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Introduzione al Settecento

Introduzione al Settecento. Da normatività DA INTOLLERANZA DA UNIFORMITA’ E ORTODOSSIA . a relativismo (etico, gnoseologico etc.) A TOLLERANZA A PLURALISMO. Dai doveri ai diritti. LA BORGHESIA. TRADIMENTO –RIFEUDALIZZAZIONE EMERGERE DEI VALORI BORGHESI

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Introduzione al Settecento

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Presentation Transcript


  1. Introduzione al Settecento

  2. Da normatività DA INTOLLERANZA DA UNIFORMITA’ E ORTODOSSIA a relativismo (etico, gnoseologico etc.) A TOLLERANZA A PLURALISMO Dai doveri ai diritti

  3. LA BORGHESIA • TRADIMENTO –RIFEUDALIZZAZIONE • EMERGERE DEI VALORI BORGHESI • IL GIORNALE, IL ROMANZO, LA TEORIA POLITICA

  4. Intellettuali organici alla borghesia in espansione Philosophes Hanno di mira l’utilità sociale Un nuovo pubblico borghese allargato Nuovi committenti Muta l’orizzonte delle attese Di conseguenza mutano le poetiche a soggetto diffuso PRODUTTORI E FRUITORI

  5. Kant: l’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità intellettuale Esprit philosophique: attitudine al riesame critico di tutte le idee accettate Lo preparano: Rivoluzione scientifica Razionalismo cartesiano Ma anche…progressiva estromissione della nobiltà dal ciclo produttivo…… Il secolo dei Lumi

  6. Illuminismo è anche • Valorizzazione della techne (Enciclopedia di Diderot e D’Alembert: superare le due culture. Tentare una sintesi organica del sapere) • Mito del progresso (Condorcet, Esquisse…) • Laicismo: rifiuto della imposizione di valori confessionali per legge

  7. Si sviluppa accanto all’Enciclopedia, un pensiero materialista • L’homme machine J-O de La Mettrie (l’anima ha una natura materiale e risiede nel cervello- basi fisiologiche della vita psichica) • Helvetius: l’anima è il sentire, il sentire cerca il piacere: ergo l’azione è condizionata dall’interesse (diritto a godere i piaceri)

  8. Paul d’Holbach • Demistificazione della tradizione idealistica • Assurdità del concetto di anima come spirito • L’idea di dio è fonte dei mali che affliggono l’uomo • Superamento del dualismo anima corpo

  9. Nuovi campi di indagine • Studio dell’uomo ridefinito su basi materialistiche osservato e descritto all’interno del sistema della natura • Buffon, Histoire naturelle • Studi sociali (antropologia, geografia umana-Volney; economia politica, Adam Smith)

  10. I produttori Chi sono e per chi operano i nuovi intellettuali

  11. Inghilterra : anticipa INTELLETTUALI BORGHESI, LAICI PROFESSIONISTI! Vivono del loro lavoro poiché si forma un mercato editoriale Nasce il giornale ITALIA: cultura ritardataria, marginalizzata, provincializzata Importa, non esporta più cultura Nella prima metà del secolo ancora chierici ed eruditi Nella seconda metà compaiono i nobili illuministi (Milano e Napoli) Non c’è mercato editoriale né autonomia economica (analfabetismo diffuso) Processi di globale trasformazione delle istituzioni culturali

  12. I luoghi della cultura Si intensifica la circolazione delle idee

  13. CORTE E ACCADEMIA • Dove c’è mercato editoriale la corte perde attrattiva • Si apre talora alla collaborazione con i philosophes (dispotismo illuminato) • L’Accademia mantiene una funzione aggregatrice • In Italia le Accademie proliferano

  14. La cultura • La cultura settecentesca esce dal chiuso dei chiostri e delle biblioteche; Gli uomini «escono di casa», si incontrano nei caffe, dove formano clubs o circoli culturali, leggono i giornali di taglio satirico e moralistico, frequentano i salotti aperti alla civile conversazione da discrete padrone di casa: cresce la volontà di essere informati e di discutere su argomenti in precedenza appannaggio di specialisti, l’economia, la politica, la scienza.

  15. Si definiscono luoghi informali, non deputati SALOTTI CAFFE'

  16. UNIVERSITA’ Roccaforti del tradizionalismo, solo in ritardo si aprono alle nuove correnti di pensiero Gesuiti…perseguitati Apparente laicizzazione delle istituzioni, in realtà opportunismo filoassolutistico E I VECCHI CENTRI DI CULTURA????

