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Dalla “guerra fredda” alla caduta del muro di Berlino. L’Europa divisa: “la cortina di ferro” Le tappe della contrapposizione L’equilibrio del terrore Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica La crisi dell’URSS e la caduta del muro. L’Europa divisa: la “cortina di ferro”.
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Dalla “guerra fredda” alla caduta del muro di Berlino L’Europa divisa: “la cortina di ferro” Le tappe della contrapposizione L’equilibrio del terrore Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica La crisi dell’URSS e la caduta del muro
L’Europa divisa: la “cortina di ferro” • Conflitto politico e ideologico tra i blocchi occidentale e orientale, guidati rispettivamente dagli Stati Uniti e dall’Unione sovietica, dopo la Seconda guerra mondiale (1946?-1962?) • “Guerra fredda” è una formula inventata dal giornalista statunitense Walter Lippmann per sottolinearne il carattere non dichiarato e incruento
L’Europa divisa: la “cortina di ferro” • Portato a termine il compito comune di sconfiggere il nazifascismo, antiche e nuove divergenze condussero ben presto alla rottura tra Usa e Urss • Uno dei primi a denunciare pubblicamente le difficoltà dei rapporti degli alleati occidentali con l’Urss fu l'ex primo ministro britannico Winston Churchill con il famoso il discorso pronunciato a Fulton, negli Stati Uniti, il 15 marzo 1946
Le tappe della contrapposizione: la divisione della Germania • Al termine della guerra la Germania fu divisa in settori di occupazione ciascuno affidato alle potenze vincitrici • L’Armata rossa, giunta per prima a Berlino, aveva già occupato il settore orientale della Germania, quando il 9 maggio 1945 fu firmato l’armistizio
Berlino divisa • La divisione sia di Berlino sia della Germania doveva essere temporanea… • …ma alcuni eventi di politica internazionale la resero definitiva • Anche la capitale del Reich fu divisa in settori occupati dagli eserciti vincitori blocco di Berlino
STATI UNITI politica di contenimento del comunismo adottata da Truman Da Bretton Woods al piano Marshall sostegno politico e militare degli Stati Uniti alle democrazie europee Ponte aereo che fa fallire il blocco Nasce la Repubblica Federale Tedesca UNIONE SOVIETICA formazione di regimi comunisti dipendenti dall’URSS in Europa orientale rifiuto del piano Marshall istituzione del Comecon liquidazione dei partiti non comunisti negli stati dell’Europa dell’Est Blocco di Berlino Nasce la Repubblica Democratica Tedesca Le tappe della contrapposizione
Le due Germanie • Il 23 maggio 1949, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia cedettero la sovranità delle rispettive zone di occupazione alla nuova Repubblica Federale di Germania, con capitale Bonn • Il 7 ottobre 1949, l'URSS cedette la sovranità della propria zona di occupazione alla nuova Repubblica Democratica Tedesca, con capitale Berlino Est
STATI UNITI Superiorità strategica (bomba atomica) Guerra di Corea (1950-1953) Maccartismo UNIONE SOVIETICA Sostegno alla rivoluzione comunista in Cina (1949) Atomica sovietica (1949) Guerra di Corea (1950-1953) Repressione del dissenso e Gulag Le tappe della contrapposizione
Le contrapposizioni ideologica liberalismo socialismo economica libero mercato economia pianificata politica: democrazie liberaldemocratiche e socialdemocratiche “democrazie popolari” a partito unico militare: NATO (1949) Patto di Varsavia (1955) RIASSUMIAMO:dal 1949 l’Europa è divisa in due blocchi
Quando il mondo sfiorò la catastrofe nucleare – documentario Discovery Channel - • Introduzione 5’30’’ • L’inizio dell’era nucleare (fino a 8’30’’) • Il progr. tecn. russo (U2) (fino a 24’’24’’)
Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica • La fase più acuta della “guerra fredda” si esaurì nella seconda metà degli anni Cinquanta quando il “disgelo” seguito alla morte di Stalin (1953) e alla fine della guerra di Corea (1953) aprì la strada alla ricerca di una coesistenza pacifica • Durante il XX Congresso del PCUS (1956), il nuovo leader Nikita Krusciov diede l’avvio al processo di destalinizzazione in URSS
Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica • Nel blocco occidentale, saldamente ancorato a modelli di sviluppo capitalistici, era ormai indiscussa la supremazia degli Stati Uniti, con conseguente ridimensionamento del peso internazionale delle due potenze storiche occidentali europee, Francia e Gran Bretagna • Altrettanto solido era il blocco orientale, i cui membri avevano ricostituito le loro economie secondo moduli socialisti
Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica • Il 1956 fu comunque un anno cruciale che vide due importanti crisi internazionali: • La rivolta ungherese, duramente repressa dall’Urss • La crisi di Suez che vide coinvolti Francia, Inghilterra e Israele contro l’Egitto, appoggiato dall’URSS
Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica • Queste crisi non impedirono che venisse portata avanti la nuova linea generale di politica estera dell'Urss che sottolineava l'importanza della distensione internazionale, riconoscendo che lo scontro tra i due "blocchi" (socialista e capitalista) non costituiva una fatalità storica e che la guerra era quindi evitabile. • All'interno della coesistenza si riteneva infatti possibile una pacifica competizione economica tra i due sistemi in cui il socialismo avrebbe mostrato a tutti i popoli la sua superiorità e si sarebbe potuto imporre, soprattutto nei paesi industriali avanzati, per via democratica e parlamentare.
Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica • La visita a Washington del segretario del PCUS Nikita Kruscev (settembre 1959) • L’insediamento alla presidenza degli USA di John F. Kennedy (gennaio 1961) sembravano facilitare la ripresa del dialogo
Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica • L’avvio della coesistenza pacifica fu per la verità assai travagliata, con due gravi fatti che avvennero tra l’agosto del 1961 e l’ottobre del 1962: • La seconda crisi di Berlino, con la costruzione del muro (13 agosto 1961) • La crisi dei missili a Cuba, con il rischio concreto di degenerare in una guerra nucleare (ottobre 1962)
Il muro: l’immagine visibile della divisione stabile • Permane la tensione USA-URSS anche nella II metà degli anni ‘50, dovuta a • Adesione della Repubblica Federale Tedesca alla NATO (1955) • adesione della RFT alla CEE (1957) • Abbattimento dell’U2 nei cieli dell’URSS (1960) • Crescente esodo di berlinesi da est verso ovest Le autorità della Repubblica Democratica Tedesca, il 13/8/1961, costruirono un muro che divideva in due la città
La crisi dei missili a Cuba • La crisi scoppiò alla fine di agosto del 1962, quando le rilevazioni di un aereo spia americano dimostrarono che il nuovo governo comunista cubano di Fidel Castro stava installando nell'isola missili nucleari sovietici • Dopo settimane di drammatica tensione internazionale il presidente degli Stati Uniti J.F. Kennedy decretò il 23 ottobre il blocco navale dell'isola chiedendo lo smantellamento delle basi missilistiche. • Nel giro di pochi giorni un fitto scambio di lettere tra Kennedy e il premier sovietico Kruscev rese possibile un accordo (28 ottobre) in base al quale i sovietici accettarono di interrompere i lavori alle basi e di smantellare i missili già installati; per parte loro gli Stati Uniti si impegnarono a non invadere Cuba, e successivamente, in base a un accordo segreto, smantellarono vecchi missili installati in Turchia.
Quando il mondo sfiorò la catastrofe nucleare– documentario Discovery Channel - • La crisi cubana (circa 15’) • Sopra i cieli di Cuba (circa 12’)
Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica • La pacifica soluzione della crisi consentì di proseguire sulla strada di una vera distensione • Spesso gli scontri furono trasferiti nel Terzo mondo, dove le contraddizioni conseguenti alla decolonizzazione creavano spazi per l'intervento delle due superpotenze (Vietnam e Medio Oriente) • Sullo scenario internazionale emergevano inoltre altri soggetti politici come la Cina o la Comunità economica europea, la cui presenza attenuava la rigidità del confronto bipolare • D’altra parte all'interno dei due blocchi sorgevano movimenti centrifughi e richieste di autonomia (nella Francia gollista, in Cecoslovacchia) che rendevano più articolati i rapporti reciproci
Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica • La fase più acuta del conflitto tra i due blocchi era ormai alle spalle • Si profilano i primi accordi per il disarmo • 1963: stop esperimenti nucleari nell’atmosfera • 1968: trattato di non proliferazione nucleare • 1972: limitazione delle armi strategiche • Reciproco riconoscimento delle due Germanie e loro ingresso nell’ONU (1973) • Spostamento del confronto sul piano della conquista dello spazio e del primato nello sport
Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica • Non mancarono anche momenti di tensione • Guerra del Vietnam (1964-1975) • Coinvolgimento diretto degli USA a fianco del Vietnam del Sud • Appoggio di URSS e Cina al Vietnam del Nord • Questione mediorientale • Gli USA sostengono decisamente Israele • L’URSS appoggia più o meno apertamente la lotta del mondo arabo contro Israele • Invasione russa della Cecoslovacchia (1968) • Rischi di innescare un conflitto per errore
Il Vietnam Celebre istantanea firmata Nick Ut,premio Pulitzer 1972, ritrae la piccola vietnamita Kim Phuc in fuga da un bombardamento al napalm del suo villaggio, Trang Bang Oggi quella bambina, Phan Thi Kim Puc, vive in America, è moglie e madre, e ha chiamato il figlio Huan, Speranza.
