1 / 23

Danze e delizie dal Gattopardo ai giorni nostri Un’idea elaborata e redatta da: Stefania Casano – Marilena Cicchirillo

La notte. Alcinoo. di. Danze e delizie dal Gattopardo ai giorni nostri Un’idea elaborata e redatta da: Stefania Casano – Marilena Cicchirillo – Isabella D’Amico – Rosa D’Amico – Cristina Gabriele – Mattia Giacalone – Maria Angela Licata – Antonella Pace – Manuela Palazzolo –

ghalib
Télécharger la présentation

Danze e delizie dal Gattopardo ai giorni nostri Un’idea elaborata e redatta da: Stefania Casano – Marilena Cicchirillo

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. La notte Alcinoo di Danze e delizie dal Gattopardo ai giorni nostri Un’idea elaborata e redatta da: Stefania Casano – Marilena Cicchirillo – Isabella D’Amico – Rosa D’Amico – Cristina Gabriele – Mattia Giacalone – Maria Angela Licata – Antonella Pace – Manuela Palazzolo – Lucia Parrinello – Adelina Riccobono

  2. Sommario • Motivazioni dell’evento • Il territorio di riferimento • I prodotti tipici: definizione • I prodotti tipici individuati: caratteristiche • Descrizione dell'evento • progetto • riferimenti storici • articolazione • La location • Il target • I partner • Comunicare l'evento • il sito web • newsletter • radio locali • comunicati stampa • La comunicazione live • L'ufficio stampa

  3. Motivazione dell’evento Presentazione e promozione dei prodotti tipici selezionati all’interno del territorio del PIT 18. L’evento dovrebbe essere organizzato fuori dal territorio del PIT 18 (si pensa a Palermo) al fine di iniziare un percorso di accreditamento non autoreferenziale delle specificità territoriali. Una prima tappa del lungo viaggio verso nord sfruttando il traino importante dell’unico prodotto del territorio che ha raggiunto riconoscimenti e fama internazionale: il vino Marsala.

  4. Il territorio del Pit 18

  5. I prodotti tipici: definizione Pur non esistendo una definizione ufficiale di “prodotto tipico locale” sentiamo molto spesso parlare nelle sagre, in televisione, e negli altri mezzi di comunicazione di questi prodotti. La tipicità di un prodotto agroalimentare viene tradizionalmente associata a quelle caratteristiche materiali e immateriali che rendono il prodotto unico e immediatamente individuabile dal consumatore. Gli elementi di caratterizzazione di un prodotto più frequentemente considerati sono: l’origine geografica le materie prime impiegate il processo produttivo utilizzato Un prodotto tipico locale ha un forte legame con il luogo geografico dove in esclusiva viene prodotto, viene ottenuto usando sempre le stesse materie prime e il suo processo produttivo è ormai divenuto tradizionale dato che da vari decenni è conosciuto e tramandato dagli operatori interessati. Il criterio di selezione dei prodotti tipici riferiti al PIT 18, ha tenuto conto della necessità di avere un forte traino: vino Marsala della rilevanza economica di altre specificità, ad esempio: l’olio extra vergine di oliva Valli Trapanesi DOP, il vino Salemi IGT ed il pecorino siciliano DOP degli aspetti salutistici di alcune tipicità, ad esempio: il sale marino artigianale e l’aglio rosso di Nubia (ambedue eletti presidi di Slow Food)

  6. Il territorio del Pit 18 Caratteristiche Ha una gradazione media di circa 18 gradi. E' considerato uno dei 4 grandi vini da dessert del mondo ed è il primo vino ad aver ottenuto in Italia il riconoscimento della DOC (nel 1969). Ogni anno ne vengono prodotti oltre 8 milioni di litri: l'8 per cento di questi viene imbottigliato, il 25 per cento del quale viene poi esportato. Una legge del 1984, entrata in vigore tre anni dopo, ha fissato le caratteristiche fondamentali alle quali deve rispondere il Marsala. A seconda della quantità di zuccheri il Marsala può essere secco, semisecco e dolce. Le cinque categorie in cui può rientrare sono: "Fine" (alcool superiore a 17 gradi e invecchiato per più di un anno) "Superiore" (alcool superiore a 18 gradi e invecchiato per oltre due anni) "Superiore Riserva" (come il precedente ma vecchio di almeno 4 anni e meno acido) "Vergine e/o Soleras" (oltre 18 gradi e cinque anni di invecchiamento) "Vergine e/o Soleras Riserva" (come il precedente ma invecchiato per almeno 10 anni). Tutti i Marsala vanno serviti nel bicchiere a tulipano a stelo alto.