  17. Processi non definibili in modo univoco, soggetti a varianze geografiche, sociali etc ma, in generale Dal MECENATE alla PUBBLICA OPINIONE Committenti, fruitori, orizzonte delle attese

  18. FORMAZIONE DELLA PUBBLICA OPINIONE • ALFABETIZZAZIONE • DIFFUSIONE STAMPA PERIODICA • TRASFORMAZIONI NELLE ISTITUZIONI LINGUISTICHE (LINGUA LETT # DA LINGUA DELLA COMUNICAZIONE) • IN AREA ARTISTICO LETTERARIA MUTA L’ORIZZONTE DELLE ATTESE

  19. RIFONDAZIONE DEL GUSTO • ESTETICHE RAZIONALISTICHE E SENSISTICHE, ANTIBAROCCHE • In Francia Boileau • In Italia il classicismo ARCADICO

  20. CLASSICISMO ARCADICO: ROCOCO’ PASTORELLERIE CLASSICISMO ILLUMINISTA PARINI IL SECOLO DEI CLASSICISMI NEOCLASSICISMO: FOSCOLO

  21. Il settecento Le estetiche del Settecento

  22. Il rococò o rocaille • L’espressione più significativa dell’arte rococò è probabilmente la grande sala del palazzo, la cui struttura è solidamente fondata sui canoni severi del classicismo che forniscono la definizione dello spazio e delle proporzioni; ma all’interno di questo spazio le pareti si arricchiscono di stucchi, i soffitti presentano cornici definite geometricamente, nelle quali però affreschi aprono «finestre» verso un cielo affollato di creature volanti, angeli-bambini, eroi mitologici; le pareti risplendono di specchi e tutta la mobilia, tavoli, sedie, orologi, soprammobili, hanno luminosità cangianti per via degli intarsi, degli ori, delle volute.

  23. L’effetto che il rococò intende produrre è quello di un’arte che tenta di trasmettere un senso di leggerezza. tale effetto comprende anche un’idea di frivolezza, di leziosità, di eleganza eccessiva, ma ha alle spalle una visione razionale della vita, nella quale l’arte si associa all’idea di «piacere dei sensi», al gioco che deve rendere più bella l’esistenza. Essa è l’espressione di una società che fa delle buone maniere uno strumento efficace del vivere civile.

  24. Dall’ambito decorativo il rococò si estese alla pittura e la scultura • pittori francesi come Antoine Watteau (1684-1721) e Jean-Honoré Fragonard (1732-1806), italiani come Giovan Battista Piazzetta (1683-1754), Giambattista Tiepolo (1696-1770), Pietro Longhi (1702-1785)

  25. È un’arte sensuale, che vuole parlare ai sensi senza creare scompensi alla ragione: • uno dei temi più diffusi è il «colloquio amoroso», due amanti immersi in un paesaggio campestre, oppure nella discreta intimità di un salotto: l’elemento erotico, ormai liberato da ogni timore censorio, diviene il simbolo di una società di costumi più liberali e laici.

  26. Molta attenzione era stata posta al problema della «finalità dell’arte», a cui nel tempo si erano date risposte diverse, sostanzialmente ispirate a due tendenze, quella edonistica(il fine dell’arte è il piacere) e quella morale o pedagogica (il fine dell’arte è quello di trasmettere messaggi che aiutino l’uomo a migliorare se stesso), variamente contaminate tra loro. Dall’antichità fino al Seicento, l’attività artistica era stata concepita come punto d’incontro tra capacità tecniche, acquisibili attraverso l’esercizio e lo studio, e una componente di «ispirazione», di cui erano dotati solo alcuni individui. Natura e fine dell’arte

  27. La nuova cultura che filosoficamente si ispirava al razionalismo o all’empirismo tende, invece, ad affrontare il problema dell’arte e della definizione della bellezza su basi teoriche completamente diverse. • gli intellettuali che si ispiravano alla filosofia empirista di Locke portarono una grossa novità: • studiare il processo della produzione artistica attribuendo una particolare importanza agli effetti dell’arte sul fruitore.

  28. «parole-chiave» ovvero i concetti fondamentali attorno ai quali si esercitò in particolare l’analisi.

  29. Definizione di «bello». • La questione relativa alla definizione del concetto di bellezza, all’idea di «Bello», rimase piuttosto in ombra nel corso del primo Settecento; • si tende ad accogliere la definizione tradizionale di «bello», proporzione tra le parti e varietà nell’unità, cioè dell’equilibrio e dell’organicità complessiva dei molteplici elementi figurativi, compositivi, cromatici dell’opera d’arte.

  30. Definizione di «arte».

  31. accettazione dell’antica affermazione che l’«arte è imitazione della natura»

  32. definizione sempre più adottata come formula convenzionale • cambia profondamente il concetto stesso di imitazione • il rapporto arte-natura è il nodo su cui si sviluppano tutte le novità di pensiero del Settecento nel campo estetico.

  33. Il concetto di «natura». • ha subito radicali modificazioni nel corso del Sei e del Settecento, in quanto lo sviluppo della scienza, la riflessione filosofica ed anche la nuova sensibilità, che da esse derivava, hanno completamente cambiato il quadro di riferimento.

