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Scuola Secondaria di Primo Grado

Scuola Secondaria di Primo Grado. GIUSEPPE MAZZINI. Marsala. anno scolastico 2010/2011. classi. 1 a A. 1 a B. 1 a A. 1 a B. 1 a D. 1 a H. 1 a H. 1 a D. presentano. IL MARE. IL MARE. un tesoro da scoprire!!!. un tesoro da scoprire!!!. Lo Stagnone di Marsala. Il Bioma

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Presentation Transcript


  1. Scuola Secondaria di Primo Grado GIUSEPPE MAZZINI Marsala anno scolastico 2010/2011

  2. classi 1a A 1a B 1a A 1a B 1a D 1a H 1a H 1a D presentano

  3. IL MARE... IL MARE... un tesoro da scoprire!!! un tesoro da scoprire!!!

  4. Lo Stagnone di Marsala Il Bioma Marino I protagonisti del mare

  5. Il bioma marino Comprende mari e oceani, le cui acque contengono disciolti molti sali , ossigeno e sostanze nutritive indispensabili per il mantenimento delle catene alimentari.

  6. Il bioma marino In base alla profondità alla quale arriva la luce, nel bioma marino, si distinguono una zona eufotica e una zona afotica.

  7. Il bioma marino ZONA EUFOTICA È la zona più superficiale e in essa la lice arriva ad una profondità che varia a seconda della trasparenza dell’acqua. È questa la zona in cui sono presenti le alghe, responsabili della fotosintesi e della produzione delle sostanze organiche necessarie alla vita di altri organismi.

  8. Il bioma marino ZONA AFOTICA È la zona più profonda, in cui la luce non arriva: quindi pertanto non si può svolgere la fotosintesi. La sopravvivenza degli animali che popolano questa zona è assicurata sia dai loro spostamenti verticali, lungo la colonna d’acqua, sia dalle sostanze che scendono dalla zona eufotica.

  9. Il bioma marino Nel bioma marino gli animali vengono divisi in tre gruppi:

  10. Il bioma marino PLANCTON È costituito da organismi che si lasciano trasportare passivamente dalle correnti marine. Si distingue in: Fitoplancton e in Zooplancton.

  11. Il bioma marino NECTON Comprende tutti gli organismi capaci di muoversi attivamente. Ne fanno parte i pesci, alcuni molluschi e rettili (tartarughe) e anche i mammiferi marini (i cetacei).

  12. Il bioma marino BENTHOS Comprendono sia gli organismi che non si muovono, ma vivono ancorati al fondo marino (organismi sessili: polipi, coralli, anemoni di mare), sia quelli che si muovono sul fondale marino ( crostacei, alcuni pesci)

  13. Lo Stagnone di Marsala La Riserva Naturale Regionale Orientata è stata istituita con D.A.R.T.A. 4 luglio 1984 n. 215 . Tutela un'area di 2.012 ettari circa, con laguna marina, isole e saline costiere in parte ancora attive. La riserva è composta da quattro isole, Isola Grande, Santa Maria, S. Pantaleo, Scuola e Mothia e dalla fascia costiera che comprende la salina Genna, la salina Ettore, la salina Infersa e la salina di S. Teodoro.

  14. Lo Stagnone di Marsala Nell'area lagunare sono distinguibili due bacini, uno meridionale più aperto verso il mare ed uno settentrionale con più marcate caratteristiche lagunari. Il ricambio delle acque avviene attraverso due bocche: una a sud delimitata da Punta d'Alga e Punta dello Stagnone e una a nord tra Torre S. Teodoro e Punta di Tramontana.

  15. Lo Stagnone di Marsala La profondità media è di circa un metro, con un massimo di tre metri nella parte settentrionale ed un minimo di 20 - 30 cm in quella meridionale.

