1 / 24

Milano, marzo 2010

Milano, marzo 2010. “gestire le nostre paure”. tratta da: Maria Rita Ciceri – LA PAURA – il Mulino. La paura è la reazione del nostro organismo alle minacce rappresentate da attentati alla nostra integrità psichica e fisica.

lydia-olsen
Télécharger la présentation

Milano, marzo 2010

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Milano, marzo 2010 “gestire le nostre paure” tratta da: Maria Rita Ciceri – LA PAURA– il Mulino

  2. La paura è la reazione del nostro organismo alle minacce rappresentate da attentati alla nostra integrità psichica e fisica Si configura come una specializzata modalità del nostro organismo di rielaborare le informazioni e affrontare la realtà Ovvero: Spaventarsi per sopravvivere

  3. L’atteggiamento personale rispetto agli elementi che ci fanno paura, possono cambiare nel tempo, in modo diametralmente opposto: la sensibilizzazione abbassa la soglia della paura facendo valutare come pericolose azioni o oggetti (esempio il fumo, il cancro) Poiché vivere nella paura è logorante interviene l’assuefazione quando il pericolo si protrae nel tempo

  4. lotta o fuga ovvero affrontare o evitare (aggirare) i problemi la fuga e la lotta costituiscono le due fondamentali possibilità di risposta al pericolo la fuga richiede la valutazione di due elementi: • la capacità o incapacità di far fronte al nemico • l'esistenza di una via di fuga

  5. la lotta richiede la valutazione del rapporto tra possibilità di fuga e entità della minaccia Ad esempio la gazzella che per permettere ai suoi cuccioli di fuggire è tornata ad affrontare il leone lotta e fuga sono due possibilità di risposta all'evento minaccioso sono entrambe indispensabili occorre valutare di volta in volta la scelta più opportuna

  6. sono tre i circuiti neuronali della paura • Circuito primitivo • Circuito razionale • Circuito conscio

  7. circuito primitivo agisce al di fuori del diretto controllo conscio o razionale prima dell'elaborazione cosciente la corteccia trasmette l'immagine rozza del segnale di pericolo all'amigdala (un nucleo di sostanza grigia dalla forma di mandorla) l'amigdala memorizza ricordi semplici ed elementari di sensazioni, forme, suoni, ecc. da temere provoca reazioni molto veloci, ma non sufficientemente vagliate

  8. Circuito razionale è più lento e elaborato Ha la funzione di valutare i diversi scenari e le diverse possibilità di risposta Circuito conscio dove vengono prese le decisioni tra le possibilità offerte dal circuito razionale E' in grado di arrestare le reazioni attivate dal circuito primitivo

  9. Esempio di reazione Un grosso cane salta una staccionata e ci insegue abbaiando

  10. individuazione di una massa scura che corre nella nostra direzione • il circuito primitivo prepara gli ormoni e il sistema nervoso autonomo si prepara alla lotta o alla fuga • i muscoli si contraggono, gli occhi si spalancano, la pressione del sangue si innalza, le pupille di dilatano • le ghiandole surrenali secernono adrenalina • il locus coeruleus rilascia grandi quantità di noradrenalina direttamente nel cervello • l'equilibrio chimico è precario, troppa noradrenalina nel cervello può sopraffare l'intero sistema, portando al panico

  11. ci immobilizziamo trattenendo il fiato, antico tipo di reazione che ha lo scopo di renderci meno visibili al predatore, trattenere il fiato serve a non farci sentire e a permetterci di sentire meglio i rumori • il sangue carico di adrenalina va nei muscoli e il viso impallidisce • il circuito primitivo blocca l'apparato digerente, comprese le ghiandole salivari, questo porta alla bocca arida • tutto il liquido disponibile va nella traspirazione, facendoci sudare copiosamente, in modo da poter raffreddare l'organismo in caso di fuga

  12. a questo punto esce il padrone che con un urlo richiama il cane, scusandosi con noi per l'inconveniente noi con voce ancora tremante e più acuta, nonostante il nostro tentativo di controllo, diciamo che non ci siamo spaventati

  13. Controllare la paura Ricordiamo: la paura è il nostro specifico modo di affrontare il pericolo non è un aggressore interno ma un regolatore interno non bisogna liberarsi delle paure se no saremmo in balia del pericolo

