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DOMANDE ALLE RISPOSTE

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DOMANDE ALLE RISPOSTE

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Presentation Transcript


  1. 1) La crescita negli organismi pluricellulari, avviene per divisione mitotica, lo sviluppo è quel processo che dall'ovulo fecondato (zigote) porta alla formazione di un organismo completo per successive divisioni mitotiche (segmentazione), un successivo processo di gastrulazione, che definisce i tre o due foglietti geminativi, seguita da neurulazione (sviluppo del sistema nervoso) e dall'organogenesi. La respirazione è il processo che consenti agli organismi di utilizzare l'ossigeno dell'aria o disciolto nell'acqua per produrre energia. la riproduzione sessuale o asessuata, consente agli organismi di prolificare, quindi avere una progenie alla quale vengono trasmessi i geni. La risposta agli stimoli è propria di tutte le forme viventi, gli stimoli vengono raccolti dagli organi di senso ed elaborati a livello del sistema nervoso centrale che poi si tradurrà in una risposta comportamentale dell'organismo negli animali, ovviamente gli organi di senso e il cervello hanno diversi livelli di complessità nei vari organismi. Anche le piante e i protisti possono rispondere agli stimoli con meccanismi diversi. Eliminare i rifiuti; gli organismi si nutrono ma non utilizzano tutto il materiale ingerito, esistono a tutti i livelli sistemi di escrezione per i prodotti del catabolismo (per esempio i reni) e sistemi di digestione che consentono di eliminare gli scarti dei costituenti alimentari non assorbiti (attraverso le feci). Spero di essere stata chiara. per approfondire dovresti esaminare i vari processi nei vari regni in cui sono suddivisi gli organismi viventi e fare delle comparazioni. DOMANDE ALLE RISPOSTE 4

  2. a 2) ????? 3) Sembrerà strano a molti sentir parlare di squali e contemporaneamente di delfini, ma la cosa non è poi così tanto strana. A differenza degli squali i delfini sono mammiferi: partoriscono, allattano la prole, hanno sangue caldo, respirano per mezzo di polmoni; gli squali per contro sono pesci, cartilaginei per l'esattezza, sprovvisti di vescica natatoria, presente nei pesci ossei, adattati alla vita marina esattamente come i delfini (vedi opi Evoluzione Convergente). Gli squali presentano pinne pettorali per bilanciare il nuoto, una pinna dorsale anteriore per stabilizzarlo e una dorsale posteriore, due pinne ventrali e una pinna anale e per ultimo una pinna caudale; i delfini morfologicamente sono molto simili agli squali ma non hanno le pinne anali e le ventrali a mancano di una seconda pinna dorsale. Inoltre bisogna ricordare che gli squali respirano per mezzo di branchie, assumono cioè l'ossigeno disciolto nell'acqua, attraverso queste strutture tipiche dei pesci. La coda negli squali, come in tutti i pesci è sempre verticale mentre nei delfini, come nei cetacei e sempre orizzontale. La loro origine è più remota di quella dei delfini, mammiferi adattatisi alla vita acquatica in tempi relativamente più recenti. Comparvero negli oceani nel Carbonifero Inferiore e presentano una pelle ruvida e pungente al tatto poiché ricoperta da molti squame dentellate. Possiedono una miriade di recettori sensoriali su quasi tutto il corpo che utilizzano per individuare: prede in agonia, sangue disperso nell'oceano, animali in movimento; sono in pratica dei perfetti sensori viventi. I delfini hanno la pelle liscia e percepiscono l'ambiente circostante mediante il sonar; dal melone, la porzione di cranio che va dallo sfiatatoio al rostro, emettono delle onde che si propagano nell'acqua, colpiscono un bersaglio, rimbalzano, tornano al delfino, e attraverso la mandibola e l'orecchio interno arrivano al cervello dove vengono analizzate e visualizzate. Il biosonar funziona quindi come una lente acustica che serve a focalizzare l'ambiente circostante tramite i suoni. I delfini, come gli squali, sono superpredatori, cioè sono all'apice, in vetta, nella catena alimentare. Ma perché parlare di squali e di delfini? Semplicemente per il fatto che molto spesso si immaginano scontri cruenti tra questi animali, ma non è proprio così. Nel mondo animale c'è molto più buon senso e rispetto dell'avversario che nel mondo nostro, quello umano. Quando un delfino e uno squalo si incontrano è meglio per entrambi trovare una soluzione comune: evitare lo scontro. Sia il delfino che lo squalo conoscono perfettamente le proprie forze ma anche i loro limiti e, soprattutto, conoscono la forza dell'avversario. Perché scontrarsi con un avversario di pari forza non sapendo come possa andare a finire? Anche se, si esce vincitori, affrontare la vita marina in condizioni menomate significa andare incontro a morte sicura. Quindi: rispetta l'avversario, temilo, e fa il possibile per evitare lo scontro ! ! ! ..................SAGGEZZA MARINA ! ! !