  7. Vino Salemi Igt Caratteristiche Le tipologie sono: bianco, bianco frizzante, rosso, rosso frizzante e novello, rosato e rosato frizzante. I vitigni sono Inzolia, Catarratto, Grecanico, Damaschino. La località è Salemi e nella vinificazione sono ammesse solo pratiche atte a mantenere le caratteristiche peculiari dei vini. Le condizioni climatiche, la terra, il sole, la limitata piovosità rendono il territorio adatto alla produzione di vini di diverse tipologie, di grande corpo e persistenti profumi: bianchi, rossi e rosati.

  8. Pecorino Siciliano DOP Caratteristiche : Per la produzione del pecorino siciliano, i casari-allevatori adottano tecniche e utilizzano materiali tradizionali: la tina di legno, la caldaia di rame stagnato, le fascedde di giunco, il fuoco diretto (a legna o a gas). Il pecorino è definito con termini diversi a seconda del tempo di maturazione: • la tuma è il formaggio non ancora salato • il primo sale ha 8 – 10 giorni ed è appena salato (a secco o in salamoia) • il secondo sale ha 2 – 4 mesi • lo stagionato (o semplicemente pecorino) supera i 4 mesi di affinamento; fino ad un anno per il formaggio da grattugia. Il pecorino siciliano può essere insaporito in pasta con grani interi di pepe nero: in questo caso prende il nome di pipatu. A creare lievi differenze di gusto intervengono la percentuale di grassi presenti nel latte, l'alimentazione prevalente degli animali, il periodo di produzione o la differente stagionatura. Infine, se il cacio corrisponde a quanto stabilito dal Disciplinare, viene premiato con il marchio del Consorzio di Tutela della Dop.

  9. Olio Valli Trapanesi DOP Caratteristiche La raccolta delle olive destinata alla produzione di olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta “Valli Trapanesi” può avvenire con mezzi meccanici o per brucatura. La resa massima di olive in olio non può superare il 20%. Per l’estrazione dell’olio sono ammessi soltanto processi meccanici e fisici atti a produrre oli che presentino il più fedelmente possibile le caratteristiche peculiari originarie del frutto. Le olive devono essere molite entro i due giorni successivi alla raccolta.

  10. Sale artigianale Marino DOP Caratteristiche Il sale marino artigianale si ottiene semplicemente lasciando evaporare l’acqua marina all’interno di grandi vasche sistemate sulla costa: le saline, appunto. Gli elementi essenziali per la nascita del sale, quindi, sono tre: l’acqua del mare, il sole e il vento. Di fronte alla costa trapanese (fra Trapani, Paceco e Marsala), in un suggestivo scenario di acqua, mulini a vento e piramidi bianche che diventano rosa al calare del sole, esiste un’importante realtà produttiva, e non soltanto industriale. Tutta la zona ricade all’interno di due splendide aree protette: la riserva naturale orientata delle saline di Trapani e Paceco e le saline dello Stagnone (nel comune di Marsala). La produzione avviene durante il periodo estivo, in particolare nei mesi di luglio e agosto. Si compiono circa tre raccolti, a seconda delle condizioni climatiche (un’ultima raccolta può essere realizzata anche nel mese di settembre). Ciò che differenzia il prodotto del Presidio di Slow Food dalla versione industriale è il metodo di “coltivazione”, ma soprattutto la lavorazione.Il sale tradizionale è raccolto a mano dal salinaio, anziché con strumenti meccanici e, nella fase della lavorazione, non subisce procedimenti di raffinazione o aggiunte di altri sali minerali.

