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Economia delle aziende di assicurazione

Economia delle aziende di assicurazione. La Circolare Isvap n. 577/D: “Disposizioni in materia di sistema dei controlli interni e gestione dei rischi”. La Circolare. In data 30/12/2005 è stata emanata la Circolare Isvap n. 577/D in materia di Sistema di Controlli Interni e Gestione dei Rischi.

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Economia delle aziende di assicurazione

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Presentation Transcript


  1. Economia delle aziende di assicurazione La Circolare Isvap n. 577/D: “Disposizioni in materia di sistema dei controlli interni e gestione dei rischi” Università di Macerata - P. Cioni

  2. La Circolare • In data 30/12/2005 è stata emanata la Circolare Isvap n. 577/D in materia di Sistema di Controlli Interni e Gestione dei Rischi. • Essa attribuisce al Consiglio di Amministrazione la responsabilità ultima del sistema dei controlli interni e pertanto il compito di assicurarne la costante completezza, funzionalità ed efficacia. Università di Macerata - P. Cioni

  3. Responsabilità del CDA (segue) approva l’assetto organizzativo dell’impresa nonché l’attribuzione di compiti e responsabilità alle unità operative, curandone l’adeguatezza nel tempo; assicura che siano adottati e formalizzati adeguati processi decisionali e che sia attuata una appropriata separazione di funzioni; approva, curandone l’adeguatezza nel tempo, il sistema delle deleghe di poteri e responsabilità; e ponendo in essere strumenti di verifica sull’esercizio dei poteri delegati; definisce le direttive in materia di sistema dei controlli interni curandone il costante miglioramento e l’adeguamento alla evoluzione dell’operatività aziendale e delle condizioni esterne; A B C D Università di Macerata - P. Cioni

  4. Responsabilità del CDA (segue) definisce e adegua nel tempo le strategie e le politiche di assunzione, valutazione e gestione dei rischi maggiormente significativi, in coerenza con il livello di adeguatezza patrimoniale dell’impresa; sulla base dei risultati dei processi di individuazione e valutazione dei rischi, fissa i livelli di tolleranza al rischio e li rivede periodicamente; verifica che l’Alta direzione implementi correttamente il sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi secondo le direttive impartite e che ne valuti periodicamente la funzionalità e l’adeguatezza; richiede di essere periodicamente informato sulla efficacia e adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e che gli siano riferite con tempestività le criticità più significative, siano esse individuate dall’Alta direzione, dalla funzione di revisione interna, dal personale, impartendo con tempestività le direttive per l’adozione di misure correttive; individua particolari eventi o circostanze che richiedono un immediato intervento da parte dell’Alta direzione. E F G Università di Macerata - P. Cioni

  5. Sistema dei Controlli Interni Il sistema dei controlli interni costituisce parte integrante dell’attività quotidiana dell’impresa e richiede un intervento, oltre che del Consiglio di Amministrazione, anche dell’Alta direzione, del Collegio Sindacale e di tutto il personale, cui vengono attribuiti diversi processi di attività. Il monitoraggio e la valutazione dell’efficacia e dell’efficienza del sistema dei controlli interni viene svolto dalla funzione di revisione interna (o “internal auditing”), collocata nell’ambito della struttura organizzativa in modo da garantirne l’indipendenza e l’autonomia, e il cui responsabile deve essere nominato dal Consiglio di Amministrazione che ne fissa anche poteri, responsabilità e modalità di reportistica. Università di Macerata - P. Cioni

  6. Il Risk Manager (segue) L’impresa deve inoltre istituire la figura del “risk management”, che risponde al Consiglio di Amministrazione. La collocazione organizzativa della funzione di “risk management”è lasciata all’autonomia delle imprese, nel rispetto del principio di separatezza tra funzioni operative e di controllo. Le imprese valutano se utilizzare unità interne o avvalersi di strutture esterne. Il collegamento tra la funzione di revisione interna e quella di risk management è definito e formalizzato dal Consiglio di Amministrazione. Università di Macerata - P. Cioni

  7. Compiti del Risk Manager concorre alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi; concorre alla definizione dei limiti operativi assegnati alle strutture operative e definisce le procedure per la tempestiva verifica dei limiti medesimi; valida i flussi informativi necessari ad assicurare il tempestivo controllo delle esposizioni ai rischi e l’immediata rilevazione delle anomalie riscontrate nell’operatività; predispone il reporting nei confronti del Consiglio di Amministrazione, dell’Alta direzione e dei responsabili delle strutture operative circa l’evoluzione dei rischi e la violazione dei limiti operativi fissati; verifica la coerenza dei modelli di misurazione dei rischi con l’operatività svolta dalla impresa, concorre all’effettuazione delle prove di stress test. A B C D E Università di Macerata - P. Cioni

  8. Nota da inviare all’Isvap La Circolare dispone che, unitamente al bilancio relativo all’esercizio 2005, le imprese debbano trasmettere all’ISVAP la seguente documentazione, previamente sottoposta alla valutazione del Consiglio di Amministrazione: una relazione di valutazione della coerenza del sistema dei controlli interni e del sistema di gestione dei rischi rispetto alle indicazioni impartite con la detta circolare, indicando le iniziative che si intendono intraprendere per gli eventuali adeguamenti; l’organigramma aziendale, specificando i compiti attribuiti alle singole unità aziendali ed indicando i responsabili delle medesime; la descrizione dell’articolazione delle deleghe all’interno dell’impresa; il numero delle risorse dedicate all’attività di revisione interna nonché le caratteristiche e le esperienze tecnico-professionali delle stesse. A B C D Università di Macerata - P. Cioni

  9. Adempimenti annuali Annualmente, in occasione della trasmissione del bilancio di esercizio, le imprese debbono trasmettere all’ISVAP una relazione sul sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, illustrando le nuove iniziative eventualmente intraprese o le modifiche apportate, le attività di revisione interna svolte, le eventuali carenze segnalate e le azioni correttive adottate. Università di Macerata - P. Cioni

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