1 / 62

Pensare male fa male

Pensare male fa male. Breve corso di logica. Notula sul titolo. L’intestazione del corso è – come tutti vedono – un calembour, un gioco di parole,cioè, basato su una figura retorica: la diafora , ossia la ripetizione di due parole con significato diverso.

honey
Télécharger la présentation

Pensare male fa male

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Pensare male fa male Breve corso di logica

  2. Notula sul titolo L’intestazione del corso è – come tutti vedono – un calembour, un gioco di parole,cioè, basato su una figura retorica: la diafora, ossia la ripetizione di due parole con significato diverso. • significato morale: “a pensar male(c’è un’apocope rispetto al titolo)si fa male (= peccato) ma spesso ci si azzecca”(Giulio III e un suo tardo ammiratore, Giulio Andreotti); • significato logico: pensare male (ossia illogicamente) fa male: all’emittente, al destinatario o a entrambi. Rudolf Carnap assicura che in logica non c’è morale, secondo un principio di tolleranza che ammette per ognuno una propria logica, purché si rispettino convenzioni logiche. Insomma, siamo liberi di essere di essere anche illogici, se lo facciamo con logica! I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  3. Limiti di questo corso I Questi incontri procederanno su stretti sentieri ben definiti. Poiché,infatti, il termine logica è polisemico, alfine di evitare fraintendimenti qui il significato è univoco. Ci occuperemo della logica proposizionale classica o comunemente logica formale. In questo regno vige il principio di bivalenza, ossia ogni suo abitante - chiamato proposizione - possiede due soli valori: vero o falso. La proposizione è un’asserzione che quindi è o vera o falsa. Vanno pertanto escluse dal novero delle proposizioni frasi del genere che ora è? Oppure chiudi la finestra! O ancora è obbligatorio l’uso della cintura o anche credo che lei mi ami. L’elenco potrebbe continuare; infatti i tipi di logica non standard (o non classica) è piuttosto esteso ed accresciuto negli ultimi anni. Tutte le frasi in corsivo suesposte hanno – notate – la peculiarità di non potersi dichiarare vere o false. Invece, affermazioni come la luna è l’unico satellite della terra, il cantante dei Led Zeppelin è Gigi D’Alessio sono rispettivamente vera e falsa. Solo di queste ci occuperemo. P.S. Dato il carattere introduttivo del presente corso, non distingueremo tecnicamente i sostantivi proposizione ed enunciato I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  4. Limiti di questo corso II Le frasi vere o false sono dette dichiarative o assertive. Vero e falso sono detti valori di verità. (1)Campofranco è la capitale della Tasmania ha falso quale valore di verità. (II)5 è un numero dispari ha vero quale valore di verità. (III)Mi piacerebbe apprendere la logica senza studiare non ha né vero né falso quali suoi valori. È comodo servirsi di simboli per indicare frasi assertive: p,q r…. Ad es. (I) la possiamo indicare con p, mentre (II) con q. Sia p sia q sono proposizioni semplici o atomiche, ossia, detto alla buona, si riferiscono ciascuna a un solo stato di cose. Ora, cosa accade se si nega p e, al contempo, si congiunge con q? Intanto, si ottiene una proposizione composta che si riferisce ad almeno due stati di cose. Poi,la negazione di una proposizione falsa dà una proposizione vera; quindi non-p = V. Infine, se congiungo non-p a q, ottengo “non-p e q”. Essendo vera non-p ed essendo vera q, ottengo una proposizione congiunta vera; cioè Campofranco non è la capitale della Tasmania e 5 è un numero dispari. In definitiva, la logica si occupa delle proposizioni e del mettere in relazione proposizioni per vedere che conclusioni si ottengono. I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  5. Perché abbiamo bisogno della logica Siamo logici? NO! Ecco una prova. Un novizio chiese al priore: “Padre, posso fumare mentre prego?” e fu severamente redarguito. Un secondo novizio chiese allo stesso priore: “Padre, posso pregare mentre fumo?” e fu lodato per la sua devozione. I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  6. Siamo logici? II Questo argomento è corretto? Argomento Tutti i siciliani