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IMPRESA E AMBIENTE

IMPRESA E AMBIENTE. Contenuti L’ambiente esterno Il rapporto impresa - ambiente Le finalità dell’impresa. La definizione di ambiente.

kendall
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IMPRESA E AMBIENTE

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Presentation Transcript


  1. IMPRESA E AMBIENTE • Contenuti • L’ambiente esterno • Il rapporto impresa - ambiente • Le finalità dell’impresa

  2. La definizione di ambiente … il contesto generale all’interno del quale l’impresa è chiamata a svolgere le sue funzioni […] definito da una serie di condizioni politiche, legislative, sociali, culturali ed economiche, che determinano il sistema di vincoli ed opportunità entro cui dovrà trovare sviluppo la funzione aziendale.

  3. Scomposizione dell’ambiente Sub-sistemi genarali: • Ambiente politico istituzionale • Culturale-tecnologico • Demografico-sociale • Economico

  4. Ambiente politico-istituzionale • E’ definito dalla forma di governo e dall’ordinamento legislativo prevalenti nel territorio considerato […] proietta influenze di primaria importanza sulla vita dell’impresa […] le cui alternative di gestione possono essere fortemente condizionate da leggi e controlli dei poteri pubblici.

  5. Ambiente culturale-tecnologico … contesto entro cui si affermano le manifestazioni tradizionali della vita materiale, sociale e spirituale di un popolo […] scienza e tecnologia rappresentano un prodotto della cultura […] la tecnologia influenza l’impiego delle risorse, mentre la cultura si riflette anche sul consumo sotto forma di beni e servizi prodotti.

  6. Ambiente demografico-sociale … è condizionato dalla popolazione residente e dalle relazioni fra gli individui e i gruppi che la compongono. Ad esempio: Classi di età , livelli socio-economici, condizione professionale ecc… ripercussioni sui modelli di consumo

  7. Ambiente economico • Coinvolge la sfera di rapporti che vede l’impresa quale protagonista nei confronti dell’aggregato politico sociale […] inteso come il sistema generale dell’economia, che regola la vita di una certa collettività.

  8. … segue Può differenziarsi: • rispetto al meccanismo di regolazione della vita economica • Economia di mercato • Economia di piano • rispetto alla proprietà dei mezzi di produzione • Economie liberiste • Economie collettiviste

  9. Superiorità del sistema capitalistico … Se con capitalismo si indica un sistema economico che riconosce il ruolo fondamentale e positivo dell’impresa, del mercato, della proprietà privata e della conseguente responsabilità per i mezzi di produzione, della libera creatività umana nel settore dell’economia, la risposta è positiva […] ma se con capitalismo si intende un sistema in cui la libertà nel settore dell’economia non è inquadrata in un solido contesto giuridico che la metta al servizio della libertà umana integrale […] la risposta è certamente negativa… Papa Giovanni Paolo II "Centesimus Annus"

  10. L’ambiente esterno

  11. Il rapporto impresa – ambiente (competitivo) Struttura Comportamenti Risultati

  12. Forme di mercato • Attributi di “struttura” del mercato: • Grado di concentrazione, di elasticità e differenziazione della domanda • Grado di concentrazione dell’offerta • Grado di differenziazione delle produzioni • Esistenze di barriere alla concorrenza • Rapporto di equilibrio fra domanda e offerta

  13. DIFFERENZ. PRODOTTO NUMEROSITA’ DEGLI OFFERENTI Una rappresentazione della struttura: le forme di mercato

  14. Dal monopolio alla concorrenza perfetta Monopolio: • Monopolista, arbitro del prezzo • Quantità della produzione Concorrenza perfetta: • Atomizzazione dell’offerta • Omogeneità dei prodotti • Trasparenza del mercato (perfetta conoscenza delle alternative) • Libertà di ingresso nel mercato

