1 / 44

Carmine Riccio

Carmine Riccio. AZIENDA OSPEDALIERA SAN SEBASTIANO DI CASERTA UNITA’ OPERATIVA DI CARDIOLOGIA RIABILITATIVA E PREVENTIVA. Le evidenze scientifiche. Il fior fiore della Prevenzione. Ottimizz. terapia. ASA, Statine, ACE-I, Beta-block, PUFA, PTCA, BAC. Miglioramento Funz.endot.

harlow
Télécharger la présentation

Carmine Riccio

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Carmine Riccio AZIENDA OSPEDALIERA SAN SEBASTIANO DI CASERTA UNITA’ OPERATIVA DI CARDIOLOGIA RIABILITATIVA E PREVENTIVA Le evidenze scientifiche

  2. Il fior fiore della Prevenzione Ottimizz. terapia ASA, Statine, ACE-I, Beta-block, PUFA, PTCA, BAC Miglioramento Funz.endot Progressione della CI Cardiol. Riab&Prev Esercizio fisico Lotta ai fattori di rischio Profilo psicologico Stratific. prognostica Comunicazione Medico paziente ECO, Ecg-S, Holter

  3. Cardiologia Riabilitativa FISIOTERAPISTA Infettivologo Nutrizionista Cardiologo Internista Psicologo Chirurgo Nefrologo INFERMIERE Fisiatra Neurologo

  4. Ma, secondo te, la Cardiologia Riabilitativa serve a qualcosa?

  5. Problemi • Limiti metodologici delle ricerche • Variabilità interventi e popolazioni

  6. Le Fonti • Clinical Practice Guideline U.S. Dept. on HHS, AHCPR 1995 Data-Base: 900  400  334 lavori • Evidenza di tipo A • Evidenza di tipo B • Evidenza di tipo C

  7. Le Fonti • Effective Health Care: Cardiac Rehabilitation NHS, Royal Society Med. 1999 Data Base: 500 Lavori e 20 Revisioni 28 Lavori e 9 Revisioni • Raccomandazioni

  8. Le Fonti • Exercise-based rehabilitation for coronary heart disease (Cochrane Review) Jolliffe JA, Rees K, Taylor RS et al Cochrane Database Syst Rev 2000;(4):CD001800 Data Base: RCTs fino al 31.12.98: 7.683 pts (M e F, ogni età, H-C settings, IMA, CABG, PTCA, no VHD- SCC)

  9. Tolleranza allo sforzo 1 • Incremento consistente e significativo (Evidenza di tipo A) Capacità Lavorativa + Effetto Training • in CHD, Scompenso, Trapianto • nei maschi e nelle femmine • nei giovani e negli anziani • non outcome avversi

  10. Tolleranza allo sforzo 2 Programma: • sedute 20’-40’, a FC 70-85%, 3/w per 8 -12 w (sei mesi se Scompenso) • ergometri + calistenici • training di resistenza L’intervento educativo/supporto P-C non migliora la CF ma l’aderenza (Evidenza di tipo C)

  11. INCREMENTA: Il flusso muscolare e l’estrazione di O2 - Il rilascio dell’ NO - La capacità aerobica - La soglia ischemica - La gittata sistolica - La capacità lavorativa - Il colesterolo HDL RIDUCE: -Il VO2 miocardico - La FC e la PA a riposo e durante sforzo - La produzione muscolare di acido lattico - La trigliceridemia - L’aggregabilità piastrinica - La produzione di catecolamine Effetti fisiologici del training fisico

  12. Abitudine ed Attività Fisica • Il Training fisico induce una maggiore e più costante AF Evidenza di Tipo C (di tipo B in IMA <65 maschi) • L’intervento educativo/supporto P-C con Evidenza di tipo B • > 80% 3m, 60% 6m, 50% 1a, 30% 2/5a

  13. Controllo del peso • Training Fisico non influente Evidenza di tipo C • Intervento multifattoriale includente • Educazione/supporto P-C riduce il peso Evidenza di tipo B

  14. Cessazione fumo • L’intervento educativo/supporto P-C è efficace Evidenza di tipo B • Quantificabile in + 17-26% a sospensione spontanea • Il Training fisico ? • + Farmaci: Evidenza di tipo A

  15. Profilo Lipidico • L’intervento multifattoriale è efficace Evidenza di tipo A • Il Training fisico da solo non è efficace Evidenza di tipo B

