1 / 23

Un volontario per amico 2 anno scolastico 2005/2006 Direzione didattica P. Gobetti Torino

Un volontario per amico 2 anno scolastico 2005/2006 Direzione didattica P. Gobetti Torino. Referenti di progetto: LVIA : Pino Cravero D.D. Gobetti: Luisa Piarulli. ACQUA.

ghalib
Télécharger la présentation

Un volontario per amico 2 anno scolastico 2005/2006 Direzione didattica P. Gobetti Torino

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Un volontario per amico 2anno scolastico 2005/2006Direzione didattica P. GobettiTorino Referenti di progetto: LVIA : Pino Cravero D.D. Gobetti: Luisa Piarulli

  2. ACQUA Qualunque sia il Dio che guida l’uomo, l’acqua nelle sue mani è strumento di ispirazione: essa è poesia, è musica, è un quadro, è la Vita stessa. L’acqua che s’increspa, l’acqua che placida va, l’acqua che disseta, l’acqua che purifica, lava, lambisce, accarezza, brilla alla luce del sole o al chiarore della luna, che accompagna un amore sotto le stelle, l’acqua che dà la Vita. E allora perché? Perché non tutti ce l’hanno? Perché alcune popolazioni abbondano di acqua e altre ne sono povere e carenti? Nasce come bene per tutti e diventa bene di pochi. Perché?

  3. Ai bambini bisogna dare delle risposte! I bambini non possono comprendere la logica del potere, le lobby dell’economia e per fortuna sanno dire “questo è giusto”, “questo è sbagliato!”. Proviamo a dare qualche risposta con l’aiuto dei volontari della Lvia. Ormai i bambini conoscono bene Pino, Diego, Lucetta e tanti altri. Ne conosceranno dei nuovi, che racconteranno la propria storia: medici o casalinghe, non ha importanza perché la sola cosa bella e interessante è di sapere che tutti, ma proprio TUTTI possono contribuire a rendere questo mondo migliore. Quindi cominciamo!!! Ci accompagnano l’entusiasmo, lo stupore delle domande, la volontà di comprendere insieme a loro, i nostri PROTAGONISTI, i bambini , che sanno contagiarci sempre, soprattutto quando dicono: “MA perché NON FACCIAMO COSI’? E’ FACILE!!!” ESSI CI INSEGNANO CHE E’ POSSIBILE!

  4. Nasce il PROGETTO“Sorella acqua” In orario scolastico: hanno partecipato 21 classi per un totale di 430 alunni. In orario post-scolastico: hanno partecipato 63 alunni. • Pino ha realizzato 4 scatoloni che visualizzano il volume di 300 litri di acqua - la media del consumo pro-capite degli abitanti di: Canada, Stati Uniti d’America, Europa, Giappone. • L’OSM ritiene che 25 litri di acqua siano la quantità pro-capite necessaria ad ogni individuo. Pino ha mostrato quanto è grande una tanica di 25 litri.

  5. Nei paesi in via di sviluppo la quantità di acqua disponibile per ogni persona è di 8 litri, spesso anche meno. Ogni famiglia, nei paesi in via di sviluppo, è formata almeno da 6 persone. Quindi ogni donna porta a casa , dopo lunghi percorsi, 25 litri di acqua. Quell’acqua deve essere sufficiente per: lavarsi, fare bucato, bere, cucinare, pulire!

  6. I volontari della LVIAhanno costruito 2 PLASTICI, straordinariamente efficaci per mostrare i vari metodi utilizzati per dare acqua alle popolazioni: • Fontane pubbliche collegate agli acquedotti; • Pompe eoliche o a motore che prelevano acqua dai pozzi; • Serbatoi che contengono l’acqua piovana recuperata dai tetti delle case, delle scuole…; • Laghi artificiali con dighe di sbarramento in terra battuta per il recupero dell’acqua piovana.

  7. Tutte queste opere vengono realizzate con la collaborazione della gente locale.

  8. I PLASTICI Ognuno dei due plastici misura 1x 0,50 e rappresenta una zona tipica africana. Il PRIMO PLASTICO riproduce una zona del KENYA (Taraka) dove sarà realizzato un acquedotto di circa 20 Km, con la presa dell’acqua in uno dei due fiumi perenni che scendono dal monte Kenya. Nel plastico sono visibili: Le 4 scuole con 1400 allievi che beneficeranno dell’acqua dell’acquedotto. Le 16 fontane pubbliche che soddisferanno il bisogno di acqua di circa 6500 persone. Dighette antierosive. Terrazzamenti che permettono le coltivazioni.