  16. Lo Stagnone di Marsala La laguna si è formata in tempi relativamente recenti (non esisteva all’epoca della colonizzazione fenicia di Mozia) in seguito ai movimenti della sabbia dovuti alle correnti sottomarine che hanno creato l’isola Grande intorno a due originari isolotti. La nascita dell’isola ha chiuso una parte di mare in origine aperta e qui, non essendoci correnti necessarie al ricambio, l’acqua è divenuta stagnante, con una temperatura al di sopra del normale.

  17. Lo Stagnone di Marsala Un tempo l’attività principale dello Stagnone era quella delle saline che si esercitava facendo evaporare l’acqua incanalata in speciali laghetti, per poi raccogliere il sale. Il pompaggio dell’acqua e la macinazione del sale erano svolte per mezzo dei mulini, sono stati recentemente ristrutturati e riportati agli antichi splendori.

  18. Lo Stagnone di Marsala Questi ambienti rappresentano un luogo ideale per la riproduzione oppure per lo svezzamento della prole di molte specie ittiche, inoltre, rappresentano un luogo ideale per molti uccelli migratori (fenicotteri, spatole, cavalieri d’Italia, ecc.) per effettuare delle soste lungo il loro cammino.

  19. I protagonisti del nostro mare

  20. I protagonisti del nostro mare La fauna ittica delloStagnone è diversa a seconda della zona presa in considerazione. In particolare distinguiamo due aree: la prima, a sud, ha maggiori possibilità di comunicazione con il mare aperto; la seconda, a nord, ospita forme di vita più strettamente legate ad ambienti.

  21. I protagonisti del nostro mare È per questo che nella prima vivono saraghi, orate e triglie e nella seconda pesci con ciclo di vita breve, molluschi, piccoli crostaceiericci.

  22. I protagonisti del nostro mare Infine nelle zone più interne e centrali della laguna possiamo trovare diversi esemplari di Signatidi quali: Syngnathusabastere Syngnathustyphle.

  23. I protagonisti del nostro mare Negli ultimi anni si è visto crescere sempre più un interesse verso attività di acquacoltura di alcune specie (spigole, orate, sogliole, ecc.) e mitilicoltura sfruttando appunto le caratteristiche intrinseche e le acque limpide e incontaminate di questo ambiente.

  24. I protagonisti del nostro mare SARAGO (Diplodussargussargus) È un pesce di taglia medio piccola; vive in branco e si nutre di alghe, crostacei e altri invertebrati. È diffuso nel Mediterraneo e nell’Adriatico orientale. La pesca al sarago è fatta con attrezzi da posta quali nasse, palangari e lenze.

  25. I protagonisti del nostro mare ORATA (Sparusaurata) È un pesce che vive isolato o in branchi non molto numerosi. Si nutre di molluschi e crostacei che riesce a triturare grazie a denti molariformi molto sviluppati; si ciba anche di alghe. È diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo e nell’Adriatico orientale. La pesca al sarago è fatta con reti da posta, palangari e reti a strascico.

  26. I protagonisti del nostro mare TRIGLIA di fango (Mullusbarbatus) È un pesce di taglia medio piccola; vive in gruppi stando sui fondali e nuotando su di essi. Si nutre di piccoli invertebrati che trova spostando continuamente, con i barbigli, porzioni di sabbia e fango. È diffuso nel Mediterraneo e la pesca è fatta reti a strascico.

  27. I protagonisti del nostro mare POLPO (Octopus vulgaris) È una specie bentonica; è un mollusco cefalopode; possiede otto tentacoli muniti di ventose. Presenta particolari cellule, i cromatofori, che gli consentono di assumere i colori del substrato su cu si trova. È diffuso in tutto il Mediterraneo e si pesca con attrezzi da posta, ami e fonti luminose.

