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Le tecnologie dell istruzione e le tecnologie didattiche

Anni 50

iorwen
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Le tecnologie dell istruzione e le tecnologie didattiche

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Presentation Transcript


    1. Le tecnologie dellistruzione e le tecnologie didattiche Excursus storico dal comportamentismo al costruttivismo

    3. Il processo di diffusione dei nuovi media digitali nella scuola si articola in diverse fasi: la prima fase quella dellistruzione programmata e dei tutoriali in cui il computer un sostituto dellinsegnante che gestisce il percorso di apprendimento dellalunno (computer tutor). La fase successiva, fino a met degli anni 80 il computer un utensile cognitivo (computer tool) in questo caso il controllo dellapprendimento dello stesso utente, in questa fase rientrano gli ambienti general purpose (scrittura, archiviazione, disegno, foglio elettronico e dai micro mondo; la terza fase (anni 90) il computer un utensile comunicativo multimediale. La IV fase (fine anni 90 e inizio millennio) quella del computer utensile cooperativo che favorisce forme di apprendimento collaborativoIl processo di diffusione dei nuovi media digitali nella scuola si articola in diverse fasi: la prima fase quella dellistruzione programmata e dei tutoriali in cui il computer un sostituto dellinsegnante che gestisce il percorso di apprendimento dellalunno (computer tutor). La fase successiva, fino a met degli anni 80 il computer un utensile cognitivo (computer tool) in questo caso il controllo dellapprendimento dello stesso utente, in questa fase rientrano gli ambienti general purpose (scrittura, archiviazione, disegno, foglio elettronico e dai micro mondo; la terza fase (anni 90) il computer un utensile comunicativo multimediale. La IV fase (fine anni 90 e inizio millennio) quella del computer utensile cooperativo che favorisce forme di apprendimento collaborativo

    4. Comportamentismo J.B. Watson pubblica Psychologist as the Behaviorist views itnel 1913

    5. Concetti- chiave Oggetto di studio losservabilit del comportamento (behaviour) Si pu studiare soltanto il comportamento esterno Lapprendimento il riflesso incondizionato di uno stimolo esterno (S?R) Nulla si pu dire della mente

    6. Listruzione programmata cos? Metodologie di organizzazione del processo di insegnamento che scompongono i contenuti dellapprendimento in parti sempre pi piccole fino ad arrivare alle unit informative Concetti-chiave Programmazione lineare Insegnamento meccanico, predefinito e programmato Metodo didattico per prova ed errore in cui lerrore una forma di regresso dello studente Conoscenza come rappresentazione oggettiva della realt

    7. Istruzione programmata Obiettivo: organizzare lapprendimento dellalunno Precedimento step by step: si passa al livello successivo soltanto dopo aver superato quello precedente Apprendimento individualizzato la verifica avviene attraverso la somministrazione di un test Strumento didattico utilizzato: teaching machine

    8. Generazioni di teaching machines Programmazione lineare (Skinner anni 50) Programmazione ramificata (Crowder anni 60) Calcolatori elettronici nellistruzione programmata (anni 70)

    9. Skinner anni 50 Punto di partenza: esperimenti sui riflessi condizionati di Pavlov e dellapprendimento di Thorndike Si parte dalle conoscenze possedute dallo studente allinizio di un percorso formativo Il programma strutturato in una sequenza di items (informazione + controllo) il passaggio da uno step allaltro attraverso verifiche puntuale

    10. Il programma strutturato in modo tale da evitare lerrore dello studente Lerrore negativo perch scoraggia e perch consente di apprendere la risposta sbagliata Due principi: La sovrabbondanza: ripetizione dei concetti pi importanti La dissolvenza: riduzione progressiva degli aiuti e dei suggerimenti man mano che si procede nel percorso

    11. Programmazione ramificata di Crowder (60) Pi centralit allallievo, protagonista del suo apprendimento Personalizzazione dei ritmi e dei percorsi di apprendimento Pi flessibilit delle risposte Lerrore un elemento positivo per lapprendimento Dallerrore vengono attivati rami secondari del programma che recuperano abilit e conoscenze per lapprendimentoDallerrore vengono attivati rami secondari del programma che recuperano abilit e conoscenze per lapprendimento

    12. Struttura Ad una domanda vengono proposte tre alternative di risposta: una sola corretta, le altre sono sbagliate Lalunno deve scegliere fra pi risposte gi formulate Con la risposta esatta si procede oltre Con unaltra risposta il soggetto viene rinviato ad un quadro con una spiegazione aggiuntiva Lalunno pu procedere allo step successivo attraverso un diverso percorso (sottosequenza), con pi suggerimenti

