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CORSO FORMAZIONE ERICKSON I.I.S. PERTINI – CROTONE 27 GENNAIO 2014 I Bisogni Educativi Speciali

CORSO FORMAZIONE ERICKSON I.I.S. PERTINI – CROTONE 27 GENNAIO 2014 I Bisogni Educativi Speciali Analisi e riflessioni sulle strategie didattiche di intervento A cura della dott.ssa Giusy Castriciano. LA SCOPERTA.

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CORSO FORMAZIONE ERICKSON I.I.S. PERTINI – CROTONE 27 GENNAIO 2014 I Bisogni Educativi Speciali

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Presentation Transcript


  1. CORSO FORMAZIONE ERICKSON I.I.S. PERTINI – CROTONE 27 GENNAIO 2014 I Bisogni Educativi Speciali Analisi e riflessioni sulle strategie didattiche di intervento A cura della dott.ssa Giusy Castriciano

  2. LA SCOPERTA L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. BES

  3. La classe…un mondo da scoprire! Alunni con DSA, disturbo attentivo con o senza ipertattività, difficoltà motorie, ritardo cognitivo, difficoltà di linguaggio, disturbi dello spettro autistico, apprendimento difficile, ansia, depressione, inibizione, disturbi della personalità, aggressività, disturbi della condotta alimentare, dipendenze patologiche, isolamento, passività, malattie croniche, compromissioni fisiche rilevanti, epilessie, abusi, maltrattamenti, lutti, povertà, deprivazione culturale, problemi motivazionali, distorsione dell’identità, deficit di autostima…

  4. Ognuna è legata a un singolo bambino, a una singola storia…

  5. UNA NORMATIVA INCLUSIVA

  6. NOVITA’ MINISTERIALI 1) Dir. Min. 27/12/2012: Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. 2) CM n. 8 del 6 marzo 2013: Indicazioni operative

  7. La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 • Forniscele indicazioniallescuole per la presa in carico di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES). • Estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dallaL. 53/2003. • Definiscele modalitàdiorganizzazione, le funzioni e la composizione del personaledeiCentriTerritorialidiSupporto.

  8. I Bisogni Educativi Speciali una macrocategoria! Comprende 3 sottocategorie: • quella della disabilità; • quella dei disturbi evolutivi specifici; • quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

  9. Una precisazione… Nei Disturbi Evolutivi Specifici rientrano: • i DSA; • i deficit del linguaggio; • i deficit delle abilità non verbali; • i deficit della coordinazione motoria; • i deficit dell’attenzione e dell’iperattività • funzionamento cognitivo limite (tra disabilità e disturbo specifico).

  10. La novità Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.

  11. Queste problematiche non possono essere tutte certificate ai sensi della legge 104/92, proprio perché non rappresentano delle patologie invalidanti. La normativa garantisce a questi alunni la possibilità di ricevere la giusta attenzione in ambito scolastico.  INCLUSIONE

  12. La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 La Direttiva ministerialedefinisce le linee del cambiamento per rafforzareilparadigmainclusivo. La Direttiva chiariscecome la presa in caricodei BES debbaessere al centrodell’attenzione e dellosforzocongiuntodellascuola e dellafamiglia.

  13. Direttiva e Circolare BES Alunni con disabilità: – certificazione medico legale di disabilità ai sensi dell’art.3 dellaL.104/92 che definisce persona con disabilità solo quella che abbia subito nel periodo pre-peri-post natale una minorazione stabilizzata o progressiva che sia causa di emarginazione. I BENEFICIARI Alunni con DSA: – diagnosi proveniente da uno specialista dell’Asl o di un centro con essa convenzionato o accreditato e che può essere correttamente effettuata solo dopo lo svolgimento della seconda classe della primaria. Alunni con altri BES: – in mancanza di diagnosi mediche, occorre far riferimento a situazioni oggettive (ad es, segnalazione dei servizi sociali o status di alunni stranieri) Alunni con Disabilità, Ianes/Cramerotti 2013

  14. Direttiva e Circolare BES Alunni con disabilità: – per questi alunni devono essere formulati da tutti i docenti, in dialogo con i familiari e gli operatori sociosanitari, un PDF e il PEI, che rappresenta il progetto di vita in età scolare sul quale i soli docenti della classe predispongono il piano degli studi personalizzato. Possono essere previsti tempi più lunghi, l’uso di strumenti anche tecnologicamente avanzati e prove equipollenti. Inoltre l’art.13 della L.104/92 conferisce agli alunni certificati il diritto di avere assegnate ore di sostegno. STRUMENTI DIDATTICI Alunni con DSA: – Le Linee guida precisano che il Consiglio di classe deve predisporre un PDP nel quale, per ogni disciplina deve indicare l’eventuale strumento compensativo o dispensativo da usare nel caso di prestazioni didattiche particolarmente difficili a causa della dislessia, disgrafia, discalculia o disortografia dell’alunno. Alunni con altri BES: – vengono estesi gli strumenti compensativi e dispensativi che vanno indicati nel PDP che deve essere formulato. Alunni con Disabilità, Ianes/Cramerotti 2013