sono mafiosi Alcuni mafiosi portano la coppola Quindi, alcuni siciliani portano la coppola. E questo ? Tutti i siciliani sono mafiosi Alcuni mafiosi portano la coppola Quindi, alcuni siciliani nonportano la coppola. I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  7. Formalizzare1Ovvero come trasformare le frasi in simboli Nelle lingue naturali come l’italiano le frasi possono essere poetiche (Donna: mistero senza fine bello) o prosaiche (I rigatoni sono scotti). In logica però conta una sola cosa: la loro verità o falsità. Le frasi sintatticamente sono semplici o complesse; mentre in logica sono atomiche e non atomiche. È atomica la frase in cui un oggetto soddisfa un predicato. Es. 1)La Sicilia è un isola. È non atomica quella in cui o un oggetto ha uno, due (o più) predicati oppure più oggetti hanno uno o più predicati. Es. 2)Carlo è alto e grosso 3)Carlo e Giulia si amano 4)Chi dorme non piglia pesci I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  8. Formalizzare 2Ovvero come trasformare le frasi in simboli Ebbene, è sempre possibile trasformare in simboli le frasi rintracciando la loro forma logica. La 1 così diventa: p. La 2 invece p ∧ q. La 3 Axy. La 4 p →q. Impareremo a usare questi e altri pochi simboli. Ma per quale ragione è utile -anzi indispensabile- trasformare in simboli le frasi? Perché ciò che dà verità alle frasi non è il loro contenuto, ma la forma nella esse si presentano. Es. Se dovessimo decidere della verità della frase 2, indipendentemente dal contenuto, possiamo con certezza affermare che la frase è vera solo se sono vere p e q. Nella fattispecie, la 2 è vera se Carlo è alto e grosso. Invece, se fosse alto ma non grosso oppure grosso ma non alto o ancora né alto né grosso, la frase sarebbe falsa. I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  9. La logica: un tronco, due rami Tutti i manuali di logica prevedono la trattazione di almeno due parti essenziali, le stesse delle quali sommariamente ci dovremo occupare: la logica proposizionale e la logica predicativa. La prima è stata già accennata. Si occupa della forma delle proposizioni per deciderne la verità o la falsità. La seconda si occupa della relazione tra le proposizioni, ossia i ragionamenti, tra i quali - nei test di ingresso, ma solo in essi - domina il sillogismo. Le due sezioni sono strettamente congiunte, e solamente per ragioni didattico-espositive sono normalmente trattate disgiuntamente. Per gli stessi motivi anche qui si procederà al medesimo modo. I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  10. I protagonisti della logica proposizionale • ¬ negazione “non” • ∧ congiunzione “e” • ∨ disgiunzione “o” vel = o inclusiva • ⊕ disgiunzione “o” aut = o esclusiva • → implicazione “ se… allora” • ↔ doppia implicazione “se e solo se” • ← controimplicazione I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  11. Esempi di formalizzazione 1 È fondamentale individuare correttamente la forma logica degli enunciati. Per farlo, occorre un po’ di teoria e molta pratica. • Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Innanzi tutto, la 1 è una congiunzione di due proposizioni; inoltre presenta un’incompatibilità (o avere la botte piena o la moglie ubriaca). Pertanto, la 1 risulterà falsa quando si avrà la moglie ubriaca e la botte piena (o viceversa); vera negli altri casi. Se p = botte piena e q = moglie ubriaca ¬ (p ∧ q) che equivale a (¬p ∨ ¬q) ovvero o non si ha la botte piena o non si ha la moglie ubriaca Ecco la prova con le tabelle di verità I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  12. Esempi di formalizzazione 2 Un esempio un po’ più complesso. • Sarai bocciato, a meno che non studi con impegno La 2 risulta una implicazione. Esattamente l’antecedente (ovvero la condizione) è a meno che non studi con impegno = p; il conseguente sarai bocciato = q. Poiché p risulta una negazione, si avrà allora ¬ p → q La 2 risulta falsa nel caso in cui siano falsi p e q, ossia quando si studia con impegno o si è bocciati. Infatti, ¬ p → q equivale a p v q. I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  13. Esempi di formalizzazione 3 Adesso un esempio ancora più complesso. • Andrò in