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PROGETTO POSEIDON

PROGETTO POSEIDON. “IMPARIAMO A LEGGERE LA CITTA’”. I.S. PITAGORA di Pozzuoli (NA) Classe V A Liceo Scientifico. I. STAZIONE DI TOLEDO.

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Presentation Transcript


  1. PROGETTO POSEIDON “IMPARIAMO A LEGGERE LA CITTA’” I.S. PITAGORA di Pozzuoli (NA) Classe V A Liceo Scientifico I.

  2. STAZIONE DI TOLEDO Joseph Kosuth è uno dei pionieri dell’arte concettuale e installativa. Il suo lavoro ha esplorato in modo approfondito la produzione e il ruolo del linguaggio e del suo significato all’interno dell’arte. L’opera qui proposta, “Queste cose invisibili” è un chiaro esempio di ciò che Kosuth vuole trasmettere con la sua arte. Egli afferma : “Ho iniziato ad usare il neon a metà degli anni sessanta. Mi piaceva l'idea di utilizzare un materiale usato per la segnaletica, che in un certo senso lo altera per l'arte.” Il suo scopo è probabilmente quello di preservare una sottile relazione con l'idea di pubblicità della cultura di massa.

  3. STAZIONE DI TOLEDO Nella frase esposta nella metropolitana di Toledo, Dante si rifà principalmente al De Anima e al De Sensu et sensato aristotelici. Il riferimento filosofico lo troviamo nelle due parole chiave “forma visibile” e “sostanza”. Infatti il colore, nella filosofia aristotelica ma ancor prima in quella platonica, è la qualità dei corpi che per mezzo della luce si rende visibile all'occhio umano e rende quindi percepibili i corpi stessi ai quali inerisce. Aristotele se ne serve per la definizione della sostanza, concepita come sinolo, unione indissolubile di forma e materia. Queste cose invisibili, Joseph Kosuth

  4. STAZIONE DI TOLEDO Numerose sono le citazioni allegoriche e mistiche. Il mosaico, realizzato da artigiani napoletani, propone una processione di figure adattata alla storia della città. Si riconoscono così San Gennaro, il toro farnese, venditori ambulanti di tammorre e Kentridge stesso che si cita in un duplice autoritratto. La cosa che più colpisce dall’immagine proposta è la volontà di Kentridge, artista di fama internazionale, di rappresentare la tradizione napoletana con lo strumento tipico della tammurriata, danza tradizionale della Campania. Il termine tammurriata rappresenta una complessa famiglia di balli con il tamburo.

  5. ARTE E TRADIZIONE: “NAPLES PROCESSION” Il mosaico, “Naples Procession”, ad opera di William Kentridge è esposto nella metropolitana d’autore di Toledo. L’artista, non solo con la scelta dell’antica tecnica del mosaico, ma anche con i soggetti, i temi, i concetti e molti dettagli compositivi, evoca la storia, la tradizione e l’arte della città partenopea che lo ospita.  Una processione di sagome scure è protagonista del mosaico principale, dove i colori dominanti sono il bianco, il nero e il grigio, ricordo dei pavimenti musivi delle antiche case di Pompei ed Ercolano.

  6. STAZIONE DI TOLEDO Alla guida del corteo, accanto alla raffigurazione del Vesuvio, c’è San Gennaro, patrono di Napoli. Tra le altre figure, alcune sono quelle elaborate negli anni dall’artista e presenti già in altre sue opere, come l’Uomo megafono, il Mondo su zampe o l’Uomo compasso. Altre invece sono legate alla tradizione napoletana, come Musico con cimbali da Pompei, Venditore di tammorre, Figura di donna da ceramica di Capodimonte. Non poteva mancare, in questa processione, l’artista stesso che si ritrae con il suo doppio.

  7. WILLIAM KENTRIDGE La principale fonte di ispirazione per l’arte di Kentridge è proprio la sua terra, ricca tanto di bellezze naturali quanto di contraddizioni. L’amore verso la sua patria trae le sue origini dalla particolare situazione che stava vivendo il Sudafrica. L’artista, infatti, nasce e cresce ai tempi dell’apartheid, soffrendo in prima persona le lotte interne che lacerano il Paese. Con questo mosaico Kentridge vuole probabilmente trasmettere l’importanza del senso di appartenenza alla terra d’origine, mostrando scene della tradizione locale.

