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Politecnico di Milano Sede territoriale di Cremona

Politecnico di Milano Sede territoriale di Cremona Questioni ambientali nella gestione del territorio: strumenti e casi studio nell’area cremonese. Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese.

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Presentation Transcript


  1. Politecnico di Milano Sede territoriale di Cremona Questioni ambientali nella gestione del territorio: strumenti e casi studio nell’area cremonese Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese 9 giugno 2006, Egidio Battistini, Giorgia Servente, Pier Luigi Paolillo

  2. Valutazione ambientale e limiti insediativi alla dimensione di area vasta Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Stima della sostenibilità delle scelte localizzative (indicata con S) S = f (a, b, c, d, e, f) a: compattezza delle forme insediative CF=coeff di forma b: entità ed estensione dei nuovi nuclei urbanizzati DISP1 = distribuzione dell’urbanizzato puntiforme, DISP2 = distribuzione dei nuclei < 1,5 ha, DISP3 = distribuzione dei nuclei > 1,5 ha; c: dispersione insediativa DUP = densità dell’urbanizzato poligonale, CONN = connettività, ETE = eterogeneità spaziale; d: consumo di suoli ad alta capacità d’uso o elevato grado di naturalità; e: rischio idraulico f: contenimento delle pressioni sui sistemi naturali.

  3. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta linea di perfetta eguaglianza Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese linea di perfetta diseguaglianza curva di Lorenz Innovativo descrittore dell’armatura insediativa indice di Gini (espresso tramite una curva di Lorenz) L’indice di Gini è un coefficiente compreso tra 0 e 1 0 = perfetta eguaglianza e 1 = perfetta diseguaglianza

  4. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta area tra la linea di perfetta eguaglianza e la curva di Lorenz/Gini Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese area sottesa dalla curva di Lorenz coeff. di Gini = A/(A + B)

  5. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Algoritmo per ottenere il grafico della curva di Lorenz per la dispersione insediativa La curva di Lorenz rappresenta la distribuzione dell’area di ogni nucleo insediativo di un territorio comunale, normalizzata rispetto all’area del centro di maggiori dimensioni di quel territorio e valutabile rispetto alle situazioni di perfetta Eguaglianza diseguaglianza insediativa insediativa

  6. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese a-Ordinamento dei nodi/poligoni di ciascun comune in ordine crescente rispetto alla propria area - a partire da quello con area minore (cui verrà attribuito il n. 1) fino a quello con area maggiore (cui verrà attribuito il n. uguale al n. totale di nodi/poligoni urbanizzati presenti in quel comune) b- Normalizzazione rispetto al valore massimo sia sull’asse x -si divide il n. d’ordine dei poligoni per il n. maggiore di poligoni reperiti nell’area studio, fino all’ultimo poligono (che avrà numero 1) sia sull’asse y -l’area di ciascun poligono viene divisa per l’area del poligono maggiore (che, nell’asse x, dopo la normalizzazione è diventato il poligono 1) c- Creazione del grafico se si usa Excel mediante la procedura del “grafico a dispersione” disponendo i dati nelle colonne di un foglio di lavoro con i valori x, l’asse orizzontale, a sinistra e i valori y, l’asse verticale, a destra).

  7. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta rapporto tra l’area compresa tra la linea di perfetta eguaglianza e la curva di Lorenz diviso per ½ Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Algoritmo per ottenere il valore del coefficiente di Gini per la dispersione insediativa Dopo aver costruito la curva di Lorenz, il calcolo dell’indice di Gini può essere eseguito nel seguente modo: Al valore di ½ si sottrae l’area sottesa dalla curva di Lorenz (ossia l’integrale della curva di Lorenz) ½ corrisponde al valore (A + B) cioè al valore che s’otterrebbe se i nodi urbanizzati fossero uniformemente distribuiti sul territorio comunale

  8. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Cremona esprime la maggior densità abitativa: 1016,24 ab/km2 Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Calcolo curva di Lorenz e indice di Gini alle tre soglie valutative (storica, attuale, di previsione) Comuni di Cremona e Capralba 2 casi estremi: Capralba è un Comune poco popolato 172 ab/km2

  9. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Capralba Cremona Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Soglia storica Cremona: 128 nodi indice di Gini = 0,78 Capralba: 7 nodi indice di Gini = 0,47

  10. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Capralba Cremona Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Soglia attuale Cremona: 173 nodi indice di Gini = 0,92 Capralba: 25 nodi indice di Gini = 0,68

  11. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Capralba Cremona Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Soglia di previsione Cremona: 130 nodi (11 nuovi) indice di Gini = 0,87 Capralba: 25 nodi (6 nuovi) indice di Gini = 0,61

  12. Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Soglia storica

  13. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese I comuni a maggiore indice erano Cremona e Crema – a nord Vailate e i tre comuni limitrofi di Quintano, Trescore e Cremosano; – al centro Olmeneta e – a sud Pieve d’Olmi, Isola Dovarese, Piadena, Martignana di Po e Casalmaggiore nei restanti comuni, nodi urbani meno numerosi e tutti grosso modo delle stesse dimensioni, con distribuzione all’incirca uniforme e con modalità insediative sostanzialmente centrate il modello diffusivo a quella data non aveva ancora avuto inizio