vacanza in aereo o in auto. Se andrò in vacanza in aereo, giungerò prima a destinazione e non porterò molti bagagli. Se andrò in auto porterò molti bagagli. Se avrò una vacanza confortevole, allora avrò portato molti bagagli. Quindi se avrò una vacanza confortevole, sarò andato in auto. La 3 risulta una formula piuttosto complessa. Formalizzata con p = vacanza in aereo; q = vacanza in auto; r = giungere prima; s = portare molti bagagli; t = avere una vacanza confortevole, sara la seguente stringa (p ∧ ¬ q) ∨ (¬ p ∧ q) ∧ ((p → (r ∧ ¬ s)) ∧ (q → s) → (t → q) Quindi se avrò una vacanza confortevole, sarò andato in auto. Se andrò in auto porterò molti bagagli Andrò in vacanza in aereo o in auto è chiaramente una “o” esclusiva, riproducibile come un’alternativa che afferma p negando q o negando p e affermando q. Se andrò in vacanza in aereo etc. La congiunzione lega il primo enunciato disgiuntivo al condizionale successivo Quindi. È il connettivo principale della formula, che divide le condizioni dalle conseguenze Anche qui la congiunzione lega l’enunciato precedente al successivo I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  14. Analisi di una formula La 3 è chiaramente un esempio di ragionamento intuitivamente corretto. Potremmo servircene per verificare in maniera formale la sua validità. (p ∧ ¬ q) ∨ (¬ p ∧ q) ∧ ((p → (r ∧ ¬ s)) ∧ (q → s) → (t → q) P Q L’enunciato ha la forma complessiva di un condizionale P → Q. Per tentare di verificarne la correttezza dobbiamo cercare di assegnare a Q (= t → q) il valore F, cioè falso, e a P il valore V, cioè vero. Sappiamo infatti che un condizionale è falso quando l’antecedente è vero e il conseguente falso. Adesso, se Q non è una conseguenza di P, sarà possibile assegnare valori di verità che rendano P vera. Primo passo, assegnare F a t → q, quindi t = V e q = F. secondo, procedere verso sinistra. Ci accorgiamo che P è una congiunta di una disgiunta e due condizionali. Per rendere vera una congiunzione è necessario che le sue congiunte risultino vere. Poiché per ottenere il valore falso a Q si è assegnato a q = V, dobbiamo assegnare a s = V, in modo da rendere q → s vera. Se s è vera, allora r ∧ ¬ s sarà necessariamente falsa, quindi dovremmo assegnare a p il valore F. Essendo p = F la disgiunta risulta falsa, rendendo falso il valore di P. Quindi, Poiché P è falso e Q è falso, la loro implicazione è vera; pertanto la 3 risulta vera. I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  15. Tabelle di verità 1 Descrizione – Il funzionamento di questo connettivo è evidente: la congiunzione risulta vera solo se le proposizioni sono vere; falsa negli altri casi. Il simbolo va letto come “e”; quindi, nella fattispecie, “p e q”. Es: “Napoleone è nato in Corsica ed è diventato imperatore” Descrizione – Il funzionamento di questo connettivo corrisponde alla disgiunzione “o” inclusiva (vel inlatino), quindi “o questo o quello o entrambi”. Il simbolo va letto come “o” Es: “ Al concorso si può accedere col diploma o con la laurea”. Descrizione – Il funzionamento di questo connettivo corrisponde alla subordinante “se … allora”. Il se precede l’antecedente, l’allora il conseguente. Esso va letto come “se … allora” o anche “… implica ….” Es: “Se piove, allora rimango a casa” I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  16. Tabelle di verità 2 Descrizione – Il funzionamento di questo connettivo corrisponde alla locuzione “se e solo se”, ovvero a una equivalenza dei valori di verità tra due (o più) proposizioni. Es: “Odi un tuono se e solo se c’è un fulmine”. Esso va letto come “se e solo se” oppure come “…equivale a…” Descrizione – Il funzionamento di questo connettivo corrisponde all’avverbio non, e rappresenta perciò la negazione di una o più proposizioni. Es: “ Non ho posteggiato fuori dagli spazi consentiti”. Esso va letto come “non” oppure come “non è vero che…” Descrizione – Il funzionamento di questo connettivo corrisponde a “allora … se”. In pratica corrisponde a un q implica p. Alla diapositiva 19 vengono forniti altri dettagli sul funzionamento e il significato di questo connettivo