  15. Oligopolio e concorrenza monopolistica • L’esistenza di prodotti differenziati comporta il frazionamento del mercato in tanti sub-mercati ciascuno dei quali è in certi limiti separato dagli altri e, quindi, indipendente nelle sue regole di funzionamento. Dall’affermazione del concetto di differenziazione deriva la caduta di uno dei presupposti essenziali della concorrenza perfetta

  16. Le barriere alla concorrenza Le barriere all’entrata si collegano: • Economie ottenibili nella gestione • Economie di scala, apprendimento, di scopo e di relazioni, • Disponibilità di brevetti o know-how • Scarsezza di fattori produttivi essenziali • Differenziazioni di prodotti

  17. I comportamenti delle imprese • Scelta del mercato • Scelta della strategia • Scelta delle politiche di marketing e di comunicazione

  18. I risultati delle imprese • Risultati economici • Risultati finanziari • Risultati patrimoniali • Quota di mercato • Livello d’impiego delle risorse • Soddisfazione dei clienti • …

  19. Comportamenti* Interpretazione tradizionaleGli Strutturalisti - J.S. Bain (1968) I cambiamenti nella struttura avvengono per fattori “esterni” alle imprese L’impresa si adatta a tali cambiamenti e li “subisce” Struttura I risultati sono determinati dalla struttura Risultati *Attenzione: i comportamenti sono funzione della struttura

  20. Struttura Comportamenti Risultati Interpretazione recenteI comportamentisti - F.M. Scherer (1980) Il comportamento delle imprese può influenzare la struttura I risultati delle imprese possono, a loro volta, orientare i comportamenti delle imprese Il processo è di natura circolare

  21. Comportamenti d’impresa - Struttura Le imprese, con il loro comportamento, possono influenzare la struttura? Quale comportamento? • Reattivo • le azioni dell’impresa sono la conseguenza delle variazioni ambientali • Anticipatorio • le azioni dell’impresa tendono ad anticipare le presumibili modificazioni dell’ambiente esterno • Proattivo • le azioni dell’impresa tendono ad influenzare l’ambiente attraverso l’innovazione

  22. Le teorie sulle finalità imprenditoriali

  23. Le funzioni dell’impresa e le teorie sulle finalità imprenditoriali • Le funzioni dell’impresa: • Organizzazione economica • Sistema sociale • Struttura patrimoniale B) Le teorie sulle finalità imprenditoriali: • La teoria della massimizzazione del profitto • La teoria della sopravvivenza aziendale • La teoria manageriale dello sviluppo dimensionale • La teoria della creazione e diffusione del valore • La teoria comportamentistica • La teoria del successo sociale

  24. Le funzioni dell’impresa • L’impresa è un’organizzazione economica in quanto il suo scopo è il soddisfacimento dei bisogni umani mediante l’utilizzo di risorse umane non rivenibili in natura in misura limitata. • Mediante l’organizzazione del lavoro, in virtù del principio di divisione del lavoro e di specializzazione del lavoro, che rende possibile un più razionale uso delle risorse, si generano maggiori utilità per il sistema

  25. Le funzioni dell’impresa • L’impresa è un sistema sociale poiché mediante gli sforzi di un insieme di gruppi sociali operanti al suo interno, diventa distributrice di ricchezza creata e rappresenta uno strumento per il soddisfacimento delle necessità di chi vi opera. • Per il suo funzionamento ha bisogno di forza lavoro, macchinari, servizi, cioè deve rivolgersi a lavoratori, finanziatori, fornitori, ecc.

  26. Le funzioni dell’impresa • L’impresa è una struttura patrimoniale, ossia un insieme di beni organizzato e retto per lo svolgimento di processi produttivi. • Questa funzione è possibile attraverso l’impiego di due fattori: • il capitale • la capacità imprenditoriale

  27. Le teorie sulle finalità imprenditoriali • Massimizzazione del profitto • Sopravvivenza dell’impresa • Creazione e diffusione del valore economico • Sviluppo dimensionale dell’impresa • Massimizzazione “sociale” del profitto (teoria comportamentistica) • Conseguimento del successo sociale

  28. La teoria della massimizzazione del profitto • Secondo la teoria economica classica il profitto è “il compenso che spetta all’imprenditore per l’organizzazione dei fattori produttivi” • Secondo la teoria della massimizzazione del profitto, i comportamenti imprenditoriali sono orientati al conseguimento del più ampio divario positivo tra i ricavi e i costi di gestione.

