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Ezio M aria R ebuffo. DANNI CARDIOLOGICI DELLE TERAPIE ANTITUMORALI.
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Ezio Maria Rebuffo DANNI CARDIOLOGICI DELLE TERAPIE ANTITUMORALI
Il mio compito è informare il medico di Famiglia sui danni cardiologici provocati a breve e lungo termine dalle terapie antitumorali.Il 28% dei decessi in Italia è causato dal cancro. Si prevede nel mondo una tendenza all’aumento della malattia oncologica del 27% tra il 2009 ed il 2020 .
Questo ci pone di fronte a nuovi problemi. Il cancro e la malattia cardiovascolare sono le due più comuni cause di mortalità nel mondo e l’ incidenza aumenta con l’età della popolazione. Crescendo l’attesa di vita, le nuove generazioni dovranno quindi fare i conti con questa realtà.
I progressi della terapia oncologica e le terapie di supporto hanno aumentato il numero dei sopravvissuti ai tumori pediatrici: il 70% dei tumori pediatrici diagnosticati prima dei 15 anni hanno una aspettativa di vita libera dal tumore superiore ai 5 anni.
Oggi il cancro è riconosciuto come una malattia CRONICA, per la evidenza del numero dei sopravvissuti che nel tempo aumenterà sempre di più.Quindi è chiaro che un maggior numero di persone trattate con chemioterapici e radioterapia avrà effetti collaterali derivati da questi trattamenti.
I pazienti affetti da Linfoma di Hodgkin irradiati, hanno tra le principali cause di morte le malattie cardiovascolari.Le pazienti con cancro della mammella chemio e radiotrattato, hanno una maggiore probabilità di complicanze cardiovascolari. I danni da radioterapia sono bassi nei primi cinque anni ma aumentano anche dopo 15 anni ; i rischi cardiovascolari sono pericarditi, malattia coronarica, anormalità di conduzione, scompenso e valvulopatie, in particolare i LNH e i tumori della mammella sxirradiati, hanno danni maggiori con un assorbimento di radiazioni maggiori del 30% rispetto ai tumori mammari dx.
DANNI DA RADIOTERAPIA I RISCHI CARDIOVASCOLARI SONO: • PERICARDITI • MALATTIA CORONARICA • ANOMALIE DI CONDUZIONE • SCOMPENSO • VALVULOPATIE
Donna 38 aa. radiotrattata a 16 aa. per LNH con danni aortici, valvolari e pericardici.
Versamento pericardico – catetere intraventricolare – fibrosi cardiaca
La coronaria maggiormente danneggiata è la DA medio/distale e la branca distale diagonale della DA.
Si utilizzano chemioterapici efficaci ma cardiotossici come le antracicline, gli inibitori delle tirosinochinasi ed altri che verranno descritti dai Colleghi: questi farmaci possono agire sull’apparato cardiovascolare a vari livelli creando scompenso cardiaco, ischemia , turbe del ritmo, pericardite, ipertensione arteriosa, emorragie, trombofilia, scompenso multiorgano.
I malati di cancro cardiopatici spesso non ricevono una chemioterapia intensiva che potrebbe complicare la cardiopatia e allo stesso modo non ricevono una terapia cardiologica ottimale per timore di effetti collaterali maggiori: di qui la necessità di coordinare il cardiologo e l’oncologo e l’urgenza di informare il MEDICO DI FAMIGLIA di questa realtà.
Il medico di Medicina Generale che vedrà sempre di più malati sopravvissuti al cancro deve considerare questi pazienti come persone a forte rischio di eventi cardiovascolari sia per tumori recenti che trattati in passato.Una anamnesi accurata, una visita cardiologica , una ecocardiografia mirata , possono inquadrare il paziente e prevenire ulteriori complicanze.