  17. I protagonisti della logica predicativa • Tutti • Alcuni • Nessuno I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  18. Le leggi di De Morgan • ¬ (p ∧ q) ↔ (¬p ∨ ¬q) • ¬ (p ∨ q) ↔ (¬p ∧ ¬q) Es. di 1: p = avere moglie ubriaca; q = avere la botte piena Non è vero che si può avere la moglie ubriaca e la botte piena equivale a O non si ha la moglie ubriaca o non si ha la botte piena Es di 2: p = si spende poco; q = ci si veste bene Non è vero che o si spende poco o ci si veste bene equivale a è vero che non si spende poco e non ci si veste bene I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  19. C’è chi pone e c’è chi toglie • (p → q) ∧ p → q Modus ponens • (p → q) ∧ ¬ q → ¬ p Modus tollens Es. di 1: p = Carlo parte; q = andrà a Parigi così si legge Se Carlo parte andrà a Parigi; Carlo parte perciò andrà a Parigi Es di 2: p = si spende molto; q = ci si veste bene così si legge Se si spende molto, allora ci si veste bene; ma non ci si veste bene, allora non si spende molto I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  20. Bisogna essere equivalenti • (p → q) = ¬ p v q • (p → q) = ¬ (p ∧ ¬ q) • (p → q) = (¬ q → ¬ p) I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  21. A quali condizioni? Tutti sappiamo che non bastano le nubi perché piova. Però senza nubi non può piovere. Quindi la presenza delle nuvole è necessaria o sufficiente? Oppure necessaria e sufficiente? Naturalmente, la risposta corretta è necessaria I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  22. Condizione sufficiente Dati P e Q, P è condizione sufficiente di Q se ogni volta che troviamo P troviamo anche Q. Questo non esclude che si possa avere qualche Q senza P. Ciò equivale a dire P→Q, data la tavola di verità della implicazione. Quindi, se P implica Q, possiamo anche dire che P ne è condizione sufficiente. I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  23. A quali condizioni? Dati P e Q, P è condizione necessaria di Q se ogni volta che troviamo Q troviamo anche P. Questo non esclude che si possa avere qualche P senza Q. Ciò equivale a dire Q→P; possiamo anche introdurre un apposito connettivo, inverso della implicazione semplice, la controimplicazione: P ← Q • C’è tra condizione necessaria e condizione sufficiente un rapporto inverso: • Se P è condizione sufficiente di Q, Q è condizione necessaria di P • Se P è condizione necessaria di Q, Q è condizione sufficiente di P I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  24. Necessaria e sufficiente Dati P e Q, P è condizione necessaria e sufficiente di Q (e viceversa) se ogni volta che troviamo P troviamo Q, e ogni volta che troviamo Q troviamo anche P. Non è data la situazione in cui si abbia l’uno senza avere l’altro. Ciò equivale a dire P↔Q, data la tavola di verità dell’equivalenza I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  25. Proposizioni categoriche 1 Proposizione categorica è quella che afferma l’appartenenza o la non appartenenza di qualcosa o qualcuno a una classe o categoria. Una proposizione categorica è o vera o falsa. Es. – Nessun mammifero è un oviparo Qualche studente ammira Pamela Anderson/(Brad Pitt) Qualche studente non ama la filosofia Tutti i professori sono intelligentissimi Qualche professore è puntuale Aristotele ha classificato tutte le proposizioni categoriche in quattro tipi, che i logici medievali hanno denominato come segue I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  26. Proposizioni categoriche 2 A – Universale positiva: Tutti gli S sono P E – Universale negativa: Nessun S è P I– Particolare affermativa Qualche S è P O – Particolare negativa Qualche S non è P Esercizi I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  27. Proposizioni categoriche 3 A partire dal ‘700 con metodi perfezionati poi nell’800, le proposizioni categoriche sono state espresse con diagrammi insiemistici. Apprendere questa tecnica permette di provare visivamente la correttezza o la non correttezza dei ragionamenti sillogistici. Pertanto, vediamo come visualizzare le proposizioni A, E, I, O. E -Nessun S è P A - Tutti gli S sono P P S P S I – Qualche S è P O – Qualche S non è P S P S P X X I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  28. Proposizioni categoriche 4 Il quadrato delle