Dalla “guerra fredda” alla coesistenza pacifica • All’inizio degli anni ’80 la tensione crebbe con la presidenza di Ronald Reagan (1981-1989) • Lotta senza quartiere al comunismo • Reagan appoggiò e finanziò dittature militari e opposizioni ai regimi comunisti in America Latina • Definì l’URSS ”l’impero del Male” a affermò la necessità di contrastarne a tutto campo il progetto espansionistico • Rafforzamento dell’arsenale militare statunitense • Installazione in Europa degli “euromissili” • Programma dello “scudo stellare” • La nomina a segretario del PCUS di Michail Gorbaciov (marzo 1985) segnò invece una svolta radicale nei rapporti USA-URSS
Quando il mondo sfiorò la catastrofe nucleare – documentario Discovery Channel - • Il nastro “J” (il periodo reaganiano (circa 15’))
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • A metà degli anni 80 diventa segretario del PCUS Michail Gorbaciov, dell’ala riformista • Egli deve affrontare una situazione di grave difficoltà: • una gravissima crisi economica interna • Il fallimento della campagna militare in Afghanistan (iniziata da Breznev nel 1979)
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • Gorbaciov incontra diverse volte il presidente americano Ronald Reagan e propone consistenti riduzioni degli armamenti • Ottenuto l’appoggio internazionale, tenta la riforma delle istituzioni sovietiche, che sintetizza in due parole: • glasnost • perestrojka
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • La glasnost (trasparenza) era una riforma politica con l’obiettivo di avviare l’URSS alla democrazia: • La creazione di un vero Stato di diritto, smantellando la sovrapposizione Partito-Stato • Ridimensionamento del ruolo del Partito • Sviluppo della partecipazione sociale e delle libertà civili
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • La perestrojka (ristrutturazione) era una riforma economica e sociale che puntava a rinnovare il sistema produttivo sovietico: • Riduzione dei controlli statali sulle imprese • Introduzione di elementi di economia di mercato • Ridimensionamento dell’industria militare • Sviluppo dell’iniziativa privata e dei consumi
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • Le riforme di Gorbaciov fallirono in gran parte ed ebbero anzi l’effetto di accelerare la crisi dell’URSS: • Il sistema sovietico era completante sclerotizzato da 70 anni di economia pianificata • Stimolare la concorrenza, ragionare in termini di costi-ricavi, uscire dalle logiche burocratiche, limitare la corruzione si rivelarono imprese difficilissime da realizzare • Finiti i finanziamenti statali, molte imprese non riuscivano a pagare gli stipendi • Vennero meno le garanzie sociali (posto di lavoro, casa, servizi) che il sistema sovietico aveva garantito
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • A partire dal 1989 furono evidenti i segni del fallimento della politica di Gorbaciov, nonostante gli aiuti finanziari che continuavano ad arrivare dall’Occidente • Un effetto devastante sull’URSS e sul mondo sovietico ebbe quello che accadde a Berlino nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1989: la caduta del muro, simbolo della “guerra fredda” e della “cortina di ferro”
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • Il regime comunista della Germania Est, retto da Erich Honecker, si era rifiutato di intraprendere qualsiasi riforma, opponendosi anche al nuovo corso di Gorbaciov in URSS • I tedeschi dell’Est inneggiavano a Gorbaciov contro il proprio governo • Nell’estate del 1989 l’Ungheria aveva aperto le frontiere con l’Occidente ed era così iniziato un esodo anche di cittadini della Germania Est che – attraverso l’Ungheria - passavano in Occidente
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • L’11 ottobre Honecker presentò le dimissioni, e il nuovo governo di Hans Modrow fu travolto dagli eventi e smise di impedire l’esodo verso l’Ungheria • La sera del 9 novembre alcuni giovani di Berlino Est si arrampicarono sul muro. Le guardie di frontiera – prive di ordini - non spararono e la notizia si diffuse: furono aperti i passaggi e centinaia di migliaia di berlinesi dell’Est e dell’Ovest festeggiarono insieme la libertà ritrovata • Il muro fu demolito pezzo per pezzo e il regime comunista si dissolse