  28. I protagonisti del nostro mare RICCIO di mare (Paracentrotuslividus) Presenta un corpo sferico e ricoperto totalmente da aculei. Si nutre di alghe ma anche di piccoli animali, spugne e delle foglie di Poseidonia oceanica. In natura ha tra i suoi competitori il sarago e l’Orata. È molto comune in tutto il Mediterraneo e nell’Adriatico orientale; nelle nostre zone popola le praterie di Posidonia. La pesca è regolata dal DM del 12/01/1995; il limite per pescatore è di 50 ricci al giorno.

  29. I protagonisti del nostro mare GLI ATTREZZI DA PESCA

  30. I protagonisti del nostro mare CANNA FISSA • Questo tipo di pesca viene affrontata con canne da pesca di diverse metrature e materiali. Inizialmente, il materiale utilizzato era il bambù, oggi è impiegato il carbonio, che offre il vantaggio di un peso molto ridotto. • All’estremità della canna, con un’asola, si lega una lenza la cui lunghezza deve essere leggermente più corta della canna stessa e comunque adeguata alla profondità dell’acqua, per favorire il recupero della preda.

  31. I protagonisti del nostro mare NASSA È un antico attrezzo da pesca ma tutt’ora impiegato nella pesca tradizionale. Si utilizzano due tipi di nasse: a campana e a barile. Entrambi si basano su una strozzatura dell’entrata che costringe il pesce, attirato da un esca, ad entrare forzando le maglie; in questo modo la preda non è poi più in grado di lasciare la trappola. Il materiale utilizzato varia dal giunco al bambù,dal ferro alla plastica. Le nasse sono generalmente posizionate al largo la sera, recuperate la mattina seguente per sostituire l’esca e scaricare il pescato.

  32. I protagonisti del nostro mare CANNIZZA È la pesca tipica dello Stagnone di Marsala. Si effettua con una specie di stuoia in cannucciato lunga alcuni metri trainata, da molti uomini, a ferro di cavallo sulla superficie dell’acqua. Permette soprattutto la pesca dei cefali (muletti),ma poiché è poco redditizia è ormai in disuso.

  33. I protagonisti del nostro mare PALANGARO O CONZO È un sistema di pesca costituito da una lenza madre con diversi braccioli armati con moltissimi ami (circa 200) equidistanti tra loro. La lenza madre può essere posata sul fondo o mantenuta alla profondità voluta per mezzo di due pesi uno a ciascun capo della lenza. Le reti sono armate in superficie con sugheri galleggianti e nella parte inferiore con piombi che dopo la calata, vengono stretti e chiusi in modo da formare una sacca che poi viene avvicinata alla superficie per il recupero dei pesci. È utilizzato per insidiare prevalentemente saraghi, orate, spigole ed altri pesci sia da fondo che da superficie.

  34. I protagonisti del nostro mare SCIABICA È una tecnica di pesca molto antica che utilizza una rete a strascico da calare nelle piccole profondità poco lontano da terra. Consta essenzialmente di una rete a sacco e di due braccia (sul tipo della paranza). Il capo libero di ogni braccio è affidato a una sbarra di legno ai cui estremi è fissata una fune. Il margine superiore della rete è munito di galleggianti di sughero, quello inferiore di piombi. La sciabica viene trainata da coppie di barche, ma può essere tirata anche da terra, fissandone un’estremità a un punto della costa, distendendola circolarmente con una barca e portando a terra l’altra estremità, con la quale viene eseguito il recupero del pescato.

  35. I protagonisti del nostro mare REZZAGLIO È una rete circolare che ha dei piombi cuciti lungo la circonferenza, viene lanciata a mano dai pescatori quando scorgono i pesci che nuotano nelle acque basse. Il rezzaglio ha al centro della sua circonferenza una corda che va tirata dopo il lancio, i piombi della zona perimetrale, fanno affondare la rete che aderisce al fondo e i pesci che si trovano al suo interno non possono così uscire. Tirando la corda si forma una sacca che intrappola i pesci. Con questo attrezzo si catturano cefali, spigole ecc.

  36. FINE FINE

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