opposizioni è una introduzione dei logici medievali. contrarie E -Nessun S è P A - Tutti gli S sono P subalternazione subalternazione superalternazione superalternazione contraddittorie I – Qualche S è P O – Qualche S non è P subcontrarie I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  29. Proposizioni categoriche 5- Inferenze immediate Le inferenze immediate del quadrato delle opposizioni sono così elencabili. A ed E sono contrarie poiché non possano essere entrambe vere, sebbene possono essere entrambe false. Le contrarie corrispondono a ¬ (p ∧ q) Es. Tutti gli uomini sono generosi e Nessun uomo è generoso risultano false quando c’è Qualche uomo generoso assieme a Qualche uomo non generoso I ed O sono subcontrarie poiché non possono essere entrambe false, sebbene possano essere entrambe vere. Le subcontrarie corrispondono a (p ∨q) Es. Alcuni metalli sono preziosi e Alcuni metalli non sono preziosi Questo è il quadro completo A vera: E falsa, I vera, O falsa A falsa: O vera, E e I indeterminate E vera: A falsa, I falsa, O vera E falsa: I vera, A e O indeterminate I vera: E falsa, A e O indeterminate I falsa: A falsa, E vera, O vera O vera: A falsa, E e I indeterminate O falsa: A vera, E falsa, I vera Se questi specchietti sono difficili da ricordare, ricordate queste due regole fondamentali: Se una contraria è vera,l’altra è falsa; se è falsa, l’altra è indeterminata Se una subcontraria è vera, l’altra è indeterminata; se falsa,l’altra è vera I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  30. Altre inferenze immediate 1 Un’ inferenza è immediata quando da una premessa si può giungere a una conclusione. Es. da Tutti i farmacisti sono contro le liberalizzazioni a Chiunque è a favore delle liberalizzazioni non è un farmacista I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  31. Altre inferenze immediate 2 • Oltre a quelli compresi nel quadrato delle opposizioni, ci sono altre inferenze immediate,e, segnatamente quelle ottenute per • Conversione • Obversione • Contrapposizione I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  32. Conversione Una conversione consiste nel reciproco scambio delle posizioni dei termini del soggetto e del predicato. Es. Alcuni professori sono cretini diventa per conversione Alcuni cretini sono professori Manca la conversione di O. Es. Qualche pianta non è un albero la conversa sarebbe Qualche albero non è una pianta Conversione Convertendo Conversa A – Ogni S è P I – Qualche P è S E – Nessun S è P E – Nessun P è S I – Qualche S è P I – Qualche P è S O – Qualche S non è P --------------------- I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  33. Obversione Per spiegare questa inferenza è necessaria qualche delucidazione. Ogni classe si definisce per una proprietà o predicato. Es. la classe di tutti gli studenti è definibile come l’insieme di quelle cose che studiano a scuola. La classe complemento degli studenti è quella definibile per la proprietà di non essere studente. Risulterà chiaro quindi il seguente schema: Obversione Obvertenda Obversa A – Ogni S è P E – Nessun S è non P E – Nessun S è P A – Ogni S è non P I – Qualche S è P O – Qualche S non è non P O – Qualche S non è P I – Qualche S è non P I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  34. Contrapposizione Questa inferenza è la risultante combinate delle due precedenti. Per ottenere una contrapposta si sostituisce S col complemento di P e al contempo si sostituisce P col complemento di S. La contrapposta è dunque l’obversa della conversa dell’obversa. Avremo così A - Ogni metallo è un buon conduttore A - Ogni non buon conduttore è un non metallo Manca la contrapposta di I. Infatti, posso ottenere la obversa di I che è O, ma questa non ammette la conversa. Premesse Contrapposte A – Ogni S è P A – Ogni non P è non S E – Nessun S è P O – Qualche non P non è non S I – Qualche S è P --------------------------------------- O – Qualche S non è P O – Qualche non P non è non S I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  35. Il sillogismo 1 È una forma di ragionamento costituita da tre enunciati: due premesse e una conclusione. Ciascun enunciato contiene un soggetto (S) e un predicato (P) uniti da una copula. Es. Tutti i gli studenti del Virgilio sono intelligenti Sigismondo è uno studente del Virgilio Sigismondo è intelligente In rosso il soggetto, verde il predicato. Come si nota la caratteristica di soggetto o predicato dipende dalla posizione. Il soggetto precede la copula, il predicato la segue. I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  36. Il sillogismo 2 Se formalizziamo – ovvero traduciamo in simboli – il ragionamento precedente diventa così: Tutti gli S sono P X è un S X è un P Termine maggiore Termine minore L’elemento presente in entrambe le premesse ma non nella conclusione si chiama termine medio. Esso ha un ruolo fondamentale che dobbiamo ben capire. I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  37. Il sillogismo 3 Esercitiamoci col seguente sillogismo Tutti gli italiani sono europei Tutti i siciliani sono italiani Tutti i siciliani sono europei Termine maggiore = Termine minore = Termine medio = europei siciliani italiani Chiameremo proposizione categorica ogni enunciato che costituisce il sillogismo. L’aggettivo categorico si spiega poiché ogni enunciato è un’asserzione intorno a una classe (o insieme). I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  38. Il sillogismo 4 Chiameremo premessa maggiore quella contenente il termine maggiore; premessa minore quindi quella contenente il termine minore. Il termine medio è comune alle due premesse. Se esso manca o non è correttamente collocato, il sillogismo è invalido. A seconda della posizione del termine medio, i sillogismi sono classificati in quattro figure sillogistiche. Domanda: a quale figura appartiene il sillogismo precedente? I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  39. Il sillogismo 5 Ogni enunciato che costituisce il sillogismo – ovvero le due premesse e la conclusione – può essere di quattro tipi. Tutti gli S sono P Nessun S è P Qualche S è P Qualche S non è P I logici medievali hanno classificato questi quattro tipi rispettivamente con la seguente denominazione: A – E – I – O. Ora, combinando i quattro tipi per i modi di ciascuna figura otteniamo 256 possibili schemi di sillogismo, chiamati modi sillogistici. Non tutti i modi sono però validi; anzi, i modi validi sono solo 24. cioè ciascuna delle quattro figure ha solo sei modi sillogistici validi. [In realtà bisognerebbe sottrarre al 24 cinque modi subalterni; ma di ciò non ci preoccuperemo] I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  40. Il sillogismo 7 • Questi diagrammi sono noti col nome di Eulero-Venn. • Permettono una visione molto intuitiva delle condizioni di verità delle proposizioni A, E, I, O mediante la rappresentazioni di insiemi. • Verifichiamo facilmente che: • A è vera in I e III; falsa nelle altre • E è vera in V; falsa nelle altre • I è vera in I, II,III, IV; falsa in V • O è vera in II, IV, V; falsa in I e III I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  41. Il sillogismo 8 Verifica di correttezza Consideriamo il seguente sillogismo di forma AAA-4 Tutti i siciliani sono italiani Tutti gli italiani sono europei Tutti i siciliani sono europei E La correttezza del ragionamento è evidente. Invertendo le premesse , naturalmente il sillogismo rimane valido. Perciò qualunque argomentazione di questa forma è sempre valida, anche quando le classi sono vuote. [Cfr. sillogismo 14] Es. Tutti i blefardi sono lumardi Tutti i lumardi sono semardi Tutti i blefardi sono semardi I S I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  42. Il sillogismo 9 Verifica di correttezza Consideriamo il seguente sillogismo di forma EAE-1 Nessun uomo è alto cinque metri Tutti gli italiani sono uomini Nessun italiano è alto cinque metri Anche in questo caso la validità del ragionamento è chiara. Pertanto, ogni ragionamento di questa forma è sempre vero. U A I I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  43. Il sillogismo 10 Verifica di correttezza Consideriamo il seguente sillogismo di forma AOO-1 Tutte le rose hanno le spine La margherita non è una rosa La margherita non ha le spine Nonostante le tre proposizioni siano vere, la costruzione dei diagrammi ci mostra che non c’è intersezione tra la classe M e