  3. d 4) Un processo naturale per il quale le specie viventi che ci sono adesso sono diverse da quelle che c'erano un miliardo di anni fa, e saranno diverse da quelle che ci saranno fra un miliardo di anni. Il cambiamento sarà causato dalle variazioni del clima e dei vari habitat (lo spostamento delle masse continentali chiude mari, fa nascere isole; un'eruzione vulcanica innesca un periodo di freddo estremo; una catena montuosa si innalza e causa la desertificazione di una vasta area circostante: ecc.) e dall'interazione delle specie viventi fra di loro secondo i principi della mutazione (i figli presentano caratteri che non si ritrovano nei genitori) e della selezione naturale (gli individui svantaggiati nel loro habitat hanno meno probabilità di riprodursi). Nota che le specie possono rimanere identiche per milioni di anni se l'ambiente non muta (profondità oceaniche ad es.): in questo caso la mutazione continua ad avvenire ma la forma ottimale per quell'habitat è quella già esistente e i devianti sono svantaggiati. Solo se le condizioni cambiano, può verificarsi il contrario p 5)Le cellule procarioti sono cellule prive di membrane interne alla cellula. In pratica, l'unica membrana è quella plasmatica, non hanno nucleo delimitato da involucro nucleare, non hanno organuli citoplasmatici delimitati da membrane. Le cellule eucarioti hanno un nucleo dlimitato da un involucro (costituito da una doppia membrana), hanno un sistema di membrane interne (che comprende il reticolo endoplasmatico liscio e rugoso e l'apparato del Golgi), mitocondri etc. Eterotrofi sono organismi che hanno bisogno di alimentarsi, cioè di assumere con l'alimentazione composti organici. Animali e funghi sono tutti eterotrofi. Autotrofi sono organismi in grado di sintetizzare molecole organiche a partire da composti inorganici. Le piante sono organismi fotoautotrofi, cioè utilizzano l'energia del Sole per sintetizzare molecole organiche, come il glucosio, a partire dalla CO2 (inorganica) che assumono dall'aria.

  4. è L’unitarietà generale tra tutte le forme viventi si può osservare nel tipo di organizzazione di base. La figura illustra ben undici livelli di organizzazione biologica, ma per il nostro tipo di studio sono importanti in particolare tre di essi: la cellula, gli organismi pluricellulari e la biosfera. Una cellula è la struttura funzionale di base di ogni vivente; in altre parole, tutti gli organismi sono fatti di una o più cellule. In una cellula gli atomi dei vari elementi chimici sono combinati a formare le molecole. Certe cellule, come quelle dei parameci, vivono in modo indipendente, sono quindi organismi unicellulari; altre, come quelle dell’alga Volvox, si aggregano formando colonie. 6) Un elefante (o qualsiasi altro animale) è invece un organismo pluricellulare, in cui cellule simili si uniscono a formare un tessuto, per esempio il tessuto nervoso che forma il cervello e i nervi. I tessuti formano a loro volta gli organi, che si uniscono costituendo i sistemi di organi, per esempio il cervello funziona insieme al midollo spinale e a una rete di nervi nel sistema nervoso. Isistemi di organi sono infine uniti a formare un individuo vivente completo, cioè un organismo. L’insieme dei membri di una data specie che occupano una certa area costituisce una popolazione, mentre le popolazioni di piante, animali ecc. di quell’area formano una comunità, le quali interagiscono con l’ambiente fisico, formando un ecosistema. Tutti gli ecosistemi della Terra vanno a disegnare la biosfera: è il livello di organizzazione biologica maggiore che comprende tutti gli organismi.

  5. a 7) Ingrandisci per veder meglio le immagini...

  6. Gli organismi pluricellulari (o multicellulari) sono organismi costituiti di più di una cellula e aventi cellule differenziate che svolgono funzioni specializzate. La maggior parte della vita visibile a occhio nudo è pluricellulare.Semplici organismi pluricellulari attualmente viventi, le spugne, consistono di tipi cellulari multipli specializzati, che cooperano insieme per un fine comune. Questi tipi di cellule comprendono i Coanociti, cellule digerenti; gli Sclerociti, cellule secernenti strutture di supporto; i Porociti, cellule porose tubulari; e i Pinacociti, cellule epidermiche. Sebbene i diversi tipi di cellule creino una struttura multicellulare organizzata di tipo macroscopico - la spugna visibile - essi non sono organizzati in veri tessuti interconnessi. Ciò si vede dal fatto che una spugna spezzata in un miscelatore si riaggregherà a partire dalle cellule esistenti. Se separati individualmente, tuttavia, i particolari tipi cellulari non possono sopravvivere da soli. Organismi coloniali ancora più semplici, come i Volvox, ma con cellule ad uno stadio elementare di specializzazione, sono strettamente imparentati con altre cloroficee volvocacee viventi allo stato unicellulare e su di essi si concentrano alcuni studi recenti sui meccanismi di transizione tra specie uni- e pluricellulari. Gli organismi unicellulari detti anche batteri sono organismi che svolgono tutte le funzioni vitali in una sola cellula Un modo di riproduzione negli unicellulari è quello per scissione binaria, cioè la cellula madre si separa in due cellule figlie, tutte e due identiche alla prima. Un altro modo di risproduzione è quello della gemmazzione,cioè la cellula madre si forma una "gemma", che si stacca formando la cellula figlia. Un altro modo è la sporogenesi,cioè la cellula madre si divide in un gran numero di cellule figlie. 8) p

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