190 likes | 433 Vues
La Relazione Terapeutica Vista con gli occhi dell’utente. Fabio Pronti - Cinzia Orsi Asl 3 Pistoia. Accoglienza e Umanizzazione. Verso la Persona nella sua interezza La Cura deve essere esercitata in una prospettiva universalistica ed inclusiva.
E N D
La Relazione Terapeutica Vista con gli occhi dell’utente Fabio Pronti - Cinzia Orsi Asl 3 Pistoia
Accoglienzae Umanizzazione • Verso la Persona nella sua interezzaLa Cura deve essere esercitata in una prospettiva universalistica ed inclusiva E' opportuno considerare l'accoglienza come una competenza professionale quotidiana che prevede atteggiamenti di apertura, ascolto, attenzione relazionale e che concorre a creare un clima emotivo rassicurante…... Delibera Regione Toscana n. 601 del 2009
Dipartimento di Emergenza Accettazione • Rappresenta uno dei luoghi a più alto stress….non solo per gli operatori… • A chi giunge in Pronto Soccorso…..è cambiata la vita all’improvviso…..!! • Chi saprebbe cosa dire….non parla…!! ...ATTESA...
Quando l’attesa NON diventa uno spazio comunicativo……di CURA
Il processo di elaborazione d’attesa Ruoli/interazioni dei soggetti Aspetti emotivi Gestione dell’attesa Principi Regole • Callieri B.: Fenomenologia dell'attesa. Ed. F. Angeli, Milano, Ricerche di psicologia 18-16-31,1981. • Norman, D. A. (2008).The Psychology of Waiting Lines The PDF version is an excerpt from a draft chapter entitled "Sociable Design" for a new book. www.jnd.org/dn.mss/the_psychology_of_waiting_lines
Variabili analizzate Metodo di analisi: Van Manen • Metodi e strumenti di analisi: EpiInfo 3.5 e SpSS 17. • Indici di tendanza centrali; • Chi^2 di Pearson, Varianza e test di Scheffè
L'inquietudine e speranza per il futuro “vorrei sentire per lo meno qualche notizia, sapere quanto viene fatto, penso che non sia una cosa grave, però non sapere niente, per lo meno ti dicessero <<lui deve fare questo e questo…>> perché non lasciano entrare nessuno… o almeno dicessero , aspettate sta facendo la visita, la ecografia e cosi via (…), invece non si sa niente, ne di quello che verrà fatto, ne di quello che sarà (…)” • Mancanza d'informazione su quello che accadrà • Immaginare possibili scenari • Non controllare gli eventi • La speranza • La fiducia/sfiducia nei sanitari
IL tempo ingiustificato • “Il fatto di poter sapere il tempo d’attesa indicativo, le scadenze, se lungo oppure corto, sarebbe già un risultato, e posso dire va bene , aspetterò, che se arrivano persone più gravi avranno la precedenza è ovvio, però in tanto mi posso organizzare anche a casa( …) ” • Il tempo quale "indicatore" dell'esito • L'attesa del un "prossimo evento" • il tempo rubato alle attività di vita • La giustificazione del tempo impegnato • La distanza tra tempo ipotizzato e tempo trascorso
Il bisogno di ascoltare e di essere ascoltati “E quasi impossibile avere un contatto con i sanitari, perché loro sono dentro chiusi, non escono mai a dire qualcosa e quando escono non ti guardano neppure!!! …, mentre noi qui stiamo aspettando qualche informazione, noi abbiamo bisogno di aiuto, risposte ( …)” • Bisogno di sapere cosa accadrà • La paura di disturbare le cure • Il conflitto tra chiedere e non chiedere • La necessità di parlare "direttamente" con chi sta erogando cure
La sala di attesa come specchio emotivo “Mi sento turbato di fronte a situazioni particolari, per esempio sarà dieci minuti fa che è uscita di dentro (corridoio, sala visita), una signora piangendo, gridando,” è morto, è morto !!!”….. immediatamente ho pensato a mia mamma!..., sono situazioni difficili (…)” • La ricerca del significato e della verità "mia", attraverso l'esperienza degli altri
L’Emergenza la Viviamo così…!?!?! Che cosa potremmo fare di più….?
“Family Presence”: una sfida per tutto il team (II) 2007 Swartz International Journal of trauma Nursing2002;8(3):84-95
Management Infermieristico FAMILY PRESENCE I Vincoli Operatore dedicato Struttura appropriata Protocollo multidisciplinare
Ora tocca Alla Cinzia….. Grazie