  14. Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Soglia attuale

  15. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Innalzamento dell’indice di Gini per tutta la provincia (si è passati dalle classi di «bassa» e «media» alle classi di «alta» e «molto alta» intensità, la classe «bassa» è completamente assente) sono andati formandosi assai più nodi di entità maggiore rispetto ai primigenii ridotti nuclei grosso modo con le stesse dimensioni approssimazione alla curva della perfetta diseguaglianza il modello diffusivo ha fatto presa

  16. Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Soglia di previsione

  17. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Ampliamento del processo insediativo e del corrispondente consumo di suolo pur se il numero totale di nodi urbanizzati (come abbiamo visto prima per Capralba) rimane costante, o addirittura diminuisce (Cremona) la dilatazione generalizzata dei nuclei porta all’inglobamento dei centri limitrofi più piccoli nei nodi urbani maggiori** ** come appare in Gabaldi, 2004 – con la diminuzione di DISP1 (coefficiente di distribuzione dell’urbanizzato puntiforme) e DISP2 (coefficiente di distribuzione dei nuclei minori) e l’innalzamento di DISP3 (coefficiente di distribuzione dei nuclei maggiori).

  18. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Per individuare il ruolo e l’importanza relativa di questo nuovo indice è stato eseguito il modello dell’analisi in componenti principali togliendo una variabile per volta tra quelle elencate come variabili indipendenti della funzione di sostenibilità delle scelte localizzative S Sia in calibrazione (usando tutte le variabili per costruire il modello e tentando di predirne una) Sia in validazione (tentando di predire una variabile che non è stata utilizzata per costruire il modello- meno ottimistica ma più veritiera!)

  19. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese • Otterremo così una considerevole semplificazione del modello f (a, b, c) che stima la sostenibilità delle localizzazioni espansive della pianificazione, giacché la dimensione dell’analisi risulterà dimezzata (da 8 a 4 variabili); in tal caso: • Non servirà stimare a (espressivo della compattezza delle forme insediative) giacché s’è visto che la morfologia perimetrale di CF = coefficiente della morfologia perimetrale non gioca un ruolo particolarmente significativo;

  20. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese 2. per b (che indaga l’entità ed estensione dei nuovi nodi urbanizzati), la DISP1 = distribuzione degli urbanizzati puntiformi potrà venire sottovalutata privilegiando piuttosto DISP2 = distribuzione dei nuclei < 1,5 ha; si può evitare inoltre di stimare DISP3= distribuzione dei nuclei > 1,5 ha la cui quantità di informazione apportata è bassa e non innovativa; 3. nel caso di c (la dispersione insediativa della struttura urbana), l’indicatore CONN = connettività, potrà venire sostituito da DUP = densità dell’urbanizzato poligonale;

  21. La valutazione ambientale dei limiti insediativi Nella di area vasta Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese 4. dovrà invece aggiungersi alla stima di c l’indice di Gini = dispersione/concentrazione dell’armatura insediativa CONCLUDENDO L’indice di Gini risulta assai rilevante anche nella stima dei nuovi processi urbanizzativi previsti dai piani comunali, rivelandosi non già parametro «riassuntivo» (rango che invece spetta alle prime due componenti principali PC1 e PC2 che in tutt’e tre le soglie storiche descrivono sempre più del 55% dell’informazione complessiva) ma come variabile tra le quattro fondamentali (Gini, DUP, ETE e Disp2) che potranno considerarsi sufficienti alla descrizione sintetica dell’andamento insediativo diffusivo.

  22. Nuovi indicatori della dispersione insediativa: un’applicazione dell’indice di Gini alla pianura cremonese Ringraziamenti Ringrazio il professor Pierluigi Paolillo per la sua costante e indispensabile supervisione e il dr Egidio Battistini, vulcanico, senza il cui contributo non saremmo giunti all’adozione di questo indice innovativo in questo campo Bibliografia principale Gabaldi M., 2004, Il problema della conservazione della risorsa suolo nel territorio cremonese: una valutazione sistemica, tesi di Master universitario in Ingegneria del suolo e delle acque, Politecnico di Milano, rel. P.L. Paolillo Paolillo P.L., La Rosa S.D. e Gabaldi M., 2005, «La misura della sostenibilità delle espansioni insediative: un’applicazione di supporto alla valutazione ambientale strategica nel fondovalle valtellinese», in Paolillo P.L., ed., La misura dello spreco. Esercizi di valutazione ambientale strategica delle risorse fisiche, Angeli, Milano. Marie Fraire, ”Metodi di analisi multidimensionale dei dati”,CISU, 1994 Silvio Griguolo, Mauro Mazzanti, Pier Carlo Palermo, “Addati, un pacchetto per l’analisi esplorativa dei dati”, IUAV, Venezia, 1999 Pier Luigi Paolillo (a cura di), “Acque suolo e territorio. Esercizi di pianificazione sostenibile”, Franco Angeli editore per il DIAP, 2001 Roberto Todeschini, “Introduzione alla chemiometria”,

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