    13. Diramazioni a salto di Key (skip branching) Le tecnologie si adeguano alle caratteristiche e alle esigenze di apprendimento dei soggetti, tenendo conto di competenze e capacit di apprendimento Liperdotato salta in avanti Lipodotato salta indietro

    14. Le prime teorie dellistruzione attribuiscono rigore scientifico ed istituzionale allorganizzazione della conoscenza; ci comporta: Attenzione al sapere scientifico e al programma Organizzazione scientifico- razionale della didattica Strutturazione sequenziale, lineare Valutazione oggettiva dellapprendimento

    15. Programmazione didattica Scelta degli obiettivi Scelta dei criteri di valutazione Individuazione dei prerequisiti Scelta delle tecniche e dei mezzi Progettazione iniziale (Instructional Design) Sviluppo (Development) Messa in opera ( Implementation) Valutazione (Evaluation)

    16. Strategie didattiche Mastery learning Dimostrazione/modellamento: lo studente imita il comportamento del docente Drill&Practice: addestramento e esercitazione, si concentra sul fare dello studente obiettivo: acquisizione di abilit Problem Solving, role playing, simulazione: grado maggiore di libert, obiettivo: interiorizzazione delle conoscenze attraverso acquisizione, analisi, sintesi, applicazione a distanza

    17. Tecniche di osservazione Micro teaching Gestione della classe Tecniche di organizzazione Team teaching Classi aperte

    18. Cognitivismo George Miller, pubblica Plans and the structure of behavior nel 1960

    19. Concetti-chiave Approccio fra il comportamentismo e il costruttivismo Studio scientifico e razionale dei processi mentali e percettivi Attenzione sul soggetto La conoscenza acquisizione elaborazione cognitiva delle informazioni

    20. Anni 60. Calcolatori elettronici a scuola Si arricchisce la mappa dei programmi di insegnamento e le possibilit di apprendimento individualizzato Offrono il resoconto del grado di apprendimento di ciascuno CMI (Computer Manager Instruction) CAI (Computer Assisted Instruction) ICAI (Intelligent Computer assisted Instruction)

    21. CMI Computer Tutor del docente Il computer svolge il ruolo del docente fornisce informazioni sui singoli soggetti e la classe verifica il livello di apprendimento attraverso tests

    22. CAI e leducazione Funzione tutoriale pi flessibile e amministrativa ricca ramificazione delle informazioni percorsi individualizzati di apprendimento e valutazione (individualizzazione) responsabilit in mano al docente strategie di programmazione didattica organizzazione gerarchica dei saperi e percorsi definiti scarsa interattivit

    23. Tecnologie di transizione: ICAI (Intelligent Computer Assisted Instruction) Hanno una funzione tutoriale legame con il comportamentismo Guidano lo studente nellapprendimento rispetto dei ritmi e delle modalit di apprendimento individuali costruiscono un modello di studente legame con il cognitivismo usano tecniche di intelligenza artificiale ICBT e ITS (Intelligent Tutor System)

    24. Dal computer tutor al computer tool Negli anni 80 si affermano i computer tools, famiglie di software general purpose cosa sono? Applicativi che consentono lo svolgimento di attivit (fare un database, tabella, operazioni logiche) Computer utensili per lespressione e organizzazione delle conoscenze, per amplificare le potenzialit cognitive Computer come utensile cognitivo caratterizzato dai cosiddetti ambienti general purpose (archiviazione, scrittura, disegno, etc.)Computer come utensile cognitivo caratterizzato dai cosiddetti ambienti general purpose (archiviazione, scrittura, disegno, etc.)

    25. Progettazione curriculare Spostamento dallistruzione allallievo La progettazione centrata su percorsi aperti, determinabili dagli utenti che scelgono gli obiettivi, i metodi e i loro tempi di apprendimento

    26. Strategie didattiche Mastery learning (apprendimento alla padronanza) anni 60 Caratteristiche: Specificare gli obiettivi dellapprendimento Motivare gli alunni Monitorare i progressi Diagnosticare rimedi Offrire pi opportunit e alternative a chi in difficolt

    27. Costruttivismo

    28. Concetti-chiave

    29. La svolta degli anni 80 Decadono lorientamento razionalistico della didattica e della conoscenza il modello didattico e di apprendimento sequenziale-curriculare modello tecnologico come computer istruttore

    30. La svolta degli anni 80 Si esalta lattivit di strutturazione cognitiva dello studente Il progresso tecnologico dei calcolatori ha favorito i processi interattivi degli educatori Nasce Logo (Seyman Papert): linguaggio con intenti educativi e micromondi per pensare