  29. La teoria della sopravvivenza aziendale • Secondo la teoria della sopravvivenza sociale, il fine degli imprenditori è quello di assicurare la continuità dell’organismo aziendale. • Ciò si traduce nel puntare al profitto come mezzo per irrobustire la struttura patrimoniale dell’impresa, rifiutando attività gestionali che possano risultare pericolose per la vita dell’organizzazione

  30. La teoria della creazione e diffusione del valore La finalità della creazione del valore risponde agli obiettivi di tutti i partecipanti all’impresa e non soltanto a quelli della proprietà o del management La teoria del valore sostiene che la finalità della gestione è quella di far crescere il valore economico dell’impresa poiché l’attenzione degli imprenditori è rivolta ad aumentare il valore delle quote della proprietà dell’azienda • orientamento al futuro • potenzialità di reddito • trasferimento del valore al mercato

  31. Irrobustimento dell’organizzazione STABILITA’ Assunzione di maggiore forza concorrenziale Espansione dell’impresa PRESTIGIO Incremento retribuzioni della direzione MIGIORAMENTO ECONOMICO La teoria dello sviluppo dimensionale • La teoria dello sviluppo dimensionale sostiene che i manager sono più interessati all’espansione dell’impresa. • L’obiettivo primario della conduzione aziendale è il fatturato Vedi Marris, Baumol, Williamson

  32. La teoria comportamentistica La teoria comportamentistica o dei “limiti sociali” alla massimizzazione del profitto pone in rilievo l’aspetto conflittuale e collaborazionista dell’organizzazione sociale. La massimizzazione del profitto incontra due serie di vincoli: quelli sociali (di natura interna ed esterna) e quelli di conoscenza. Il reddito quindi, è un risultato che deriva da accordi di cooperazione o dalla composizione di conflitti interni ed esterni. La sua misura non è mai liberamente determinabile dall’imprenditore. Il fine del massimo profitto diviene, così, il fine del massimo profitto condizionato

  33. Analisi dell’equazione aziendale del profitto in rapporto ai gruppi sociali

  34. La teoria del successo sociale • La teoria del “successo sociale” sostiene che l’imprenditore tende al successo, e il successo è rappresentato dai risultato raggiunti dall’impresa e dal ruolo che attraverso essi riesce a conquistarsi all’interno della comunità • Il successo sociale è raggiungibile attraverso tre motivazioni principali ordinate in scala crescente: • profitto • potere • prestigio

  35. La teoria del successo sociale • Le gratificazioni morali si accomunano a quelle economiche, e ciò comporta un’attenzione agli equilibri economici ed etici. • La soluzione di dilemmi morali, che sono propri di un sistema di interessi differenziati, sulla base di principi che attingono anche al campo dell’etica aziendale, si rivela, oggi, quale fattore positivo caratteristico di una superiore interpretazione della funzione aziendale

  36. Dal rapporto impresa-ambiente alla formulazione della strategia d’impresa • Contenuti • Un quadro di riferimento delle strategie d’impresa • Il concetto di strategia d’impresa • I soggetti che formulano la strategia d’impresa • Il vantaggio competitivo

  37. Comportamenti delle imprese e strategia Struttura del mercato STRATEGIA DELLA SINGOLA IMPRESA Comportamenti imprese Risultati

  38. Comportamenti delle imprese e strategia Struttura del mercato Analisi e formulazione STRATEGIA DELLA SINGOLA IMPRESA Comportamenti imprese Attuazione e controllo Risultati