  9. Plastico dell’Acquedotto

  10. Il SECONDO PLASTICO riproduce una zona (saheliana) del SENEGAL-BURKINA FASO con modellini di: • Pompa eolica • Pompa a mano • Sistema per il recupero di acqua piovana dai tetti • Lago artificiale (barrage) dal quale si preleva l’acqua per l’uso domestico e nel quale vengono allevati pesci. Il barrage fornisce l’acqua per le risaie, per gli orti e per le vasche per l’abbeveraggio degli animali.

  11. Plastico Pompa Eolica e Barrages

  12. che belli!!! progettiamo qualcosa anche noi? costruiamo un plastico? portiamo l'acqua a tutti!

  13. Il volontario risponde: • L’acqua viene prelevata dalle pozze create dalle piogge e dagli scarsi corsi di acqua, si presenta di colore marrone, perché assume la colorazione della terra e naturalmente sarà fonte di malattie. • La maggior parte delle malattie, in Africa, deriva dall’acqua!!

  14. I bambini della scuola dicono… • Non è possibile bere acqua sporca!! • Com’è possibile tanta differenza?? • Ma è un’ingiustizia! • Ma l’acqua non basta! • Non ci posso credere! Ogni alunno viene invitato a sollevare la tanica di 25 litri • È pesantissima! • Ma come fanno?? • Facciamo qualcosa!

  15. Proposte • Realizzare un disegno sull’acqua: a che cosa serve? Perché è un elemento vitale? Perché c’è chi ne ha e chi non ne ha?.................... • Progettare un modo per portare acqua pulita a chi non ne ha. • Progettare un sistema per dare acqua a tutte le popolazioni della Terra.

  16. I D E A ! ! ! ! ! • Costruiamo un acquedotto che dall’Italia porti l’acqua, che noi abbiamo in abbondanza, in Kenya, in Tanzania, in Burkina Faso. • Non compriamo acqua ma beviamo quella dell’acquedotto, così con i soldi risparmiati possiamo costruire almeno 15 Km di acquedotto. • Ridiamo giustizia agli abitanti della Terra!

  17. IL CONCORSO“Progetta un sistema per portare l’acqua dove questa non arriva!” I bambini, si sa, sono fonti meravigliose di idee, di curiosità, di soluzioni che all’apparenza stravaganti, sono in realtà logiche e lineari. Così è stato proposto il concorso. Inutile dire che sono giunti un mare di disegni, con soluzioni che sono autentiche opere di ingegneria. L’universo interiore e cognitivo del bambino, rispecchia senz’altro un’umanità che difficilmente si ritrova nell’universo adulto!

  18. Il laboratorio in orario extrascolasticoore 16.30/18.00 – a rotazione hanno partecipato gruppi di 23 bambini ciascuno per un totale di 4 incontri. In totale hanno partecipato a questo laboratorio 63 bambini • I bambini hanno costruito un plastico con carta e cartoncino; • Il plastico rappresenta un’area rurale africana completa di: - pompa eolica con relativo serbatoio; - scuola con impianto per il recupero dell’acqua piovana e serbatoio.

  19. E le famiglie? • Il modellino è stato portato a casa. • I genitori sono stati stimolati a chiedere: che cos’è? Che cosa vuol dire? Perché? • Altre volte, il modellino non è stato terminato a scuola (per assenze e/o ritmo individualizzato del bambino): i genitori hanno aiutato i bambini a terminarlo.

  20. Infine… • Tutti i lavori, alla fine dell’anno sono stati messi in mostra. • Abbiamo invitato classi e bambini di altre scuole a visitare la mostra. • Ogni classe che ha partecipato in orario scolastico, ha ricevuto un attestato di partecipazione. • Ogni bambino che ha partecipato in orario extrascolastico ha ricevuto un attestato di partecipazione. • I protagonisti dei percorsi sono stati relatori alla conferenza dei bambini che si è tenuta alla fine dell’anno scolastico.

  21. Che cosa è rimasto… • Una gran voglia di continuare questo lavoro! • Il bisogno di parlarne ancora! • L’amicizia con i volontari. • Il desiderio di diventare volontario da grande!!! • La scoperta che anche adesso possiamo essere volontari, aiutando a distanza le persone che hanno bisogno di tutti noi! • La certezza che dobbiamo impegnarci per un mondo più giusto!

More Related