opportune in rapporto alla tipologia: raccolta differenziata, rifiuti solidi urbani ecc.. Si raccomanda la massima attenzione nella selezione al fine di ridurre la quantità di rifiuto prodotto e conseguentemente sia il costo che l’impatto ambientale relativi allo smaltimento per incenerimento;

  25. - Prima della chiusura dei sacchi gialli cospargere i rifiuti con una dose (una bustina) del disinfettante fornito dal Servizio di Farmacia; - Chiudere accuratamente il sacco giallo utilizzando l’apposito laccio di chiusura e successivamente chiudere il contenitore di cartone seguendo le indicazioni riportate sullo stesso; - Riportare, utilizzando un pennarello indelebile, nell’apposito spazio di ciascun contenitore confezionato: a) Reparto di produzione; b) Data del confezionamento; - Una volta chiuso, il contenitore non deve essere più riaperto e deve essere correttamente posizionato con il lato superiore orientato secondo le frecce riportate sul cartone;

  26. - Lo stoccaggio nei reparti ospedalieri dei contenitori confezionati deve essere effettuato negli idonei locali appositamente individuati.

  27. TRASPORTO AL PUNTO CONVENZIONALE DI RACCOLTA Il trasporto dei cartoni confezionati  ai punti convenzionali di raccolta dai reparti ospedalieri e da quelli della Palazzina Fusaro, è effettuato a cura degli addetti al trasporto. I rifiuti dovranno essere trasportati utilizzando i percorsi verticali “sporchi” fino al punto convenzionale di raccolta più vicino situato nel tunnel sotterraneo.

  28. INDICAZIONI OPERATIVE PER IL TRASPORTO VERSO IL PUNTO CONVENZIONALE DI RACCOLTA - In tutte le fasi di manipolazione del rifiuto devono essere usate misure di protezione individuali; - Per il trasporto devono essere usati correttamente carrelli a quattro ruote evitando eventuale spargimento di materiale; - Depositare in modo ordinato i cartoni nei punti convenzionali di raccolta.

  29. TRASPORTO AL DEPOSITO TEMPORANEO Il trasporto dei rifiuti dai punti convenzionali di raccolta situati nel tunnel fino al deposito temporaneo situato nell’area ecologica ospedaliera è effettuato ad opera degli addetti al trasporto con l’utilizzo degli appositi carrelli motorizzati. L’asporto dei rifiuti è effettuato più volte al giorno (in ogni caso non meno di due volte) per evitare eccessivi accumuli.

  30. INDICAZIONI OPERATIVE PER IL TRASPORTO VERSO IL DEPOSITO TEMPORANEO - In tutte le fasi di manipolazione del rifiuto devono essere usate misure di protezione individuali (guanti, indumenti protettivi e calzature antisdrucciolo); - Usare carrelli dotati di sistemi di contenimento per evitare spargimento di rifiuti in caso di rottura accidentale dei contenitori in plastica; - In caso di fuoriuscita accidentale di rifiuti per rottura dei contenitori è necessario procedere come segue: a) Raccogliere i rifiuti introducendoli in un nuovo contenitore che deve essere confezionato come precedentemente specificato; b) Procedere alla bonifica dell’area con l’utilizzo di disinfettante clorossidante elettrolitico e successivamente lavare con acqua.

  31. DEPOSITO TEMPORANEO Il deposito temporaneo dei rifiuti di cui alla presente procedura è localizzato nell’area ecologica; i rifiuti devono essere depositai nel Box n. 1, evidenziato al paragrafo 6.4, contraddistinto dalla scritta RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO ed il simbolo di rischio biologico. INDICAZIONI OPERATIVE DEPOSITO TEMPORANEO - Riporre in maniera ordinata i contenitori nell’apposito box evitando di accumulare rifiuti al di fuori di esso

  32. FINE

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