  15. Direttiva e Circolare BES • Indicazioni operative: Lo strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO – PDP – che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata – LE STRATEGIE DI INTERVENTO PIÙ IDONEE E I CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI. (BES: Nuove indicazioni ministeriali - Fugarolo/Munaro)

  16. Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 Fornisce le Indicazioni Operative per l’attuazionedellaDirettiva. • Il PDP è redatto dal Consiglio di Classe (team docenti per la primaria) a seguito di incontro dialogo tra docenti, famiglie e specialisti, nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze. C’è un’importante differenza concettuale e giuridica tra le diverse situazioni di BES e quindi tra i diversi piani personalizzati.

  17. I TEMPI DEL PDP Viene redatto: • all’inizio di ogni anno scolastico entro i primi tre mesi per gli studenti già diagnosticati; • su richiesta della famiglia in possesso di diagnosi specialistica (in qualsiasi momento dell’anno); • Su valutazione dei docenti.

  18. Direttiva e Circolare BES • Indicazioni operative: Rapporti con la Famiglia La famiglia interviene come soggetto portatore di interessi ma anche come risorsa e fondamentale fonte di informazioni. La circolare prescrive che: «Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia»

  19. Direttiva e Circolare BES Indicazioni operative: Consiglio di classe Senza certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunatamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare un contenzioso. Le decisioni vengono adottate in dialogo con la famiglia, ma il Consiglio di classe può non accettare le richieste della famiglia, se non intende accoglierle. Vanno comunque verbalizzate le motivazioni del diniego.

  20. Direttiva e Circolare BES PDP per gli alunni BES: Il PDP non è conseguenza dell’individuazione del bisogno educativo speciale ma parte integrante della identificazione della situazione di bisogno. NO: «Questo alunno è BES quindi la scuola deve predisporre un PDP» SI: «Questo alunno è BES, perché secondo la scuola ha bisogno di un PDP». PDP- PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER GLI ALUNNI CON BES Alunni con Disabilità, Ianes/Cramerotti 2013

  21. Piano Didattico Personalizzato

  22. Che cos’è il PDP? PIANO: “studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi”: un programma, un progetto, una strategia. DIDATTICO: lo scopo è il miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'apprendimento dell‘allievo, che comporta, quindi, una diminuzione dei tempi di studio e del dispendio di energiedell'insegnamento del docente. PDP PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe.

  23. PDP: Un piano efficace Deve contenere indicazioni: Significative, ovvero individuare e selezionare le attività e modalità più significative in grado di determinare un cambiamento. Realistiche, vanno considerate subito le risorse disponibili e i limiti in cui si deve operare e calibrare il progetto in base ad essi (es: la classe numerosa, la presenza di altri alunni con BES, la mancanza di ore di compresenza…). Coerenti, concrete e verificabili, quanto viene previsto nel PDP deve essere effettivamente messo in pratica.

  24. Un piano efficace CHI NE E’ RESPONSABILE? È redatto (tenendo conto di eventuali certificati medici o relazioni cliniche) solo dalla scuola che può chiedere il contributo di esperti ma ne rimane la responsabile. CHI COSTRUISCE O SCEGLIE EVENTUALI MODELLI O STRUMENTI PER LA COMPILAZIONE? La scuola è libera di scegliere o costruire i modelli o gli strumenti che ritiene più efficaci.

  25. «Le scuole con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico possono avvalersi per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010 (DM 5669/2011), meglio descritte nelle allegate Linee guida».

  26. COMPENSARE E DISPENSARE UNA GERARCHIA FUNZIONALE Interventi di tipo ABILITATIVO: finalizzati a dare abilità (tra questi rientra l’insegnamento). Interventi di tipo COMPENSATIVO:quando l’intervento abilitativo non è efficace si può individuare un sistema alternativo per raggiungere, anche parzialmente, risultati funzionalmente equivalenti. Interventi di tipo DISPENSATIVO: se non ha funzionato l’intervento abilitativo e non sono stati individuati sistemi compensativi efficaci, è possibile prevedere anche una strategia che non risolve i problemi esistenti ma almeno ne evita di nuovi.