  11. Sale artigianale Marino DOP Caratteristiche Il sale marino artigianale di Trapani “sala di più”. Rispetto agli altri sali da cucina, infatti, contiene più potassio, più magnesio e una quantità minore di cloruro di sodio. Prodotto umile e anonimo, il sale concorre tuttavia alla realizzazione di moltissime specialità tipiche del patrimonio agroalimentare italiano. Attualmente è utilizzato nella salatura dei prodotti di un altro Presidio locale, la bottarga di Favignana. Secondo l’esperienza dei produttori, infatti, questo prodotto dà risultati migliori nella salamoia per le uova o per le altre parti del tonno, sia in termini di conservazione sia di profumi.  E’ giunto il tempo di proporre il sale marino artigianale di Trapani alla ristorazione ed ai consumatori e fare in modo che prodotti come questo siano usati anche nella produzione di formaggi e salumi di qualità. Una filiera corretta e completa deve partire anche dal sale, ma a differenza di quel che succede in Francia, ad esempio, dove il fleur du sal è un prodotto di grande valore, in Italia manca la cultura di questo alimento.

  12. Aglio Rosso di Nubia Caratteristiche: Il nome deriva da una piccola contrada di Paceco (Trapani) – la zona della coltivazione storica – e dal colore. L’area di produzione comprende il comune di Paceco, parte del comune di Trapani, Erice, la zona settentrionale di Marsala e Salemi: in tutto circa 3000 ettari. Ma attualmente se ne coltivano circa 250, generalmente in asciutta, in terreni scuri e argillosi e in rotazione con il melone, le fave e il grano duro. Si semina tra novembre e dicembre (a volte anche in gennaio) e si raccoglie fresco nel mese di maggio, oppure a giugno, essiccato in parte sui campi. La raccolta va effettuata la sera – nelle giornate più calde occorre attendere addirittura il calare della notte – perché le foglie, essendo più umide, consentono il lavoro manuale di intreccio dei bulbi. L’aglio Rosso di Nubia ha un bulbo costituito mediamente da dodici bulbilli, le tuniche esterne bianche e quelle interne di colore rosso vivo. Secondo la tradizione viene confezionato in trecce molto grandi (di cento teste ciascuna) e appeso ai balconi oppure sistemato in cantine o magazzini.

  13. Aglio Rosso di Nubia A seconda del diametro del bulbo, la trizza si chiama cucchia rossa (50 mm), corrente (40 mm), cucchiscedda (30 mm) o mazzunedda (20-25 mm). Da qualche anno, per andare incontro alle esigenze del mercato, si producono trizze con una sola treccia e un numero inferiore di bulbi (da 10 a 50). Il Presidio Slow Food sta lavorando per riunire i produttori (attualmente una ventina, tutti molto piccoli) sulla base di un disciplinare di produzione comune e di un marchio che garantisca provenienza e qualità dell’aglio  Il sapore dell’aglio Rosso di Nùbia è particolarmente intenso, grazie al suo contenuto di allicina, nettamente superiore alla media (sono stati fatti confronti dalla Facoltà di Agraria di Palermo con le principali varietà nazionali). Nella cucina trapanese è ingrediente cardine di alcune delle preparazioni tipiche più importanti. In primo luogo la pasta con il pesto alla trapanese (a base di aglio pestato, basilico, mandorle, pomodoro, olio extravergine, sale e pepe), piatto povero che, in dialetto, si chiama appunto pasta cull’àgghia, cioè all’aglio. E’ presente anche nel celebre cous-cous di pesce.

  14. Cartucciaro di Paceco Caratteristiche: Agli inizi del 1600 la coltivazione dei meloni era molto diffusa nei comuni agricoli vicini a Trapani. In un testo del 1609, “Storia di un borgo feudale del Seicento”, si legge che “questa gente avesse la specialità della coltivazione dei melloni” e un altro testo di uno storico locale della metà dell'Ottocento riporta che "Paceco, oltre alla coltura estensiva dei cereali presentava per larghi tratti alberi di olivo, vigneti e distesi campi di melone". Dopo la raccolta più "tardiva" (cioè quella dei meloni maturati dalla metà di settembre in poi) si riponevano sulle terrazze oppure si appendevano ai balconi e non si toccavano più fino a Natale quando, durante le feste, si tagliavano e si riscoprivano dolci e succosi. La coltivazione del melone giallo ha avuto la sua massima espansione dagli anni ’70 agli ’80, seguita da una forte riduzione delle superfici causata dalla concorrenzialità dei meloni appartenenti a nuove varietà e di ibridi a buccia gialla molto simili alla vista: solo un contadino potrebbe distinguerle.