  16. Life Style Heart Trial (Lancet, 1990: 336; 129 - 133) • Training Fisico + Educazione alimentare + counseling anti-fumo + stress mgm • No farmaci ipolipemizzanti Risultati: • Colesterolo totale - 24% • Colesterolo LDL - 37%

  17. Ipertensione arteriosa • Il Training Fisico non ha influenza Evidenza di tipo B • L’approccio multifattoriale, comprendente terapia farmacologica è efficace • Le tecniche di rilassamento non efficaci

  18. Stress e benessere psico - sociale • Il Training fisico riduce ansia e depressione Evidenza di tipo B • Lintervento educativo/supporto P-C è più efficace Evidenza di tipo A • Modalità di intervento: ?

  19. Sintomi • Il Training fisico riduce angina Evidenza di tipo B • Il Training fisico riduce la dispnea Evidenza di tipo A • L’intervento multifattoriale è efficace nel ridurre l’angina Evidenza di tipo B

  20. Aterosclerosi • regressione stenosi nell’82% dei pz, con frequenza e severità angina Life Style Haert StudyLancet 1990;336:129 • + riduzione difetti al Tl201SchulerCirculation 1992;86:1 • + mantenimento a 6 anni NiebauerCirculation 1997;96:2534 • + circolo collaterale coronarico BelardinelliCirculation 1998;97:553 • + vasodilatazione endotelio-dipendenteHambrechtN Engl J Med 2000;342:454

  21. Parametri emodinamici • Il Training fisico non ha sulla FE né sulla cinesi segmentaria Evidenza di tipo B • Il Training fisico non deteriora funzione VS nei pz con IMA Esteso né nei pz con Scompenso Cardiaco Cronico Evidenza di tipo A

  22. Morbilità e Mortalità 1 • Kallio et coll (Lancet 1979;24:1091) - 375 pz con IMA - Intervento Multifattoriale Intensivo - Mortalità CV a 3a: 18.6 vs 29.4% p<.02 - Morte Improvvisa: 5.8 vs 14.4% p<.01 • Hamalainen et coll (Eur Heart J 1989;10-55) - Mortalità CV a 10a: 35.1 vs 47.1% p<.02 - Morte Improvvisa: 2.8 vs 23% p=.01

  23. Morbilità e Mortalità 2 • Meta - Analisi di Oldridge (JAMA 1988;260:945) - 10 RCTs per 4.347 pz post-IMA età<71a - Mortalità Totale: 12.9 vs 16.1 (- 24%) p= .004 (OD 0.63-0.92) - Mortalità CV : 9.9 vs 12.6 (- 25%) p= .006 (OD 0.62-0.93)

  24. Morbilità e Mortalità 3 • Meta - Analisi di O’Connor (Circulation 1989;80:234) - 22 RCTs per 4.554 pz post-IMA - Mortalità Totale a 3a: - 20%OD 0.66-0.96 - Mortalità CV a 3a : - 22%OD 0.78-0.96 - Morte Improvvisa : - 37%OD 0.41-0.47 - Re-IMA Fatale : - 25%OD 0.59-0.95

  25. Morbilità e Mortalità 4 • Meta - Analisi di Bobbio (G Ital Cardiol 1989;19:1059) - 8 RCTs per 2260 pz post-IMA - Mortalità Totale: - 32%p<.002 OD 0.53-0.86 - Mortalità CV: - 38% p <.001 OD 0.48-0.82

  26. Morbilità e Mortalità 5 • Exercise-based rehabilitation for CHD (Cochrane review) (Jolliffe JA et al . Cochrane Database Syst Rev 2000;4:CD001800) • 7683 pz (IMA-CABG-PTCA) 2582 Ex  5101 Glob • Mortalità Totale: - 1327%OD 0.54-1.05 - Mortalità CV: - 26  31%OD 0.51-0.96

  27. Risultati della Riabilitazione Cardiologica Oldridge O’Connor Bobbio Joliffe

  28. Morbilità e Mortalità 6 • La Riabilitazione Cardiologica è efficace nel ridurre la mortalità dopo IMA Evidenza di tipo B • La Riduzione indotta è simile a quella ottenuta da B-Bloccanti, Antiagg,Statine • Benefici maggiori nei pz più gravi ? • Quale il “peso” del Training Fisico (1/3 ?) e dell’intervento educazionale (2/3 ?)