  34. Polisemicità e ambiguità • la grande attenzione che tra XVII e XVIII secolo venne rivolta alla definizione del concetto di natura ebbe come risultato una straordinaria moltiplicazione delle accezioni della parola stessa, con oscillazioni di significato veramente impressionanti.

  35. In realtà i due opposti concetti si fondono assai spesso, • ad esempio, l’«uomo primitivo» è spesso indicato come quello che spontaneamente, «naturalmente», segue le leggi della natura senza bisogno di fare ricorso a norme e regole; • perciò l’artista viene spesso equiparato al primitivo, come colui che «sente» in modo naturale e non ha bisogno di norme fissate per realizzare le sue opere.

  36. Il concetto di «gusto». • occorreva chiarire se e come il gusto può essere «educato», attraverso le letture, la visione delle opere d’arte, l’esercizio della critica • la condanna degli «eccessi del barocco» fu emessa quasi sempre in nome del gustoo del buon gusto, concetto che rimandava ad una definizione intellettualistica dell’arte che ben si coniugava con la tendenza classicista.

  37. I concetti di «passione» e di «sentimento». • Il pieno riconoscimento, compiuto dal pensiero razionalista e da quello empirista, dell’esistenza nella psicologia umana di una «sfera delle passioni» che costituisce una componente essenziale della personalità individuale, ebbe riflessi importanti sul pensiero estetico settecentesco.

  38. Simpatia • tra questi effetti fu indicato anche quello della Simpatia (dal greco syn-pàthein, provare insieme le stesse sensazioni): l’arte avrebbe cioè la facoltà di suscitare nel destinatario sentimenti e sensazioni omologhe a quelle che essa rappresenta.

  39. si comincia a immaginare che, al di là delle differenze materiali e oggettive che distinguono le varie arti, esiste un «meccanismo» che è comune a tutte le espressioni artistiche; lo studio di tale meccanismo porta a sottolineare l’importanza «comunicativa» dell’arte: ogni arte è un modo di esprimersi e di comunicare

  40. L’estetica sensistica dell’abate E. B. de Condillac • Sviluppando le posizioni empiriste di Locke spiegava l’attività conoscitiva partendo dalla sensazione • “Il giudizio, la riflessione, i desideri, le passioni non sono altro che la sensazione stessa, che si trasforma in diverse maniere.” • FINE dell’opera d’arte : suscitare PIACERE SENSIBILE

  41. In Italia il sensismo è accolto da intellettuali impegnati (Parini, Beccaria) • che lo associano al fine di EDUCARE, ricercando un “UTILE CIVILE E MORALE” • e proponendo una “letteratura di cose”, concreta e impegnata, nuova per concezione e forme.

  42. Cesare Beccaria 1770 Ricerche intorno alla natura dello stile Lo stile, mediante l’uso sapiente della retorica, può suscitare e calibrare svariate sensazioni nell’animo del fruitore: da esse dipende la sua bellezza. Pietro Verri 1773 Discorsi sull’indole del piacere e del dolore Se il piacere nasce dalla diminuzione del dolore, l’arte è sorta per scacciare i “dolori innominati” (=disagi psicofisici) attraverso “aggradevoli sensazioni”. Le anime appassionate e sensibili meglio gusteranno l’arte. PERNO della sfera estetica è il SOGGETTO (poeta libero di creare senza seguire regole; poesia istintiva-fantastica-passionale; bello legato al gusto soggettivo del fruitore) TEORICI SENSISTI:

  43. Il settecento • DALLE RIFORME ALLA RIVOLUZIONE

  44. valore del riformismo e mito del progresso • Nel corso del Settecento si afferma l’idea che la gestione del cambiamento socio-economico sia praticabile attraverso un’accorta strategia riformistica, che salvaguardi di fatto la posizione predominante delle élites politico-sociali dell’ancien régime rendendole più malleabili di fronte alle esigenze di una società sempre più complessa e in fermento.

  45. Un nuovo paradigma di tempo • Il passaggio dalla temporalità lenta e ciclica, basata sul tramandarsi generazionale dell’esperienza di un mondo ancora essenzialmente agricolo-artigianale, a quella assai più spedita di una società che comincia a fare i conti con gli effetti delle innovazioni tecnologiche, viene vissuto nella convinzione che la prudente ma irreversibile razionalizzazione dell’economia e delle istituzioni fosse nell’interesse di tutte le classi sociali.

  46. Parve allora effettivamente conseguibile l’obiettivo di un progressivo accrescimento della «pubblica felicità» senza scosse traumatiche per lo status quo. • Il concetto stesso di «progresso» — che portava con sé anche l’idea di una «perfettibilità» dell’uomo aveva un valore riformistico perché credeva in un corso rettilineo della storia, in uno sviluppo graduale verso un futuro in cui gli uomini arrivavano a controllare razionalmente le condizioni materiali della propria esistenza.

  47. Perfettibilità_ Condorcet, Esquisse d’un tableau historique …

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