  8. STAZIONE DI TOLEDO La prima impressione che l’immagine potrebbe dare è quella di una figura astratta, tuttavia, osservando attentamente i particolari si può notare che le forme appartengono a qualcosa che esiste realmente. Capovolgendo l’immagine si riescono a scorgere delle porte lungo un corridoio che continua in profondità, mentre molto chiari appaiono due ingressi a scale mobili Il pavimento è rivestito con due tonalità di blu che ci danno la sensazione di una disposizione disomogenea dell’acqua o di spazio nell’immensità dell’oceano. Analogamente le pareti sono riempite con piastrelle di colori che variano in diverse sfumature di blu e celeste, le quali vanno a inserirsi in un perfetto gioco di luci e ombre che da la sensazione dello scorrere dell’acqua.

  9. CITTA IDEALE E CITTA’ REALE Napoli è una città che dal punto di vista paesaggistico rappresenta ancora una delle città più belle ed interessanti al mondo. Come leggiamo nel saggio di Eduardo Bennato, “La città obliqua”: “Le scale di Napoli rappresentano un patrimonio senza eguali. Tagliano il territorio, si abbarbicano ai costoni, alla roccia. Diventano cantastorie e guide, ma anche segno di trascuratezza e abbandono, come testimoniano alcune immagini. Nei loro percorsi, le gradinate, i gradoni, i gradini, soffiano narrazioni, lampi di esistenza, folgori d’intuizione. Mescolano l’alto e il basso, il cielo e la terra. Nel tracciato storico, rappresentano le più antiche strade di collegamento extraurbano, veri e propri capolavori urbanistici.Le scale del passato e del presente s’intrecciano nel veloce incedere dell’uomo contemporaneo.” La nostra città si presenta come un tentativo, non sempre riuscito, di conciliare antico e moderno. Tuttavia, non mancano problemi di vario tipo che, immaginando una città ideale andrebbero affrontati e risolti. Tra questi l’ inadeguatezza delle strutture, delle strade, dei servizi che non riescono a rispondere ad esigenze in continua evoluzione. Immaginando una città ideale pensiamo ad una città che possa dare maggiore spazio alla natura, con parchi fatti a misura d’uomo e soprattutto di bambino. Questa natura dovrebbe essere ben inserita nelle più moderne tecnologie che possano essere al passo dell’uomo contemporaneo e rispondere al bisogno dell’uomo di creare, di innovare e produrre nella società di consumo.

  10. MOSAICO DI KENTRIDGE L'interno della metropolitana è caratterizzato da due grandi mosaici di Kentridge , realizzati dal mosaicista Costantino Aureliano Buccolieri: il primo è posto nel mezzanino della stazione e raffigurante una tipica scena napoletana, piena di persone in movimento, tra cui lo stesso autore e San Gennaro. Si denotano molti riferimenti a Pompei (in particolare ad alcune figure oltre che allo stile del mosaico in genere) e al Vesuvio. Sullo sfondo sono presenti mappe topografiche della città. Il mezzanino è inoltre caratterizzato dalla luce proveniente dai tre lucernari esterni e dalla presenza di parte delle strutture murarie aragonesi ritrovate durante gli scavi. Scendendo lungo le scale mobili, illuminate dall'interno, si scorge sulla parete frontale il secondo mosaico, raffigurante due persone che si adoperano per portare un carretto carico di simboli della repubblica napoletana del 1799 e un gatto (il cui disegno è sempre tratto da un mosaico pompeiano). Sullo sfondo questa volta si notano i progetti di bonifica dei quartieri bassi di Napoli in relazione alla ferrovia metropolitana.

  11. In questa immagine, situata nella metropolitana di Toledo, vediamo un soffitto rivestito da piastrelle di colore azzurro. Le tonalità del colore, come nell’immagine precedente variano, ciò forse serve a dare l’impressione di un oceano e delle sue diverse profondità. A questo proposito ai bordi del mosaico abbiamo pareti ondulate che fanno da contorno al paesaggio marino.

  12. CICLO DEI MESI Le immagini qui proposte sono state tratte da un'opera chiamata "Ciclo dei mesi". Esso è un gruppo di affreschi, posto nella Torre dell'Aquila nel Castello del Buoncosiglio di Trento, opera commissionata da Giorgio I di Lichtenstein al pittore boemo Venceslao. Questi affreschi risalgono alla fine del XIV secolo-inizio XV e sono il migliore esempio di Gotico Internazionale.

