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Storytelling

Storytelling. “ONCE UPON A TIME…”. …parola magica che apre la porta a mondi nuovi dove tutto è possibile, che lascia l’immaginazione libera di navigare in posti sicuri, familiari.

ginata
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Presentation Transcript


  1. Storytelling

  2. “ONCE UPON A TIME…” …parola magica che apre la porta a mondi nuovi dove tutto è possibile, che lascia l’immaginazione libera di navigare in posti sicuri, familiari. La mente ha bisogno delle storie, esse costituiscono uno strumento per comprendere il mondo dei bambini e per dividerlo con loro.

  3. Le storie e i testi in rima rappresentano una risorsa preziosa e polivalente: permettono l’esposizione ad un linguaggio autentico e vicino al mondo dei bambini; propongono tematiche motivanti e coinvolgenti dal punto di vista affettivo-emozionale; stimolano la curiosità verso altri paesi ed altre culture. Venire in contatto con una storia arricchisce non solo dal punto di vista esperienziale, ma anche da quello cognitivo e linguistico.

  4. La struttura narrativa corrisponde al nostro modo di pensare, noi abbiamo un cervello ed una memoria narrativi. Per promuovere l’apprendimento di una lingua straniera ed incoraggiare il bambino a pronunciare suoni e frasi in una lingua diversa dalla propria, occorre inserirla in un contesto rassicurante, familiare che lo aiuti a superare resistenze psicologiche. L’esperienza narrativa condivisa ed il gioco di ruolo, unitamente ad altre strategie, permettono al bambino d’immergersi in un universo simbolico all’interno del quale può ricercare e conquistare significati, può trovare quadri di riferimento che gli garantiscono una certezza minima di capire ciò che sta avvenendo.

  5. In ambiente scolastico l’adulto propone ai bambini un breve racconto e con l’aiuto del teatro mimico-gestuale, interpreta personaggi, relativi dialoghi, parti narrate ponendo particolare attenzione al tono della voce, allo sguardo, al movimento. L’adulto cerca di coinvolgere il bambino in una esperienza emozionante, lo invita a muoversi, a ripete gesti ed espressioni verbali. Il bambino comprende ed apprende parti della storia narrata perché emotivamente coinvolto e perché portato ad identificarsi nell’adulto e nei personaggi.

  6. Le storie costituiscono un format. La parola “ Format” indica vissuti che madre e bambino condividono e che hanno carattere ripetitivo; con le azioni condivise nasce il desiderio di comunicare ed anche il significato delle parole ( Bruner 1975) Il format narrativo è una forma d’insegnamento/ apprendimento della lingua straniera che privilegia la dimensione narrativo- conversazionale e che prevede la condivisione di azioni.

  7. QUALI STORIE USARE «Classic tales», originali o tradotte in inglese, hanno sicuramente dei vantaggi, sono familiari agli alunni perché già conosciute in italiano. In altri casi è possibile comparare versioni diverse che cambiano da paese a paese, ma che mettono anche in evidenza le comuni radici europee, oppure si possono introdurre storie tipiche inglese per proporre un discorso culturale.

  8. Il momento della narrazione vera e propria è una fase cruciale dove l’insegnante, o l’animatore, deve mettere in atto tutte le sue doti di storytellerper suscitare emozioni e coinvolgere l’audience. È consigliabile leggere o raccontare la storia più di una volta, considerando che si usa una lingua che non è quella nativa degli ascoltatori.

  9. Alcuni criteri per la scelta di una storia possono essere: • contenuto legato alle esperienze e agli interessi dei bambini; • story-line semplice e con sequenze facilmente riconoscibili; • struttura narrativa ripetitiva-cumulativa,per favorire la comprensione e l’anticipazione degli eventi; • alternanza di elementi familiari e prevedibili con elementi a sorpresa e del tutto • inaspettati, per mantenere alta l’attenzione e la curiosità; • presenza di allitterazioni e rime, per far nascere la voglia di ripetere parole e ritornelli; • prevalenza di dialoghi, da poter recitare ed enfatizzare per caratterizzare meglio i personaggi e quindi facilitarne la loro identificazione; • riferimento ad azioni semplici, da drammatizzare durante il racconto per coinvolgere l’audience; • presenza di immagini accattivanti e significative, per aiutare la comprensione del testo.

  10. Dopo aver scelto la storia più adatta, il passo successivo è come raccontarla e quali strategie privilegiare per favorire la partecipazione attiva degli alunni e per facilitane la comprensione. Sono importanti: • un buon uso della voce, • un buon uso della mimica del viso • un buon uso del corpo • far ricorso ad oggetti, burattini ed immagini illustrate

  11. Storytelling plays a role of primary importance both in children’s educational process and in the early teaching of English as a foreign language, it is a motivating and fun activity in addition to being a socially shared exercise.

  12. Pedagogical value of stories • help children relate new things to what they already know; • help children develop their thinking skills; • can link to other subjects the child is learning about in school.

  13. Linguistic value of stories • introduce new language in context; • help children become aware of the structures of the language; • help children acquire intonation and pronunciation by listening.

  14. Emotional value of stories • are motivating and fun activities; • consider high and low affective filters in the learning process

  15. Presenting the stories The choice of stories can be based on several criteria: • the variety of contents, created to stimulate interest, entertainment and the desire to ‘re-read’ the story presented; • the stylistic characteristics such as the use of rhyme, repetition, humorous aspects, the possibility for interaction; • the length of the stories, narrative clarity, captivating illustrations.

  16. Story activities

  17. Listening • listen and do- the children act like a character in a story • listen and perform- they act out a story • listen and identify- they point to the picture in a story. • listen and respond- they listen and clap if the teacher makes a mistake in the story • listen and colour- they follow instructions to colour a story poster. • listen and draw-they draw • listen and make-they trace and cut out

  18. Speaking • saying rhymes and singing songs, • playing vocabulary games, • practising new sounds, • starting to speak freely, • playing speaking games, • speaking in groups.

  19. Reading • look and say, • phonics, • speaking to reading: helping sound and word recognition, • speaking to reading: helping children to recognize phrases and make phrases from single words, • reading independently.

  20. Writing • classifying and copying selected words and phrases from story books • labelling pictures from stories • finishing comments • gap-filling from a story

  21. Bibliografia • “TALES AND RHYMES La sezione di lingua inglese per i più piccoli” di PAOLA TRAVERSO • “GOLDILOCKS AND THE THREE BEAR : appunti metodologici e materiali didattici” Giovanna Alterini - Circolo Didattico Via Varsavia,5 - 58022 - Follonica GR • “Storytelling with children” A. Wright OUP 1997 • “English for primary teachers” M. Slattery &J. Willis OUP 2005 • “Learning activities close to the children’s world” Glenn Alessi e Patricia Taylor

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