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • Nel breve volgere di pochi mesi crollarono i regimi comunisti in Bulgaria, in Cecoslovacchia e in Romania (uccisione di Ceausescu e della moglie), mentre la Germania andava verso l’unificazione • A partire dal 1990 l’Urss cominciò a smembrarsi: Armenia, Estonia, Lettonia e Lituania proclamarono l’indipendenza • In Russia emerge la figura di Boris Eltsin, ex collaboratore di Gorbaviov ed estromesso dal potere nel 1987 a causa della radicalità delle sue posizioni che portavano verso una fuoriuscita dal socialismo
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • Nel marzo 1990 Gorbaciov fece approvare una Costituzione che toglieva al Partito comunista la guida della società e trasformava l’URSS in una Repubblica presidenziale, proclamando di fatto la legittimità del pluralismo politico • Russia democratica, il partito di Eltsin ottenne un grande successo elettorale e nel maggio 1990 Eltsin viene nominato presidente della Repubblica russa e dichiara la sovranità della Russia nei confronti dell’URSS
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • Andava delineandosi un conflitto politico e costituzionale con Gorbaciov, leader del PCUS e capo del governo dell’URSS • Il prestigio di Eltsin viene confermato dalle elezioni del giugno 1991, che vedono la sua conferma a Presidente della Russia, ma questa volta con un’elezione democratica (57%dei voti) • Il 19 agosto 1991 un “Comitato per lo stato di emergenza” (alcuni ministri, il capo del Kgb, il vicepresidente dell’Urss) tentano un colpo di Stato, arrestando Gorbaciov nella sua dacia sul Mar Nero
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • Eltsin guida l’opposizione popolare, l’esercito si divide e il colpo di Stato fallisce • Ma Gorbaciov viene accusato di non aver saputo opporsi ai ribelli e si profila inevitabile la sua fine politica, che sarà anche la fine dell’URSS • Altre Repubbliche proclamano la loro indipendenza; Eltsin sospende le attività del PCUS e smantella il Kgb • A dicembre i presidenti delle Repubbliche indipendenti di Ucraina, Russia e Bielorussia formano la Comunità degli Stati indipendenti (Csi)
La crisi dell’URSS e la caduta del muro • Il 25 dicembre 1991 Gorbaciov si dimette da presidente dell’URSS, pronuncia un discorso in televisione e la sera stessa viene ammainata la bandiera rossa sul Cremlino • Il giorno dopo, 26 dicembre, il Soviet supremo scioglie l’URSS
Documentario sul muro di Berlino • Durata 43 ‘
Il discorso di Fulton Un'ombra è calata sulla scena di recente così vivamente illuminata dalla vittoria degli Alleati. Nessuno sa che cosa intendano fare nell'immediato futuro la Russia e la sua organizzazione comunista internazionale, né quali siano i limiti, ammesso che esistano, delle loro tendenze espansionistiche e del loro proselitismo. Nutro l'ammirazione e la considerazione più vive per il valoroso popolo russo e per il mio camerata del tempo di guerra, il maresciallo Stalin. Esistono una simpatia ed una benevolenza profonde in Gran Bretagna — e, non ne dubito, anche qui — nei riguardi dei popoli di tutte le Russie, nonché la determinazione di perseverare, ad onta di numerose divergenze e ripulse, nel conseguimento di un'amicizia durevole.Ci rendiamo conto dell'esigenza della Russia di sentirsi sicura sulle proprie frontiere occidentali mediante l'eliminazione di ogni possibilità di un'aggressione tedesca. Diamo il benvenuto alla Russia nel suo giusto posto tra le più grandi nazioni del mondo. Siamo lieti di vederne la bandiera sui mari.
Il discorso di Fulton Soprattutto siamo lieti che abbiano luogo frequenti e sempre più intensi contatti tra il popolo russo e i nostri popoli su entrambi i lati dell'Atlantico. È tuttavia mio dovere, poiché, ne sono certo, voi desiderate che io vi esponga i fatti quali li vedo, prospettarvi determinate realtà dell'attuale situazione in Europa. Da Stettino, nel Baltico, a Trieste, nell'Adriatico, una cortina di ferro è calata sul continente. Dietro ad essa si trovano tutte le capitali degli antichi Stati dell'Europa centrale ed orientale. Varsavia, Berlino. Praga, Vienna, Budapest, Bucarest e Sofia, tutte queste famose città e le popolazioni intorno ad esse si trovano in quella che debbo chiamare la sfera sovietica, e tutte sono soggette, in una forma o nell'altra non solo all'influenza sovietica, ma ad un'altissima e in molti casi crescente misura di controllo da Mosca. La sola Atene — la Grecia con le sue glorie immortali — è libera di decidere il proprio avvenire mediante elezioni, con osservatori britannici, americani e francesi. Il governo polacco dominato dai russi è stato incoraggiato ad avanzare enormi e ingiuste pretese sulla Germania e sta avendo luogo in questo momento un'espulsione in massa di milioni di tedeschi, su una scala atroce e mai immaginata prima d'oggi.