quella R. perciò la conclusione non può essere inferita dalle premesse. Quindi i sillogismi di forma AOO-1 non sono validi. La non validità dell’argomento ricalca la fallacia della negazione dell’antecedente ((p →q) ∧ ¬p) → ¬q. Il canonico sillogismo su Socrate mortale è invece una corretta affermazione dell’antecedente. M S R I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  44. Il sillogismo 11 Verifica di correttezza Consideriamo il seguente sillogismo di forma AII-1 Tutti i metalli sono buoni conduttori Qualche opera d’arte è di metallo Qualche opera d’arte è un buon conduttore C Il sillogismo è corretto. Infatti, l’intersezione tra la classe O e la M permette di concludere O in C. O M x I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  45. Il sillogismo 12 Verifica di correttezza Consideriamo il seguente sillogismo di forma EIO-1 Nessun tifoso è arbitro di qualche squadra Qualche giornalista è tifoso Qualche giornalista non è arbitro di qualche squadra Il sillogismo è corretto. Infatti, l’intersezione tra la classe T e la G non è vuota, ma quella tra la G e la A è vuota. Pertanto, la conclusione -non è arbitro- non va segnata con la x. T A G x I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  46. Il sillogismo 13 Verifica di correttezza Consideriamo il seguente sillogismo di forma AII-2 Tutti gli studenti del Virgilio sono intelligenti Qualche extraterrestre è intelligente Qualche extraterrestre è studente del Virgilio Il sillogismo non è corretto. Infatti, l’intersezione tra la classe E e la I non è vuota, ma da ciò non segue che la classe E intersechi la S. Anche in questo caso, tutti i sillogismi di forma AII-2 sono scorretti. I S E x I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  47. Il sillogismo 14 Verifica di correttezza Consideriamo il seguente sillogismo di forma AAI-3 Tutti gli studenti del Virgilio sono intelligenti Tutti gli studenti del Virgilio sono sexy Qualche intelligente è sexy Malgrado le apparenze, il sillogismo non è corretto, benché tradizionalmente venisse annoverato fra quelli che lo erano. Proviamo infatti a costruire un ragionamento analogo ma falso. Tutti i siciliani millenari sono alti Tutti i siciliani millenari sono bassi Qualche alto è basso. Il sillogismo diventa corretto se si assume la premessa aggiuntiva “ Esiste qualche M” [M = termine medio]. A questo sillogismo è stata attribuito il nome mnemonico darapti I I S S SV SV x I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  48. Il sillogismo 15 Verifica di correttezza Consideriamo il seguente sillogismo di forma III-1 Qualche bandito è di cuore nobile Qualche politico è bandito Qualche politico è di cuore nobile Il sillogismo non è corretto. I diagrammi infatti intersecano B e C, B e P, ma non P e C. Pertanto tutti i sillogismi di questa forma non sono validi. B x C P x I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  49. Limiti dei diagrammi Purtroppo ragioni di complessità e di tempo ci hanno costretto ad adoperare un sistema semplificato dei diagrammi Eulero-Venn. Anche quello completo ha tuttavia dei limiti intrinseci che vanno comunque corretti con alcune regole supplementari. L’alternativa ideale sarebbe stata la trattazione del calcolo dei predicati, che, però, presenta un livello di complessità non trattabile in questa sede. Ci dobbiamo accontentare perciò di completare l’uso dei diagrammi con otto regole integrative, seguendo le quali si giunge alla formulazione di un sillogismo valido I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

  50. Le otto regole1 • Un sillogismo deve contenere esattamente tre termini • Il soggetto e/o il predicato nella conclusione non possono avere una estensione maggiore di quella che hanno nella premessa • Il termine medio non deve mai apparire nella conclusione • In almeno una delle premesse il termine medio deve essere universale • Due premesse negative non consentono alcuna conclusione • Due premesse affermative non conducono a una conclusione negativa • La conclusione deve contenere quantità e/o qualità in misura minore delle premesse • Due premesse particolari non conducono ad alcuna conclusione I.I.S. Virgilio - Michele Morreale

More Related