  29. Riabilitazione dopo PTCA • 118 pz con follow-up 33 mesi: • Miglioramento emodinamico, ventilatorio, QoL • Non variazione di percentuale di restenosi • Riduzione morte, IMA, rivascolarizzazioni • 11.9% vs 32.2% p<.008 • Riduzione re-ospedalizzazioni • 18.6% vs 46%, p<.001 Belardinelli, JACC 2001;37:1891

  30. Sviluppo dell’aterosclerosi Cellule Schiumose Strie Lipidiche Lesione Intermedia Placca Fibrosa Lesione/rottura complicata Ateroma Disfunzione endoteliale Prima decade Dalla terza decade Dalla quarta decade Trombosi, ematoma Muscolo liscio e collagene Crescita dovuta principalmente all’accumulo di lipidi Adattato da Stary HC et al. Circulation. 1995;92:1355-1374.

  31. La riabilitazione dovrebbe iniziare all’esordio della malattia, essere continua e proseguire indefinitamente. Il medico deve aver presente questo concetto fin dal primo contatto con il paziente, e non dimenticarlo in alcuna fase del trattamento affermazione dell’OMS raccomandazioni dell’ACC sulla riabilitazione protocollo di riabilitazione del GICR

  32. Cardiologia Riabilit. Percorsi assistenziali: la funzione di cerniera Ospedale Territorio Cardio- Chirurgia UTIC DH Amb Degenza Territorio

  33. Controllo dei sintomi cardiaci – stabilità clinica Riduzione degli effetti fisiologici e psicologici conseguenti all’evento acuto Migliora lo stato funzionale – QOL Riduce il rischio di futuri eventi coronarici Ritarda la progressione del processo aterosclerotico e del detrioramento clinico Riduce morbilità e morbidità Cardiologia Riabilitativa Evidenze scientifiche

  34. Ma gli altri se ne sono accorti?

  35. La RC in Italia dall’analisi delle SDO relative al 1998 AO CASERTA - UO di CR

  36. EUROASPIRE-II: % di pz avviati ai programmi riabilitativi nei vari Paesi

  37. Nei pazienti in cui un intervento riabilitativo non viene proposto • Post-IMA • Post-PTCA • Diabetici • Polivasculopatici • Anziani • Con disfunzione v.s. • La prevenzione secondaria • non viene efficacemente praticata

  38. EUROASPIRE I II 1995-96 1999-2000 Smoking 19% 21% Overweight (BMI>25) 78% 81% Obesity (BMI>30) 25% 33% Hypertension 55% 50% Hyperlipidemia 67% 59% Antiplatelets 81% 84% Anticoagulants 7% 8% Betablockers 54% 66% ACE inhibitors 30% 43% Lipid-lowering agents 32% 63% EUROASPIRE II, Lancet 2001

  39. Cardiac Rehabilitation and Secondary Prevention of Coronary Heart Disease (Ades PA N Engl J Med 2001;345:892) • Challenges and Conclusion • ..All patients with a diagnosis of CHD should be systematically evaluated by a specialist in preventive cardiology and cardiac rehabilitation …. • ……This approach minimizes the likelihood of subsequent coronary events and maximize functional capacity ….

  40. Cardiac Rehabilitation and Secondary Prevention of Coronary Heart Disease (Ades PA N Engl J Med 2001;345:892) Challenges If this is done effectively,thecombination of rehabilitation and secondary prevention will become the standard of care for patients with CHD

  41. Prospettive e Problemi • Modello Standardizzato • Omogeneità degli interventi • Accessibilità/Fruibilità • Aderenza • Pz a maggior complessità • Anziani e Donne • Rappresentatività

  42. Prospettive e Problemi • I dati emergenti sono così incoraggianti da indurre a verifica di maggiore precisione, accuratezza e attualità. • I tempi sono maturi per sperimentare con adeguata potenza un modello di intervento appropriato e modulato sulla complessità clinica e di rischio, fondato su strumenti standardizzati.

  43. Obbiettivo • Maggiore consapevolezza da parte della Cardiologia Italiana dei benefici della RC • Intervento sistematico in tutti i pazienti cardiopatici orientato alla prevenzione secondaria e alla qualità della vita

More Related