    31. I micromondi di Logo I ZONA Il mondo della tartaruga il mondo dei folletti il mondo delle forme il mondo della musica II ZONA il mondo dei numeri il mondo delle parole e delle frasi il mondo delle procedure il mondo dello schermo il mondo della memoria e degli archivi il mondo della composizione

    32. La funzione educativa di Logo Micromondo composto da tanti micromondi Centralit sul soggetto che apprende obiettivo: la costruzione del pensiero i bambini sviluppano conoscenza attraverso lesplorazione e la scoperta in un ambiente di apprendimento naturale la Tartaruga loggetto per pensare si impara giocando

    33. Anni 90: applicazioni ipertestuali Origine: 1954 Vannevar Bush pubblica As we may think nasce MEMEX ( memory extension, 1945) strumento di archiviazione e consultazione di dati associazione fra molti testi sulla scia della struttura della mente umana linadeguatezza tecnologica non consente lo sviluppo del modello

    34. Il contributo di Engelbart Sulla scia di Bush, Engelbart intende Aumentare le potenzialit della mente umana costruire un rapporto uomo-macchina di natura simbiotica nel 1968 realizza il NLS (on line System)

    35. Nelson fu il primo a parlare di Ipertesto nel 1965 obiettivo: ricerca di nuovi metodi di strutturazione dellinformazione Hypertext Editing System: primo prototipo di ipertesto nella storia negli anni 80 esplodono questi sistemi

    36. Lipertesto una rete di documenti, di testi legati tra loro come in una ragnatela, i rimandi da una pagina allaltra vengono effettuati attraverso una procedura informatica che viene attivata facendo click su una certa parola, unimmagine o un pulsante. Gli elementi che lo caratterizzano sono: la reticolarit, linterattivit e la multimedialit.

    40. Multimedialit fruita (cinema, televisione) Multimedialit interagita (videogioco, simulazione) Multimedialit costruita (ambienti multimediali di scrittura e di espressione)

    41. Lipertestualit Le caratteristiche: non linearit: si annullano i canoni aristotelici della scrittura (introduzione, svolgimento, conclusione); non sequenzialit: non si deve predisporre una cronologia di lettura; accesso aperto: non esiste uno specifico punto di inizio n di arrivo; messa in rete dei contenuti: la consultazione pu essere verticale orizzontale; gerarchia variabile dei contenuti: lordine dei contenuti, la loro gerarchia decisa dal lettore, che pu definirsi un co-autore.

    42. Ipermedialit Gli ipermedia sono strumenti per la mente che favoriscono i processi di acquisizione del sapere e sviluppano processi metacognidtivi del pensiero La navigazione in un ipermedia consente lo sviluppo di abilit trasversali di apprendimento sfruttando linterattivit ed il potere di autonomia del ragazzo

    44. Per una didattica dellipertestualit Costruisce processi cognitivi di tipo associativo e flessibile Sviluppa consapevolezza metacognitiva Incentiva cooperazione e interazione Sperimenta lintegrazione fra linguaggi Sviluppa il pensiero paradigmatico (Bruner) Sviluppa lautonomia di orientamento e ricerca

    45. Istruzione a distanza (IaD) Excursus storico: I GENERAZIONE (800) legata alla distribuzione materiale dellinsegnamento (sistema ferroviario) II GENERAZIONE (anni 60) limpiego di soluzioni multimediali attraverso lintegrazione di materiale a stampa, audiovisivo e radiofonico (multimediale)

    46. III GENERAZIONE (anni 90)si sviluppa lon-line education attraverso luso delle tecnologie digitali (Computer Mediated Communication) sviluppo del cooperative learning IV GENERAZIONE (2000) le-e-learning

    47. Strategie didattiche costruttiviste Cooperative learning community of learning apprendistato cognitivo ambienti di apprendimento ambienti di apprendimento sostenuti dal computer (CSILE) Cognitive Flexibility Hypertext (CFHs)

    48. Community of learning Progetto educativo di Ann Brown e Joseph Campione (1994). Univbersit di Berkeley cos un ambiente di ricerca cooperativa in cui si sviluppa la riflessione problematica sulla conoscenza intersezione fra zone di sviluppo prossimale (Vygotskij) e impalcature (scaffolding)

    49. Tecniche di insegnamento Reciprocal teaching (Palincsar e Brown-1984) jigsaw (mosaico)

    50. Reciprocal teaching Formazione di gruppi di lavoro (5/6 persone) A turno ogni ragazzo gioca il ruolo del docente Sostiene e stimola la discussione sul tema affrontato: legge, risponde alle domande