  39. Il Concetto di Strategia “Qual è il nostro business? E quale dovrebbe essere?” Peter Drucker, 1954 “Finalità e Obiettivi di lungo periodo, realizzazione delle linee di condotta e allocazione delle risorse”. Alfred Chandler, 1962 “Insieme di obiettivi, finalità o scopi e delle politiche ed i programmi atti al raggiungimento di tali obiettivi, espressa in maniera da definire il settore in cui l’impresa agisce o dovrà agire ed il tipo di impresa che è o dovrà essere”. Kenneth Andrews, 1971

  40. ATTRATTIVITA’ DEL SETTORE CORPORATE STRATEGY In quali settori dovremmo operare? TASSO DI PROFITTO SUPERIORE AI CONCORRENTI In che modo conseguire le finalità? VANTAGGIO COMPETITIVO BUSINESS STRATEGY Come dobbiamo competere? Corporate e Business Strategy

  41. Alternative strategiche dell’impresa Strategia di gruppo (corporate strategy) OBIETTIVO: decidere in quale prodotto-mercato operare sulla base della valutazione delle condizioni che portano ad un tasso di remunerazione superiore alla media. Strategia di business (business strategy) OBIETTIVO: Conseguire una posizione di vantaggio rispetto ai concorrenti all’interno del prodotto-mercato ottenendo una remunerazione superiore al livello medio del business.

  42. ATTRATTIVITA’ DEL SETTORE CORPORATE STRATEGY In quali settori dovremmo operare? TASSO DI PROFITTO SUPERIORE AL LIVELLO COMPETITIVO In che modo raggiungere le finalità? VANTAGGIO COMPETITIVO BUSINESS STRATEGY Come dobbiamo competere? I livelli della strategia Impresa Mono-Business

  43. I livelli della strategia Chi decide la strategia? Direzione generale Strategia di Business Mercato - Prodotto R & D Risorse Umane Impresa mono-business Politiche Funzionali Finanza Produzione Marketing/ Vendite

  44. Il processo di elaborazione della strategia d’impresa • Chi decide la strategia dell’impresa? • Chi la definisce? Chi concorre a definirla? Chi la mette in atto? • Quale contenuto concreto e specifico dare alle decisioni strategiche ed alle politiche? • Come formalizzare le scelte strategiche?

  45. Chi definisce la strategia? I soggetti che hanno il potere formale e sostanziale di determinare gli obiettivi e di assumere decisioni: • L’imprenditore-proprietario (e i suoi familiari - soci). • Il Consiglio di Amministrazione e gli azionisti di riferimento • L’Amministratore delegato, il direttore generale, il Presidente • Il “top management” di un’impresa

  46. Chi concorre a definire la strategia? Una serie di attori influenti (stakeholders): • gli azionisti (di minoranza) • le banche, i finanziatori e gli investitori • i fornitori e i clienti ed altre imprese “partners” • i dipendenti dell’impresa Chi mette in atto la strategia? In misura diversa, tutti i soggetti che operano all’interno dell’impresa

  47. Quale contenuto concreto e specifico dare alle decisioni strategiche ed alle politiche • Che cosa fare? • Occorre stabilire le azioni che realizzano la strategia • Quando agire? • Occorre definire i tempi di attuazione delle azioni • Come agire? • Occorre scegliere le modalità di attuazione delle azioni

  48. Come formalizzare le scelte strategiche …con la pianificazione strategica In tutte le imprese si prendono decisioni che realizzano la strategia (formulazione della strategia) Soltanto in alcune imprese si attiva un processo esplicito e formalizzato che stabilisce, in modo preciso, gli obiettivi da conseguire, le azioni da attuare, i tempi e le modalità di attuazione (pianificazione strategica)

  49. Un quadro d’insieme della formulazione, pianificazione e implementazione della strategia Le strategie effettivamente realizzate non derivano soltanto da un processo esplicito di pianificazione ma si formano anche durante l’implementazione

  50. Un quadro d’insieme della formulazione, pianificazione e implementazione (segue) Strategie pianificate Strategie realizzate Intenzioni strategiche Strategie emergenti Strategie non realizzate

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