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ORATORIO SAVIO MESSINA

SALESIANI GIOVANI SPORT PASTORALE. ORATORIO SAVIO MESSINA. FABIO CICCIO’. un legame che viene da lontano. È difficile pensare i salesiani o Don Bosco e non immaginarli partecipanti al gioco dei ragazzi.

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ORATORIO SAVIO MESSINA

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Presentation Transcript


  1. SALESIANIGIOVANISPORTPASTORALE ORATORIO SAVIO MESSINA FABIO CICCIO’

  2. un legame che viene da lontano È difficile pensare i salesiani o Don Bosco e non immaginarli partecipanti al gioco dei ragazzi. In molte immagini Don Bosco viene rappresentato in mezzo ad un cortile pieno di ragazzi che scorazzano.

  3. un legame che viene da lontano Un aspetto originale della vita di Don Bosco è proprio l’intuizione della forza comunicativa del gioco, intuizione che lo spinse a cercare ed incontrare i ragazzi nel gioco, partecipandovi egli stesso… … e non si tratta di un «espediente»

  4. Spontaneità e maturazione Giovannino Bosco riuscì a far coesistere il gioco e fonderlo con impegni seri, senza che nessuna di queste componenti perdesse i suoi connotati. Le cose serie sono trattate in forma festiva e il gioco impegna nella sua dinamica sentimenti, attitudini, piani.

  5. Giovanni era l’anima del divertimento Non è un ragazzo che guarda con tristezza i trastulli e si trova a suo agio solo tra libri e preghiere, ma è uno che entra con spontaneità ed entusiasmo nel gioco e si scatena in esso

  6. Spontaneità e maturazione Le «letture», i «racconti invernali» nella stalla, i giochi di prestigio nel prato, le scampagnate… comunque sempre l’utile e il valido fusi alla gioia dello stare assieme e del divertimento. Man mano il gioco si intreccia con altri aspetti nella vita di Don Bosco dandogli delle fattezze singolari.

  7. Spontaneità e maturazione Quando fonda la «Società dell’Allegria», articolerà il suo programma in tre punti: • PIETA’ • DOVERI (studio) • TRATTENIMENTI (compagnie, passeggiate, giochi)

  8. Tutte queste esperienze e i valori insiti in essi, divenuti sintesi pedagogica caratterizzano il…. SENSO RELIGIOSO FAMIGLIA Sistema Educativo Salesiano LAVORO GIOCO SOCIALITA’

  9. Elemento di pastorale Il suo primo programma si esprimeva in un trinomio: • GIOCARE • STARE ASSIEME • FARE CATECHISMO

  10. Elemento di pastorale Don Bosco, nella sua esperienza di educatore, percepì che il gioco, oltre ad essere un elemento equilibrante e quindi necessario, sviluppa aspetti specifici nella formazione totale del ragazzo.

  11. Elemento di pastorale Il gioco concepito sin dall’inizio come un punto importante nel programma educativo e pastorale, seguiva il calendario liturgico e l’itinerario catechistico, segnando la vita della comunità giovanile

  12. Elemento di pastorale «i giochi devono impararsi poco alla volta, di mano in mano che ne sarai capace… sempre che possano servire di ricreazione, e mai di oppressione al corpo» Don Bosco

  13. Una pedagogia del Gioco IL GIOCO LIBERA LA GIOIA… per questo è retto dalla spontaneità. È manifestazione di un equilibrio spirituale e mezzo per rafforzarlo. IL GIOCO FA RIPOSARE LA MENTE… e mette in esercizio e sviluppa forze corporali.

  14. Una pedagogia del Gioco Altri valori… • BUONA EDUCAZIONE • CAPACITA’ DI COLLABORAZIONE • AMICIZIA • GENEROSITA’

  15. Una pedagogia del Gioco «noi invece di castighi, abbiamo l’assistenza e il gioco» «si dia ampia libertà di saltare, di correre e schiamazzare a piacimento. La ginnastica, la musica, le passeggiate sono mezzi efficacissimi per ottenere la disciplina»

  16. Una pedagogia del Gioco Il cortile ha un valore particolare per la conoscenza del ragazzo. In esso, egli è decondizionato, mostra spontaneamente le sue tendenze, la sua vitalità, le sue capacità. «io mi servivo di quella smodata ricreazione per insinuare nei miei allievi pensieri di religione»

  17. È vero che la seconda è più importante della prima ma toglietene una delle due e la fisonomia dell’Oratorio sparisce.

  18. Definizione dell’Oratorio «Lo scopo dell’Oratorio è di intrattenere la gioventù nei giorni di festa con piacevole e onesta ricreazione, dopo aver assistito alle sacre funzioni». (Don Bosco)

  19. … per concludere… I ragazzi, forse senza esserne coscienti, considerano quasi un obbligo scontato che il salesiano, il maestro, l’animatore, dicano a scuola una parola religiosa o morale, mentre quando qualcuno parla loro informalmente in cortile intuiscono che lo fanno per vera amicizia, e la parola raggiunge il CUORE.

  20. Io gioco ancora Io gioco ancora,per non perdermi nella consapevolezza della crescita,Per poter correre ancora, avere dei sogni e ridere di niente,Io gioco ancora,senza età ne vincoli, senza sicurezze solo istintigioco per non crescere troppo e perdere la purezzaIo gioco ancora,senza motivi certi, solo per il piacere di farlosolo per il piacere di vivere

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