  27. QUALI ELEMENTI INDISPENSABILI IN UN PDP PER I BES

  28. LA SEZIONE ANAGRAFICA DEL PDP

  29. LA SEZIONE ANALISI DEL BISOGNO E DELLE RISORSE

  30. PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI DIDATTICO-EDUCATIVI

  31. PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI DIDATTICO-EDUCATIVI

  32. PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI DIDATTICO-EDUCATIVI

  33. STRUMENTI COMPENSATIVI MISURE DISPENSATIVE

  34. CRITERI DI VALUTAZIONE

  35. IMPEGNI DELLA FAMIGLIA I

  36. PAGINA FINALE PER LE FIRME

  37. LA FIRMA DEI GENITORI IN CALCE AL PDP. Con la loro firma i genitori esprimono il proprio consenso in merito al percorso di personalizzazione definito dalla scuola.

  38. Direttiva e Circolare BES Organizzazione territoriale per l’ottimale realizzazione dell’inclusione scolastica.

  39. Direttiva e Circolare BES • AZIONI A LIVELLO DI SINGOLA ISTITUZIONE SCOLASTICA • Il G.L.H. - Gruppo di lavoro di istituto previsto dalla L.104/92 diventa il G.L.I. - Gruppo di lavoro per l’inclusione. • I suoi compiti si estendono alle problematiche relative a tutti i BES. • È composto da funzioni strumentali, docenti di sostegno, assistenti alla comunicazione, docenti curriculari, genitori, esperti istituzionali o esterni convenzionati.

  40. Funzioni del G.L.I. • Rilevare i BES presenti nella scuola, allievi con deficit e svantaggi; • Curare la documentazione degli interventi didattico-educativi; • Raccogliere e coordinare le proposte dei singoli «gruppi H» operativi; • Elaborare il Piano Annuale per l’Inclusività.

  41. IIn pratica il Consiglio di classe, osserva e programmae…il GLI • Raccoglie tutte le proposte a livello di singola classe e costruisce il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) che sarà incluso nel POF e costituirà la base per la trattativa delle risorse necessarie per l’anno successivo. • Si occupa di monitorare e valutare il grado di inclusività della scuola (INDEX) autoanalisi, autoprogettazione e realizzazione di specifici interventi di miglioramento. • Deve all’inizio dell’anno coordinare le risorse assegnate e distribuirle alle singole classi e a fine anno valutare i risultati della qualità dell’inclusione per poter formulare proposte per l’anno successivo.

  42. Direttiva e Circolare BES I CTS La Direttiva affida un ruolo fondamentale ai CTS – Centri TERRITORIALI DI SUPPORTO, quale interfaccia tra l’Amministrazione e le scuole, e tra le scuole stesse nonché quale rete di supporto al processo di integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle migliori pratiche.

  43. Funzioni del CTS • Consulenza, informazione-formazione sulla gestione degli ausili tecnologici. • Ricerca • Condividere buone prassi con le scuole del territorio. • Definire il piano annuale d’intervento relativo alle spese.

  44. Piano Annuale per I’Inclusività Il PAI, alla luce dei PEI e PDP, serve a: • individuare annualmente i punti di forza e di debolezza delle attività inclusive svolte dalla scuola; • predisporre il piano delle risorse da offrire e richiedere a enti pubblici o privati per organizzare una programmazione generale della didattica della scuola per l’anno successivo per una migliore accoglienza di tutti gli alunni.

  45. Direttiva e Circolare BES Piano Annuale per l’inclusività Il piano sarà quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti UUSSRR, per la richiesta di organico di sostegno e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza. AZIONI A LIVELLO DI SINGOLA ISTITUZIONE SCOLASTICA

  46. UNA SCUOLA INCLUSIVA

  47. “Ogni scuola deve pensare al proprio progetto educativo non per individui astratti ma per persone che vivono il proprio qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato.”

  48. Maggiore adattabilità e flessibilità nella didattica: • Scelta dei materiali didattici, libri, software che permettano di scegliere livelli graduati di difficoltà, rispetto alle caratteristiche individuali; • Diversificare le modalità di insegnamento, linguaggi e codici diversi, modalità espressive.. • Mediazione dei pari, apprendimento cooperativo, tutoring.. • Didattiche laboratoriali, anche con l’uso di nuove tecnologie.

  49. STRATEGIE COMPENSATIVEdalla scuola primaria alla secondaria • Sintesi vocale • Libri digitali • Audiolibri • Registratore e video-fotocamera • Agenda o diario elettronici (applicabili a cellulari, iPad..) • Enciclopedie e dizionari digitali • Mappe concettuali

  50. SITI UTILI/SOFTWARE DIDATTICI www.ivana.it sito con software didattici gratuiti per italiano, matematica, logica, geografia.   Elenco del software Avvio alla letto-scrittura Frase Argomenti vari - Percorsi e labirinti - Puzzle - Gioca figure - Memoria - Percezione Matematica LIM Logica Geometria www.ivana.it

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