  14. Gradi della paura • Terrore • Panico • Orrore • Preoccupazione • Inquietudine • Ansia

  15. Terrore provocato dall'inevitabilità del dolore relativo ad una specifica minaccia (es. della morte), è prevedibile Panico reazione immediata e poco consapevole, propria del sistema d'emergenza, non è prevedibile Orrore reazione emotiva a qualcosa di repellente (deriva dal latino horrere che significa avere il pelo irto) Preoccupazione è controllabile ed è una motivazione all'azione ha origine dal sospetto di una minaccia che, però, non si è in grado di individuare, è un preallarme, si basa su indizi, è difficile da controllare. Si trasforma in insoddisfazione senza indirizzarci verso una risoluzione precisa Inquietudine

  16. Ansia è determinata da processi cognitivi interni. è concentrata sul futuro logora, perché l'evento potrebbe verificarsi molto in là, o anche mai è la paura di provarepaura la nostra mente continua a pensare, ipotizzare e a prefigurare possibili scenari negativi di un evento rimasto incombente (ad esempio un esame continuamente rimandato)

  17. modi di fuggire • Immobilità • Aggressione difensiva • Sottomissione

  18. diluizione è la possibilità di prepararsi ad affrontare per gradi il pericolo negazione autoinganno per una minaccia giudicata inaccettabile (es. presentazione al bambino delle cose piacevoli che troverà all'asilo, senza menzionare l'abbandono e le altre cose negative) sottomissione dopo la prima fase di “disarmo unilaterale” c'è una seconda di “pacificazione” con protezione da parte del più forte, è importante notare che chi detiene il potere vive nella paura di perderlo, più è forte la paura più il sistema sarà repressivo, facendo nascere il desiderio di rivolta riconversione ricostruzione della minaccia in modo differente (es. “la vita è bella” di Benigni)

  19. Coraggio a volte mostrarsi vulnerabili richiede molto coraggio in tutte le culture viene celebrato il coraggio nella cultura ebraica coraggioso e forte è chi sa sopportare il dolore, il tenace che non abbandona ciò in cui crede nel mito americano il coraggioso è il pioniere, il self-made-man nella cultura orientale il coraggio porta al massimo equilibrio interiore e alla fusione con la realtà fisica e sociale in Kirikù, bambino protagonista di fiabe africane, il coraggio è la curiosità e la grande velocità nella corsa, che gli permette di fuggire

  20. la paura negli esseri umani si è evoluta oltre il suo compito di prevedere e evitare il dolore fisico, verso la previsione del dolore mentale non temiamo solo per noi stessi, ma per le persone che ci stanno a cuore, o anche per gli oggetti o condizioni di vita a cui teniamo

  21. le paure “sociali” • l'abbandono • la violazione dei confini personali (non si fissa una persona, si bussa, ma anche la paura dei ladri) • il pudore, essere esposti allo sguardo (paura che ti leggano nel pensiero) • dei barbari, ossia la diversità

  22. le patologie • fobia, è una paura di uno stimolo o di una situazione specifica, non è controllabile, generalmente il fobico prevede in modo accurato le situazioni e le evita • attacchi di panico, non è collegabile ad uno stimolo preciso, dà palpitazioni, senso di soffocamento, nausea, timore di perdere il controllo • disturbo da stress post-traumatico, reazione ad una ferita emotiva attiva, come botte e abusi sessuali, o passiva come privazioni di affetto. Se il trauma non viene elaborato con l'attribuzione di un significato coerente, stimoli esterni o interni possono farlo rivivere • ansia generalizzata, stato d'ansia diffuso, immotivato, duraturo e persistente • paura dell'ansia

  23. Che fare? avere il coraggio di aver paura, convivere con le nostre paure, accettare di avere paura, riconoscere di essere vulnerabili dar credito alle nostre paure, non sottovalutarle e prenderle sul serio, sono segnali di allarme di qualcosa che non funziona la paura ci consente di anticipare il pericolo, di imparare a conoscerlo, disinnescarlo o aggirarlo (o condividerlo) la paura è presente nel rischio, nel cambiamento, nell'innovazione. Spesso è un elemento di piacere superare la paura della negoziazione, superare la paura di non saper utilizzare le strategie e le tecniche di negoziazione

  24. Grazie!

More Related