  13. CICLO DEI MESI Il ciclo si articola in undici diversi quadri, poiché il mese di Marzo è andato perduto. Il primo dipinto presentato è stato tratto dal mese di Giugno, mentre il secondo rappresenta il mese di Maggio. Entrambe le scene sono ricche di particolari e mostrano la vita dei nobili, le attività dell'agricoltura e della pastorizia, con un continuo intreccio fra mondo cavalleresco e mondo quotidiano. La cura dei particolari ritorna nella descrizione delle vesti, l'abbigliamento infatti permette di riconoscere i caratteri tipici della moda del tempo: per i nobili, occupati in svaghi e tornei, gli abiti sono ricchi di colori, mentre molto più semplici e pratici sono quelli delle classi umili, rappresentate sempre a lavoro. Il pittore ha descritto accuratamente ciascun mese sottolineandone i diversi aspetti paesaggistici e climatici, le diverse attività agricole ed ha caratterizzato i personaggi rappresentati anche attraverso le dimensioni, in quanto i contadini sono più piccoli rispetto ai nobili. Il ciclo di affreschi costituisce una fotografia della realtà trentina dei primi anni del quindicesimo secolo in cui sono descritte accuratamente le diversi classi sociali e le loro attività. Mancano riferimenti alla borghesia in quanto all'epoca era una classe emergente in altri paesi ma non a Trento, dove l'economia era ancora legata all'agricoltura. E' probabile che il Vescovo Giorgio I abbia voluto mostrare attraverso questi affreschi la rigogliosa e florida vita a Trento, possibile grazie alla sua presenza ed al suo governo.

  14. MORAVIA: LA CIOCIARA PIRANDELLO: IL FU MATTIA PASCAL PASOLINI:LE CENERI DI GRAMSCI Il fu Mattia Pascal è un celebre romanzo di Luigi Pirandello. La narrazione è condotta in prima persona; è Mattia Pascal, il protagonista, che raccontando ci fornisce il suo punto di vista interno con focalizzazione 0 (zero/onnisciente). L'onniscienza del narratore è dovuta dal fatto che lui racconta la sua storia a posteriori, quando questa è già successa; questo permette che al lettore vengano fornite anticipazioni degli avvenimenti che ne stimolano la curiosità. Mattia Pascal scrive, su invito di don Eligio, la sua biografia sotto forma di diario, rivolgendosi direttamente al lettore, dialogando persino con lui. L'ordine cronologico è regressivo, cioè lo scrittore ricorda fatti avvenuti in precedenza e va a ritroso nel tempo, salvo tornare al presente alla fine del racconto. Pier Paolo Pasolini è stato un poeta, giornalista, e regista italiano. Nella poesia Le ceneri di Gramsci, Pasolini riflette con costernazione sulla situazione d’Italia dopo la seconda guerra mondiale. Nella poesia, Pasolini visita la tomba di Gramsci e usa le sue ceneri come una metafora del fallimento della visione di comunismo e i sogni persi d’Italia del dopoguerra. Alla tomba, Pasolini dice addio in modo figurato a Gramsci e ai valori che ha rappresentato. In seguito, Pasolini deve affrontare il mondo di valori persi e trovare il giusto mezzo tra il suo desiderio per la vita e la sua disperazione sulla condizione corrotta della società del dopoguerra. Alberto Moravia è considerato uno dei più importanti romanzieri del XX secolo, ha esplorato nelle sue opere i temi della sessualità moderna, dell'alienazione sociale e dell'esistenzialismo. “La ciociara” racconta la storia di una madre ed una figlia, Cesira e Rosetta, costrette a trascorrere un anno in prossimità del fronte del Garigliano. Cesira e Rosetta vengono violentate da un gruppo di soldati marocchini. La violenza individuale dello stupro distrugge definitivamente l'innocenza di Rosetta che comincia a concedersi a tutti gli uomini, come se questo fosse l'unico possibile riscatto. “La ciociara” è un esempio di straordinaria prosa narrativa, capace di condensare in un’immagine tutto il dolore e la miseria che una profanazione come la guerra determina, l’abbrutimento dell’umanità e l’annullamento nella violenza.

  15. NAPOLI E ROMA A CONFRONTO Napoli è ricchissima di arte, architetture e in più ha bellezze naturali formidabili. Costituisce un binomio perfetto tra tradizione e natura!! Tuttavia, Roma dal punto di vista del servizi, dell’organizzazione è un passo avanti alla nostra città. Le strade sono più sicure, e fenomeni di malavita sono sporadici. E’ ricca di opere monumentali e architettoniche, a partire dai fori imperiali ,al Colosseo, a piazza di Spagna. È indiscusso però che il panorama, il paesaggio e l’immensa bellezza paesaggistica di Napoli non ha eguali e non siamo gli unici a dirlo, nella storia ci sono state persone molto più colte di noi, come ad esempio:Stendhal: "Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né la tutti gl'altri quartieri di Napoli, ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo.Boccaccio: "Napoli, città così dilettevole (bella), come ne sia nessun'altra in Italia"Goethe: "Napoli,non c'è città al mondo che la superi in bellezza, questa città è l'ultima Babilonia"

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