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Corso di Economia Aziendale

Corso di Economia Aziendale. Lezione 16 Prof. Riccardo Acernese. Contenuto didattico. Indicatori di performance economici L’equilibrio economico Esempio La congrua remunerazione del fattore in posizione residuale Esempio.

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Presentation Transcript


  1. Corso di Economia Aziendale Lezione 16 Prof. Riccardo Acernese

  2. Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  3. Contenuto didattico • Indicatori di performance economici • L’equilibrio economico • Esempio • La congrua remunerazione del fattore in posizione residuale • Esempio Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  4. Controllo dei costi a livello di sistema aziendale: il Report form ed il sistema RICAVI/COSTI/REDDITO Il controllo è effettuato con un CE scalare (Report form) diverso sia da quello ex art. 2425 c.c., sia da quello previsto dai principi IAS/IFRS. Nell’esempio ci si riferisce al caso di una impresa industriale GESTIONE CARATTERISTICA GESTIONE ORDINARIA GESTIONE EXTRA-CARATTERISTICA GESTIONE STRAORDINARIA Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  5. Il Return on investment (ROI), il Return on sales (ROS) ed il capital turnover (CT) Consideriamo ora un’impresa che abbia la seguente situazione patrimoniale ed economica al 31/12/n Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  6. Il Return on investment (ROI), il Return on sales (ROS) ed il capital turnover (CT) Il controllo della redditività dei costi a livello di complessivo sistema aziendale può essere sinteticamente effettuato attraverso due indicatori: il ROI ed il ROE RO 20 = 0,1 (10%) ROI = = CC + CP 100 + 100 Il ROI esprime la redditività del capitale investito (sia il capitale proprio che il capitale di credito) nella gestione operativa (caratteristica) dell’azienda. Ad essere rigorosi, infatti, al denominatore dovremmo considerare il solo capitale operativo. Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  7. Il Return on equity (ROE) Il secondo indicatore che esaminiamo, per il controllo della redditività dei costi a livello di complessivo sistema aziendale,è il ROE RN 5 = 0,05 (5%) ROE = = CP 100 Il ROE esprime la redditività del capitale proprio investito nell’azienda. In linea generale il ROE interessa in particolare ai proprietari dell’azienda mentre il ROI è osservato in particolare dagli amministratori e dal management. Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  8. Il Return on investment (ROI), il Return on sales (ROS) ed il capital turnover (CT) Il ROI può essere così scomposto: ROS x CT ROS CT RO RO FATT. 20 400 x = x = 0,05 x 2 = 0,1 (10%) ROI = = CC + CP FATT. CC + CP 400 200 ROS (Return on Sales) CT (Capital Turnover) Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  9. Il Return on investment (ROI), il Return on sales (ROS) ed il capital turnover (CT) Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  10. Equilibrio economico: premessa Le condizioni che qualificano l’economicità aziendalesono due: Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  11. Equilibrio economico L’equilibrio economico può essere così rappresentato: Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  12. Equilibrio economico Secondo il Prof. Onida, le condizioni fondamentali dell’economicità aziendale che consentono la sopravvivenza delle imprese sono: Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  13. Equilibrio economico Nel breve periodo è (generalmente) difficile realizzare l’equilibrio economico: gli investimenti tecnologici richiedono tempi medio-lunghi e risorse ingenti ed ogni prodotto ha un ciclo di vita con caratteristiche ben definite sulle quali non è sempre possibile intervenire Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  14. Esempio Calcolo in via preventiva della rispondenza alla condizione di equilibrio economico di una certa iniziativa aziendale Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  15. Esempio Tali flussi sono di solito rappresentati nella seguente forma grafica: Il flusso dei costi, all’inizio del periodo, è elevato a causa delle ingenti spese connesse alla costituzione dell’azienda. Poi tende a stabilizzarsi. 350 Flussi puntuali 300 200 Flussi ricavi Flussi di costi + remunerazione congrua attesa dal fattore in posizione residuale 100 100 100 100 100 50 0 1 2 3 4 5 tempo Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  16. Esempio Il flusso dei ricavi si presenta, nel tempo, secondo una curva denominata “ciclo di vita del prodotto” in cui è possibile individuare 5 fasi. Ricavi IV fase: saturazione V fase: decllino III fase: maturità I fase: introduzione II fase: sviluppo 0 1 tempo La durata di questo lasso di tempo dipende dalla qualità della tecnologia adottata Quanto più è avanzata la tecnologia, maggiore è il periodo che intercorre tra la decisione di investimento ed il momento in cui lo stesso produce i primi ricavi Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  17. Esempio Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  18. Esempio A questo punto è possibile calcolare i flussi totali Flussi totali Flussi ricavi 200 1000 700 Flussi dei costi + flusso per la remunerazione congrua del fattore in posizione residuale 600 800 500 400 450 100 150 50 0 tx 2 3 4 tn 5 6 tempo Nel punto tn si realizza l’equilibrio economico Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  19. Esempio Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  20. La congrua remunerazione del fattore in posizione residuale Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  21. Tasso di congrua remunerazione del capitale i Area “non convenienza” Area “convenienza” Il tasso i (detto anche “tasso congruo”, “tasso di equilibrio” o “tasso almeno normale”)rappresental’indicatore della convenienza Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  22. Tasso di congrua remunerazione del capitale Di solito il compenso per il lavoro imprenditoriale non viene considerato e la terza componente si trascura per semplicità (spesso il lavoro imprenditoriale è compreso tra i costi aziendali): Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  23. Esempio Si supponga di effettuare un investimento pari a 10 milioni di euro in un determinato settore merceologico. Si calcoli il valore di i. • Si ipotizzi di avere i seguenti dati: • Rendimento dei titoli di Stato al netto d’imposta = 5% (0,05) • Tasso d’inflazione = 2% (0,02) • i1=0,05-0,02=0,03 (3%) Il valore di i1 si può calcolare, in modo più rigoroso, ricorrendo alla formula di FISHER: ir= (1+in)/(1+if)-1 ovvero ir=(in-if)/(1+if) dove ir= tasso reale ricercato in= tasso nominale al lordo dell’inflazione if = tasso d’inflazione Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  24. β relativo allo specifico investimento tiene conto solo del c.d. rischio “non diversificabile” (rischio sistematico), cioè il rischio non eliminabile attraverso una accorta diversificazione del portafoglio investito Esempio dove Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  25. Capital Asset Price Model Più in particolare il CAPM si basa sui seguenti postulati: Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

  26. Calcolo di β Il CAPM tiene dunque conto solo del rischio non eliminabile e utilizza β come sua stima attendibile; Il calcolo di β si effettua con la seguente tecnica (limitando il periodo di riferimento, per semplicità, a soli tre anni): Σ SxSy 4 β= = = 2 Σ Sx2 2 Corso di Ragioneria generale e applicata Prof. Riccardo Acernese

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