  15. Cartucciaro di Paceco Caratteristiche: Sono tutti quanti gialli ma il cartucciaro è un poco più allungato del comune Helios, meno regolare e perfetto, e ha la punta leggermente ricurva. Le nuove varietà si sono affermate per la loro maggiore produttività e per la resistenza genetica a diversi agenti patogeni. La Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo negli anni passati ha iniziato a riselezionare il seme originario dell'ecotipo cartucciaro di Paceco e, grazie alla disponibilità di alcuni contadini, sono stati avviati campi sperimentali. Il lavoro non è ancora concluso, si sta cercando di isolare a ogni raccolto le piantine migliori per arrivare ad avere sementi resistenti e in grado di produrre meloni dalle caratteristiche il più possibile costanti. Il cartucciario si semina a scalare da aprile a settembre e si raccoglie dopo 120 giorni dalla semina, a partire dal mese di giugno. La sua caratteristica più notevole è la serbevolezza. Il Presidio, che riunisce tre agricoltori, vuole recuperare la tradizione della conservazione (che si svolge oggi in ambienti asciutti e freschi): rinviare il momento della vendita fino al periodo festivo invernale consente di spuntare un prezzo più alto sul mercato e più remunerativo per i produttori.

  16. Descrizione dell'evento Progetto L’evento trae spunto dal romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ambientato in Sicilia durante lo sbarco di Garibaldi (1860). Il Gattopardo, come risaputo, si ispira alla storia del Principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa, che diventa Don Fabrizio Corbera, Principe di Casa Salina, e della sua famiglia tra il 1860 e il 1910, in Sicilia (a Palermo e nel feudo agrigentino di Donnafugata, Ciminna nella realtà, in provincia di Palermo). Se è vero, come è vero, che la Sicilia è entrata a far parte a pieno titolo dell’Italia a partire dal 1860, ci è sembrato doveroso progettare un evento per iniziare un percorso di accreditamento dei prodotti tipici siciliani al fine di renderli patrimonio condiviso da tutto il Paese. Meglio tardi che mai! Già alcuni prodotti (vedi vino Marsala) da tempo sono apprezzati in tutta Italia (e nel mondo) e per questa ragione a loro verrà demandato il ruolo di ambasciatori delle altre eccellenze prodotte in queste terre.

  17. Descrizione dell'evento Progetto Ripercorrendo alcune famose pagine del romanzo proponiamo, in un’adeguata cornice, il ballo che il Principe di Salina dà in occasione del fidanzamento del nipote Tancredi con la conturbante Angelica. E’ questa l’occasione anche per proporre ai nostri ospiti, in edizione quasi d’epoca, alcune specialità gastronomiche descritte da Tomasi di Lampedusa. Un cavallo di Troia per introdurre, in un clima culturalmente e totalmente siciliano, gli angoli del gusto di Alcinoo: Pecorino e Olio DOP, vino Salemi IGT, il mitico vino Marsala DOC, l’aglio di Nubia , il melone cartucciaro di Paceco e il Sale marino artigianale.

  18. Svolgimento della serata La serata, presentata da un accattivante conduttore (da definire, possibilmente siciliano e, forse, palermitano), si aprirà con la riedizione, in scala ridotta (!), del gran ballo sulle note del valzer verdiano che nel film di Visconti accompagna la magica festa di fidanzamento. Interpreti del ballo in costume dovrebbero essere gli allievi della Scuola di danza del Teatro Massimo. Alla fine del ballo di apertura agli ospiti verrà proposto l’assaggio di un piatto descritto nel romanzo: il timballo di maccheroni, che l’autore così magistralmente descrive: “ L’oro brunito dell’involucro, la fragranza di zuccheri di cannella che ne emanava, non era che il preludio della sensazione di delizia che si sprigionava dall’interno quando il coltello squarciava la crosta, ne erompeva dapprima un fumo carico di aromi e si scorgevano poi i fegatini di pollo, le ovette dure, le sfilettature di prosciutto, di pollo e di tartufi nella massa untuosa, caldissima dei maccheroni cotti, cui l’estratto di carne conferiva un prezioso color camoscio”. www.mangiarebene.com/marinate/cinema/il-gattopardo-timballo-di-maccheroni_1830.htm