    51. Metodo jigsaw Lapprendimento dello studente si articola in 5 momenti: Scelta dellargomento con brainstorming Scomposizione dellargomento in pi aree problematiche Formazione di un gruppo di ricerca per ogni area Scomposizione e ricomposizione dei gruppi, con un esperto dei procedenti gruppi Lesperto di ogni gruppo spiega il compito e i risultati raggiunti dal proprio gruppo

    52. Microteaching Ideato da K. Ryan D. Allen alla Stanford University nel 1963 Obiettivo: fornire agli insegnanti gli elementi per analizzare la propria azione didattica Un metodo per migliorare la qualit dellinsegnamento Articolazione: Definizione degli obiettivi o delle abilit da migliorare

    53. Videoregistrazione di una lezione con un gruppo di allievi in cui viene essa in campo labilit in questione Osservazione della registrazione con un supervisore e una scheda di analisi Linsegnante riprogramma la stessa lezione con un gruppo diverso con i cambiamenti consigliati Il metodo: insegnamento-analisi-reinsenamento pu essere ripetuto con gruppi di allievi sempre diversi

    54. Caratteristiche della community Costruzione di impalcature (scaffolding), complesso di regole comportamentali e sociali responsabilizzazione e autonomia del soggetto clima di condivisione e scambio differenziazione di percorsi di apprendimento

    55. Lapprendistato cognitivo Alan Collins, Oohn Seely Brown e Susan Newman (1995) cos? Strategie dellapprendistato tradizionale: modelling coaching scaffolding fading

    56. Lapprendistato cognitivo Attenzione alla metacognizione, ai contesti di applicazione e agli aspetti del controllo strategie: articolazione riflessione esplorazione

    57. Ambienti di apprendimento Dalla sperimentazione della Cognition & Technology Group di Vanderbilt(1992/93) caratteristiche: Istruzione ancorata e situata illustrazione di situazioni reali immersione del soggetto nelle situazioni discussione collettiva con le differenti prospettive di sviluppo

    58. Elementi dellapprendimento generativo Presentazione video formato narrativo apprendimento generativo incapsulamento dei dati nella storia complessit del problema appaiamento delle vicende legami curriculari

    59. Gli ambienti di apprendimento del costruttivismo enfatizzare la costruzione della conoscenza contestualizzare lo svolgimento dei compiti rappresentare la complessit reale offrire ambienti di apprendimento fondati sul reale offrire rappresentazioni multiple della realt alimentare la riflessione favorire la costruzione cooperativa della conoscenza

    60. CSILE (Computer Supported Intentional learning Enviroments) Bereiter e Scardamalia (1993/1994) cos? Progetto di costruzione delle conoscenze in comunit fondato sulla cooperazione, sul modello distribuito della conoscenza, sulla dimensione metacognitiva dellapprendimento

    61. Progettazione multimediale Allestimento di ambienti formativi complessi capaci di combinare: testi, audio, immagini statiche e dinamiche Costruzione di ambienti in cui coesistono mezzi e sistemi simbolici e una molteplicit di risorse (umane, strumentali e logistiche)

    62. Conquiste costruttiviste Focus sul soggetto che apprende la conoscenza come continua attivit di strutturazione dei significati polidirezionalit e imprevedibilit degli esiti di apprendimento strategia e progettualit

    63. Modelli didattici costruttivistici Enfatizzano lambiente di apprendimento il processo didattico emergente e ricorsivo centralizzano lattenzione sullo studente, lautodeterminazione degli obiettivi e del percorso offrono molteplici percorsi di apprendimento

    64. Modelli per unit didattiche Anni 60: influenza del comportamentismo/cognitivismo taglio oggettivista e razionalista il percorso didattico sistematico e sequenziale la valutazione si avvale di tests in entrata, in itinere e in uscita tecnologie inerenti: istruzione programmata, CAI, ICAI, mastery learning

    65. Modello per progetti didattici Anni 20 e 80 Taglio costruttivista ed ermeneutico percorso partecipativo e flessibile obiettivi: autonomia progettuale strategie metacognitive apprendere in contesto costruzione negoziata di significato ricorsivit poliprospettica cooperazione

    66. Tecnologie di riferimento orientate sullipertestualit, la cooperazione in rete, gli ambienti di comunicazione si valorizzano le diversit e le esigenze individuali

    67. Tecniche organizzative Learning circles

    68. Learning circle Apprendimento collaborativo Il docente si pone alo stesso livello degli studenti Sono enfatizzati i lavori di gruppo Scambio interpersonale mediato dal computer I learning circles possono essere: Parallele Sequenziali Di reciprocit

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