  19. Svolgimento della serata Dopo questa performance culinaria, in un ambiente sempre immerso nel clima gattopardesco grazie alla colonna sonora del film tenuta in sottofondo (musiche di Nino Rota), il conduttore introdurrà i primi due prodotti tipici: breve presentazione, successivamente i “giochi” passeranno in mano ai produttori al fine di informare, proporre degustazioni, indicare abbinamenti e tutto quanto riterranno opportuno raccontare per meglio collocare i prodotti. Ogni produttore avrà a propria disposizione un settore espositivo che potrà integrare anche con piatti elaborati da chef di sua fiducia. La notte di Alcinoo proseguirà con l’alternanza di balli (sempre eseguiti dagli allievi della Scuola del Teatro Massimo) e presentazione di prodotti: fino alla visita di tutti i corner del gusto. La notte si concluderà con i corner del gusto aperti agli ospiti, il palco a disposizione di chi vorrà ballare e i bocconcini di dama (altra ricetta descritta nel romanzo) a deliziare il palato, accompagnati da una copita di splendido Marsala leggermente rinfrescato. La notte di Alcinoo proseguirà con l’alternanza di balli (sempre eseguiti dagli allievi della Scuola del Teatro Massimo) e presentazione di prodotti: fino alla visita di tutti i corner del gusto. La notte si concluderà con i corner del gusto aperti agli ospiti, il palco a disposizione di chi vorrà ballare e i bocconcini di dama (altra ricetta descritta nel romanzo) a deliziare il palato, accompagnati da una copita di splendido Marsala leggermente rinfrescato. www.slowfoodsciacca.it/pag_ge.asp?lingua=ita&link=194

  20. La location È uno spazio ancora da definire. In prima approssimazione suggeriamo: • Piazza Verdi (Teatro Massimo) – Palermo: spazio aperto • Spasimo – Palermo: spazio chiuso/aperto • Palazzo Butera – Palermo: spazio chiuso • Altri suggerimenti: graditi

  21. Il Target Anziché coinvolgere l’area professionale della distribuzione ( grossisti, gruppi di acquisto, GDO, HORECA, ecc…) abbiamo optato per una presentazione - spettacolo direttamente rivolta al pubblico dei consumatori finali, anche per tener conto di una delle motivazioni forti del progetto Demetra: la multifunzionalità dell’Azienda Agricola, ovvero come moltiplicare le opportunità di mercato senza tradire la propria missione. Un suggerimento per futuri progetti di corner alimentari proposti all’interno delle Aziende Agricole o in vista dell’evoluzione dell’azienda verso l’agriturismo. Con l’indicazione della necessità di dotarsi sempre di un buon piano di comunicazione

  22. Comunicare l’evento • Anziché coinvolgere l’area professionale della distribuzione ( grossisti, gruppi di acquisto, GDO, HORECA, ecc…) abbiamo optato per una presentazione - spettacolo direttamente rivolta al pubblico dei consumatori finali, anche per tener conto di una delle motivazioni forti del progetto Demetra: la multifunzionalità dell’Azienda Agricola, ovvero come moltiplicare le opportunità di mercato senza tradire la propria missione. • Un suggerimento per futuri progetti di corner alimentari proposti all’interno delle Aziende Agricole o in vista dell’evoluzione dell’azienda verso l’agriturismo. • Con l’indicazione della necessità di dotarsi sempre di un buon piano di comunicazione Prevediamo di comunicare l’evento di presentazione attraverso: • Sito web • Newsletter • Radio locali • Comunicati verso la stampa quotidiana, regionale e televisioni locali • Ufficio stampa in partnership con Aziende, Consorzi e Operatori che vorranno affiancarci.

  23. La comunicazione live Nel corso della notte di Alcinoo, il nostro “bravo conduttore” realizzerà interviste filmate ad ospiti, produttori, sindaci, ballerini, curiosi (che non si sono azzardati ad entrare) documentando i passaggi significativi della serata. Le interviste diventeranno, in tempo reale, video-post pubblicati sul “live blog di Alcinoo” al fine di permettere la partecipazione all’evento anche a chi non può essere fisicamente presente, con la possibilità di commentare gli accadimenti della notte di Alcinoo

More Related